Luigi Zampa
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Luigi Zampa (Roma 2 gennaio 1905 - ivi 16 agosto 1991) è stato un regista italiano.
Figlio di un operaio, dopo aver frequentato la scuola di recitazione di Santa Cecilia, Luigi Zampa si iscrisse al "Centro sperimentale di cinematografia" nel 1932, dove rimase per più di cinque anni.
Dopo aver lavorato dal 1937 come sceneggiatore, diresse due film di scarso rilievo (Fra' Diavolo del 1941 e Un americano in vacanza del 1945), ma che lo portarono a trovarsi al fianco dei registi del neorealismo con Vivere in pace (1946); L'onorevole Angelina, protagonista Anna Magnani; Anni difficili (1948), il miglior lavoro di Zampa, satira politica amara e spregiudicata del trapasso dal fascismo all'antifascismo.
Con questo film lo scrittore Vitaliano Brancati iniziava a lavorare come sceneggiatore con Zampa. Dalla loro collaborazione nacquero due film che erano la continuazione del precedente, realizzati nella stessa chiave satirica: Anni facili (1953), sul mancato rinnovamento della società italiana del dopoguerra; L'arte di arrangiarsi (1955) sull'arrivismo ed il trasformismo tipici dell'italiano che si dà alla politica.
Nel frattempo Zampa aveva realizzato su soggetto di Francesco Rosi, Processo alla città (1952), una realistica ricostruzione della camorra napoletana e del famoso processo Cuocolo.
La morte dell'amico Brancati, avvenuta nel 1954, segnò il decadimento dell'impegno politico e della vena satirica del regista.
Tra i suoi film successivi sono La romana (1954) dal romanzo e con la sceneggiatura di Alberto Moravia, Ladro lui ladra lei (1957), Il magistrato (1959), Il vigile (1960), Anni ruggenti (1962), Una questione d'onore (1965), Le dolci signore (1967).
L'avversione per il sistema sanitario italiano lo portò nel 1968 a realizzare Il medico della mutua, film di grande successo di critica e di pubblico che contribuirà non poco ad aumentare la popolarità del suo protagonista, Alberto Sordi. Sempre con l'Albertone nazionale Zampa girerà Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata (1971), amara satira sulle condizioni degli italiani residenti all'estero.
Dopo Contestazione generale (1970), presa in giro del ribellismo nichilista e Bisturi, la Mafia bianca (1973), filippica contro i medici corrotti, il suo cinema ritorna al realismo drammatico con Gente di rispetto (1975), collocato nella Sicilia dei delitti; sino a Il mostro (1977), sul mito dei colpi giornalistici, e a Letti selvaggi (1979), costituito di otto piccanti episodi, che rappresenta anche la sua ultima fatica cinematografica.