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Gaeta - Wikipedia

Gaeta

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Wikipedia:WikiProject/Progetto geografia/Antropica/Comuni Gaeta
Portale:Portali Visita il [[Portale:{{{portale}}}|Portale {{{portale}}}]]
Stato: Italia
Regione: Lazio
Provincia: Latina
Coordinate:
Latitudine: 41° 13′ 0′′ N
Longitudine: 13° 34′ 0′′ E
Mappa
Altitudine: 2 m s.l.m.
Superficie: 28 km²
Abitanti:
21.522 31-12-04
Densità: 755 ab./km²
Frazioni:  
Comuni contigui: Formia, Itri
CAP: 04024
Pref. tel: 0771
Codice ISTAT: 059009
Codice catasto: D848 
Nome abitanti: gaetani 
Santo patrono: Santi Erasmo e Marciano 
Giorno festivo: 2 giugno 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale


Gaeta
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Gaeta

Gaeta è un comune di 21mila abitanti circa, posizionato sul livello del mare nella parte bassa della Provincia di Latina, sede Arcivescovile, sede del Parco Regionale Riviera di Ulisse, dista circa 120 Km. da Roma e 80 Km. da Napoli.

Indice

[modifica] Storia

Le origini del nome di Gaeta sono tuttora avvolte nella leggenda:

  • Strabone indicò la sua provenienza dal termine "Caiatas" usato dai pescatori laconi per indicare il sito, con chiaro riferimento all'ampia insenatura del suo golfo;
  • Diodoro Siculo collegò queste terre al mito degli argonauti facendo derivare il nome della città da "Aietes", mitico padre di Medea (figlia di Circe), la maga innamorata di Giasone.
  • Virgilio, nell' "Eneide" (Eneide, VII, 1-4) trovò la sua origine nel nome della nutrice di Enea,"Cajeta", sepolta dall'eroe troiano in quel sito durante il suo viaggio verso le coste laziali. Dante, quasi a significare la storicità dell'Eneide, confermò l'avvenimento (Inferno, XXVI, 92).

I primi insediamenti nel territorio di Gaeta risalgono al VIII secolo a.C., ma fu solo nel 345 a.C. che finì sotto l'influenza di Roma.
Durante il periodo romano Gaeta divenne un luogo di villeggiatura molto rinomato, frequentato da imperatori, ricchi patrizi romani, da consoli e da famosi senatori dell'epoca. Per favorire la loro venuta fu persino costruita una nuova strada romana, la Via Flacca, più breve rispetto all'Appia.

Di quel periodo restano visibili molte vestigia, come ad esempio il Mausoleo che sorge sulla sommità di Monte Orlando di Lucio Munazio Planco, console romano, prefetto dell'Urbe, generale di Giulio Cesare (attraversò con lui il fiume Rubicone, fu al suo fianco nelle campagne galliche) di Marco Antonio e di Ottaviano detto "Augusto".

Con la decadenza del'Impero Romano d'Occidente iniziò un periodo buio di transizione, caratterizzato da continui saccheggi ad opera delle popolazioni barbariche prima e dei saraceni poi.
Proprio per la sua caratteristica posizione su di una penisola naturale, facilmente difendibile, piano piano si trasformò in un "castrum": Gaeta fu fortificata con cinte murarie e sulle pendici di Monte Orlando; sulla zona alta dell'antico borgo medioevale sorse il castello di Gaeta a difesa dell'abitato, e le popolazioni delle zone limitrofe si trasferirono all'interno delle mura per trovare ospitalità, rifugio e protezione.

Le prime notizie del castello risalgono al VI secolo d.C. nella guerra contro i Goti, nel X secolo se ne fa cenno all'interno delle carte del "Codex", ma notizie certe della sua esistenza si hanno nel XII secolo, durante la dominazione Sveva. Infatti Federico II di Svevia venne in diverse occasioni a Gaeta e, durante le lotte tra guelfi e ghibellini, creò delle fortificazioni per difendere meglio i confini del suo regno: nel 1223 fece costruire quelle per il castello di Gaeta (che quindi era già esistente all'epoca).

Panorama del castello
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Panorama del castello

Già nell'VIII secolo d.C. Gaeta si rese autonoma dall'autorità imperiale e nell'anno 839 la carica di Ipata venne assunta da Costantino, figlio del conte Anatolio. Il Ducato di Gaeta nacque ufficialmente solo un secolo dopo, quando Giovanni I assunse il titolo di duca di Gaeta. Il ducato di Gaeta durò per circa due secoli, durante i quali Gaeta ebbe una propria solidità militare, un'autonomia politica dall'Impero Romano d'Oriente, un'autonomia giurisdizionale, dei propri istituti giuridici civici, una propria moneta (il "follaro") ed era dedita ai ricchi traffici commerciali via mare.

Il ducato ebbe fine nel 1140 quando fu conquistata dal re Ruggero II della dinastia degli Altavilla, che però fu benevolo nei confronti di Gaeta e le lasciò numerosi privilegi come ad esempio una certa autonomia politica e una moneta propria. Con Ruggero II nacque quello che per i successivi sette secoli sarà un regno unitario, e Gaeta divenne città di confine tra tale regno e lo Stato della Chiesa. In questo periodo, così come durante la dominazione Sveva (1194-1266) la città ricoprì un ruolo politico secondario.

Durante il periodo Angioino, invece, (1266-1435) la città tornò alla ribalta sulla scena del Regno. Dal 1378 fu per qualche anno la residenza dell'antipapa Clemente VII, alleato della Regina Giovanna I. Dal 1387 vi si stabilì, temporaneamente in esilio, l’erede al trono Ladislao dei d'Angiò-Durazzo, che celebrò in città le sue nozze con Costanza Chiaromonte. Anche la futura Regina Giovanna II, sorella di Ladislao, soggiornò per molto tempo a Gaeta, dove scelse di farsi incoronare nel 1419.

Dal 1435 Alfonso d'Aragona fece di Gaeta la base per la conquista del trono di Napoli a discapito di Renato, ultimo sovrano della dinastia Angioina a regnare sul Meridione d'Italia, sconfitto definitivamente nel 1442. Durante questo periodo la città fu munita di un nuovo castello, il cosiddetto "Alfonsino", mentre il vecchio (chiamato "Angioino") fu ampliato e unito al nuovo. Il re capì quanto fosse importante il possesso di tale città e volle ulteriormente fortificare Gaeta, con l'aggiunta di due nuove cinte murarie (oggi scomparse).

Gaeta subì ben quattordici assedi che coincisero con importanti avvenimenti, a partire dalla sconfitta del ducato di Gaeta (con annessione al Regno di Sicilia) fino all'ultimo assedio, quello tenuto dalle truppe del generale piemontese Cialdini nel 1861 (che sarà nominato duca di Gaeta) e che diede inizio all'unità d'Italia.

Con la dominazione spagnola, iniziata nel 1504, il ruolo di "piazzaforte del Regno di Napoli" fu ancora di più accentuato e la città fu dotata di nuovissime fortificazioni bastionate, alle pendici del Monte Orlando, aggiornate contro le ultime e più potenti armi da fuoco.

Fu con l'arrivo degli Spagna che alcuni personaggi politici, passati in disgrazia, vennero costretti ad abbandonare Gaeta, tra cui Giovanni Caboto, che si rifugiò a Venezia, prendendone la cittadinanza 15 anni dopo.

Nel 1571 si radunò nel porto di Gaeta la flotta pontificia che, al comando dell'ammiraglio Marcantonio Colonna, salpò il 24 giugno 1571 per unirsi al resto della flotta cristiana, comandata da don Giovanni d'Austria, per combattere i saraceni. Il comandante della flotta pontificia aveva ricevuto il 20 giugno 1571 dal Papa San Pio V lo Stendardo di Lepanto, realizzato in seta, che doveva essere issato sulla nave ammiraglia pontificia.
L'ammiraglio Colonna nella Cattedrale di Gaeta, davanti a Sant'Erasmo, fece voto che se avesse vinto avrebbe donato lo Stendardo di Lepanto alla Cattedrale di Gaeta e lo avrebbe posto ai piedi del santo, protrono dei marinai.
La battaglia navale tra la flotta della "Lega Santa" e la flotta dell'Impero Ottomano ebbe luogo il 7 ottobre 1571 a Lepanto e fu vinta dalle forze cristiane. Al suo ritorno in Gaeta Marcantonio Colonna mantenne fede al giuramento fatto. Nel 1734 Gaeta fu conquistata da Carlo III di Borbone, fondatore della dinastia napoletana dei Borbone.

Il 25 novembre 1848 il papa Pio IX si rifugiò a Gaeta, ospite dei Borbone, in seguito alla proclamazione della Repubblica Romana ad opera di Giuseppe Mazzini, e vi rimase fino al 4 settembre 1849, periodo durante il quale Gaeta assunse la denominazione di "Secondo Stato della Chiesa". E fu proprio durante questo soggiorno che papa Pio IX venne illuminato dallo Spirito Santo durante le sue preghiere presso la Cappella d'Oro e proclamò il Dogma dell'Immacolata Concezione al suo ritorno a Roma.

Per approfondire, vedi la voce Assedio di Gaeta.

Il 13 febbraio 1861 Francesco II di Borbone si arrese a Gaeta, ultimo baluardo del suo regno, capitolando all'assedio delle truppe del generale Enrico Cialdini (assedio di Gaeta (1860-1861)): finì così di esistere il Regno delle Due Sicilie e iniziò l'unità d'Italia ad opera dei Savoia. Da questo momento in poi iniziò la lenta decadenza di Gaeta come importante centro politico, militare e amministrativo.

Storicamente parte dell'antica provincia di Terra di Lavoro in Campania, fu trasferita al Lazio nel periodo fascista, quando venne incorporata nella nascente Provincia di Littoria (Latina).


[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti

Il Golfo di Gaeta
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Il Golfo di Gaeta

[modifica] Chiese e Monumenti

Campanile del duomo di Sant'Erasmo, interno del portale di accesso della chiesa con sculture di reimpiego e dell'epoca.
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Campanile del duomo di Sant'Erasmo, interno del portale di accesso della chiesa con sculture di reimpiego e dell'epoca.
  • Cattedrale di S. Erasmo

fu edificata nel X-XI secolo su di una pre-esistente chiesa dedicata a S. Maria del Parco del VII secolo, consacrata da Papa Pasquale II nel 1106. All'interno vi sono molte opere d'arte, come il Cero Pasquale del XIII secolo ornato con bassorilievi dedicati alle vite di Gesù Cristo e S. Erasmo, e nella cripta sono sepolti i corpi dei santi Erasmo, Marciano, Innocenzo, Secondino, Porbo, Casto ed Eupura. Il suo campanile, alto 57 metri, é di stile arabo-normanno e risale al XII secolo. Al suo ingresso é posto un bassorilievo rappresentante il pistrice che ingoia e rigetta Giona.

  • Tempio di S. Francesco

fu edificata per la prima volta nel 1222 dallo stesso S. Francesco nel luogo dove dimorava quando veniva ad evangelizzare i gaetani. L'attuale struttura in stile neo-gotico é opera delle donazioni di due grandi monarchi, re Carlo II d'Angiò e re Ferdinando II di Borbone. Infatti sulla facciata sono poste a ricordo le loro statue più quella di S. Francesco nell'atto di benedire, e, a dividere la grande scalinata d'accesso, c'è una superba statua rappresentante la Fede che sorregge la croce.

La cupola decorata della chiesa di San Giovanni a Mare
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La cupola decorata della chiesa di San Giovanni a Mare
  • Chiesa di S. Giovanni a Mare

edificata nel X secolo dal Duca di Gaeta Giovanni IV, presenta come caratteristiche la cupola in stile arabo e il pavimento leggermente inclinato per permettere il defluire delle acque del mare nei periodi di alta marea essendo stata eretta nelle vicinanze del mare, all'esterno della cinta muraria, parzialmente demolita agli inizi degli anni Sessanta

  • Chiesa di S. Lucia

la Chiesa di Santa Lucia é forse la più antica chiesa di Gaeta, edificata nel VII secolo.
In origine era stata dedicata a Santa Maria in Pensulis e aveva una disposizione ortogonale rispetto all'attuale edificio, che è il frutto di più restauri resisi necessari nel tempo, i più noti sono quelli realizzati nel 1648, nel 1930 e nei primi anni '80 del secolo scorso.
Ad oggi si presenta a pianta longitudinale e divisa in tre navate separate da due file di quattro colonne.
Al suo interno sono conservate opere di Giova di Gaeta.
L'edificio oggi è di proprietà del Comune di Gaeta.
Attualmente è sconsacrata e, su richiesta degli interessati, utilizzata per la celebrazione del matrimonio con rito civile in alternativa a quello celebrato nella Casa Comunale.
Saltuariamente al suo interno vi vengono tenuti dei concerti di musica classica a titolo gratuito.

  • Chiesa dell'Annunziata

edificata nel 1321 dall'Università di Gaeta in stile gotico a navata unica e venne affiancata nel 1355 dall'Ospedale dell'Annunziata, destinato ad assistere i poveri e i bambini abbandonati, affidati alle cure delle suore attraverso una ruota girevole. Sul suo fianco interno si trova la cappella denominata Grotta d'Oro, in cui pregarono vari pontefici, tra cui papa Pio IX e Giovanni Paolo II, detta così perché ha la volta a botte costituita da cassettoni di legno intagliati e dorati. Nella Chiesa dell'Annunziata si conservano decine di codici preziosissimi che riportano musica sacra e sono stati copiati a mano dai monaci amanuensi. Spettacolari sono le miniature di tali manoscritti.

  • Chiesa di S. Maria di Porto Salvo o detta "degli scalzi"

fu edificata nel XV secolo. Ogni anno, la seconda domenica di agosto, parte da questa Chiesa una tradizionale processione che porta la statua della Madonna di Porto Salvo, protettrice dei pescatori e dei naviganti, su una barca al centro del golfo di Gaeta. Durante tale processione la barca che trasporta la statua della Madonna è seguita da molti natanti e l'evento si conclude con la posa in mare di una corona di fiori in ricordo di tutte le vittime del mare. La cerimonia è tra le piu' suggestive del litorale laziale.

  • Chiesa della Sorresca (edificata nel XVI secolo)
  • Chiesa di S. Caterina d'Alessandria (edificata nel XI secolo)
  • Chiesa di S. Domenico (edificata nel XV secolo)
  • Santuario della SS. Trinità, detto anche Santuario della Montagna Spaccata

fu edificato nell'XI secolo, sorge su una fenditura nella roccia che giunge fin nella Grotta del Turco, creatasi, secondo la leggenda, al tempo della morte di Cristo. In questo Santuario vi pregarono numerosi pontefici, tra cui Pio IX, sovrani e santi, tra cui San Filippo Neri, San Paolo della Croce). La leggenda vuole che san Filippo Neri avesse vissuto all'interno della Montagna Spaccata dove esiste uno sperone di roccia nota ancora oggi come "il letto di san Filippo Neri". Lungo la scalinata che porta nelle viscere della montagna, lunga la spaccatura di roccia è possibile notare la cosiddetta "Mano del Turco". Si tratta della forma di una mano (le cinque dita nella roccia) che, secondo la leggenda, si sarebbe formata nel momento in cui un marinaio turco miscredente si era appoggiato alla roccia che miracolosamente divenne morbida sotto la sua pressione formando l'impronta della mano.
Nel 1434 dall'alto dei due costoni di roccia che hanno dato origine al nome (di montagna spaccata)si staccò un macigno che andò ad incastrarsi più in basso tra le pareti della fenditura. Su di esso venne realizzata una piccola cappella dedicata al Cricifisso, dall'interno della quale si può ammirare lo strapiombo su cui è situata.

  • Chiesa di S. Paolo
  • Chiesa di S. Giacomo
  • Chiesa di S. Carlo
  • Chiesa Santuario della Madonna della Catena

é edificata nel luogo dove la tradizione religiosa vuole che sia comparsa la Madonna con il bambino, con in mano una catena, simbolo del peccato da spezzare.

  • Mausoleo di Lucio Munazio Planco (edificato nel 22 a.C.)
  • Mausoleo di Lucio Atratino
  • Castello Angioino-Aragonese

Non è facile risalire al periodo in cui fu costruito il Castello di Gaeta. Probabilmente fu eretto nel VI secolo d.C. durante la guerra dei Goti o nel VII secolo d.C. quando le zone marittime del Lazio e della Campania erano oggetto delle mire espansive dei Longobardi.
Nei documenti gaetani di quel periodo ci si inizia a riferire a Gaeta con l'appellativo di "Kastrum".
Notizie certe dell'esistenza del Castello di Gaeta si hanno al tempo di Federico II di Svevia, il quale durante il periodo delle lotte col papato, soggiornò in diverse occasioni in Gaeta, e, intuendone la posizione strategica, nel 1223 vi fece fortificare il castello.
La struttura che oggi ammiriamo, grande circa mq. 14.100, è detta Castello Angioino-Aragonese perché è composta da due edifici comunicanti realizzati in due momenti storici diversi, uno più in basso detto "Angioino", realizzato durante la dominazione francese degli angioini, e uno più in alto detto "Aragonese", fatto costruire dall'imperatore Carlo V insieme a tutte le altre opere di difesa militare che andarono a rafforzare la Piazzaforte di Gaeta.
L' ala angioina fino a pochi anni fa è stata sede del Carcere Militare di Gaeta, attualmente è di proprietà del Comune di Gaeta, chiusa in attesa di restauro, e vi è un protocollo d'intesa firmato tra la Città di Gaeta e l'Università di Cassino (FR) che intende destinare in futuro tale ala del castello come sede delle facoltà universitarie di discipline marinare.
L' ala aragonese fino al termine della II Guerra Mondiale è stata sede di un Battaglione Allievi Carabinieri, oggi invece ospita la Scuola Nautica della Guardia di Finanza.
Nella cupola della torre più alta del castello vi è la Cappella Reale, voluta dal re Ferdinando di Borbone nel 1849.

  • Stabilimento dell'Annunziata
  • Caserma Cosenz

[modifica] Personaggi Illustri

  • Papa Gelasio II (nato a Gaeta tra il 1060 e il 1064 ed eletto al soglio pontificio nel 1118, festeggiato come santo il 29 gennaio)
  • Giovanni Caboto (nato a Gaeta nel 1450, navigatore)
  • Papa Pio IX (esule in Gaeta nel 1848 in seguito ai moti mazziniani)
  • Cardinale Tommaso De Vio (detto "Caietanus" perché nato a Gaeta nel 1468, fu cardinale, teologo, filosofo,legato apostolico in Germania con Papa Leone X durante il difficile periodo della Riforma Luterana)
  • Lucio Munazio Planco (nato a Tivoli nel 90 a.C. e morto in Gaeta nell'anno 0, Console romano nel 42 a.C., Censore, fondatore di Lione e Basilea)
  • Lucio Sempronio Atratino (Console romano nel 444 a.C.)
  • Giuseppe Mazzini (tenuto prigioniero nel Carcere Militare di Gaeta dal 16 agosto al 13 ottobre 1870)
  • Vincenzo D'Ischia, nato a Gaeta il 6 aprile 1779, impiegato, giustiziato a Napoli il 7 dicembre 1799, come aderente alla repubblica napoletana

[modifica] Varie

Parco Regionale Riviera di Ulisse
Sede: Via E. Filiberto, 2 Gaeta (LT), CAP 04024
Telefono: 0771 743070
Fax: 0771 451415
E-mail:info@parcorivieradiulisse.it
Direttore: Roberto Mari
Superficie: 434 ettari di area terrestre e 81 ettari di area marina
Provincia: Latina
Istituzione: Legge Regionale del Lazio n° 2 del 06/02/2003

Il Parco Regionale Riviera di Ulisse, ubicato nel lembo meridionale della Regione Lazio, si estende lungo la costa del golfo di Gaeta e comprende i territori delle aree protette ricadenti nei comuni di Gaeta, Formia, Minturno e Sperlnga:

  • Monte Orlando (Gaeta)
  • Gianola (Formia) e Monte di Scauri (Minturno)
  • Promontorio Villa Tiberio e Torre Capovento - Punta Cetarola (Sperlonga)

Tra i numerosi punti d'interesse, ricordiamo:
La Montagna Spaccata e la Grotta del Turco, il Mausoleo di Lucio Munazio Planco, le fortificazioni di varie epoche all'interno dell'area di Monte Orlando (Gaeta).
Il museo archeologico e la villa dell'imperatore Tiberio a Sperlonga, assieme al tracciato dell'antica via Flacca.
Le cisterne romane e i resti archeologici della villa del cavaliere Mamurra a Gianola (Formia).
Dal punto di vista naturalistico sono interessanti le varie falesie, alte pareti di roccia a picco sul mare, dove nidifica il falco pellegrino. La costa è a tratti coperta dalla macchia mediterranea che qui presenta alcune specie rare. In vari punti della costa è possibile ammirare magnifici panorami: l'occhio spazia in vedute che vanno dal Circeo al Vesuvio passando per le isole pontine.
I fondali offrono una incredibile varietà di colori con anemoni, pesci di numerose specie, nudibranchi, coralli, parazoanti.


Gemellaggio Frontignan la Peyrade
Dal 1997 Gaeta è gemellata con Frontignan la Peyrade, comune francese in cui é presente una notevole comunità di gaetani ivi emigrati nei secoli scorsi.

Folklore
tipico fenomeno di Gaeta é Gliu Sciuscio, avvenimento caratteristico della sera/notte del 31 dicembre quando tante orchestre di giovani gaetani, usando strumenti musicali per lo più auto-costruiti, girano per gli esercizi commerciali e per le case di Gaeta intonando canti tipici per augurare al padrone di casa un buon anno.

Prodotti Tipici Locali

  • Olive di Gaeta (olive nere di produzione locale in salamoia)
  • Sciuscelle, Mostaccioli (dolci natalizi gaetani)
  • la Tiella (pizza tipica gaetana con ripieni vari)


L'oliva di Gaeta si caratterizza per il suo colore nero e la sua dimensione ridotta. Grazie alla particolare conformazione del territorio che unisce le virtù della salsedine marina,portata dalla brezza fin sopra le colline,allo sviluppo degli ulivi,nasce il caratteristico sapore che rende unico questo frutto. A differenza del passato,gli uliveti gaetani non sono più cosi diffusi. Sono stati estirpati numerosi alberi per venire incontro a nuovi commerci più redditizi nel corso del tempo. Il nome "olive di Gaeta" viene comunque usato troppo facilmente da molti produttori,applicandolo anche a prodotti che non hanno alcuna attinenza con la vera oliva di Gaeta. Il comune di Itri,che ha attualmente una notevole produzione di olive,sfrutta impropriamente il nome per il proprio prodotto che principalmente si basa su un oliva grande e verde.

[modifica] Amministrazione

  • Sindaco: Massimo Magliozzi ( Forza Italia), dal Maggio 2002.

Dal giorno 13 Novembre 2006 Massimo Magliozzi non è più sindaco della Città di Gaeta a seguito della sfiducia posta dal consiglio comunale.
Il Prefetto dottor Bruno Frattasi, Vice Capo di Gabinetto del Ministero degli Interni, é stato nominato commissario prefettizio di Gaeta il 22 Novembre 2006 e la guiderà fino alle nuove elezioni amministrative.
Sarà aiutato in tale compito da due valenti collaboratori, il sub commissario dottor Verde, esperto in materia di finanza, e il sub commissario dottoressa Guidi, esperta in amministrazione pubblica.

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