Fieseler Fi 156
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Fieseler Fi 156C-2 | |
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Questo Storch ha la stessa colorazione di quello usato da Erwin Rommel in Nord Africa. |
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Descrizione | |
Ruolo | Ricognizione e collegamento |
Equipaggio | 2-3 persone |
Primo volo | 1936 |
Entrata in servizio | 1937 |
Costruttore | Fieseler |
Esemplari costruiti | circa 2.900 |
Dimensioni | |
Lunghezza | 9,9 m |
Apertura alare | 14,25 m |
Altezza | 3 m |
Superficie alare | 26 m² |
Pesi | |
A vuoto | 860 kg |
Carico | 1.260 kg |
Massimo al decollo | 1.325 kg |
Propulsione | |
Motore | un motore a pistoni Argus As 10C-3 |
Potenza | 240 CV |
Prestazioni | |
Velocità massima | 175 km/h a livello del mare |
Autonomia | 385 km |
Tangenza | 5.200 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | una mitragliatrice posteriore MG15 da 7,92 mm |
Altro | rastrelliere subalari per lo sgancio di mine antiuomo (Fi 156P) |
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Progetto:Aviazione |
Il Fieseler Fi 156 Storch ("Cicogna") venne progettato come aereo di appoggio, salvataggio e collegamento per l'esercito. Molti alti ufficiali tedeschi, tra cui i feldmarescialli Erwin Rommel e Albert Kesselring, avevano i loro Fi 156 personali. Un paio di eventi che resero celebre questo aereo furono il suo impiego nella drammatica liberazione di Benito Mussolini dalla sua prigione sugli Appennini nel settembre 1943 e per il volo di Hanna Reitsch nell'aprile del 1945 sulle rovine di Berlino con a bordo il nuovo comandante supremo della Luftwaffe, il generale Ritter von Greim. Imprese del genere rivelarono immediatamente la straordinaria capacità dello Storch di decollare da spazi ristretti: poteva sollevarsi in volo in soli 60 metri e atterrare in 20, grazie ai suoi ipersostentatori sul bordo d'attacco alare e a quelli a fessura sul bordo d'uscita. Il prototipo, che volò per la prima volta nel 1936, poteva sollevarsi in volo con un vento di prua di 40 km/h.
Progettato nel 1935, il Fi 156 entrò in produzione durante il 1937 come aereo da collegamento e osservazione. Lo Storch era un monoplano con ala alta controventata a struttura composita, piani di coda anch'essi controventati e un pattino caudale d'atterraggio. Ciascuna semiala poteva essere ripiegata all'indietro per consentire una migliore sistemazione e il carrello poteva essere dotato di sci per l'impiego in zone innevate. I finestrini bombati dell'abitacolo assicuravano ai due membri dell'equipaggio un'eccellente visuale laterale ed inferiore. La produzione in Germania, Francia e Cecoslovacchia fino alla fine della Seconda guerra mondiale ammontò a circa 2.900 velivoli, ma anche dopo tale data continuarono ad essere costruiti in Francia come Morane-Saulnier MS.500 e in Cecoslovacchia come Mraz K-65 Cap.
Indice |
[modifica] Versioni principali
- Fi 156A-1: modello di produzione iniziale.
- Fi 156C: modello migliorato con il trasparente della cabina posteriore rialzato e una mitragliatrice da 7,92 mm alloggiata in loco. Fu prodotto in quattro sottoserie: Fi 156C-1, ottimizzato per il trasporto di alti ufficiali; Fi 156C-2, per la ricognizione e l'evacuazione feriti con predisposizione al trasporto di una barella; Fi 156C-3, aereo da trasporto leggero multiuso con motore opzionale As 10C; Fi 156C-5, sviluppo del C-3 con predisposizione per un serbatoio ventrale sganciabile.
- Fi 156D-1: modello specifico per l'evacuazione feriti con motore As 10C e predisposizione per il trasporto di una barella caricabile attraverso un portello allargato
- Fi 156 P: modello per la guerra anti-partigiana con due rastrelliere subalari per 48 mine antiuomo.
[modifica] Paesi utilizzatori
[modifica] Altri progetti
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