Terra di Lavoro
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La Terra di Lavoro è una regione storico-geografica del Meridione d'Italia.
[modifica] Etimologia
Il nome originario della regione è Liburia, termine che identificava una zona di territorio circostante Aversa che prendeva il nome da un'antica popolazione chiamata Leborini.
Secondo un'altra versione l'origine del nome Liburia deriva dal patronimico Libor, probabilmente divenuto Labor per un errore di trascrizione o per una distorsione fonetica.
[modifica] Storia
In antichità era denominata Campania Felix, a causa dell'opulenza e produttività della regione, ed aveva come città principale (capitale in epoca pre-romana) Capua (oggi Santa Maria Capua Vetere). In epoca medievale era area territoriale del potente Principato di Capua (capitale Capua Nova, l'antica Casilinum), entità statale autonoma sotto il dominio longobardo e normanno, fino alla sua annessione da parte dell'angioino Regno di Napoli.
Nel corso dei secoli succesivi è stata prima una circoscrizione (giustizierato) e poi una provincia nel Regno di Sicilia, poi Regno di Napoli; dopo la Restaurazione ha costituito un dipartimento del Regno delle Due Sicilie, a sua volta suddiviso in province, distretti e circondari, e una provincia dell'Italia pre-repubblicana.
Il dipartimento di Terra di Lavoro del Regno delle Due Sicilie ha avuto per capoluogo Capua fino al 1818 e poi Caserta.
La provincia di Terra di Lavoro era una delle province più vaste d'Italia: comprendeva l'intero territorio dell'attuale provincia di Caserta, la parte meridionale dell'attuale provincia di Latina, parte dell'attuale provincia di Frosinone (il cassinate), tutta la parte dell'agro nolano ricompresa nell'attuale provincia di Napoli e ancora una parte del Sannio (oggi divisa tra le province di Benevento, Campobasso e Isernia). I centri principali della provincia erano Capua, Caserta, Formia, Gaeta, Cassino, Isola del Liri, Itri, Nola, Sora e, per importanza storica, Aquino, Arpino (città natale di Cicerone) e Roccasecca (che si contende con la stessa Aquino la natalità di San Tommaso); facevano parte della provincia, inoltre, i comuni delle isole pontine, Ponza e Ventotene.
In realtà il Nolano e il Sannio non sono parte integrante della regione storico-geografica della Terra di Lavoro, mentre lo sono l'aversano, i cui comuni all'epoca afferivano alla provincia di Napoli, nonché l'afragolese e l'agro acerrano, i cui comuni afferiscono tuttora alla provincia di Napoli (ad eccezione di alcuni di quelli sorti sul sito dell'antica Atella, che afferiscono alla provincia di Caserta).
Nel 1863 l'alta valle del Volturno fu scorporata dalla provincia per costituire la nuova provincia di Campobasso, mentre tutti i comuni della Valle Caudina facenti parte della provincia (Arpaia, Airola, Amorosi, Casalduni, Cerreto Sannita, Dugenta, Frasso Telesino, Sant'Agata de' Goti, Solopaca) passarono alla nuova provincia di Benevento (quelli rimanenti, come Cassano Caudino e San Martino Valle Caudina, andarono invece alla provincia di Avellino).
Nel 1927 venne istituita la provincia di Frosinone. Il discioglimento della provincia di Terra di Lavoro avvenne nello stesso anno, a causa, forse, di una ripicca personale di Mussolini con un gruppo di casertani ritenuti militanti antifascisti e che in realtà, probabilmente, erano dei semplici balordi che gli avevano preparato uno spiacevole scherzo in pubblico. I suoi comuni passarono alle province di Roma (Colleferro, Gaeta, Formia, Paliano), Napoli, Benevento, Campobasso (sette comuni dell'alta valle del Volturno: Capriati a Volturno, Ciorlano, Gallo Matese, Letino, Prata Sannita, Pratella, Valle Agricola) e alla provincia appena istituita (cassinate e alta valle del Liri).
Nel 1934 fu istituita la provincia di Littoria, con capoluogo Littoria (oggi Latina), città simbolo delle bonifiche fasciste, inaugurata nel 1932 e resa comune della provincia di Roma nel 1933: la nuova provincia fu creata unendo l'Agro Pontino proprio con l'area di Fondi e quella di Formia e Gaeta, in precedenza appartenuta alla provincia di Terra di Lavoro.
Nel 1945 fu istituita la provincia di Caserta, comprendente la parte della provincia di Terra di Lavoro passata alla provincia di Napoli ad eccezione dell'Agro Nolano nonché i comuni della valle del Volturno precedentemente appartenuti alle province di Benevento e Campobasso e parte dell'Agro Aversano, compresa la città di Aversa.
Nel 1946 il comune e la provincia di Littoria mutarono denominazione in comune e provincia di Latina e infine nel 1970, quando furono istituite le regioni in applicazione del titolo V della costituzione repubblicana, le province di Latina e Frosinone, comprendenti parte della Campania storica, hanno formato, insieme con le province di Roma, Viterbo (Toscana storica) e Rieti (quest'ultima istituita sotto il Fascismo per scorporo dalla provincia dell'Umbria, oggi provincia di Perugia, e da quella dell'Aquila), il Lazio.