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Führerbunker - Wikipedia

Führerbunker

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Ricostruzione (in inglese) della piantina del Führerbunker.
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Ricostruzione (in inglese) della piantina del Führerbunker.
Ricostruzione (in inglese) della piantina del Vorbunker.
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Ricostruzione (in inglese) della piantina del Vorbunker.
Mappa che mostra la localicalizzazione approssimativa dei due bunker nella Berlino del 1945.
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Mappa che mostra la localicalizzazione approssimativa dei due bunker nella Berlino del 1945.

Il Führerbunker è il nome comunemente utilizzato per indicare il complesso sotterraneo, sito a Berlino, nel quale Adolf Hitler si suicidò il 30 aprile 1945, ponendo così di fatto termine alla Seconda guerra mondiale. Il bunker fu il tredicesimo, e ultimo Führerhauptquartiere ("Quartier Generale del Führer"), il più famoso dei quali fu la Wolfsschanze.

Il complesso era costituito da due bunker interconnessi: il vecchio Vorbunker e il nuovo Führerbunker. Il Führerbunker era situato circa 8,2 metri sotto il giardino della Reichskanzlei (Cancelleria del Reich), appossimativamente 120 metri a nord dell'edificio, situato in Vossstrasse 6. Il Vorbunker era invece situato sotto il grande corridoio dietro la vecchia Reichskanzlei, che la collegava con il nuovo edificio. La vecchia Cancelleria era situata lungo Wilhelmstrasse, probabilmente all'indirizzo Wilhelmstrasse 77. Il Führerbunker era situato più in basso rispetto al Vorbunker e ad ovest di questo (o piuttosto a ovest-ovest-sud). I due bunker erano collegati da una serie di scale.

L'intero complesso era protetto approssimativamente da pareti di calcestruzzo spesse 4 metri, e le circa trenta piccole stanze erano distribuite sue due livelli con le uscite nelle costruzioni principali, oltre ad un'uscita di sicurezza nei giardini. Il complesso venne costruito in due fasi, la prima nel 1936 e l'altra nel 1943. La costruzione del 1943 venne affidata alla compagnia Hochtief, cui era già stata affidata la costruzione di vasti complessi sotterranei a Berlino già a partire dal 1940. Le stanze e gli alloggi destinati a Hitler erano situate nel nuovo complesso, e la sezione più bassa, entro la fine del febbraio 1945 era stata ammobigliata con mobilia di alta qualità trasferita (o meglio salvati) dalla Cancelleria, insieme a molti quadri ad olio.

Indice

[modifica] Eventi nel 1945

Hitler si trasferì nel Führerbunker il 16 gennaio 1945, seguito dal suo segretario Martin Bormann, da Eva Braun e da Joseph Goebbels e consorte insieme con i loro sei figli, che trovarono posto nei piani superiori del Vorbunker. Il bunker venne inoltre occupato da due o tre dozzine di persone, tra i quali alcuni medici e componenti dell'amministrazione del governo. Tra questi anche la segreteria di Hitler, Traudl Junge, un'infermiera, Erna Flegel e un telefonista, Rochus Misch.

Il bunker venne rifornito da una grande quantità di cibo e di altri beni di prima necessità, oltre agli strumenti necessari per sopravvivere ai fumi e ai gas mortali utilizzati negli ultimi giorni dell'aprile 1945. Diverse testimonianze, successivamente, parlarono dei costanti rumori del sistema di ventilazione del complesso sotterraneo.

Diversi uomini e donne del personale abbandonarono il bunker tra il 22 e il 23 aprile, prima che la battaglia di Berlino, con la capitale tedesca ormai circondata dalle forze dell'Armata Rossa, entrasse nel vivo. Il 30 aprile Hitler decise di suicidarsi sparando prima ad Eva Braun e ingerendo poi una dose di cianuro e rivolgendo la pistola su di sé; il giorno successivo anche Goebbels, e la moglie, dopo aver ucciso tutti i propri figli, si suicidarono (o vennero uccisi da un attendente). Dopo questi fatti, la maggior parte degli occupanti rimasti nel bunker, cercarono di abbandonare il rifugio nelle ore successive, tentando di attraversare le linee sovietiche. Pochi altri, infine, decisero di rimanere nel bunker e vennero fatti prigionieri dalle truppe russe il 2 maggio.

Gli ufficiali dell'intelligence sovietica, esaminarono quindi la struttura del complesso, trovando più di una dozzina di corpi, alcuni dei quali irriconoscibili perché bruciati, e resti di molte carte e documenti bruciati.

[modifica] Eventi del dopoguerra

La Reichskanzlei venne distrutta dai sovietici nel 1945, ma gran parte del bunker è rimasto intatto, anche se parzialmente sommerso. Nel 1947 i sovietici tentarono di far saltare in aria, invano, il bunker, che rimase parzialmente danneggiato. Nel 1959 il governo della Germania Est provò nuovamente a distruggere il complesso, apparentemente senza molti effetti. Fino alla caduta del Muro di Berlino, il sito del bunker rimase un'area depressa e dimenticata.

Dopo la riunificazione tedesca, durante la costruzione di un complesso residenziale e di altre costruzioni, tra il 1988 e il 1989, vennero scoperte alcune sezioni sotterranee del vecchio bunker, che comunque presentavano seri danneggiamenti. Durante altri intensi lavori di costruzione dei primi anni '90, vennero scoperte altre parti del complesso, che però furono ignorate o nuovamente risigillate.

Sin dal 1945, comunque, le autorià governative sovietiche, tedesche orientali e oggi tedesche cercarono di occultare il luogo esatto del bunker, per evitare manifestazioni e tributi neonazisti; ad oggi la posizione esatta del bunker non è indicata in nessun modo, mentre la zona adiacente ha visto il sorgere di un piccolo ristorante cinese e di un mini-market, mentre l'uscita di sicurezza dal bunker (situata nel giardino della Reichskanzlei) è attualmente occupata da un parcheggio.

[modifica] Film e sceneggiati

  • Il film tedesco del 2004 La caduta - Der Untergang è ambientato in gran parte nel Führerbunker, con il regista Oliver Hirschbiegel impegnato in un attento e minuzioso lavoro di ricostruzione, sia degli ambienti che dell'atmosfera del 1945, facendo grande ricorso alle memorie dei vari sopravvissuti.
  • Il film del 1973 Gli ultimi 10 giorni di Hitler diretto da Ennio De Concini e Alec Guinness come protagonista, è in parte ambientato nel Führerbunker.
  • Il film per la televisione The Bunker del 1981, diretto da George Schaefer, vide la premiazione con un Emmy Award per la parte di Anthony Hopkins nei panni di Hitler.


Dopo la riunificazione tedesca, durante la costruzione di un complesso residenziale e di altre costruzioni, tra il 1988 e il 1989, vennero scoperte alcune sezioni sotterranee del vecchio bunker, che comunque presentavano seri danneggiamenti. Durante altri intensi lavori di costruzione dei primi anni '90, vennero scoperte altre parti del complesso, che però furono ignorate o nuovamente risigillate.

Dall'8 giugno 2006, nel punto esatto in cui sorgeva il Führerbunker è stato messo un cartello esplificativo.

[modifica] Documentari

  • Adolf Hitler's Last Days, dalla serie della BBC "Secrets of World War II" che ricostruisce gli ultimi giorni di vita di Hitler.
  • The World at War (1974) famosa serie TV che contiene molteplici informazioni circa Adolf Hitler e la Germania nazista, inclusa un'intervista a Traudl Junge, la segreteria del Führer, che narra i veri ultimi eventi della vita nel bunker.
  • Hitler's Bunker DVD Führerbunker 3D

[modifica] Bibliografia

  • Antony Beevor, Berlino 1945, BUR - Biblioteca Universale Rizzoli, 2003. ISBN 8817000124
  • Henrik Eberle e Matthias Uhl (a cura di), Il Dossier Hitler, UTET, 2005. ISBN 8802071594.
  • Joachim Fest, La disfatta. Gli ultimi giorni di Hitler e la fine del Terzo Reich, Garzanti, 2002. ISBN 881169292X
  • Pietro Guido, Führer Bunker: Svelati i suoi misteri. Com'era, dov'era, dov'è, cosa fare., Edizioni ISEM (Milano) - 4° Edizione, 2006. ISBN 8887077029 - Sito Web: www.hitlerbunker.com
  • Cornelius Ryan, L'ultima battaglia. La fine del Terzo Reich e la caduta di Berlino, BUR - Biblioteca Universale Rizzoli, 2002. ISBN 8817129364
  • Traudl Junge, Fino all'ultima ora. Le memorie della segretaria di Hitler, 1942-1945, Mondadori, 2004. ISBN 8804532424
  • Hugh Trevor-Roper, Gli ultimi giorni di Hitler, BUR - Biblioteca Universale Rizzoli, 2000. ISBN 8817117250
  • Ulrich Volklein, Bunker. Le ultime ore di Hitler, Piemme, 2002. ISBN 8838423210
  • (EN) James O'Donnell, The Bunker, Da Capo Press, 2001. ISBN 0306809583
  • (EN) Gerhard Boldt, Hitler: The Last Ten Days, An Eyewitness Account, Coward, McCann & Geoghegan (Londra), 1973. ISBN 0698105311.

[modifica] Ultimi occupanti


[modifica] Voci correlate

  • Wolfsschanze
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