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Palio di Siena - Wikipedia

Palio di Siena

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Bandierine delle contrade davanti a un negozio di souvenir
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Bandierine delle contrade davanti a un negozio di souvenir

Il Palio di Siena è una competizione fra le contrade di Siena nella forma di una giostra equestre di origine medievale che si svolge due volte l'anno: il 2 luglio si corre il Palio di Provenzano e il 16 agosto il Palio dell'Assunta. In occasione di avvenimenti eccezionali (ad es. la conquista della Luna da parte dell'uomo) o di ricorrenze cittadine o nazionali ritenute rilevanti e pertinenti (ad es. il centenario dell'Unità d'Italia) la comunità senese può decidere di effettuare un Palio straordinario, tra maggio e settembre.

Indice

[modifica] La storia del Palio

Secondo alcune fonti, fu in ricordo della memorabile battaglia di Montaperti e dello scampato pericolo che i senesi decisero di indire il famoso Palio, oggi, probabilmente, la festa storica più importante d'Italia. Questa interpretazione viene attualmente considerata di scarso fondamento storico.

La storia del Palio di Siena è probabilmente più articolata e complessa.

Nelle città italiane del XII e XIII secolo era usanza organizzare corse di cavalli, sia come spettacolo pubblico, sia come competizione tra i diversi allevamenti equini posseduti dai nobili cittadini e non. A queste origini si ricongiungono idealmente le diverse rievocazioni storiche che ancora si svolgono in Italia. Ma questo tipo di Palio non è ancora il diretto progenitore della competizione senese attuale.

Parallelamente ai palii dei nobili, i cittadini di Siena cominciarono ad organizzare, più o meno spontaneamente, altre competizioni nei modi più disparati. Si ricordano, a partire dal XV secolo, Palii rionali, Bufalate, Cacce ai tori, Giochi delle pugna, gioco dell'Elmora, giochi di San Giorgio, Asinate, Pallonate. Molte di queste competizioni erano precedute da cortei, rappresentazioni allegoriche, carri trionfali a tema mitologico greco.
Notizie di palii si hanno attraverso tutto il XV e il XVI secolo, ma in alcuni casi è difficile capire se le cronache si riferiscano a palii dei nobili (Palio alla lunga) o già a palii alla tonda.
L'organizzazione su base rionale della Festa e delle comunità trova la sua origine, probabilmente, nel tipo di organizzazione territoriale delle compagnie militari che caratterizzava l'esercito senese medievale. Quando non c'era la guerra, questa organizzazione si riversava nella competizione nei giochi già citati.
Su questa organizzazione interclassista sono state fatte anche interpretazioni di tipo antropologico, relative al carattere territoriale dell'organizzazione sociale senese opposto a quello classista o per censo più diffuso, ad esempio, nei paesi anglosassoni.

Il manifesto che convoca il Palio
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Il manifesto che convoca il Palio

La corsa del Palio prende il nome, e non solo a Siena, dal premio: il Palio, dal latino pallium (mantello di lana), era in genere un drappo di stoffa molto pregiata che veniva utilizzato per gli scopi più svariati. A Siena, in genere, era destinato alla chiesa del rione vincitore. Poteva essere utilizzato sia come arredo per la chiesa stessa, o per altri scopi analoghi. Un pallium cinquecentesco sembra abbia decorato fino a non moltissimi anni fa l'altare della Chiesa di San Giuseppe, della Contrada Capitana dell'Onda.
Questo avveniva perché, ai loro albori, le Contrade si appoggiavano per le loro riunioni alle Parrocchie o alle compagnie laicali che sostenevano e supportavano gli ordini monastici. È comprensibile come, in caso di vittoria, il premio venisse regalato alla Chiesa del rione, sia per riconoscenza sia per devozione.
Un'altra possibilità era la restituzione del premio alla Comunità civica in cambio del suo valore in denaro. In questo caso l'importo poteva essere usato, ad esempio, per fornire di dote le giovani più indigenti della contrada o per altre spese di utilità comune.
E’ dal Settecento che si afferma l’idea del Palio-dipinto (il più antico conservato a Siena, presente nel museo della contrada dell’Aquila, risalente al 2/7/1719) e solo dopo la Seconda guerra mondiale che a dipingerlo vengono chiamati non più i bravissimi artigiani senesi (vedi Federigo Joni e i falsari senesi di inizio Novecento) ma pittori di fama nazionale e internazionale.

Tra i vari spettacoli e competizioni, nel XVI secolo si va lentamente affermando il Palio alla tonda, quello che conosciamo anche oggi. Questo si accentua dopo il 1555, anno in cui termina la guerra di Siena e la città, sconfitta, si richiude in sé stessa sfogando il peso della perdita della libertà nei giochi e nelle celebrazioni al suo interno.

Il vero elemento ‘scatenante’ del Palio moderno sta probabilmente in un episodio avvenuto durante l'occupazione fiorentina e spagnola della città. Verso la fine del Cinquecento una famosa Pietà conservata in un tabernacolo nel rione dove aveva abitato Provenzano Salvani, che si diceva essere stata posta nella sua collocazione da Santa Caterina tre secoli prima, fu oltraggiata da un soldato spagnolo. Forse in preda all'alcool, egli sparò alla statua, rimanendo ucciso dall'esplosione del suo stesso archibugio. Era il 2 luglio e, per commemorare il miracolo fatto dalla Vergine protettrice di Siena contro gli occupanti, i cittadini cominciarono di anno in anno a celebrare con sempre maggiore sfarzo l'anniversario. Tra le varie celebrazioni, fu naturale inserire una corsa del Palio. Nel 1611 fu anche innalzata la Basilica di Provenzano che custodisce ancora oggi quello che resta dell'immagine sacra oltraggiata, la Madonna di Provenzano.

Questa corsa differiva dalle altre organizzate spontaneamente in altre occasioni: vi partecipavano le contrade (quindi il popolo), e non i nobili; si correva in Piazza del Campo alla tonda e non attraverso le strade della città alla lunga (organizzato dalla nobiltà) o in uno specifico rione. Dobbiamo presupporre che esperimenti di questo tipo di corsa fossero già stati fatti in precedenza, ma è solo all'inizio del Seicento che il Palio moderno si afferma nel gusto ludico dei senesi.

Dal 1656 il Comune di Siena (allora denominato Balìa) si prende in carico l'organizzazione del Palio, consolidando una festa che sappiamo essere precedente. Era nato il Palio di Provenzano come lo conosciamo oggi. I costi del Palio saranno presi in carico dall'aristocrazia fino al 1836.
I verbali della comunità senese relativi all'effettuazione del Palio esistono dal 1659 ed è quindi da questo anno che si conteggiano le vittorie "ufficiali" delle Contrade da parte del Comune. Le registrazioni delle vittorie antecedenti a questo anno sono da considerarsi attendibili solo se suffragate da documenti conservati presso le singole Contrade o da ricerche storiche approfondite.

Nel 1701 si comincia a correre, in maniera intermittente perché ancora spontanea, anche il Palio dell'Assunta. La data del 16 agosto sembra in questo caso ‘anomala’ in quanto successiva al giorno di festa della Madonna Assunta. Venne scelta questa data perché gli altri giorni canonici delle feste d'agosto, il 14 e il 15, a Siena erano già ‘occupati’, rispettivamente, dal Corteo dei Ceri e dei Censi e dalla festa dell'Assunta che culminava nel Palio alla lunga. Quest'ultimo andrà pian piano a perdere di importanza, fino ad essere abolito all'inizio dell'Ottocento, in concomitanza col propagarsi delle idee della Rivoluzione Francese e la conseguente perdita di centralità del ceto nobiliare.

Questo nuovo Palio d'agosto era all'inizio un prolungamento dei festeggiamenti della Contrada vincitrice del Palio di luglio, che lo organizzava a proprie spese (quando economicamente possibile, di qui la sua saltuarietà). Dal 1802 segue la stessa sorte di quello di luglio, cominciando ad essere organizzato dall'ormai costituito Comune di Siena moderno.

Nel 1729, la governatrice di Siena Violante di Baviera stabilisce i confini delle Contrade. A causa di incidenti occorsi negli anni precedenti, decreta inoltre che non possano partecipare più di 10 Contrade alla volta.

Con piccole correzioni e rimodellamenti, queste sono ancora oggi e ininterrottamente le date in cui si corre il Palio.

Come accennato, e al contrario di quello che sembra essere l'idea più diffusa al di fuori di Siena, il meccanismo del Palio, guidato da un Regolamento ufficiale, viene rimodellato continuamente.
In questo modo, il Palio si aggiorna e si adatta alla realtà circostante. Non si spiegherebbe altrimenti la sua longevità e la partecipazione di popolo che i senesi ancora oggi infondono nella Festa.

[modifica] Il Palio

La corsa, una delle più antiche al mondo, si svolge nella piazza centrale di Siena, Piazza del Campo.

Ad ogni Palio partecipano solo dieci Contrade tra le diciassette totali, scelte a sorte e secondo un turno che va di luglio in luglio e di agosto in agosto. Il meccanismo è il seguente:

  • corrono di diritto le sette Contrade che non hanno corso il Palio corrispondente dell'anno precedente;
  • un mese prima del Palio (l'ultima domenica di maggio per il Palio di luglio e la prima domenica dopo il Palio di luglio per il Palio d'agosto) vengono estratte a sorte tre Contrade che vanno a completare il lotto di dieci;
  • le altre sette vengono estratte per stabilire l'ordine di sfilata nel Corteo storico e parteciperanno di diritto al corrispondente Palio dell'anno successivo (mantenendo questo ordine di estrazione).
La tensione prima della gara nell'affollata Piazza del Campo
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La tensione prima della gara nell'affollata Piazza del Campo

Il Palio viene vinto dal cavallo, con o senza fantino, dopo che per primo abbia compiuto tre giri della piazza in senso orario (la 'vulgata' dice "a condizione che questo porti sulla fronte la spennacchiera, cioè la coccarda con i colori della Contrada per la quale sta correndo"; in realtà essa ha solo valore decorativo e di aiuto visuale, vedi art. 70 del Regolamento del Palio). La partenza, o mossa, si trova all'altezza del vicolo della Costarella dei Barbieri. La linea d'arrivo, segnalata da un bandierino, è nella stessa zona, pur non coincidendo esattamente con la linea di partenza. Il premio per la Contrada è il palio, o drappellone o cencio, stendardo rettangolare di seta dipinto sorretto in verticale su di un'asta alabardata bianca e nera e sormontato da un piatto d'argento e con due pennacchi bianchi e neri che scendono lateralmente. Il palio resta di proprietà della Contrada, così come l'asta e i pennacchi. Il piatto viene riconsegnato al Comune di Siena prima dei due Palii dell'anno successivo, dopo aver inciso il nome della Contrada e la data della vittoria nella parte posteriore. Esiste un piatto d'argento per il Palio di luglio e uno per il Palio d'agosto. I piatti vengono rinnovati all'incirca ogni dieci anni.

Nel pomeriggio, prima della corsa, dal Duomo alla piazza si snoda la passeggiata storica durante la quale sfilano sia i mazzieri, i figuranti e i cavalieri rappresentanti il Comune e le istituzioni storiche cittadine sia le comparse delle Contrade i cui figuranti indossando le monture (costumi) con i colori della propria Contrada, la Patria dei senesi.

Dopo il corteo storico (alle diciannove e trenta a luglio, alle diciannove ad agosto), i fantini si avvicinano alla mossa uscendo dall'Entrone, l'ingresso del cortile del Palazzo comunale, e si portano nella zona della partenza. A questo punto, il Mossiere, giudice unico della validità della partenza e situato su un palco detto verrocchio, riceve una busta contenente l'ordine di allineamento ai canapi, due lunghe corde che delimitano la zona di partenza. Per accedere alla zona tra i due canapi, la corda posteriore è più corta ed è sorretta da un meccanismo chiamato verrocchino; in questo modo viene lasciato uno spazio attraverso il quale i cavalli fino al nono possono entrare e quello sorteggiato di rincorsa può determinare il momento di partenza (vedi sotto). L'ordine è segreto fino all'ultimo momento e viene determinato con un meccanismo automatico: l'ordine della mossa viene conosciuto solo pochi minuti prima di queste operazioni dai tre Deputati della Festa, i fiduciari del Comune nominati di Palio in Palio, garanti e responsabili del corretto svolgimento della Festa.

Il carroccio che trasporta il palio dell'Assunta (2006)
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Il carroccio che trasporta il palio dell'Assunta (2006)

La corsa, a quel punto, potrà prendere il via solo quando i primi nove cavalli risulteranno allineati di fronte al canape: solo a quel punto la rincorsa (il fantino che cavalca l'ultimo cavallo estratto) potrà entrare tra i canapi già al galoppo e dare il via alla corsa. La capacità del mossiere sta nel riuscire a percepire questa intenzione e sganciare con un pedale il canape anteriore con il giusto tempismo.
È comune che strategie, veti incrociati, tentativi di raggiungere accordi rendano le fasi della mossa assolutamente incomprensibili ai profani del Palio. Di rado la partenza avviene in pochi minuti.

Queste complicate operazioni di partenza spesso risultano molto lunghe e si possono protrarre anche fino al calare della sera, aumentando così la difficoltà di una corsa che si corre a pelo, cioè senza l'ausilio di alcuna sella.

Alla fine il fantino vincitore riceverà onori e gloria, oltre alla ricchezza che la vittoria gli porterà in dote, mentre la contrada per la quale ha corso potrà ergersi sulle altre grazie alla vittoria ottenuta, almeno fino al Palio successivo.

Onori e gloria andranno anche al cavallo vincitore, in special modo nel caso di una vittoria da scosso, cioè senza fantino. In ogni caso, il cavallo sarà l'ospite d'onore alla cena della vittoria che si svolge nelle ultime settimane di settembre nelle strade e nelle piazze del rione vincitore del palio di luglio, la prima settimana di ottobre per il rione vincitore del palio di agosto.

Per il regolamento completo del Palio, vedi il Regolamento attuale.

[modifica] Vincitori delle ultime carriere

Per approfondire, vedi la voce Elenco delle vittorie del Palio di Siena.

[modifica] Proteste dalle associazioni di animalisti

Lo svolgimento della Carriera
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Lo svolgimento della Carriera

Negli anni recenti si sono levate proteste da parte delle associazioni di animalisti e perfino da alcuni medici veterinari, riguardanti i maltrattamenti subiti dai cavalli, e gli incidenti di gara che provocano rovinose cadute e persino la morte dell'animale. Tali proteste non mancano di riattizzarsi ad ogni nuovo incidente, l'ultima volta in occasione dell'ultimo incidente occorso nel 2004 al cavallo del Bruco Amoroso, che è andato a sbattere contro il colonnino della curva di San Martino per un'improvvida manovra operata dal fantino.

I calcoli sulla percentuale di incidenti causati dal Palio variano di molto a seconda di chi li effettua. Entrambi i dati tengono in conto le edizioni corse dal 2 luglio 1970 sino al 2004. Gli animalisti, con conteggi il cui metodo è contestato dai sostenitori del Palio, danno una frequenza degli incidenti pari al 64,86%. Per contro, i calcoli eseguiti dai sostenitori del Palio, contestati dagli animalisti, danno una percentuale del 2,05%. I dati che fornisce la LAV dicono che dal 1970 al 2005 sono morti complessivamente 47 cavalli, considerando sia quelli feriti durante la gara e abbattuti successivamente lontano dalle telecamere, sia quelli morti durante gli interventi. I dati forniti invece dai sostenitori del Palio considerano solo i cavalli effettivamente deceduti in campo.

Per tentare di placare le proteste, a partire dal 2000 il Comune ha adottato nuove misure per garantire la buona salute dei cavalli come l’uso di alte protezioni in PVC in sostituzione dei vecchi materassi collocati presso la curva di San Martino. Dallo scorso anno sono allo studio parapetti imbottiti anche alla curva del Casato, ma per ora non si è trovato un accordo soddisfacente con i gestori dei palchi (in subappalto dal Comune), che dovrebbero arretrare la posizione degli spettatori di mezzo metro sulle tribune e, quindi, diminuire i posti disponibili. Nell'area della piazza sono state anche introdotte due aree di soccorso riservate alla Misericordia e alla Croce Rossa all'interno degli angoli delle due curve più pericolose, appunto la curva di San Martino e la curva del Casato, dove in passato talvolta gli spettatori, sporgendosi per vedere meglio la corsa, avevano provocato la caduta di cavallo e fantino, che in quei punti hanno sempre cercato di sfruttare strettissime traiettorie, talvolta troppo azzardate. Inoltre il fondo della pista è stato cambiato con una miscela di tufo, monitorato per verificarne umidità e compattezza. Sono stati introdotti anche prelievi di sangue a campione sui cavalli, oltre a regole più restrittive sulla loro selezione (in particolare per ciò che riguarda i purosangue); gli animalisti accusano che tali attività sanitarie sono ancora appannaggio del Comune e non della relativa ASL (Azienda Sanitaria Locale) di competenza. In questo clima teso, nel 2001 la LAV ha chiesto alla Segreteria del Palio di Siena (Comune) copia dei provvedimenti relativi ai cavalli “pensionati” e di altri atti relativi al Palio, ma il Comune si è rifiutato di produrla.

Il tracciato e i cavalli utilizzati, a parere delle organizzazioni animaliste, configurerebbero il reato di maltrattamento di animali. In questo senso sono state presentate varie denunce all'Autorità Giudiziaria; sempre a parere delle organizzazioni animaliste, tra l'altro, la corsa sarebbe priva delle necessarie autorizzazioni, infatti non risulterebbe che il Sindaco di Siena abbia mai chiesto il permesso per organizzare la gara; anche perché sembrerebbe non sentirsi in dovere di farlo, essendo il Palio, non una semplice corsa, ma una secolare tradizione storica popolare che affonda le sue radici nell’antica Repubblica di Siena. E risulta comunque essere già disciplinato e protetto da proprie normative (inoltre pare che il Comune di Siena recentemente si stia muovendo per farlo entrare a tutti gli effetti nel patrimonio storico immateriale dell’UNESCO). Al di là del merito giuridico, è sicuramente inverosimile la possibilità di fermare la corsa con la Forza Pubblica, visto il coinvolgimento popolare e visto il reciproco rapporto di collaborazione e partecipazione della Forza Pubblica con le istituzioni cittadine (comunali e contradaiole), al fine di garantire il mantenimento dell’ordine pubblico e il regolare svolgimento della festa. Così le Organizzazioni Animaliste negli ultimi anni stanno tentando di convincere la popolazione a vedere la corsa con il punto di vista che dette organizzazioni sostengono essere quello del cavallo. Tentativo del tutto vano, dato che l'intero popolo senese, intensamente legato alla propria tradizione storica del Palio si è sempre mantenuto compatto nel fronteggiare e combattere contro qualsiasi attacco esterno alla festa. I senesi dichiarano grande amore per i cavalli, che considerano i protagonisti assoluti del Palio, ed è loro opinione che gli attacchi contro la festa siano completamente ingiustificati e dettati spesso dalla scarsa conoscenza della realtà senese da parte di chi li conduce. Infatti, sempre secondo i senesi, Siena sarebbe una tra le prime città d’Italia a preoccuparsi della tutela e del rispetto del cavallo: utilizzando qualsiasi accorgimento e precauzione possibile per ridurre a zero gli incidenti durante la corsa; disponendo di pensionari per cavalli, dove gli animali eventualmente infortunati possono riabilitarsi immersi nella natura, in prati verdeggianti e dove i cavalli troppo vecchi (che in altri luoghi sarebbero destinati spesso alla macellazione) possono trascorrere i loro ultimi anni di vita in assoluta tranquillità. C'è da aggiungere che a Siena eventuali infortuni ai cavalli sono curati da 15 anni con metodi assolutamente all'avanguardia - che trovano solo oggi applicazione in pochi ippodromi dove gli incidenti sono all'ordine del giorno. Si può ragionevolmante sospettare che un incidente al Palio costituisca un eccellente cassa di risonanza per giornalisti e personaggi in cerca di fama; una fama che non troverebbero parlando delle normali corse ippiche.

[modifica] Curiosità

  • Piazza del Campo durante lo svolgimento del palio arriva a contenere fino a 70.000 spettatori, vale a dire, quasi il 150% dell'intera popolazione senese.
  • La contrada del Valdimontone, nonostante i suoi colori siano giallo, rosso e bianco, ha l'abitudine di correre il palio col giubbetto del fantino di colore giallo e rosa. Questa usanza, riportata fin dal XVIII secolo, fu formalizzata nel 1833, al fine di evitare confusione con la contrada della Chiocciola, i cui colori (giallo, rosso e blu) sono quasi identici.
  • Il Palio di Siena è al centro di tre storie a fumetti della Disney: Messer Papero e la Grotta di Eolo e Ser Paperone e Lorenzo il Magnifico, di Guido Martina e Giovan Battista Carpi, e Topolino al Palio di Siena.
  • Il Palio di Siena è al centro del successo editoriale di Fruttero & Lucentini, Il Palio delle contrade morte.

[modifica] Terminologia

Nel Palio è in uso da tempo immemorabile una terminologia specifica per definire i diversi protagonisti o momenti della corsa.

  • Alfiere: lo sbandieratore di una contrada;
  • Bandierino: il punto d'arrivo della carriera;
  • Barbaresco: il contradaiolo addetto alla cura del cavallo;
  • Barbero: il cavallo da corsa, ma anche le tradizionali biglie di legno colorate con le insegne delle contrade, caratteristico gioco senese;
  • Bombolone: cavallo molto forte;
  • Brenna: cavallo considerato scarso;
  • Canapi: indica le grosse funi che delimitano la zona della mossa, ma anche il periodo di attesa della partenza della corsa, proverbialmente piuttosto lungo e carico di tensione (stare "fra i canapi");
  • Capitano: il contradaiolo che, durante il periodo del Palio, è plenipotenziario della gestione della contrada;
  • Cappotto: quando una contrada riesce a vincere, nello stesso anno, entrambi i Palii (l'ultimo nel 1997 da parte della Giraffa);
  • Carriera: la corsa;
  • Carroccio: il carro tirato da buoi che durante il corteo storico trasporta il palio;
  • Cencio: il palio (il drappo che viene assegnato al vincitore);
  • Comparse: i rappresentanti in costume di una contrada che partecipano al corteo storico;
  • Cuffia: il simbolo metaforico della contrada nonna;
  • Drappellone: il palio (il drappo che viene assegnato al vincitore);
  • Duce: figura rievocata nel corteo storico, rappresenta il comandante delle compagnie militari delle antiche contrade medioevali. Attualmente è solo una figura rappresentativa, senza alcun potere;
  • Mangino: il braccio destro del Capitano di contrada, che, assieme a questo organizza i partiti per la contrada durante il palio;
  • Masgalano: piatto in metallo prezioso che viene assegnato alla contrada che abbia effettuato la migliore figura nel corteo storico. In pratica consiste in un premio agli alfieri più abili;
  • Montura: indica gli abiti, ispirati all'epoca rinascimentale, utilizzati della comparse delle diverse contrade durante il corteo storico che precede la corsa;
  • Mossa: indica l'inizio della corsa vera e propria, ma anche il punto della piazza da dove la corsa parte;
  • Mossiere: il personaggio designato a regolamentare la partenza (mossa) della corsa;
  • Nerbata: l'utilizzo del nerbo contro un fantino avversario;
  • Nerbo: il tendine essiccato di bue utilizzato dai fantini quale frusta;
  • Nonna: la contrada che non vince il palio da più tempo (attualmente la Civetta, che non vince dal 1979);
  • Palio: il termine può essere utilizzato per indicare la corsa dei cavalli, ma anche il drappo assegnato al vincitore della corsa;
  • Partiti: gli accordi, più o meno segreti, fra le diverse contrade per la vittoria del Palio;
  • Passeggiata: il corteo storico;
  • Priore: in quasi tutte le contrade, con questo titolo è designato il contradaiolo eletto a capo della contrada per tutto l'anno (periodo del Palio escluso). Nel Bruco si chiama Rettore mentre nell'Oca è detto Governatore;
  • Rincorsa: la posizione di partenza del decimo cavallo, situato al di fuori dello spazio delimitato dai canapi. Poiché è proprio l'entrata del decimo cavallo nei canapi a determinare la partenza della corsa, questa posizione è considerata particolarmente favorevole, sia per la vittoria, sia per, eventualmente, favorire (o sfavorire) un'altra contrada;
  • Scosso: il cavallo che ha disarcionato il fantino;
  • Soprallasso: il cavallo, di scarso valore, che il fantino monta durante il corteo storico;
  • Spennacchiera: indica la coccarda coi colori della contrada di appartenenza, applicata sulla fronte del cavallo;
  • Steccato: le barriere di legno che delimitano internamente la pista. La posizione di partenza "allo steccato" indica le posizioni più interne, considerate comunemente fra le più favorevoli per la vittoria della corsa;
  • Tratta: la scelta e l'assegnazione alle contrade (per estrazione) dei cavalli per la corsa; ha luogo il 29 giugno per il Palio di Provenzano e il 13 agosto per quello dell'Assunta;
  • Verrocchio: palco situato appena sopra la zona della mossa, da dove il mossiere gestisce le operazioni relative alla partenza.

[modifica] Filmografia

[modifica] Bibliografia

  • Luca Betti, Alessandro Falassi, Il Palio - La festa della città, Betti Editrice, Siena 2003
  • Mauro Civai, Enrico Toti, Palio, la corsa dell'anima, Edizioni Alsaba, Siena 1995
  • Wolfgang Drechsler, "The Contrade , the Palio and the Ben Comune: Lessons from Siena", Trames 10(2), 2006, 99-125.
  • Alan Dundes, Alessandro Falassi, La terra in Piazza: an interpretation of the Palio of Siena, University of California Press, Berkeley 1975
  • Alan Dundes, Alessandro Falassi, foto di Gigi Lusini, La terra in Piazza, trad. italiana, Nuova Immagine Editrice, Siena 2005
  • Senio Sensi, Armando Santini, Guida al Palio, Betti Editrice, Siena 1995-2002
  • Sydel Silverman, "On the Use of History in Anthropology: The Palio of Siena", Amercian Ethnologist 6(3), 1979 413-436.


[modifica] La pianta di Siena di Francesco Vanni

  • Virgilio Grassi, I confini delle contrade secondo il Bando di Violante Beatrice di Baviera, Siena 1950
  • Ettore Pellegrini, La pianta di Siena rilevata da Francesco Vanni e i luoghi dello Studio senese, in Università di Siena. 750 anni di storia, Siena 1991, pp. 575-84
  • Le due città. Le vedute e le piante di Siena nelle collezioni cittadine (dal XVI al XIX secolo), Catalogo della mostra, Siena, Palazzo Pubblico, 25 marzo – 9 maggio 1999, Siena 1999, pp. 46–47


Contrade di Siena
Aquila | Bruco | Chiocciola | Civetta | Drago | Giraffa | Istrice | Leocorno | Lupa | Nicchio | Oca | Onda | Pantera | Selva | Tartuca | Torre | Valdimontone

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

Per i siti Web ufficiali, vedi sotto alla voce di ogni singola Contrada.


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