Tommaso De Vio
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il cardinale Tommaso De Vio nacque a Gaeta il 20 febbraio 1469 da una famiglia rinomata col nome di Jacopo e morì a Roma il 10 agosto 1534.
Dai suoi contemporanei fu soprannominato il Caietanus per le sue chiare origini gaetane.
[modifica] Biografia
Nel 1484 entrò tra i frati Domenicani del monastero di Gaeta, dove assunse il nome di Tommaso, e proseguì i suoi studi in teologia e filosofia a Napoli, Bologna e Padova.
Fu professore di teologia presso le università di Pavia e Roma, ed in questo campo acquisì una considerevole fama in seguito ad un pubblico dibattito con Pico della Mirandola nel 1494 a Ferrara.
Dal 1508 al 1518 divenne generale dell'Ordine e consigliere dei papi; dimostrò grande zelo nel difendere i diritti papali contro il Concilio di Pisa, in una serie di pubblicazioni che furono messe al bando dalla Sorbona e bruciate per ordine del re Luigi XII di Francia.
Nel 1517 Papa Leone X lo elevò a cardinale e arcivescovo di Palermo.
Nel 1518 venne inviato in Germania come Legato Apostolico per partecipare alla Dieta di Francoforte, e lì cercò di arginare la nascente Riforma protestante di Martin Lutero e si adoperò con profitto per l'elezione di Carlo V d'Asburgo ad Imperatore del Sacro Romano Impero il 28 giugno 1519 (prevalendo sull'altro concorrente Francesco I Re di Francia).
Nel 1519 fece rientro in Roma senza essere riuscito a convincere Martin Lutero ad abbandonare i suioi propositi di Riforma, e aiutò il papa nell'estensione della bolla Exsurge Domine rivolta a contrastare il dilagare della riforma luterana.
Nel 1523 fino al 1524 organizzò la resistenza contro i Turchi in Germania, Polonia e Ungheria.
Nel 1527 venne fatto prigioniero durante il Sacco di Roma dai Lanzichenecchi, inviati in Italia da Carlo V per punire il Papa Clemente VII per il tradimento della parola datagli, poi venne liberato.
Morì a Roma nel 1534.