Santo Stefano di Sessanio
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Santo Stefano di Sessanio | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Abruzzo | ||
Provincia: | L'Aquila | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 1250 m s.l.m. | ||
Superficie: | 33,14 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 3,44 ab./km² | ||
Frazioni: | |||
Comuni contigui: | Barisciano, Calascio, Carapelle Calvisio, Castelvecchio Calvisio, Isola del Gran Sasso d'Italia (TE), L'Aquila | ||
CAP: | 67020 | ||
Pref. tel: | 0862 | ||
Codice ISTAT: | 066091 | ||
Codice catasto: | I360 | ||
Nome abitanti: | stefanari | ||
Giorno festivo: | 3 agosto | ||
Santo Stefano di Sessanio è un comune di 114 abitanti della provincia dell'Aquila: fa anche parte della Comunità montana Campo Imperatore-Piana di Navelli.
Indice |
[modifica] Il nome
La tesi più accreditata è che il nome Sessanio derivi da una corruzione di Sextantio, piccolo insediamento romano situato nei pressi dell'attuale abitato, probabilmente distante sei miglia da un più importante villaggio romano.
[modifica] La storia
Alcune teorie affermano che Sextantio (sei) farebbe riferimento al vilaggio romano di S. Marco, quello di maggior rilievo sull'altipiano aquilano. Le prime notizie documentate relative al territorio si Santo Stefano si hanno nel 760 con la donazione di Carapelle al monastero di S. Vincenzo al Volturno da parte del re longobardo Desiderio. La storia di Santo Stefano è quindi collegata con quella di queste due località, almeno fino all'XI secolo. L'opera capillare degli ordini monastici determina un aumento delle terre coltivabili, il ripopolamento delle campagne anche ad alte quote, nonché la nascita e il consolidamento di borghi fortificati, tanto più sicuri quanto più in posizione elevata. Nel 1308 si hanno le prime notizie certe dell'esistenza del borgo fortificato di Santo Stefano di Sessanio. Tra fine XIII e inizio XIV secolo si assiste alla formazione del vasto dominio feudale della Baronia di Carapelle, comprendente, tra gli altri, il territorio di Santo Stefano che ricopre un'importante funzione strategica come primo centro della Baronia confinante con il Contado aquilano a controllo del percorso proveniente da Barisciano. Nel 1474 sotto gli Aragonesi, l'abolizione della tassa sugli animali e il riordino dei pascoli di Puglia consentono un forte sviluppo della pastorizia e della transumanza al punto che in quell'anno Santo Stefano di Sessanio, Calascio, Rocca Calascio e Carapelle hanno nella dogana di Puglia ben 94.070 pecore. Costanza, figlia unica di Innico Piccolomini, cede la Baronia di Carapelle a Francesco de' Medici Granduca di Toscana. Ai De' Medici nel 1579 e queste terre apparterranno a tale famiglia fino al 1743. In questo periodo Santo Stefano raggiunge il massimo splendore come base operativa della Signoria di Firenze per il fiorente commercio della lana "carfagna", qui prodotta e poi lavorata in Toscana e venduta in tutta Europa. Nel XIX secolo con l'unità d'Italia e la privatizzazione delle terre del Tavoliere delle Puglie ha termine l'attività millenaria della transumanza e inizia un processo di decadenza del borgo che vede fortemente ridotta la popolazione a causa del fenomeno dell'emigrazione. Nel XXI secolo l'antico borgo sta avendo una rinascita, grazie al turismo, incentivato all'inizio dagli investimenti di un giovane impreditore Daniele Elow Kihlgren di origini svedesi, che ha acquistato parte del borgo per realizzarci un albergo, che ha attirato l'interesse di altri investitori sia esteri che italiani, facendo sviluppare in modo considerevole tutte le attività della zona.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
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