Mondo spirituale e livelli extra fisici
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« olo se si è pronti a considerare possibile l'impossibile si è in grado di scoprire qualcosa di nuovo»
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(Goethe, aforisma)
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Con la definizione di mondo spirituale, utilizzata più volte nei libri di Rudolf Steiner e da altri, si intende un insieme di entità non fisiche, gerarchicamente strutturate tra loro, che opererebbero in completa sincronia per giungere ad un fine comune e che interagirebbero col mondo fisico, determinandolo.
Con livelli extrafisici, livelli non fisici o entità extra fisiche o sovrasensibili o ultraterrene sono da intendersi tutte quelle realtà spirituali che non hanno evidenza nel mondo fisico e la cui esistenza, come d'altronde quella di Dio, non è scientificamente comprovata o comprovabile.
Tali entità non sarebbero percepibili con i normali cinque organi di senso fisici [1] (tatto, udito, olfatto, vista e gusto), ma per mezzo di organi energetici che presso le filosofie orientali prendono il nome di chakra.
I chakra sono da intendersi metaforicamente come "organi in via di formazione", il cui sviluppo avverrebbe attraverso l'applicazione costante di specifici esercizi[2], anche di ordine pratico. Questi esercizi, inizialmente a carattere esoterico[3], erano in principio destinati unicamente agli iniziati, per il loro accrescimento interiore. Tuttavia col trascorrere del tempo e visto il costante accrescimento del grado evolutivo dell’umanità, furono opportunamente trasmessi al mondo intero.
Secondo alcune filosofie spirituali quale ad esempio l'antroposofia, le entità extra fisiche - vale a dire immateriali - pur non esistendo nel mondo fisico lascerebbero tracce della propria esistenza metafisica attraverso gli effetti della loro azione nel mondo fisco, con un azione paragonabile a quella del pensiero, il quale pur essendo immateriale (ma esistente) ci condiziona pesantemente. In estrema sintesi esisterebbe una indefinita area di contatto tra il mondo fisico e metafisico[4] in cui il secondo interagisce col primo, condizionandolo a dipendenza della necessità, il tutto affinché si possa giungere al fine determinato. Nella realtà quotidiana qualcosa di simile si incontra quando si passa dalla realtà progettuale a quella realizzativa: se in sede esecutiva ci si trova confrontati con un imprevisto, si apportano le correzioni adeguate e quindi si procede di conseguenza.
Taluni arrivano persino ad ipotizzare che certe forze metafisiche siano paragonabili a forze fisiche come la forza di gravità che pur non essendo visibile manifesta la sua esistenza in qualsiasi nostra azione quotidiana.
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[modifica] Le entità extra fisiche
Questo campo ultraterreno o temporale (inteso come l'esatto opposto delle nostre dimensioni spazio-temporali), sede delle realtà extra fisiche, è stato studiato in forma medianica da molti personaggi fra i quali Helena Petrovna Blavatsky, un'esponente di spicco del movimento teosofico sorto a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento. Mentre in forma non medianica ma cosciente, detto campo è stato esplorato da personaggi quali Georges Ivanovitch Gurdjieff, Ghunter Wachsmuth e dal fondatore dell'antroposofia[5] Rudolf Steiner. Nel libro Gerarchie spirituali quest'ultimo descrive approfonditamente le schiere da lui definite sovrasensibili e i loro compiti.
Per meglio comprendere quanto appena descritto è utile definire la differenza di approccio alla questione tra chi affronta la ricerca in maniera medianica e chi invece la studia in maniera cosciente.
Stando a ciò che dice l'esoterismo, nella medianità la persona entra in uno stato di trance, e perde temporaneamente l'uso delle proprie facoltà intellettive razionali: inizierebbe quasi meccanicamente a interagire con chi ne gestisce il corpo. A seduta terminata il medium si risveglia senza nulla ricordare e senza capire quanto è avvenuto. Ha fatto delle esperienze ma non le ha trattenute in sé. Ha detto magari delle grandi verità ma non ne ha i mezzi per afferrarle. Esemplificando si può dire che è come versare l'acqua in un colabrodo: se non vi è un altro contenitore sotto non resta niente.
Chi invece indaga in maniera cosciente, cioè in stato di veglia, affronta la questione in maniera razionale. Esperisce, sbaglia, riconosce gli errori e col tempo cerca di superarli senza ricercare scorciatoie. In merito a ciò, Steiner sosteneva che chiunque avesse correttamente e costantemente applicato alcuni degli esercizio da lui descritti, dopo un appropriato periodo più o meno lungo, a seconda del grado di coscienza, sarebbe giunto a percepire cose analoghe a quelle del medium, ma con una grande differenza: nel primo una volta terminata la seduta non rimane ricordo alcuno di quanto avvenuto, mentre nel secondo resta l'immagine, la sensazione e il concetto di quanto percepito.
Il ricordo in questo campo è essenziale, perché in fasi successive è quello che permette di fare tesoro dell'esperienza vissuta, ma anche di capire i nessi tra le cose e le relazioni comuni che intercorrono tra cose diametralmente opposte. Così facendo ci si evolve: è come ricomporre un grande puzzle dove ogni singolo elemento sembra una cosa a sé stante (grosso modo è il concetto applicato da Wikipedia: tutte le singole pagine dovrebbero essere correlate tra loro e non restare orfane).
Per capire cosa sia una realtà spirituale occorre innanzitutto definire con precisione le caratteristiche della realtà fisico solida, le sue regole, le sue leggi e quindi ribaltare il tutto all'esatto opposto:
- tanto è solida la materia tanto immateriale è lo spirito
- tanto necessita di una forma, di un peso, di un volume la prima tanto non necessita di di dimensioni spazio-temporali il secondo.
Lo stesso discorso vale per le regole e le leggi:
- nella prima sono fisse e ben definite - in altre parole rigorosamente matematiche, scientifiche
- nel secondo sono mutabili in funzione delle circostanze, della tendenza.
In sintesi: tanto è limitato e limitante il mondo fisico tanto è indefinibile ma onnipotente (inteso come potenziale, che in potenza può fare tutto per giungere a buon fine) il mondo spirituale.
[modifica] Storia delle denominazioni delle Gerarchie spirituali
Gli antichi filosofi greci sembra conoscessero bene queste schiere, avendo dato loro precise denominazioni che però, col passare del tempo, vennero confuse e travisate. Essi riconoscevano il sistema divino con un altro nome: il mondo delle idee, il luogo da cui si dipartono tutti i princìpi che determinano il mondo solido terrestre e la nostra fisicità.
Anche Aristotele coniò una denominazione di questi livelli ultrafisici, ma poi rivolse la sua attenzione ad altri campi, con risultati eccelsi, e delle categorie aristoteliche, secondo Steiner, nessuno seppe più dare una applicazione adeguata.
Con l'avvento del Cristianesimo, queste entità extra corporee furono rinominate in altro modo ed assunsero il nome di schiere angeliche.
Durante i suoi lunghi studi Steiner, nei primi anni del secolo scorso, ne avrebbe illustrato le denominazioni greche, e chiarito le funzioni e gli organi ad esse correlati (e di seguito esposti), assieme ad alcune nozioni di numerologia.
Attenzione!: la denominazione greca si riferisce a entità spirituali e non all’espressione fisico solida dei pianeti che compongono il nostro sistema solare. Gli iniziati greci per Giove intendevano le forze gioviali che avevano contribuito alla formazione di quanto ora esiste a livello fisico solido sia nel macrocosmo che nel microcosmo e non il pianeta Giove. Discorso a parte meritano infine alcune espressioni che definiscono caratterialmente la persona come saturnina, gioviale (in altri termini l’ottimista, che è l’esatto opposto del pessimista, cioè di colui che si rode il fegato), solare, marziano (con particolare riferimento alla guerra), mercuriale o lunare. Con questa chiave di lettura sarebbe interessante capire se l’astrologia si riferisce ai pianeti che girano nel cielo o alle entità spirituali che le hanno create. |
Numero | Denominazione greca | Sephiroth | Entità spirituale | Funzione | Corrispondenza con gli organi interni | Corrispondenza con i metalli |
1 | Nettuno | Kéter | Serafini | Spiriti dell'Amore | Sistema nervoso | |
2 | Urano | Khokhmáh | Cherubini | Spiriti dell'Armonia | Metabolismo | |
3 | Saturno | Bináh | Troni | Spiriti della Volontà | Milza | Piombo |
0 | 0 = fine prima fase | |||||
1=4=10 | Giove | Hésed | Dominazioni | Spiriti di Saggezza | Fegato | Stagno |
2=5=20 | Marte | Gevuráh | Virtù | Spiriti del Movimento | Cistifellea | Ferro |
3=6=30 | Sole | Tiféret | Potestà/Potenze | Spiriti della Forma | Cuore e circolazione | Oro |
00 | 00 = fine seconda fase | |||||
1=7=100 | Venere | Nétzah | Archai/Principati | Spiriti della Personalità | Reni | Rame |
2=8=200 | Mercurio | Hod | Arcangeli | Spiriti del Fuoco | Polmoni e colon | Mercurio |
3=9=300 | Luna | Yesód | Angeli | Spiriti del Crepuscolo | Cervello e organi sessuali | Argento |
000 | 000 = fine terza fase | |||||
1=10=1000 | uomo | Malkút |
Plutone, (inteso come le forze spirituali plutoniane ma non come forze di gravità o di attrazione), anche se ha una sua specifica funzione, in questa tabella non c'entra e non c'è mai entrato. Una debole conferma di ciò la si potrebbe estrapolare anche dalla manifestazione fisica di queste forze, cioè il corpo celeste Plutone scoperto nel 1930, il quale a differenza di tutti gli altri pianeti presenta un'orbita notevolmente inclinata rispetto all'eclittica e che proprio in questi mesi è stato definitivamente declassato a pianeta nano. |
Sempre secondo Steiner le nove Entità spirituali suddivise in 3 serie di schiere angeliche composte ciascuna da tre tipologie di Angeli esplicherebbero funzioni, regole e compiti ben precisi sia nel macrocosmo planetario sia nel microcosmo umano ("Tale in alto tale in basso"; così Ermete Trismegisto riassunse la frase precedente).
Tutte e nove queste entità avrebbero dato il loro apporto differenzato sia nella formazione del mondo sia nella formazione dell'uomo. Paragonandole figurativamente ad un'azienda, le prime tre rappresentano l'apparato dirigente, le seconde i quadri intermedi e le ultime i vari settori produttivi. Inoltre l'uomo attualmente si troverebbe nella fase 1000, cioè la fase umana plasmata dal lavorìo degli spiriti che lo hanno preceduto; viene supposto che, quando con l'intervento della decima entità riuscirà a prendere la giusta coscienza, l'uomo avrà terminato questa fase di incarnazione e sarà nella fase non più mille e ci si avvicinerà nuovamente al Tempo.
[modifica] I Demoni
Anche le forze delle tenebre hanno le loro schiere. Fin dagli albori la religione cristiana ne conosceva i príncipi a capo di esse e le tentazioni che erano in grado di procurare al corpo dell'essere umano.
Dante, nella Divina Commedia, li colloca a capo dell'inferno mentre Goethe, nel Faust le identificava con Mefistofele, una creatura di origine divina e con compiti specifici assegnatigli direttamente dal Creatore.
Sul compito di queste schiere è utile una premessa sul significato del bene e del male: male è l'uso scorretto o inadeguato delle cose in rapporto alla loro funzione (l'utilizzo di un libro quale spessore sotto alla gamba di un tavolo in luogo di utilizzarlo per leggerlo) ma male è pure un atto benefico fatto in un tempo non corretto. Detta in altri termini male è una buona azione compiuta fuori dal tempo giusto cioè in anticipo o in ritardo.
Una madre che si prende cura del proprio figlioletto aiutandolo a lavarsi, a vestirsi, a mangiare, ad accompagnarlo all'asilo, a coccolarlo al suo rientro e a rincuorarlo quando è confrontato con le prime difficoltà della vita compie una giusta azione nei confronti del bambino.
Ma se queste azioni si prolungano nel tempo e vengono pedissequamente ripetute anche quando il bambino d'un tempo frequenta ormai l'università, ognuno di questi semplici atti diventa un male spropositato per un uomo che raggiunta l'età adulta dovrebbe invece imparare ad arrangiarsi da solo.
Le cosiddette forze della tenebre avevano in origine un compito ben preciso: aiutare il mondo fisico ad allontanarsi dal mondo spirituale (la cacciata dal paradiso terrestre).
Esse hanno allora operato secondo il volere superiore affinché l'umanità si incarnasse nel fisico solido.
A poco a poco grazie anche al loro intervento ci siamo quindi evoluti fino a diventare quello che siamo. Il vero dramma però si verifica adesso: noi siamo ormai ben consolidati nel fisico solido (prova ne sia che ormai non crediamo più al mondo spirituale) e quindi non avremmo più bisogno di queste forze, le quali tuttavia continuano ad agire secondo il compito assegnato e ad allontanarci ancor più dal mondo spirituale.
Ecco il bene fuori dal tempo giusto.
Le schiere diaboliche sono cinque suddivise in questo modo:
Azuras | |||
Azuras | |||
Azuras | |||
Forze sataniche | |||
Forze luciferiche |
L'azione delle prime due schiere azuriche non è ancora definita, mentre della terza si può dire che la loro azione tende stravolgere il significato della realtà circostante. In senso pratico è quanto avviene quando una mamma si sostituisce al figlio nello svolgimento dei compiti: quest'ultimo ne riceve un beneficio temporaneo che però nell'ottica generale dell'apprendimento alla fine lo danneggia.
Le ultime due schiere prendono il nome dai rispettivi capi: Satana o Arimane e Lucifero.
Sono sempre assieme, non c'è l'uno senza l'altro e la loro azione è sempre in coppia (per intenderci, come Gianni e Pinotto, Stanlio & Ollio, Cip & Ciop, gli soiattoli di Walt Disney, Franco e Ciccio, e altre coppie ancora) pertanto, a torto, vengono spesso considerati come un'unica entità con due nomi.
Nel corso evolutivo dell'umanità il compito delle forze luciferiche, illustrato in sintesi, è quello di separare, mentre il compito delle forze sataniche è quello di consolidare la separazione. Dapprima intervengono le prime a scindere e immediatamente dopo giungono le seconde a fissare definitivamente quanto separato.
Nell'uomo Lucifero agisce sulle facoltà mentali inducendogli un tipo di pensiero slegato dalla realtà, spingendolo cioè a creare castelli in aria; Satana gli dà la fissità nel pensiero (le cosiddette fisse), lo rende abitudinario e lo fossilizza sulle sue posizioni.
L'azione continua di queste due schiere porterebbe nel tempo alla disgregazione totale dell'umanità se non subentrasse la decima entità spirituale il cui compito, con la presa di coscienza, è quello di ritornare per altra via alla casa del padre.
[modifica] I quattro esseri elementari
Oltre alle schiere angeliche e demoniache, sulla terra sono presenti altri esseri elementari ultraterreni. Essi sono il risultato del lavoro svolto dalle gerarchie spirituali nelle precedenti fasi evolutive.
Nelle fiabe sono conosciuti come elfi, gnomi e fate. Mentre tra gli esoterici sono conosciuti come di seguito illustrato e con il loro specifico compito:
- le salamandre, sono gli spiriti elementari legati al fuoco
- le silfidi, sono gli spiriti elementari dell'aria
- le ondine, sono gli spiriti elementari dei liquidi e servono a metterci in contatto con gli angeli
- gli gnomi sono gli spiriti elementari della terra.
[modifica] I corpi dell'uomo
Le descrizioni dei sottostanti corpi sono un riassunto delle descrizioni formulate in vari libri della vasta opera di Rudolf Steiner.
- Il corpo fisico
- Il corpo eterico
- Il corpo astrale
- L'Io
- Il Il Manas o Sé spirituale
- Il Buddhi o Spirito vitale
- L'Atma o Uomo spirituale
[modifica] Il corpo fisico
Alla formazione iniziale del corpo fisico hanno contribuito le prime tre forze |
Elemento caratterizzante: il mondo minerale.
Quando la nostra attenzione viene focalizzata da un oggetto, una pianta, un animale o una persona, normalmente i nostri sensi si concentrano sull'aspetto esteriore fisico per cercare di capire la realtà con cui si è confrontati. Ne osserviamo le forme, i colori e la materia che la costituisce, ne scrutiamo gli aspetti caratteristici più o meno comuni, ma soprattutto i dettagli che la diversificano rispetto al resto della realtà circostante.
È la realtà fisico solida. Sue caratteristiche sono quelle di avere una forma, una massa, delle dimensioni, un peso, un volume e di rispondere alle precise regole della logica fisica, della scientificità.
Alla base di tutto vi sono poco più di un centinaio di elementi che combinati fra loro formano la realtà solida del nostro sistema solare.
Inizialmente il simbolo dell’azoto era A di azoté, che significa "privo di vita", solo successivamente fu adottata la denominazione nitrogène (generatore di nitron) da cui deriva il simbolo N. È curioso rilevare che se si adottasse l’antica denominazione e se si unissero i simboli degli elementi citati si otterrebbe la parola CHAOS, e nella mitologia greca all'inizio esisteva solo il Caos
Anche gli esseri umani, così come il mondo vegetale e animale è formato da una parte di questi elementi alcuni dei quali primari (il carbonio, il cui simbolo é C, l'idrogeno H, l'azoto N, l'ossigeno O e lo zolfo S) e altri secondari. Un po' come l'alfabeto che è composto da cinque elementi importanti, vale a dire le vocali, e da altri secondari quali le consonanti.
Se con questa ventina di lettere è possibile creare un romanzo di eccezionali dimensioni, non vi è da stupirsi per il risultato scaturito dalla combinazione di questo centinaio di elementi.
Ma se nel caso del romanzo è chiaro che chi combina le lettere fra loro è la mente umana, nel caso dell’accostamento dei vari elementi non lo è altrettanto: chi combina questi singoli elementi fra loro fino a formare la moltitudine di esseri viventi presenti nel regno vegetale, nel regno animale e nel regno umano?
Qual è la differenza tra un albero vivo ma spoglio del suo fogliame nella stagione invernale e un albero realmente morto nel corso dello stesso periodo invernale? Fisicamente parlando nessuna: entrambi sono privi di vegetazione entrambi giacciono inerti ed entrambi sono formati della stessa materia!.
La differenza sta altrove e per cercarla bisogna andare su un altro piano: quello energetico spirituale che sta alla base della vita.
[modifica] Il corpo eterico
Alla formazione del corpo eterico hanno contribuito le seconde tre forze |
Elemento caratterizzante: l'acqua.
È l'energia vitale, la prima delle realtà sovrasensibili presente in tutti gli esseri viventi, suo compito primario è quello di strutturare la materia dandole una forma. Esso genera la fluidità, la plasticità, la capacità di crescere e di riprodursi. Oltre a quanto descritto l'eterico ha pure il compito di far invecchiare il corpo della realtà vivente affinché possa concludere il ciclo naturale della vita.
Nell'uomo oltre a ciò genera la capacità di pensare.
Quella vitale, come tutte le energie, non è osservabile direttamente con gli organi di senso ma attraverso gli effetti che esse provocano sul fisico.
Sua prerogativa è di essere come l'acqua che s'insinua e s'infiltra dappertutto ed agisce in maniera analoga alla vegetazione che prospera su un terreno fertile incolto: nel giro di poco tempo riprende possesso dell'intera superficie colonizzandola con le sterpi e le piante che risultano più resistenti, giungendo infine a ritrasformare in bosco il coltivo di un tempo.
L'eterico si identifica in primo luogo con la vita del mondo vegetale e a dipendenza del tipo di eterico si ha una determinata forma. L'eterico del pomodoro plasmerà la materia come il pomodoro mentre l'eterico di un platano la strutturerà come un platano. Lo stesso discorso vale sia per il fisico di un animale sia per quello di un essere umano: a dipendenza del tipo di eterico avremo una certa pelle, una certa altezza, un certo peso, determinati tipi di organi interni ed anche un certo cervello.
In generale sulla parte superiore del corpo è percepito come una seconda pelle in quanto si estende di poco oltre il fisico. Mentre nelle gambe, a dipendenza del grado di coscienza della persona, può estendersi di poco oltre il fisico oppure apparire come una indistinta tunica.
Chi è ricco di eterico avrà pensieri abbondanti mentre chi ne è povero avrà pensieri rigidi e fissi. Sempre secondo questa interpretazione, nel fisico chi è ricco di eterico ha un corpo plastico, chi ne è povero avrà un corpo più secco. I bambini che di norma sono ricchi di questa realtà eterica sono elastici, flessibili e mobili mentre gli anziani che solitamente ne sono poveri, sono molto più rigidi, secchi e statici. Questo spiegherebbe anche il motivo per cui quando un anziano cade, ha molte più probabilità di rompersi un osso rispetto ad un bambino: per il fatto che c'è meno energia vitale.
L'eterico, che si identifica con la vita del mondo vegetale[6], non possiede però la facoltà di muoversi autonomamente e questa osservazione diventa banale quando si volge lo sguardo verso un qualsiasi elemento del mondo vegetale.
È vero le fronde delle piante oscillano se sospinte dal vento ed anche le alghe ondeggiano se cullate dalle correnti o se mosse dai flutti, ma non hanno movimento autonomo. È un movimento passivo condizionato da fattori esterni. Chi dà il facoltà di muoversi è un'altra realtà che però è solo prerogativa di altri esseri viventi.
[modifica] Il corpo astrale
Alla formazione del corpo astrale hanno contribuito le ultime tre forze |
Elemento caratterizzante: l'aria.
L'astrale si identifica con la vita del mondo animale.
Nella sua ontogenesi, il genere umano ripete filogeneticamente tutti gli stadi evolutivi precedenti, riproponendoli, quando occorre, in forma nuova o attualizzata; come nel caso del sistema binario (vale a dire quel complesso sistema numerico che utilizza solo due simboli l’uno e lo zero) con particolare riferimento al centro e alla periferia (rispettivamente 1 e 0).
Così, come la terra, che presenta un centro fisso, “statico” e una periferia mobile che consente la vita a noi e a tutti gli esseri che dimorano sulla sua superficie cioè sul confine tra lo statico (suolo) e il dinamico (cielo); come l’atomo che presenta un nucleo centrale immobile, in altri termini “morto”, e una fascia esterna in continuo movimento; come una cellula che ha un nucleo relativamente statico e una periferia mobile (citoplasma), anche l’uomo oltre al corpo fisico (l’uno) ha qualcosa di simile: è una realtà spirituale che lo avvolge come una sorta di palloncino che non risulta tuttavia visibile con i normali organi di senso fisici (come d'altronde anche l’eterico). È l’astrale (lo zero).
È una realtà periferica, di frontiera, il cui compito è quello di metterci in relazione con il mondo circostante attraverso il principio del piacere/dispiacere.
Normalmente nel piacere ci si ritrova desiderosi di entrare o di soffermarsi in determinate situazioni considerate gradevoli, mentre nel dispiacere ci si adopera per uscirne nel migliore dei modi e, quando si è navigati, il più rapidamente possibile. Tipico del primo caso è l’innamoramento, tipico del secondo è la separazione da qualcosa che in noi produce dolore fisico o morale.
La sua azione si manifesta inducendoci, per svariati motivi quali: familiari, professionali, economici, politici, ricreativi ed altri ancora, ad interagire con una cerchia di persone piuttosto che con altre, grazie al principio della similitudine, rendendo manifesto un preciso criterio: la realtà che ci circonda è lo specchio di noi stessi.
Grazie alla sua azione impariamo così a scoprire noi stessi attraverso la relazione con gli altri assecondando in tal modo una continua evoluzione del nostro essere.
Solo chi è dotato di sistema nervoso può avere l’astrale, le piante, che sono prive di nervi, non possono averlo. Più il sistema nervoso è sviluppato e più l’astrale risulta complesso.
Oltre a determinare le relazioni tra noi e gli altri esso ha pure il compito di generare il movimento e la sensazione nei corpi dell'animale e dell'essere umano.
Rispetto all’eterico é una realtà ancor più sottile ed evanescente, descrivibile come una invisibile nebbia nubiforme e multicolore, tendente ad una forma ovoidale e soggetta a continue e repentine variazioni; con alcuni ispessimenti, conosciuti come meridiani, che si irradiano in più direzioni.
Se l’astrale entrasse in contatto diretto con il fisico lo brucerebbe, per questo è importante la mediazione dell’eterico. In pratica quest’ultimo fa da guaina al corpo fisico. Nel caso in cui l’energia eterica o vitale risulta debole ecco allora che si genera una disgregazione del corpo fisico a causa del contatto diretto di quest'ultimo con l’astrale.
Quando vi è un brusco calo dell’eterico dovuto ad ipodermia, la persona sente l’avvicinarsi dell’astrale sottoforma di calore. Ecco spiegato il motivo per cui alcune persone vengono trovate svestite nei casi di assideramento.
Esso contiene nel microcosmo umano ed animale le forze delle gerarchie spirituali che hanno creato il macrocosmo planetario.
Nell'essere umano si presenta suddiviso in tre: la parte inconscia in basso, la parte dei sentimenti in mezzo e la parte mentale al livello della testa mentre nell'animale sono presenti solo le prime due.
In noi dapprima ci fa agire d’istinto, poi fa suscitare dei sentimenti i quali a loro volta fanno sorgere il pensiero e con quest'ultimo si impara ad acquisire coscienza.
Semplici coincidenze?
Il simbolo astronomico della Terra è un cerchio con all'interno una croce: la linea orizzontale rappresenta l'equatore, mentre quella verticale un meridiano ( , o occasionalmente anche ) fatto si è che il risultato finale può essere interpretato pure come un’unità composta da quattro parti.
Durante la lettura di brani del vangelo chi ne beneficia è il corpo corrispondente all’evangelista letto. Se è Marco il beneficio o l’input lo trarrà l’eterico, se è Giovanni l’Io. Tuttavia essendo i corpi interdipendenti non è uno solo che ne trae profitto, ma anche gli altri.
[modifica] L'io
[modifica] Attendibilità
Attenzione, se le voci relative al corpo eterico e al corpo astrale possono essere considerate poco credibili, se cioè in una scala da uno a dieci l’attendibilità viene giudicata pari a zero, l’attendibilità relativa all’argomento Io nella credenza generale potrebbe anche situarsi a -10. Ciò non significa che quanto esposto sia falso ma piuttosto che alla luce delle nostre attuali conoscenze potrebbe senza indugi essere giudicato tale. Ma se in detta scala la realtà raggiungesse anche solo sette allora forse alcune cose potrebbero manifestarsi sotto un'altra luce.
[modifica] For your discernment
Nella filosofia della New Age è fondamentale che l'"apertura" nei confronti dell'incredibile sia regolata da ciascun individuo secondo le proprie inclinazioni spirituali personali. La frase più ricorrente nei forum e nelle altre comunità virtuali New Age è "for your discernment". Questa indicazione, "per il vostro discernimento" (come dire: "sottoposto al vostro giudizio") precede la maggior parte dei messaggi che contengono verità discutibili . Ogni new ager, quindi, è chiamato a scegliere in cosa credere, con discernimento. La frase for your discernment, inoltre, implica che lo scrivente non si ritenga, per principio, detentore di verità assolute o ultime. Talvolta questo implicito rispetto per le convinzioni e il cammino spirituale del prossimo, a prescindere dalle sue peculiarità, è espresso anche da un'altro uso verbale, questa volta di derivazione esplicitamente orientale, "Namaste" (un saluto che significa grosso modo "mi inchino al divino che c'è in te").
[modifica] Premessa
Prima di affrontare l’argomento è necessario considerare sinteticamente alcuni concetti di carattere generale.
- Vita e morte
In sintesi (vedi anche differenza fra vita e morte): la morte è staticità, fissità, immutabilità; la vita è dinamicità, movimento, cambiamento, adeguamento ciclicità: Panta rei.
Su questa base, ammettendo l’esistenza di Dio, è possibile affermare che egli non può essere statico ma in continuo divenire in forme sempre nuove e mai ripetetitive.
Nel divenire di qualsiasi realtà occorre sempre che una parte di essa rimanga indietro affinché la parte restante possa progredire. L’importante è che tra le due realtà perduri un reciproco rapporto, una interdipendenza che porti ad un permanente interscambio (legge del Karma).
Questa azione rende così più comprensibile la frase “I primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi”.
Inconsciamente noi ripetiamo questa regola ogni volta che camminiamo. Ma anche ogni volta che mangiamo, beviamo respiriamo o svolgiamo funzioni escretorie noi, che siamo gli ultimi arrivati su questa terra, manteniamo un interscambio con essa che è stata la prima a formarsi nel mondo fisico solido.
- Il corpo dell’uomo ovvero Homo homini lupus
L'espressione latina homo homini lupus ("l'uomo è un lupo per l'uomo"), il cui precedente più antico si legge nel commediografo latino Plauto ("lupus est homo homini", Asinaria, v. 495), riassume la condizione dell'uomo nello stato di natura descritto dal filosofo inglese Thomas Hobbes.
Secondo Hobbes, la natura umana è fondamentalmente egoistica, e a determinare le azioni dell'uomo sono soltanto l'istinto di sopravvivenza e di sopraffazione. Egli nega che l'uomo possa sentirsi spinto ad avvicinarsi al suo simile in virtù di un amore naturale. Se gli uomini si legano tra loro in amicizie o società, regolando i loro rapporti con le leggi, ciò è dovuto soltanto al timore reciproco.
Nello stato di natura, cioè uno stato in cui non esista alcuna legge o ordinamento giudiziario, infatti, ciascun individuo, mosso dal suo più intimo istinto, cerca di danneggiare gli altri e di eliminare chiunque sia di ostacolo al soddisfacimento dei suoi desideri. Ognuno vede nel prossimo un nemico. Da ciò deriva che un tale stato si trovi in una perenne conflittualità interna, in un continuo bellum omnium contra omnes ("guerra di tutti contro tutti" Hobbes, De cive, 1, 12), nel quale non esiste torto o ragione (che solo la legge può distinguere), ma solo il diritto di ciascuno su ogni cosa compresa la vita altrui.
Fuori dall'ambito strettamente filosofico, al giorno d'oggi l'espressione è utilizzata per sottolineare, in tono ora ironico ora sconsolato, la malvagità e la malizia dell'uomo. Ha lo stesso valore di Mors tua vita mea (la tua morte è la mia vita). La sentenza è la palese rappresentazione dell'egoismo umano.
Se riferita al corpo umano, che come descritto in precedenza risulta composto da fisico,eterico e astrale, ed alla cui formazione hanno partecipato in differenti fasi tutte le varie entità spirituali, la definizione calza a pennello. Infatti, secondo gli studiosi della scienza dello spirito, esso sarebbe strutturato per allontanarsi sempre più dal mondo spirituale, fino a giungere nel tempo a smarrirne i legami, a negarne l’esistenza, e perdersi infine nel materialismo più assoluto.
In altre parole sarebbe predisposto all’errore e destinato ineluttabilmente ad uscire dalla retta via.
- Ontogenesi e Filogenesi
Ogni volta che nasce qualcosa di nuovo, sia esso oggetto o essere vivente, nel suo divenire (ontogenesi) ripete in forma rapida l’evoluzione precedente (filogenesi e in tal modo ne mantiene vivo il legame.
La biologia moderna le spiega attraverso la teoria dell'evoluzione.
- Panta rei
Dal greco πάντα ρει, tradotto come Tutto scorre è il celebre aforisma attribuito ad Eraclito con cui il filosofo descriveva la realtà non come qualcosa di statico e immutabile bensì come un flusso in continua trasformazione.
Se tutto è in continua trasformazione allora significa che l’uomo di oggi non può essere uguale all’uomo di due-tremila anni fa. Ma se a livello del fisico il corpo umano è rimasto pressoché immutato allora dove potrebbe situarsi il cambiamento? Qualcosa forse nei lineamenti, sicuramente più belli e più proporzionati ora rispetto a quelli dei tempi passati, ma fisicamente nulla di più. Ciò che è mutato lo si percepisce nel piano mentale, con lo sviluppo del pensiero razionale, pensiero assente in altri tempi e che risulta dato dalla logica conseguenza di un mutamento di rapporto tra il corpo eterico e l’astrale. Due-tremila anni or sono l’astrale dell’uomo era molto più simile a quello dell’animale, composto cioè da una parte inconscia e da una parte affettiva, seguiva si la parte razionale, ma risultava talmente distaccata da apparire quasi come un corpo a sé. Infine vi era l’io ma questi risultava talmente distaccato da non risultare ancora codificato.
Ecco, secondo gli studiosi dello spirito il maggiore cambiamento è avvenuto in questi ultimi due corpi. Nell’astrale la parte razionale si è unita alla parte affettiva e dell’inconscio formando un tutt'uno, mentre l’io, grazie all’avvento di un Dio, si è fissato stabilmente all’interno della zona astrale dell’uomo.
- Campana di Gauss
Quando si verifica l’insorgere di un nuovo fenomeno questi non arriva di botto ma si preannuncia dapprima con alcuni casi isolati indi prosegue con un crescendo sempre maggiore fino a raggiungere l’apice per poi iniziare la fase discendente che teminerà anch’essa con alcuni ultimi casi isolati.
In campo militare si esplica nel modo seguente: al passaggio di un’armata si presenta dapprima una piccola parte in avanguardia col compito di individuare il nemico poi giunge il grosso della truppa al cui interno vi sono i comandanti e da ultimo, arriva un piccolo reparto di retroguardia cui è affidato il compito di protezione delle spalle, gruppo che in altri ambiti potrebbero essere chiamato ritardatario.
Da rilevare infine che l’avanguardia è da sempre quella che ci rimette di più e che soffre delle maggiori perdite proprio perché sempre a ridosso dell’avversario o di quella parte ritardataria dell’avversario.
[modifica] L'io
Elemento caratterizzante: il fuoco o calore.
È la realtà spirituale che comanda le tre realtà sottostanti. È l’essenza dell’uomo, la sua parte eterna ma è pure la decima realtà spirituale, della stessa sostanza del padre. È la realtà per la quale Dio ha creato l’universo ed alla quale ha affidato il compito di scoprire la regola attraverso il lavoro sul fisico, l'eterico e l'astrale e così agendo di giungere a coscienza.
Acquisendo coscienza sviluppa i corpi superiori dell'io vale a dire il Manas, il Buddhi e l'Atma.
[modifica] Critiche
L’argomento trattato in questa voce è da considerare come pseudoscienza, e come tale può essere caratterizzato da alcuni dei seguenti aspetti:
- affermazioni prive di verifica sperimentale (nota 1 dei commenti) oppure in contraddizione con altri risultati sperimentali;
- affermazioni impossibili da verificare o da confutare (nota 2 dei commenti).
La falsificabilità è il criterio formulato da Karl Popper per demarcare l'ambito delle teorie controllabili, che pertiene alla scienza, da quello delle teorie non controllabili, da Popper stesso identificato con la metafisica. La metafisica, per Popper, dunque non è più un insieme di teorie e fedi prive di senso; non è nemmeno la filosofia prima di Aristotele o in generale (come la si intende volgarmente) lo studio delle verità ultime e trascendenti. Essa è semplicemente ogni teoria che non è scienza perché la scienza è sempre verificabile. Il criterio di falsificabilità afferma dunque che una teoria, per essere controllabile, e perciò scientifica, deve essere “falsificabile”: in termini logici, dalle sue premesse di base devono poter essere deducibili le condizioni di almeno un esperimento che la possa dimostrare integralmente falsa alla prova dei fatti, secondo il procedimento logico del modus tollens (in base a cui, se da A si deduce B, se B è falso, è falso anche A). Se una teoria non possiede questa proprietà, è impossibile controllare la validità del suo contenuto informativo relativamente alla realtà che essa presume di descrivere. - tendenza a modificare abitualmente la natura delle asserzioni per sfuggire alle critiche (nota 3 dei commenti);
- presentazione di risultati sperimentali privi di qualsiasi forma di peer review.
Nell'ambito della comunicazione scientifica la selezione degli articoli degni di pubblicazione avviene tramite revisione paritaria (in inglese chiamata peer review), cioè una valutazione fatta da specialisti. Gli editori e le agenzie di finanziamento usano la revisione paritaria per selezionare le proposte ricevute. Questo processo inoltre costringe gli autori ad adeguarsi agli standard della loro disciplina. Pubblicazioni e premi che non abbiano subito una revisione paritaria sono generalmente guardati con sospetto dai ricercatori e dai professionisti di molte discipline. - violazione del rasoio di Occam, ovvero il principio secondo il quale per dimostrare una data teoria non si debbano fare più assunzioni di quelle strettamente necessarie.
La formula recita: non vi è motivo alcuno per complicare ciò che è semplice. All’interno di un ragionamento o di una dimostrazione vanno ricercate la semplicità e la sinteticità. Tra le varie spiegazioni possibili di un evento, è quella più semplice che ha maggiori possibilità di essere vera (anche in base a un altro principio, elementare, di economia di pensiero: se si può spiegare un dato fenomeno senza supporre l'esistenza di qualche ente, è corretto il farlo, in quanto è ragionevole scegliere, tra varie soluzioni, la più semplice e plausibile). Alcuni sostengono che il principio del Rasoio di Occam, se spinto fino alle sue estreme conseguenze, finirebbe per rendere superflua e, quindi, non necessaria, l’idea stessa di Dio. - denuncia di un presunto ostracismo della "scienza ufficiale", dovuto a chiusura mentale e interessi economici
Il prefisso pseudo (dal greco pseudos, ossia falso) sta ad indicare che le pseudoscienze hanno un'apparenza scientifica ma non rispettano i criteri della ricerca scientifica; ciò naturalmente non esclude che varie teorie pseudoscientifiche possano avere un valore significativo dal punto di vista storico o filosofico.
Il requisito indispensabile per la classificazione all'interno delle pseudoscienze è la pretesa ingiustificata di scientificità come nel presente caso di scienza della spirito.
Al fine di mettere alla prova la presunta esistenza del paranormale, ma anche le teorie pseudoscientifiche, è stato istituito il "premio Randi": da diversi anni è in palio la cifra di un milione di dollari che verrà consegnata a chiunque sia in grado di dimostrare sperimentalmente l'esistenza di poteri paranormali o la validità delle affermazioni di molte pseudoscienze (come, ad esempio, prevedere il futuro con l'oroscopo o distinguere una soluzione omeopatica con diluizione superiore a 12 CH dall'acqua distillata). Nessuno ha ancora vinto il premio.
In Italia opera il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) che, sulle orme dell'omologo CSICOP (Committee for the Scientific Investigation of Claims Of the Paranormal) cerca di diffondere la pratica della sperimentazione e dell'osservazione oggettiva di fronte a presunti fenomeni paranormali.
Il CICAP si propone di applicare nella propria attività lo scetticismo razionale, cioè il criterio per cui ogni affermazione di tipo empirico, per essere creduta, necessiti di una verifica sperimentale.
Nelle proprie indagini il CICAP applica il metodo scientifico (Il metodo scientifico è lo studio sistematico, controllato, empirico e critico di ipotesi formulate sulle relazioni supposte tra vari fenomeni, ed è usato in particolare dalle scienze sperimentali. Secondo molti scienziati e pensatori, esso è alla base della moderna definizione di scienza) e si avvale spesso della collaborazione di prestigiatori per accertare l'eventuale uso di trucchi.
Il CICAP non si occupa di metafisica, e in particolare di religione, se non per quanto riguarda le manifestazioni materiali (paranormale religioso).
[modifica] Commenti alle critiche
Nel presente caso l’argomento è di per sé talmente assurdo (nota 4 dei commenti) che qualsiasi replica alle critiche può indurre la controparte ad attestarsi sulle proprie posizioni nella giusta convinzione di considerarsi dalla parte della ragione.
Occorre invece essere dinamici e cercare di comprendere le opposte considerazioni senza la pretesa o l’aspettativa che l’antagonista faccia altrettanto.
Infine occorre agire arretrando o avanzando, a dipendenza delle circostanze, coscienti che il vincitore non è l'uno o l'altro ma chi riesce ad adeguarsi alla situazione senza tanti drammi, a prendere le misure del caso e, senza prendersi troppo sul serio, magari anche a scherzarci sopra.
L’azione più giusta semmai è quella di fare il possibile affinché chi leggerà questa voce possa farsi autonomamente una propria opinione personale.
Per tale semplice ragione è allora opportuno inserire i commenti nel cassetto ed attribuire loro il valore di un semplice scambio di osservazioni tra surreali antroposofi (ancora nota 4 nei commenti):
1. Naturale! L'approccio sperimentale - così com'è generalmente inteso (ordinario) - fornisce un modello di verifica del piano solido fisico; ma non del piano metafisico, che di questo testo è argomento; come ribadito dalla nota 4. Ciò è per altro provato dal fatto che altrimenti, se le critiche prese in considerazione si rivelassero coerenti (in assoluto), si genererebbe un'ipotesi di contraddizione che [all'infinito] porta alla completa degenerazione del piano spirituale.
2. Idem come sopra. Si può dire che in metafisica siano richieste tecniche di verifica più fini da quelle richieste dall'approccio sperimentale "semplice". L'approccio di verifica che rende comprensibile l'inconfutabile richiede l'apertura (probabilmente non per forza totale) degli 8 petali del chakra della laringe (come dice la nota 2).
3. L'impressione di notare la tendenza a modificare abitualmente la natura delle asserzioni può essere anche dovuta all'effetto del considerare con leggerezza quanto sia in costante autodestrutturazione la coscienza di un ricercatore in processo di autocomprensione. La corretta chiave di discernimento di queste due "verità-probabili" consiste in un processo più fine della semplice applicazione del giudizio istintivo (quindi soggettivo): è necessario considerare con estrema logicità (dunque, oggettivamente) se i dinamismi delle asserzioni di cui in critica originino espansione delle asserzioni precedenti (caso critica della critica) o piuttosto risultino radicali modificazioni delle stesse (caso critica). In merito si potrebbe dire che possa esprimere un'opinione sufficientemente attendibile chi coscente di ambo gli approcci, ma la verità più semplice dice che è sufficiente un uomo di buon cuore (vedi i sei chakra del cuore - sempre nota 2).
4. La volonta' di conoscenza e' un percorso (ed uno sforzo) comprensivo potenzialmente accessibile a chiunque. Settorializzando l'argomento, questo assunto - al dila' del fatto che in questo momento storico non sia ne' discutibile ne' comprovabile come richiesto dai criteri valutativi della comunita' scientifica (e per quanto il di cui significato possa risultare addirittura vago) - concede una precisa ed unica considerazione (potenzialmente) in equilibrio tra le due posizioni: l'approccio al non ordinario (come definizione generale) si puo' dire possa risultare singolare quanto singolari sono le somatiche psichiche di ogni individuo (salvo approccio di gruppo); quest'ipotesi, che potra' apparire scontata o assurda a seconda dei casi, se analizzata con adeguata riflessione dovrebbe riuscire a dimostrare con semplicita' la limitatezza di fondo dei metodi di riscontro letteralmente replicabili; e giustifica il fatto che l'argomento, ad indagini esterne, possa apparire pseudoscienza: l'esperienza soggettiva non viene accettata come pista d'indagine e fonte di dati pseudo attendibili; solo a valle della quale invece sarebbe applicabile un atteggiamento di verifica scientifico. Per quanto tutto cio' possa risultare un'osservare surreale, o assurda, non si impone ma si propone di riflettere sul fatto che si puo' dire che quanto detto, ad oggi, rischi di risultare l'unico indizio logico disponibile per un avanzamento, in argomento, della ricerca analitica pura. L'ostacolo piu' grande all'avanzamento della ricerca in questa direzione risultano tanto i tempi di analisi (misurabili talvolta in anni), quanto la costanza nelle rianalisi ad ogni nuovo dato rilevato, il rigore e la disciplina logica dell'approccio mentale, e la consapevolezza emotiva di poter (o dover) ricercare. Ancora piu' complessa, se non definitivamente impraticabile, e' la comunicazione dei risultati ottenuti per una loro verifica esterna, in assenza di esperienze psico-cognitive comuni e di un desiderio di conoscenza equivalente.
[modifica] Note
- ↑ Inoltre secondo i sostenitori dell'esistenza del mondo spirituale i sensi sarebbero in effetti in tutto dodici; oltre ai cinque sensi esterni, esisterebbero infatti sette "sensi interni", individuati come: senso della vita, del movimento, del calore, dell'equilibrio, del pensiero, della parola e dell'io. Ciascuno di questi dodici sensi sarebbe in relazione con una forza dello zodiaco e la sua relativa qualità (per esempio l'organo di senso del gusto è in relazione con la bilancia, la cui qualità è l'ottimismo).
- ↑ Tra questi esercizi sarebbe compreso l'ottuplice sentiero del Buddha, il quale prevede otto esercizi del quinto chakra (retta azione, retto giudizio, retta parola, retta opinione, retta abitudine, retta posizione, retta contemplazione e retta memoria) e sei sul chakra del cuore (azione logica, perseveranza, tolleranza, logica sociale, obiettività ed equilibrio emotivo). Tali esercizi, se applicati costantemente, porterebbero all'apertura degli "8 petali ancora chiusi" del chakra della laringe e dei "sei petali ancora chiusi" del chakra del cuore: quando pertanto si fosse lavorato in maniera cosciente su tali chakra, si riuscirebbe a percepire rispettivamente il "pensiero" e l'"io" dell'altro.
- ↑ Nel linguaggio filosofico, il termine "esoterico" caratterizza l'insegnamento riservato degli antichi filosofi greci, specialmente di Pitagora e Aristotele, ai soli discepoli, in contrapposizione ad "essoterico" ovvero gli individui non iniziati alla comprensione del linguaggio degli adepti.
- ↑ Il filosofo greco Aristotele scrisse una serie di opere intitolate collettivamente Fisica. In un'edizione antica delle sue opere una seconda serie di opere fu posizionata subito dopo quelle riguardanti la fisica. Quindi i primi studiosi di Aristotele iniziarono a riferirsi a questi libri con l'espressione: τὰ μετὰ τὰ φυσικά, "ta meta ta physika", che significa "Ciò che segue dopo la fisica." I posteri assegnarono alla parola "meta" due significati: dopo e sopra. Nel primo caso, il termine "meta-fisica" indica quella scienza che si occupa di realtà dopo quelle fisiche nel senso della conoscenza. Infatti prima l'uomo conosce le realtà che gli stanno attorno (quelle fisiche), e successivamente si occupa di quelle più distanti da lui. Intendendo meta come oltre, si può dire che la metafisica si occupa di realtà collocate 'al di sopra' di quelle fisiche. La metafisica è quindi la scienza che studia le realtà trascendenti. Questi due significati non sono affatto inconciliabili tra loro come potrebbe sembrare: la Metafisica si colloca dopo la fisica in quanto il suo oggetto è collocato 'oltre' la realtà fisica. Questa è quindi l'origine del termine metafisica (la contrazione della frase in greco: μεταφυσικά).
- ↑ Antroposofia è l'unione delle parole greche: ánthrõpos (=uomo) + sophia (=scienza, sapienza), derivazione di sofos (sapiente cioè di uomo che “possiede” la sapienza). In sintesi è la disciplina che studia il camino evolutivo dell'uomo nel suo sforzo verso la presa di coscienza, considerando tutti gli avvenimenti che avvengono nel mondo fisico in base al principio del mondo spirituale vale a dire dal punto di vista del grande Progettista, del Creatore. L'esatto contrario è l'antropologia: logia (=studio scientifico) la quale si cura dell'uomo unicamente dal punto di vista terrestre, cioè prettamente scientifico, escludendo di fatto qualsiasi intervento divino in quanto scientificamente non comprovabile.
- ↑ Chi cade in coma si trova in stato vegetativo.
[modifica] Bibliografia
- Rudolf Steiner, Gerarchie spirituali e loro riflesso nel mondo fisico, Editrice antroposofica, Milano, 1980
- Rudolf Steiner, Come si giunge alla visione del mondo spirituale, Editrice antroposofica, Milano 1994
- Rudolf Steiner, Considerazioni esoteriche su nessi Karmici, volume secondo, Editrice antroposofica, Milano 1987
- Otto Wolf, Dr. Med, L'arte di guarire scientifico spirituale, Natura e Cultura Editrice, 1993 Genova (titolo originale Antroposophisch orientierte Medizin und ihre Heilmittel, Verlag Freies Geistesleben, 1990 Stuttgart)
- Dr Ghuenther Wachsmuth, Le forze plasmatrici eteriche nel cosmo, nella terra, nell'uomo, Reprint, Milano, 1992, Fotoriprodotto da: Libreria Ecumenica, Milano
- Claudio Gregorat, L’ottuplice sentiero nella visione buddistica e antroposofica, Editrice Antroposofica, Milano
- Charles Rafael Payeur, "I pianeti simboli della Coscienza", Edizioni L’età dell’acquario, 1996, Grignasco (NO)