Classifica calcio Serie A italiana 1976
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il Campionato di Serie A 1975-76 fu il settantaquattresimo campionato di calcio italiano, il quarantaquattresimo giocato a girone unico.
Indice |
[modifica] Avvenimenti
Sopraffatta nel corso degli ultimi vent'anni dal potere delle due squadre milanesi, la città di Torino ritornò improvvisamente sotto i riflettori del calcio: il presidente del Torino Orfeo Pianelli optò per un concreto salto di qualità e, dopo anni di purgatorio, una squadra che con l'incredibile tragedia di Superga aveva perso tutto, ritornò altamente competitiva. I derby torinesi tornarono, come non mai, equilibrati e appassionanti, divisero l'Italia intera e furono soprattutto decisivi per l'assegnazione dello scudetto. Nel 1976, a ben ventisette anni dall'ultimo titolo, vinsero i granata, esplosi grazie all'intesa eccezionale tra gli attaccanti Paolo Pulici (capocannoniere con 21 gol) e Francesco "Ciccio" Graziani (secondo, sempre nella classifica cannonieri, con 15 gol) e grazie all'estro di Claudio Sala, oltre che all'allenatore Luigi Radice, proveniente da Cagliari.
Il campionato iniziò il 5 ottobre: anche in quell'anno vi era una squadra all'esordio, il Perugia, mentre il Como aveva festeggiato il ritorno in Serie A dopo ventidue anni. Iniziarono bene Juventus e Napoli, le due squadre che si erano contese lo scudetto l'anno prima. Verso la decima giornata il Napoli mollò la presa e spianò la strada al Torino che, nonostante un avvio incerto (3 punti nelle prime 3 gare, con la sconfitta a Bologna all'esordio) guadagnò terreno. Alla fine fu la Juve ad arrivare prima alla fine del girone d'andata, con tre punti di vantaggio sul Toro, che diventarono 5 alla 19. giornata, il 28 febbraio.
La capolista, ad un certo punto, si bloccò e perse tre partite di fila, prima a Cesena, poi nel derby giocato in casa, quando l'1-2 finale viene tramutato in 0-2 dal Giudice Sportivo perché un petardo aveva colpito il portiere granata Castellini; infine, la terza sconfitta di fila, il 4 aprile contro l'Inter, significò secondo posto per i bianconeri. Il Torino passò in testa e arrivò all'ultima giornata, il 16 maggio, con un solo punto di vantaggio sui "cugini". Il pareggio interno contro il Cesena sarebbe potuto costare caro ai granata, ma la Juve perse a Perugia e non riuscì ad approfittarne. Per il Torino fu scudetto, e sempre al "Comunale" fu festa anche per il Cesena che, al terzo campionato in Serie A, firmò l'impresa approdando in Coppa UEFA.
Nel corso della stagione crollò inesorabilmente la Lazio, costretta a far fronte ai malumori di un Chinaglia attratto da un'offerta proveniente dagli Stati Uniti. La squadra biancoceleste si salvò solamente grazie alla differenza reti: ne fece spese l'Ascoli. Niente da fare per il Como, mentre la favola del Cagliari, che nel 1969-70 festeggiava la scudetto e ora piomba in B, era al capolinea. Si salvò invece il neopromosso Verona.
[modifica] Classifica finale
|
[modifica] Verdetti
|
[modifica] Altre classifiche
1898 | 1899 | 1900 | 1901 | 1902 | 1903 | 1904 | 1905 | 1906 | 1907 | 1908 | 1909 | 1910 | 1911 | 1912 | 1913 |
||
Calcio - Albo d'oro Campionato di Serie A |