Raiano
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Raiano | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Abruzzo | ||
Provincia: | L'Aquila | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 390 m s.l.m. | ||
Superficie: | 29,09 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 102,34 ab./km² | ||
Frazioni: | |||
Comuni contigui: | Castel di Ieri, Castelvecchio Subequo, Corfinio, Goriano Sicoli, Molina Aterno, Pratola Peligna, Prezza, Vittorito | ||
CAP: | 67027 | ||
Pref. tel: | 0864 | ||
Codice ISTAT: | 066077 | ||
Codice catasto: | H166 | ||
Nome abitanti: | raianesi | ||
Santo patrono: | San Venanzio | ||
Giorno festivo: | 18 maggio | ||
Sito istituzionale |
Raiano è un comune di 2.977 abitanti della provincia dell'Aquila: fa parte della Comunità montana Peligna.
[modifica] Storia
Raiano, in provincia de L'Aquila, sorge a 390m s.l.m. nella parte occidentale della Valle Peligna. Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, ci offrì una famosa tripartizione delle genti peligne e dei loro territori: "Paelignorum Corfinienses, Superequani et Sulmonenses". Per la sua collocazione geografica, alla destra della valle scavata dal fiume Aterno, Raiano ricade nel territorio dei Corfinienses a soli 3 km dai resti dell'antica città italica di Corfinium. Sulla collina del Castellone, sorse nel medioevo la Villa Ragiani o CASTRUM RADIANI, la cui prima notizia certa risale nell'anno 872 d.C. Questo primo nucleo abitato, che nel X secolo ospitò per breve tempo gli imperatori Ottone I ed Ottone III, seguì per tutto il medioevo le vicende feudali del circostante territorio e del Regno Meridionale (soggetto alle successive monarchie Normanna, Sveva,Angioina, Aragonese), rivestendo però notevole importanza a causa della sua posizione strategica e di presidio nord occidentale della Valle Peligna lungo il tracciato del vecchio Tratturo Celano-Foggia e l'antica via Tiburtina Valeria. Il vecchio centro fu abbandonato nella seconda metà del XV secolo in seguito ad eventi tellurici (ad uno di questi forti terremoti è legata la formazione del lago detto "Quaglia" ); i suoi abitanti tornarono ad insediarsi più a valle, su una modesta altura ai margini della via Consolare nel punto in cui da essa si separa il Tratturo: nasce così l'insediamento ancor oggi chiamato Raiano Vecchio ("Rajane Uiécchie", espressione attestata in documenti del 1731), coincidente con l'attuale quartiere S. Antonio. Sui vicinati stretti ed irregolari ( a causa delle gradinate esterne di ingresso alle case, c.d. Bajitte) si affacciano alcuni palazzi nobiliari ascrivibili, nella loro forma attuale, a dopo il terremoto del 1706. La popolazione di questo borgo si aggirava nel 1532, secondo ricerche di Benedetto Croce, intorno a 800 abitanti, con una punta massima di 1600 abitanti nel 1648. L' espansione del paese sulla pianura circostante si svolse dapprima in prossimità del vecchio nucleo abitato, attorno a costruzioni preesistenti come l'attuale Torre dell'Orologio e la quattrocentesca chiesa di S.Maria (poi divenuta l'attuale Chiesa Parrocchiale S. Maria Maggiore), per poi seguire le direttrici della via Tiburtina e dell'antico Tratturo (ai margini dei quali sorsero nel '600 i due conventi francescani degli Zoccolanti e dei Cappuccini). Intorno a queste fondamentali vie di comunicazione e di commercio si svolge il successivo sviluppo urbano di Raiano, paese oggi non più arroccato e chiuso in sé stesso ma aperto ai fermenti culturali più vivi della società contemporanea.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti