Vallemaio
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Vallemaio | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Lazio | ||
Provincia: | Frosinone | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 337 m s.l.m. | ||
Superficie: | 19 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 55 ab./km² | ||
Frazioni: | |||
Comuni contigui: | Castelforte (LT), Castelnuovo Parano, Coreno Ausonio, San Giorgio a Liri, Sant'Andrea del Garigliano, Sant'Apollinare | ||
CAP: | 03040 | ||
Pref. tel: | 0776 | ||
Codice ISTAT: | 060083 | ||
Codice catasto: | L605 | ||
Nome abitanti: | vallemaiesi o vallefreddani | ||
Santo patrono: | San Tommaso | ||
Giorno festivo: | 7 luglio | ||
Vallemaio è un comune di 1.052 abitanti della provincia di Frosinone. Medaglia d'argento al merito civile (conferita il 21 dicembre 1999).
Indice |
[modifica] Toponimo
Il toponimo Vallemaio ci ricorda che il paese giace alle falde del monte Maio. È divenuto nome del comune dal 1932; prima di allora era Vallefredda, toponimo che sottolineva il rigido clima che qui si ha in inverno.
[modifica] Collocazione
Il centro si trova a circa 300 m s.l.m. ed a circa 30 km dal mar Tirreno; malgrado ciò il clima invernale, a causa della conformazione del territorio, risulta particolarmente freddo. Sorge su di un poggio che si innalza s'una conca. Il territorio comunale essenzialmente costituito da una zona montana con due ampie valli, una ai piedi del centro, l’altra, Vallaura, destinata alle attività agricole e all’allevamento. Vi è una folta vegetazione.
[modifica] Storia
Le prime notizie sull’abitato risalgono al medioevo, ma la presenza umana risale sicuramente ad epoche precedenti. Vallefredda fu edificata dai conti di Suio, ipati di Gaeta, verso l'anno 1000 e entrò con Suio nel 1040 nell’orbita di Montecassino ricevendo nel 1079 una Chartae libertatis, in cui venivano garantiti avanzati diritti agli abitanti.
Nel periodo successivo Vallemaio subì attacchi e conquiste: nel sec. XI i vallefreddani furono alleati ai Normanni, furono attaccati dal condottiero imperiale Mark Vald; nel 1421 avvenne l'occupazione pontificia guidata da Braccio da Montone; con la fine del regime feudale nel 1806 finì la dipendenza dai monaci cassinesi; il brigantaggio si diffuse nella zona dopo l'Unità; durante la seconda guerra mondiale si trovò sul fronte.
Si è combattuto per diversi mesi dopo l'8 settembtre sul monte Maio, ove ancora si scorgono le trincee scavate; l'abitato fu quasi completamente distrutto, e molte rovine sono ancora visibili, con incenti vittime civili.
Dopo la guerra il comune, a causa dell'emigrazione, ha subito un forte calo democratico mitigato dallo sviluppo industriale del cassinate e dal recento sviluppo commerciale dell'area. Fino a pochi decenni fa, l’economia era essenzialmente agricola, oggi il terreno incolto aumenta; a Vallaura è ancora presente l’allevamento brado.
[modifica] Monumenti
La chiesa più importante è quella dell’Annunziata il portale del 1553 è sormontato da un grande oculo lapideo. Sull’altare maggiore è il trittico (sec. XVI) in cui è rappresentata l’Annunciazione con intorno i Santi più venerati in zona. Della stessa epoca è anche il pavimento antistante a figure umane. La Chiesa del Rosario, con portale cinquecentesco, viene attualmente ricostruita per divenire un centro culturale. I resti dell’antica Chiesa di San Tommaso o del Castello si notano nella parte alta dell'abitato, pesantemente danneggiato durante la guerra. Alcune opere d’arte sono state depredate dai tedeschi. Il paese comunque conserva antiche sembianze: case affastellate, ripidi vicoli, resti delle mura e delle torri quattrocentesche.
[modifica] Amministrazione
- Sindaco: Fabio Merucci, dal 06/2004.
- Comune: Centralino 0776 95.71.23
- Fa parte della Comunità Montana "Monti Aurunci"
- Classificazione climatica: zona D, 1713 GR/G
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti