Elemosina
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Elemosina indica l'azione di dare qualcosa senza – in modo apparente o di fatto – ricevere nulla in cambio.
Il termine deriva dal greco eleèo (=ho compassione), da cui attraverso l'aggettivo eléemon (=compassionevole) passò al basso latino (cristiano) eelemosyna e da lì alle lingue romanze (francese aumône, spagnolo limosna) e non (inglese alms, tedesco almosen).
L'elemosina si distingue dal dono proprio perché quest'ultimo fa generalmente parte di un sistema di scambio rituale o sociale che, per definizione, implica reciprocità e tende a stabilire un rapporto di parità – sia pure temporaneo, limitato all'atto, al momento o all'occasione del dono – fra i due soggetti implicati, o anche a riconoscere, ovvero creare, un obbligo.
L'elemosina è invece una categoria propriamente religiosa, rappresentando per chi la fa ciò che si dà "per l'amore di Dio", e per chi la riceve, oltre che una fonte di sostentamento, un atto di umiltà o addirittura di ascetismo, ed è un elemento presente in tutte le maggiori religioni mondiali, a diversi livelli di obbligatorietà e di istituzionalizzazione.
Sul piano economico, inoltre, l'elemosina è una forma di redistribuzione della ricchezza; sul piano sociale è la risposta della società religiosa alla povertà; mentre sul piano psicologico è un modo di alleviare il senso di colpa che in alcuni nasce dal constatare che c'è chi sta peggio di loro, o di stornare la temuta "invidia degli dèi".
La raccolta di elemosine prende il nome di questua.
[modifica] Iconografia
Il vecchio Belisario chiede l'elemosina a Porta Pinciana |
Elemosina di San Domenico |
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Vestizione e elemosina di santa Brigida |
L'elemosina di Sant'Antonio |
[modifica] Voci correlate
- Beneficenza
- Carità
- Dottrina delle indulgenze
- Finanza etica
- Madonna dell'Elemosina di Biancavilla
- Ordini mendicanti
- Povertà
- Sistemi di scambio non monetario
- Zakat