Pinacoteca di Brera
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Pinacoteca di Brera | |
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Indirizzo | Via Brera 28, 20121 Milano |
Orari | mar-dom 08:30-19:15 |
Biglietti | Intero € 5,00 Ridotto € 2,50 |
Telefono | +39 02 89421146 |
Sito | http://www.brera.beniculturali.it/ |
Mezzi pubblici | Metropolitana: Linea M2 (Lanza) Tram: 1, 4, 8, 12, 14, 27 autobus: 61, 97 |
La Pinacoteca di Brera si trova in Via Brera 28 a Milano in Italia; galleria d'arte antica ed arte moderna.
Il museo espone opere di: Giovanni Bellini, Umberto Boccioni, Sandro Botticelli, Agnolo Bronzino, Caravaggio, Carlo Carrà, Piero della Francesca, Leonardo da Vinci, Andrea Mantegna, Francesco Menzocchi, Amedeo Modigliani, Marco Palmezzano, Raffaello, Pieter Paul Rubens, Tintoretto, ecc.
[modifica] La sede
La Pinacoteca ha sede nel grande palazzo barocco di Brera, che ospita anche altre istituzioni: la Biblioteca Nazionale Braidense, l'osservatorio di Brera, l'Orto Botanico, l'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere e l'Accademia di Belle Arti.
L'edificio era stato costruito nell'antica, incolta terra "braida" (parola che nella bassa latinità aveva il signignificato di campo suburbano), da cui ebbe il nome brera, il Palazzo quanto il quartiere.
Il palazzo si apre su un cortile circondato da un elegante porticato, al centro è situato un monumento di Napoleone Bonaparte ideato da Antonio Canova.
Sorge su un antico convento dell'ordine degli Umiliati, una delle più potenti associazioni religiose del milanese.
Fu nel 1571, che con la Bolla Papale di Gregorio XIII, si abolì l'ordine degli Umiliati, storici fabricanti di lana, assegnando così l'antica prepositura di Brera alle "attente mani" dei Gesuiti, che ne fecero un centro di studi, dandogli il nome di Università.
Si impose la necessità di costruire un nuovo e più ampio edificio, i cui lavori iniziarono nel 1591, e affidati nel 1615 ad un grande architetto del tempo in Lombardia: Francesco Maria Richini.
Ma nel 1630 a causa della pestilenza, i lavori cominciarono a rallentare.
Il progetto venne approvato solo nel 1691.
L'opera proseguì, passando di mano al figlio dello stesso architetto e a Gerolamo Quadrio e a Pietro Giorgio Rossone. Soppressa la Compagnia di Gesù, l'edificio fu completato nel 1776, orientando diversamente il progetto del Richini.
Nel 1773 l'ordine dei Gesuiti fu abolito ed il palazzo passò al Governo.
Maria Teresa d'Austria lo adibì a sede delle Scuole Palatine, vi collocò una biblioteca e decise di ampliare l'Orto Botanico Fondò inoltre l'Accademia, dotandola di un contributo annuo di £ 10.000 provenienti dai soppressi beni ecclesiastici.
[modifica] La storia
L'Accademia di Belle Arti venne fondata nel 1776.
L'imperatrice Maria Teresa d'Austria decise di affiancarle una galleria di gessi ed una raccolta di incisioni e disegni.
Due anni dopo fu eletto l'abate Carlo Bianconi come segretario dell'Accademia.
Acquistò vari disegni, in buona parte del ‘600 bolognese, anche se disponeva di pochi mezzi.
Nel 1799 riuscì ad assicurarsi quattro tele di Giuseppe Bottani, Pompeo Batoni e Pierre Subleyras, provenienti dalla Chiesa Santi Cosma e Damiano di Milano.
Nel 1801 venne eletto un nuovo segretario, Giuseppe Bossi, che si impegnò ad arricchire la Pinacoteca con nuove copie di gessi ed a partire dal 1806 organizzò mostre d'arte aperte al pubblico.
Nel periodo napoleonico numerose chiede e monasteri vennero chiusi ed i loro beni vennero requisiti e tre questi numerose opere d'arte.
Le migliori vennero spedite a Parigi mentre con le altre opere Napoleone decise che in ogni grossa città vi doveva essere un museo; così sorsero le grandi Gallerie di Venezia, Bologna e Milano.
La Galleria di Milano doveva svolgere il compito di compendio della produzione artistica italiana.
Andrea Appiani venne nominato Commissario per le Belle Arti nel 1805 ed a Brera cominciarono ad affluire da ogni parte dipinti di pregio ed affreschi staccati.
Nel 1806 confluirono anche le opere acquistate dal viceré Eugenio Beauharnais.
Come per altri musei anche per la Pinacoteca cominciò a farsi avanti un problema: la mancanza di spazio per esporre le opere d'arte. Così fu deciso, nel 1808 di sacrificare l'antica chiesa di Santa Maria, suddivisa in due piani all'altezza delle navate per realizzare i grandi "Saloni Napoleonici".
Il 20 aprile 1810 venne inaugurata la Reale Pinacoteca Nazionale del Regno Italico.
Negli anni seguenti continuarono ad affluire varie opere d'arte, soprattutto negli anni 1811 e 1812.
Nel 1813 arrivarono dal Museo imperiale di Parigi le opere di Rembrandt Harmenszoon Van Rijn, Pieter Paul Rubens ed Antoon Van Dyck.
Alla caduta del regime napoleonico nel 1814, il Congresso di Vienna sancì la restituzione dei beni ai proprietari originari.
Fortunatamente tale disposizione ebbe effetti limitatissimi alla Pinacoteca.
Invece continuò a ricevere donazioni fino a quando nel 1882 la Pinacoteca di Brera fu sganciata dall'Accademia.
La divisione delle due istituzioni ebbe effetti disastrosi per le raccolte, che andarono parzialmente disperse in altri musei od in edifici pubblici; andarono persi i ritratti della Galleria del Bossi ed i dipinti neoclassici dell'800.
Nel 1926 venne creata l'Associazione degli Amici di Brera e grazie a questa associazione vennero acquistati svariati capolavori tra cui la "Cena in Emmaus".
Il sopraggiungere della guerra del 1914-1918 costrinse a far emigrare per ragioni di prudenza la collezione a Roma e al loro rientro, la Pinacoteca fu abbellita e ampliata, sotto la Direzione di Ettore Modigliani.
Durante la Seconda Guerra Mondiale le opere della Pinacoteca vennero messe al sicuro, infatti il palazzo subì seri danni, e tra il 1946 ed il 1950 le opere furono risistemate interamente.
Infatti il palazzo fu bombardato ed i bombardamenti causarono il crollo delle volte in trenta delle trentotto sale della Galleria, e fecero sprofondare i pavimenti.
La Pinacoteca iniziò la sua lenta resurrezione dalle rovine nel febbraio 1946 e nel 1950 dopo l'opera generosa del progettista Architetto Piero Portaluppi e della conservatrice, nonché, storica dell'arte Fernanda Wittgens e attraverso i finanziamenti del Ministero della Pubblica Istruzione, risorgeva e veniva inaugurata.
Con la riapertura entrarono a far parte della collezione opere di Ambrogio Lorenzetti, Umberto Boccioni e Giovanni Segantini.
Gli anni ’70 ed ’80 furono caratterizzati dalla carenza di spazio, scarsa agibilità delle sale, problemi di sicurezza e furti.
Tanto che nel 1974 fu decisa la chiusura da parte del soprintendente Franco Russoli.
Negli anni seguenti la collezione aumentò grazie a dei lasciti.
Oggi Brera offre una visione completa della storia pittorica della Lombardia, nuovamente riorganizzata in un nuovo percorso e riallestimento, che è possibile visitare.
[modifica] Le opere maggiori
[modifica] Gentile da Fabriano
- Polittico di Valle Romita
[modifica] Giovanni Bellini
- Pietà
- due Madonne con Bambino
[modifica] Gentile Bellini e Giovanni Bellini
- Predica di San Marco
[modifica] Tiziano
- San Girolamo
- Ritratto di Antonio da Porcia
[modifica] Gaudenzio Ferrari
- Storie della Vergine
[modifica] Anonimo lombardo (Maestro della Pala Sforzesca)
- Pala Sforzesca (1494)
[modifica] Andrea Mantegna
- Il Cristo Morto (1480 ca.)
- Madonna con Bambino
- San Bernardino da Siena
[modifica] Caravaggio
[modifica] Marco Palmezzano
[modifica] Piero della Francesca
[modifica] Raffaello Sanzio
[modifica] Bramante
- Cristo alla colonna
- Affreschi con Uomini d'arme e filosofi dalla casa di Gaspare Visconti
[modifica] Bramantino
- Crocifissione
[modifica] Correggio
- Adorazione dei Magi
[modifica] Vincenzo Foppa
- Polittico di Bergamo
[modifica] Bernardino Luini
- Madonna del Roseto
- Affreschi da S. Maria della Pace
- Affreschi dalle case dei Rabia
[modifica] Simone Peterzano
- Venere e un satiro
[modifica] Jacopo Tintoretto
- Ritrovamento del corpo di San Marco
- Pietà
[modifica] Paolo Veronese
- Cristo nell'orto
- Cena in casa di Simone
- Pala di S. Antonio abate
[modifica] Carlo Crivelli
- Madonna della candeletta
- Trittico di Camerino
- Incoronazione della Vergine
[modifica] Luca Signorelli
- Flagellazione
- Madonna col Bambino
[modifica] Andrea Solario
- Sacra Famiglia con San Simeone
[modifica] Guido Reni
- I santi Pietro e Paolo
[modifica] Pietro da Cortona
- Madonna e santi
[modifica] Giovanni Battista Crespi
- Madonna del Rosario e santi
- San Francesco in estasi
- San Giorgio
[modifica] Daniele Crespi
- Ultima cena
[modifica] Giulio Cesare Procaccini
- Santa Cecilia
- San Carlo in adorazione del Cristo morto
- il cosiddeto "quadro delle tre mani" con Cerano e Morazzone
[modifica] Giovan Paolo Lomazzo
- Crocifissione
- Autoritratto
[modifica] Giovanni Battista Tiepolo
- Madonna e anime purganti
- Le tentazioni di sant'Antonio
[modifica] Rembrandt
- Ritratto femminile
[modifica] Pieter Paul Rubens
- Ultima cena (1632 circa)
[modifica] Francesco Hayez
[modifica] Iniziative
- Brera mai vista, che propone ai visitatori opere solitamente non accessibili, anche di grandi dimenticati, come, tra il 2004 e il 2005, il pittore rinascimentale Francesco Menzocchi
- Brera ospita, novità dell'autunno del 2005, che propone opere prestate da altri Musei: il primo dipinto ospitato (fino al 5 marzo 2006) è Fiasca con fiori, attribuito a Paolo Barbieri, o a Guido Cagnacci o anche a Tommaso Salini, e proveniente dalla Pinacoteca civica di Forlì
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito Ufficiale della Pinacoteca di Brera
- Sito dell'associazione Amici di Brera e dei Musei Milanesi
- Sito Non Ufficiale della Pinacoteca
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