Claude-Adrien Helvetius
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Claude-Adrien Helvetius, nato il 26 febbraio 1715 a Parigi e morto il 26 dicembre 1771 a Versailles, è un filosofo francese del XVIII secolo.
Nell'ambito degli enciclopedisti e dei materialisti del suo secolo, Helvetius sviluppò un sensualismo materialista, secondo cui unicamente l'interesse guida i giudizi e considerò l'educazione come il principale elemento costitutivo dello spirito degli uomini, che sono, secondo lui, tutti ugualmente suscettibili di essere istruiti.
Fu fortemente ispirato da Locke, di cui lesse ben presto il Saggio sull'intelletto umano. Le sue idee sulla costituzione dello spirito umano ne saranno nettamente influenzate. Pertanto volle superare qualsiasi idea di Dio difendendo un ateismo relativo. Considerò la fede in Dio e nell'anima come il risultato della nostra incapacità di comprendere il funzionamento della natura, e vide nelle religioni, e particolarmente nella Chiesa cattolica, un dominio che non aveva altro scopo che quello di conservare l'ignoranza per un migliore sfruttamento degli uomini.
Presentato spesso come un fisiocrate (costruì una fabbrica, fallì ed infine conobbe il successo) e un filosofo materialista, Helvetius è comunque più da accostare ai filosofi nominalisti e deisti. Nei suoi testi si possono trovare molti riferimenti a Dio ed alla sua esistenza, nella sua opera Sull'uomo spesso vengono usate espressioni come «l'essere supremo», «l'eterno», «il legislatore celeste». Nella stessa opera inoltre definisce Dio come «la causa ancora sconosciuta dell'ordine e del movimento». La ragione di tale amalgama è dovuta, almeno in parte, al recupero politico dei suoi testi, sia che si trattasse di screditare la sua opera gesuiti, giansenisti, il Papa Clemente XIII, o anche il potere regio di Luigi XV o di farne un precursore del Socialismo scintifico (marxisti).
Quindi, sebbene Helvetius sia anticristiano, non nega comunque l'esistenza di una forza nella natura e difende anche l'idea di una filosofia piuttosto positivista in questa religione, una volta che sia depurata da fanatismo, superstizioni e chiese.
[modifica] Filosofia
Helvetius era contemporaneamente materialista e sensualista. Il materialismo è un sistema filosofico che non prevede l'esistenza di altra sostanza che la materia: quindi sono estranei al materialismo sia il concetto di Dio sia quello di anima immateriale. Secondo il sensualismo tutta la nostra conoscenza e le nostre idee provengono dalle esperienze sensoriali, di cui non sono altro che combinazioni sempre più complesse, quindi il sensualismo nega l'attività spontanea dello spirito.
[modifica] Eredità
Oltre all'eredità dovuta alla sua filosofia è possibile raccordare a Helvetius la storia degli ideologi. In realtà questo gruppo di filosofi della fine del XVIII secolo, condotto da Destutt de Tracy, si riuniva regolarmente nel salotto della moglie Anne-Catherine Helvetius, con Cabanis che, a partire dal 1778, si era installato nella proprietà della vedova inconsolabile
[modifica] Opere principali
- {fr}De l'Esprit (1758) accettato dalla censura all'atto dell'apprizione, ma successivamente messo all'indice
- Sull'uomo (De l'Homme) (pubblicato postumo nel 1772) con numerose piccole storie, come quella di un marito, che, sorprendendo la moglie a letto con l'amante, si sente dire «Se tu credi ai tuoi occhi più che a ciò che ti dico io, significa che non mi ami».