Utente:Piero Montesacro/WorkInProgress7
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«[L`Encyclopédie si pone] ...Due obbiettivi... esporre quanto più è possibile l'ordine e la connessione delle cognizioni umane... contenere di ogni arte, sia liberale che meccanica, i principi generali che ne sono alla base, e i particolari più essenziali che ne formano il corpo e la sostanza»
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(dal Discorso Preliminare di Jean le Rond d'Alembert tratto dal primo volume dell`Encyclopédie))
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L'Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri (Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers nel titolo originale) è una vasta enciclopedia francese pubblicata nel XVIII secolo da un consistente gruppo di intellettuali sotto la direzione di Diderot e D'Alembert.
Indice |
[modifica] L'impresa editoriale
- 1745: Il libraio ed editore André Le Breton affida a Denis Diderot la traduzione della Cyclopædia, un Dizionario delle Arti e delle Scienze stampato dall'editore inglese Ephraim Chambers. In Francia ancora non esisteva alcuna opera simile, essendo all'epoca le arti e i mestieri manuali considerati generalmente di minore importanza. Questo progetto iniziale, piuttosto modesto, prese tuttavia, sotto l'impulso di Diderot e di D'Alembert ben altra ampiezza, proponendosi l'ambizioso obbiettivo di sintetizzare e diffondere in un'unica opera organica tutte le conoscenze del tempo.
- 16 ottobre 1747: La direzione del progetto di redazione dell'Encyclopédie viene ufficialmente affidata a Diderot e D'Alembert, che sino a quel momento era occupato come semplice revisore delle voci scientifiche tradotte da Diderot e da altri collaboratori.
- Novembre 1750: il Prospectus (il Piano dell'opera), redatto da Diderot è diffuso in 8.000 esemplari.
- 1751: pubblicazione del primo volume dell'Encyclopédie, con il Discorso di presentazione di D'Alembert (dal quale è tratto il significativo brano che apre questa voce).
- Febbraio 1752, Il Consiglio di Stato del Regno di Francia vieta di vendere, di comprare o di detenere l'Encyclopédie. Tuttavia, il magistrato Malesherbes, nella sua veste di direttore della Librairie, ossia di massimo responsabile della censura reale sulle opere stampate, si erge a protettore dei filosofi e autorizza la ripresa della pubblicazione.
- Gennaio 1752: viene pubblicato il tomo secondo. I Gesuiti, frattanto, ottengono la proibizione dei tomi primo e secondo. Gli interventi di Madame de Pompadour e di Malherbes permettono tuttavia di riprendere la pubblicazione. In ogni caso, D'Alembert, assunto da questo momento in poi un atteggiamento defilato rispetto alla promozione dell'opera, propone di non consacrarsi che ai contributi in materia matematica.
- Novembre 1753: pubblicazione del tomo terzo.
- Novembre 1755: pubblicazione del tomo quinto.
- 1757: pubblicazione del tomo settimo. A seguito dell'attentato di Robert François Damiens contro Luigi XV, il partito dei devoti coglie l'occasione per sottolineare il lassismo della censura e per dimostrare che lo scopo reale dell`Encyclopédie sarebbe quello di minare il governo assolutista e la religione, promuovendo l'ateismo in forma larvata.
- 8 marzo 1759: Soppressione del privilegio di stampa concesso all`Encyclopédie a seguito dei sommovimenti sociali causati dalla pubblicazione de De l'esprit di Helvetius. Condanna del papa Clemente XIII.
- Settembre 1759: Malherbes ottiene di aggirare la soppressione del privilegio di stampa ottenendo il permesso di pubblicare dei volumi di tavole. La redazione e la pubblicazione del testo proseguono clandestinamente.
- 1762: mutazione degli equilibri politici: un decreto del Parlamento di Francia dispone l'espulsione dei Gesuiti.
- 1764: Diderot scopre episodi di censura esercitati sui testi dell`Encyclopédie esercitati dal suo stesso editore, Le Breton.
- 1765: Diderot conduce a termine il suo lavoro di redazione e di supervisione. Vengono distribuiti gli ultimi dieci volumi. Le Breton passa una settimana nella prigione della Bastiglia accusato di avere inviato clandestinamente a Versailles alcuni esemplari dell`Encyclopédie.
- 1770-1778: un lungo conflitto giuridico vede opposti Diderot, Pierre-Joseph Luneau de Boisjermain e gli editori dell`Encyclopédie a proposito del mancato rispetto degli impegni editoriali assunti nel Prospectus.
- 1772: Gli ultimi due volumi di tavole vengono pubblicati senza difficoltà.
Al fine di portare avanti il loro progetto, Diderot e d'Alembert, che sarà co-direttore sino al 1759, si circondano di una "società di letterati", visitano gli studi letterari allora in piena fioritura, seguono i lavori d'edizione e in parte anche quelli di commercializzazione. Inizialmente prevista per constare di dieci volumi, la loro Encyclopédie finirà per comprenderne 35 (dei quali tredici di tavole) e richiederà ventiquattro anni di duro lavoro.
L`Encyclopédie è anche un'opera militante che si propone di «sommuovere tutto, senza eccezioni e senza riguardi», e per ottenere tale scopo, Diderot dovrà lottare contro la censura. I Gesuiti rimproverano alla tesi dell'abate Prades di contenere delle proposizioni eretiche e riescono ad organizzare un autodafé. Madame de Pompadour, favorita di Luigi XV, appoggia Diderot.
[modifica] Il seguito dell'impresa dopo Diderot
All'originale seguirono rapidamente riedizioni, adattamenti e copie non autorizzate. Così, sebbene la prima edizione fosse stata tirata in 4.225 esemplari, se ne contano quasi 24.000 tra tutte le diverse edizioni vendute all'epoca della Rivoluzione francese. Tra il 1776 e il 1777, Charles-Joseph Panckoucke e Jean-Baptiste-René Robinet pubblicarono un «Supplemento all'Enciclopedia» in quattro volumi, più uno di tavole. Una "Tabella alfabetica" apparve in due volumi nel 1780. Dal 1782 al 1832 fu pubblicata una edizione completa in 166 volumi.
[modifica] L'impresa economica
Il Piano dell'opera (Prospectus) del 1750 ottenne un migliaio di sottoscrizioni e le condizioni di acquisto, dettagliate nell'ultima pagina, prevedevano: Per dieci volumi in folio dei quali 2 di tavole: 60 lire d'acconto, 36 lire alla consegna del primo volume, prevista per il giugno 1751, 24 lire alla consegna dei successivi, scaglionati di sei mesi in sei mesi, 40 lire alla consegna dell'ottavo volume e dei due tomi di tavole. In tutto, 372 lire[1].
L'opera, per i tempi di enorme portata, aveva occupato circa mille operai nell'arco di 24 anni. Ci furono 2.250 sottoscrittori per una tiratura di 4.250 copie (numero risibile oggi, ma durante il XVIII secolo, una tiratura «normale» non andava oltre i 1.500 esemplari).
Visto l'elevato prezzo d'acquisto, si può supporre che il lettore tipico dell'opera fosse parte della classe borghese, dell'esercito, dell'amministrazione statale o della Chiesa.[2]. Dal momento che i salotti di lettura si moltiplicavano, è possibile ipotizzare che un pubblico più esteso dei diretti acquirenti abbia potuto consultare l'opera.
Il temporaneo divieto imposto alla diffusione dei tomi primo e secondo, lungi dalle intenzioni dei censori, accese la curiosità del pubblico attorno all'opera, stimolando proprio in quel periodo più di 4.000 ordinazioni. A seguito dei sommovimenti generati dalla pubblicazione de De l'esprit, al ritiro del privilegio di stampa e al divieto papale, Le Breton fu condannato, quale pena accessoria, a rimborsare i sottoscrittori, ma nessuno di essi si fece mai avanti per ottenere materialmente alcuna somma.
[modifica] Lo spirito enciclopedico
[modifica] Spirito filosofico
Nel secolo dei lumi l'evoluzione del pensiero è legata all'evoluzione dei costumi. I racconti di viaggi, per esempio quelli di Bougainville, incitano al confronto fra le diverse forme di civiltà: l'etica e gli usi si dimostrano relativi nello spazio e nel tempo. La borghesia bussa alla porta della nobiltà, diventando nobilità di denaro contrapposta alla nobiltà di spada. Da questo nasce la contrapposizione fra le logiche del determinismo (erditario) e del libero arbitrio. Molti borghesi si sentono frustrati dal fatto che la situazione (cioè la mobilità fra le classi sociali) sia totalmente bloccata, particolarmente in confronto con quanto avviene nella Gran Bretagna.
Si impongono nella società nuovi valori: la natura che determina il divenire dell'uomo, il benessere in terra che diventa uno scopo, il progresso per cui tutte le epoche si sforzano di realizzare il massimo benessere collettivo. Il nuovo spirito filosofico che si stabilisce è basato sull'amore per la scienza, la tolleranza ed il benessere materiale, in opposizione a tutti i vincoli derivanti dal regime monarchico e dalla religione.
Contempoaraneamente l'ateismo, che debutta officialmente come una posizione sociale, viene perseguito dalla legge e può comportare la condanna a morte.
[modifica] Spirito scientifico
Questo sviluppo si ispira allo spirito scientifico. Il metodo sperimentale, applicato a questioni filosofiche, conduce all'empirismo, per il quale tutta la nostra conoscenza deriva, in via più o meno diretta, dall'esperienza dei sensi, senza intervento dell' spirito.
Inoltre, lo spirito scientifico manifesta un suo carattere enciclopedico. Nel XVIII secolo non si specializza, ma tocca tutti i domini della conoscenza: scienza, filosofia, arte, politica, religione, etc. Si spiega così la produzione di dizionari e di altre opere letterarie generaliste che caratterizzano questo secolo, e di cui l'Encyclopédie è l'esempio forse meglio rappresentativo. Basti pensare ai 31 libri de L'Esprit des lois di Montesquieu, o ai 36 voluni de l'Histoire naturelle di Buffon, come al saggio di Condillac Essai sur les origines des connaissances humaines o al Dizionario filosofico di Voltaire (che ha 614 voci).
Fin du XVII secolo, Fontenelle, dans Entretiens sur la pluralité des mondes (1686), et Pierre Bayle, dans le Dictionnaire historique et critique (1697), vulgarisaient déjà cette pensée fondée sur le fait, l'expérience et la curiosité pour les innovations.
[modifica] Spirito critico
Lo spirito critico viene espresso principalmente contro le istituzioni. Il modello inglese (monarchia costituzionale) viene preferito alla monarchia assoluta. La critica storica dei testi sacri attacca le certezze della fede, il potere del clero e le religioni rivelate. I filosofi si orientano verso il deismo che contempla l'esistenza di un dio senza chiesa. Essi criticano allo stesso modo la persecuzione degli Ugonotti da parte della monarchia francese come ad esempio nella voce Réfugiés, Rifugiati.
Il risvolto positivo di questa critica è lo spirito delle riforma. Gli enciclopedisti prendono a cuore lo sviluppo dell'istruzione, l'utilità delle belle lettere, la lotta contro l'Inquisizione e la schiavitù, la valorizzazione delle arti "tecniche", l'uguaglianza dei diritti naturali, lo sviluppo economico che viene visto come sorgente di ricchezza e di benessere.
Per difendere le loro idee, gli autori hanno oscillato fra il tono polemico (per esempio nella voce Prêtres, Preti, scritta da Holbach) e tecniche di autocensura, che consistevano nell'appoggiarsi a precisi esempi storici. L'esame scientifico delle fonti permetteva agli autori di rimettere in questione le idee ereditate dal passato. L'abbondanza di note storiche scoraggiava una censura alla ricerca di idee sovversive. Alcuni enciclopedisti hanno preferito far passare punti di vista iconoclasti all'interno di voci apparentemente anodine. In tal modo, la voce dedicata al capuchon (cappuccio) è, per esempio, utilizzata per ridicolizzare i monaci.
Anche se la quantità talvolta ha nociuto alla qualità, si deve mettere in evidenza la singolarità di questa avventura collettiva che fu l′Encyclopédie: per la prima volta tutte le conoscenze vengono equiparate ai saperi "nobili", così vi si trovano voci legate alle arti del fornaio, dell'arrotino, del magnano, del pellaio. Questa importanza accordata all'esperienza umana è una delle chiavi per il pensiero del secolo: la ragione si volge verso l'uomo, il quale - in fin dei conti - ne è la fine.
[modifica] Spirito borghese
Gli apporti positivi recati dai Lumi alla nostra civiltà hanno avuto il loro prezzo. Voltaire, in possesso di una delle maggiori fortune del Regno di Francia, ispirandosi al modello inglese, fece di sé stesso uno dei primi capitalisti francesi. I valori promossi da questi filosofi sono sovente coincidenti con quelli della classe sociale che normalmente li esprime e che si avvia a conquistare il potere: la borghesia. La voce Réfugiés, Rifugiati, ne è un esempio perfetto: vi si valorizzano il lavoro, la ricchezza e l'industria in opposizione ai valori tradizionali della nobiltà dedita non già al lavoro ma ai fatti d'arme e caratterizzata dal rifiuto di occuparsi degli affari così come della terra e dell'agricoltura.
Per la corretta comprensione dei testi è indispensabile sottolineare che la maggior parte dei filosofi erano d'estrazione borghese e che essi si rivolgevano a persone del loro stesso stato sociale, a dispetto di quanto dichiarato nella voce Zzuéné et Gens de lettre, Zzeuene e i letterati, voce che chiude il diciassettesimo ed ultimo volume dell'opera[3].
Voltaire - per non citare che lui - è stato spesso sdegnoso verso il "popolino" (e d'altra parte scrisse un poema sull'indispensabilità del lusso al benessere che dipinge la miseria del popolo in termini davvero negativi per quest'ultimo) e così da parte sua come da quella di altri, la difesa delle minoranze prende spesso la forma di una difesa della minoranza borghese in contrapposizione all'onnipotenza della nobiltà.
[modifica] Struttura
Per sfuggire ai limiti imposti dall'ordinamento alfabetico, l'Encyclopédie di Diderot introdusse una significativa innovazione utilizzando quattro diversi tipi di rinvii:
- rinvii classici, detti de mots (delle parole), a richiamare una definizion contenuta in un'altra voce;
- rinvii detti de choses (delle cose), per confermare o confutare un'idea contenuta in una voce richiamandone un'altra;
- rinvvi detti satirici o epigrammatici;
- rinvii detti de génie (del genio), che possono condurre all'invenzione di nuove arti o di nuove verità.
Tali rinvii, che prefigurano i collegamenti Internet[4], consentono al lettore curioso di costruire egli stesso il proprio percorso di conoscenza ed il suo stesso sapere. Permettono inoltre, attraverso l'associazione di idee o di voci dal contenuto sovversivo nascosto sotto un titolo anodino (come ad esempio la voce intitolata capuchon), di accrescere il carattere illuminista e critico dell'Encyclopédie.
[modifica] Citazioni
Alcune delle voci dell'Encyclopédie redatte da Diderot sono disponibili in WikiSource.
[modifica] Estratti dall'Encylopédie
- La ragione è nei confronti del filosofo ciò che la grazia è nei confronti del cristiano... le altre persone camminano nelle tenebre; invece il filosofo, pure nelle passioni, non agisce che dopo ala riflessione, cammina nella notte, ma è preceduto da una ficcola. Il filosofo forma i suoi principi su un numero infiito di osservazioni particolari. Non confonde il vero con il verisimile, considera vero ciò che è vero, falso ciò che è falso, dubbio ciò che è dubbio e per verisimile ciò che è verisimile. Lo spirito filosofico dunque è uno spirito di osservazionee di correttezza (voce Philosophe - Filosofo, Dusmarais)
- Flettere il ginocchio dinanzi a un uomo, o ad una immagine, non è che una cerimonia esteriore, della quale il vero Dio, che domanda il cuore e lo spirito, non tiene affatto conto ed anzi la abbandona all'istituzione degli uomini perché ne facciano, come meglio converrà loro, richiami di un culto civile e politico, o di un culto di religione. Non sono dunque queste cerimonie in sé medesime, ma lo spirito della loro previsione a renderne la pratica innocente o criminale. (articolo Autorité politique, Diderot)
- Se non sono stati accordtai privilegi esclusivi, se il sistema delle finanze non accumula ricchezze, ci saranno poche grandi fortune e nessuna sarà acquisita velocemente; i mezzi di arrichhimento distribuiti fra un gran numero di cittadini avranno naturalmente distribuito le ricchezze; la povertà estrema e la ricchezza estrema saranno ugualmente rare. (voce Luxe - Lusso, Diderot)
- Poiché la natura umana è la stessa in tutti gli uomini, è chiaro che secondo il diritto naturale ciascuno debba considerare e trattare gli altri come altrettanti esseri che gli sono naturalmente uguali, ossia che sono tanto uomini quanto lui. (voce Égalité naturelle (Uguaglianza naturale), Jaucourt)
- È bello dominare sui propri simili, i preti seppero profittare dell'alta opinione che avevno genrato nello spirito dei loro concittadini. Pretesero che gli dei si manifestassero a loro, annunziarono le loro leggi, isegnarono dei dogmi, prescrissero ciò che doveva essere creduto e ciò che doveva essere respinto, fissarono ciò che piaceva o dispiaceva alla divinità, organizzarono gli oracoli, predissero l'avvenire a l'uomo inquieto e curioso, lo fecero tremare per la paura delle pene che gli gli dei irati minacciavano per i temerari che avessero osato dubitare della loro missione o discutere dela loro dottrina (voce Prêtres - Preti, d'Holbach)
- Il nome di cittadino non è adatto nè a coloro che vivono soggiogati nè a coloro che vivono isolati; quindi coloro che vivono assolutamente nello stato di natura, come i sovrani, e coloro che hanno totalmente rinunciato a tale stato, come gli schiavi, non possono essere considerati cittadini; [...] i cittadini sono tutti nobili in modo uguale, poichè la nobiltà non si ottiene dagli antenati, ma dal diritto comune alle dignità primarie della legge. [...] Più i cittadini si avvicineranno all'uguaglianza delle prospettive e della fortuna, più lo Stato sarà tranquillo: questo vantaggio sembra essere connaturato alla democrazia pura, a differenza da ogni altra forma di governo. Ma anche nella democrazia più perfetta, l'uguaglianza completa fra i membri è uno stato puramente chimerico. Il miglior governo non è quello che è immortale, ma quello che dura più a lungo e più tranquillamente (voce Citoyen - Cittadino, Diderot)
[modifica] Relativi all`Encyclopédie
- Ciò che caratterizza il filosofo e lo distingue dal popolano, è che egli non ammette alcunché senza prova, che non ha affatto acquiescenza verso le nozioni fallaci e che stabilisce con esattezza i limiti del certo, del probabile e del dubbio. Quest'opera produrrà certamente, col tempo, una rivoluzione negli animi ed io spero che i tiranni, gli oppressori, i fanatici e gli intolleranti non abbiano a trarne vantaggio. Avremo reso un servigio all'umanità. (Lettre de Diderot à Sophie Volland, le 26 septembre 1762.
[modifica] Principali contributori
(FR)
«Parmi quelques hommes excellents, il y en eut de faibles, de médiocres & de tout à fait mauvais. De là cette bigarrure dans l'ouvrage où l'on trouve une ébauche d'écolier, à côté d'un morceau de maître ; une sottise voisine d'une chose sublime, une page écrite avec force, pûreté, chaleur, jugement, raison, élégance au verso d'une page pauvre, mesquine, plate & misérable.»
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(IT)
«Fra molti uomini eccellenti, ve ne stati anche di deboli, di mediocri e perfino di cattivi. A causa di questa discontinuità nell'opera si sono trovati abbozzi degni di scolari, accanto a parti magistrali; una stupidaggine accanto ad una voce sublime, una pagina scritta con forza, purezza, ardore, giudizio, ragione, eleganza sul retro di una pagina povera, meschina, piatta e miserevole.»
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È impossibile elencare tutti i contributori dell`Enciclopédie, sono troppo numerosi e talvolta anonimi. Tuttavia, possono essere citate le persone più celebri dell'epoca che hanno posto la loro pietra per costruire l'edificio.
- Al primo posto deve necessariamente essere posto Denis Diderot per aver gestito il programma e per le numerose voci che ha redatto (più di mille) o supervisonato nell'abito dell'economia, della meccanica, della filosofia, della politica e della religione.
- Il cavalier Jaucourt, poco conosciuto, sebbene sia uno dei principali contributori in campo economico, letterario, medico e politico. In particolare ha curato le voci Delo, Delfi, Uguaglianza naturale, Ginnastica, Carta, Persia, Fidia, Prassitele, Romanzo, Scopa (scultore greco), Tratta dei negri (commercio d'Africa).
- D'Alembert ha redatto il Discours préliminaire (l' introduzione) e diversi articoli fra cui Ginevra: sul teatro in questa città.
- L'Abbé Mallet : storia, teologia e letteratura nei primi tomi.
- Baron d'Holbach: chimica, mineralogia, politica, religione.
- Charles Bossut: matematica, meccanica, idraulica.
- Condillac: filosofia.
- Étienne Noël Damilaville: Pace.
- Daubenton: storia naturale
- Louis de Cahusac: danza, canto, balletto, hobby, feste, ecc.
- César Chesneau Dumarsais: Filosofia
- Helvétius
- André Le Breton: inchiostro
- Marmontel
- Montesquieu: parte della voce Gusto.
- Quesnay
- Rousseau: musica ed economia politica
- François-Vincent Toussaint : diritto e teologia nei primi tomi
- Anne Robert Jacques Turgot, Baron de Laune: economia, etimologia, filosofia, fisica
- Voltaire: storia, letteratura e filosofia.
[modifica] L'Encyclopédie in cifre
- 4.250 esemplari stampati
- Prima parte :
- 17 volumi di testo
- 11 volumi d'illustrazioni
- 71.818 articles
- 15 anni di lavor da parte di Denis Diderot.
- Pubblicazione distribuita in 21 anni.
- Seconda parte:
- 4 volumi di voci
- 1 volume d'illustrazioni
- Due volumi di tavole generali (1776-1780)
- 18.000 pagine di testo
- 75.000 lemmi
- 44.000 voci principali
- 28.000 voci secondarie
- 2.500 illustrazioni
- 20.000.000 di parole
[modifica] Note
- ↑ La lira fu impiegata come unità monetaria sin dall'alto medioevo. Da Carlo Magno in poi indicava sia un'unità di peso (in italiano libbra) che un'unità monetaria (la libbra d'argento).
- ↑ In particolare il vescovo Gregorio Barnaba Chiaramonti, poi eletto papa Pio VII: Nous savons qu'il souscrivit à l'Encyclopédie raisonnée des Sciences et des Arts (Noi sappiamo ch'egli acquistò l'Enciclopedia ragionata delle Scienze e delle Arti), scrisse Jean Leflon in Un Pape romagnol: Pie VII (Un Papa romagnolo: Pio VII), «Studi romagnoli», 16, 1965, pp. 241-255, citato da Davide Gnola, La biblioteca di Pio VII in Il libro in Romagna. Produzione, commercio e consumo dalla fine del secolo XV all'età contemporanea. Convegno di studi (Cesena, 23-25 marzo 1995), a cura di Lorenzo Baldacchini e Anna Manfron, Firenze, Olschki, 1998, II, pp. 697-712 (fonte)
- ↑
(FR) «ZZUÉNÉ ou ZZEUENE, (Géog. anc.) ville située sur la rive orientale du Nil, dans la haute Egypte, au voisinage de l’Ethiopie. Voyez.C’est ici le dernier mot geographique de cet Ouvrage, & en même temps sans doute celui qui fera la clôture de l’Encyclopédie.
«Pour étendre l’empire des Sciences & des Arts, dit Bacon, il seroit à souhaiter qu’il y eût une correspondance entre d’habiles gens de chaque classe ; & leur assemblage jetteroit un jour lumineux sur le globe des Sciences & des Arts. O l’admirable conspiration ! Un tems viendra, que des philosophes animés d’un si beau projet, oseront prendre cet essor ! Alors il s’élevera de la basse région des sophistes & des jaloux, un essain nébuleux, qui voyant ces aigles planer dans les airs, & ne pouvant ni suivre ni arrêter leur vol rapide, s’efforcera par de vains croassemens, de décrier leur entreprise & leur triomphe».»(IT) « ZZUÉNÉ o ZZEUENE, (Geografia antica) città situata sulla riva orientale del Nilo, nell'Alto Egitto, presso l'Etiopia. Vedere.Questo è l'ultimo lemma geografico di quest'opera e allo stesso tempo senza dubbio quello che costituirà la chiusura dell`Encyclopédie.
«Per estendere il dominio delle Scienze e delle Arti, dice Bacone, ci si dovrebbe augurare che ci fosse una corrispondenza tra i talentosi di ogni classe; la loro associazione proietterebbe un giorno luminoso sul globo delle Scienze e delle Arti. O ammirevole cospirazione! Verrà un tempo nel quale i filosofi animati da un sì bel progetto, oseranno sorgere in tal modo! Allora si leverà, dalla bassa dei sofisti e dei gelosi, uno sciame procelloso che, vedendo queste aquile planare nei cieli, e non potendo né seguire, né fermare il loro volo, si sforzerà con un vano gracchiare di screditare la loro impresa e il loro trionfo»»(Le Chevalier de Jaucourt - voce originale - ) - ↑ (FR) INRP. Encyclopédie et savoir : du papier au numérique. Avril 2006. [1]
[modifica] Bibliografia
- (FR) Encyclopédie ou dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers, t.1 et 2, Articles choisis, Éditions Flammarion, 1993. ISBN 2-080704265
- Encyclopédie, Denis Diderot (articles Âme, Beau, Certitude, Droit naturel), Éditions Nathan, ISBN 2-091825247
- (FR) Robert Darnton, L'aventure de l'Encyclopédie, Perrin, 1982
- (FR) Jean de Viguerie, Histoire et dictionnaire du temps des Lumières, Laffont, Collection Bouquins, 1995
[modifica] Altri progetti
- Wikisource contiene opere originali di o su Piero Montesacro/WorkInProgress7
- Commons contiene file multimediali su Piero Montesacro/WorkInProgress7
[modifica] Collegamenti esterni
- (FR) L'Encyclopédie ou dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers in formato pdf e tif, dal sito della Bibliothèque nationale de France (non tutti i volumi sono disponibili in formato digitale):
- Volume 1: A - Azyme
- Volume 2: Azyme - Cezimbra
- Volume 3: Cha - Conjonctif
- Volume 4: Conjonctif - Discussion
- Volume 5: Discussion - Esquinancie
- Volume 9: Ju - Mam
- Volume 12: Parl - Pol
- Volume 13: Pom - Regg
- Volume 14: Reggi - Sem
- Volume 15: Sen - Tch
- Volume 16: Te - Venerie
- Volume 17: Venerien - Z
- Supplemento, volume 1
- Supplemento, volume 4
- (FR) Le tavole illustrate sul sito della Bibliothèque nationale de France
- (FR) Versione on-line dell'Encyclopédie: le voci sono ordinate alfabeticamente in 26 pagine web (si consiglia di utilizzare Mozilla Firefox piuttosto di Internet Explorer, che non permette di aprire dei file molto grandi)
- (FR) Versione on-line dell'Encyclopédie: si può risalire al testo delle singole voci tramite una funzione di ricerca
- (FR) Cronologia dell'Encyclopédie
[modifica] La voce Encyclopédie come è ora su it.wiki
L'Encyclopédie era un progetto culturale intorno a cui si radunarono i migliori intellettuali francesi, tra cui Diderot, d'Alembert e il barone Paul Henri Thiry d'Holbach. Ostacolata dalla censura e dai ripetuti attacchi della chiesa cattolica, l'opera trovò infine compimento nel 1766.
L'Encyclopédie, chiamata anche "Dizionario ragionato delle arti e dei mestieri" fu la più grande realizzazione culturale dell'Illuminismo. Nonostante un decreto regio della monarchia francese del 1752 vietasse la pubblicazione di quest'opera, fra il 1751 e il 1765 uscirono 17 volumi di testo, a cui seguirono, nel 1772, 11 volumi di tavole. Per via delle numerose battaglie combattute per la sua pubblicazione contro la censura e l'ostilità di certi ambienti culturali, l'Encyclopédie fu considerata come espressione di un vero e proprio "partito filosofico".
Il principale curatore di questo grandioso lavoro fu Denis Diderot, vivace intellettuale, scrittore e filosofo. L'opera ebbe origine da un contratto sottoscritto dallo stesso nel 1747 per la traduzione della Cyclopaedia o Universal Dictionary of Arts and Sciences, pubblicata a Londra da Ephraim Chambers nel 1728.
Fine dell'opera era il compendio dell'intero stato delle conoscenze dell'epoca. Secondo le parole dello stesso Diderot:
Non c'era materia troppo prosaica né troppo aulica da non essere trattata. Diderot assegnò un ampio posto alle scienze ed alle "arti meccaniche". In particolare, incontrò direttamente gli artigiani al fine di descrivere il loro lavoro nel modo più veritiero possibile e riprodurre fedelmente le macchine di fatto impiegate.
Parteciparono alla stesura dell'opera tutti i maggiori intellettuali francesi dell'epoca. Diderot fu affiancato dal matematico d'Alembert, che scrisse il "Discorso preliminare". D'Alembert tuttavia abbandonò la collaborazione, quando nel 1758 l'opera venne condannata dal Parlamento di Parigi.
Fra gli altri collaboratori si annoverano anche il barone de Holbach, e Jean-Jacques Rousseau, che collaborò con articoli di argomento musicale e redasse la voce "Economia politica". Le linee direttrici dell'Enciclopedia facevano capo alle teorie filosofiche e scientifiche di John Locke, Francesco Bacone, Cartesio, Isaac Newton.
L'Encyclopédie ebbe un largo successo all'epoca, all'inizio verso i ceti più ricchi, visto l'elevato prezzo dell'edizione completa, ma in seguito, con la pubblicazione di volumi più maneggevoli e meno costosi, si diffuse presso tutte le classi sociali.