Ishvara
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Presso la religione induista, Ishvara (dalla radice sanscrita Isha, "Signore") chiamato anche Ishvara Deva o anche Parameshvara ("Signore Supremo"), è un concetto filosofico che indica l’aspetto personale di Dio (il cui aspetto impersonale e senza forma o attributi è invece chiamato Brahman). Ishvara è il Demiurgo o il Logos personificato, la Coscienza Assoluta del Brahman, il Signore della manifestazione che controlla e sostiene il Creato, o il Nous, la Mente Cosmica, Colui che provvede alla creazione dei mondi, al loro mantenimento e alla loro dissoluzione. In questo senso Ishvara può essere identificato con le tre Persone della Trimurti (Brahma, Viṣṇu, Śiva), in quanto assomma in sé le principali funzioni delle tre divinità supreme induiste, spesso adorate come un'unica entità. Ishvara è l’aspetto personale e monoteistico di Dio, adorato presso le maggiori religioni mondiali, che per amore dell’uomo si incarna e Si rivela sotto nomi e forme diverse. Ishvara è il supremo Jiva, l'Anima Suprema, piena di consapevolezza, trascendente alle illusioni di questo mondo. Ishvara è il Saguna Brahman, il Dio con forme ed attributi, perfetto, onnisciente, onnipotente e onnipervadente.
Indice |
[modifica] Visioni di Ishvara
Tutte le sei Darshana credono in Ishvara.
[modifica] Visione duale
Le correnti devozionali induiste (quali, ad esempio, gli Hare Kṛṣṇa) sostengono che l'aspetto personale di Dio (Ishvara) sia la Sua forma ultima e suprema, superiore all'aspetto impersonale (Brahman), e che la liberazione (qui intesa come eterna compagnia e contemplazione del Signore) sia ottenibile unicamente attraverso la devozione ed il servizio a Lui.
[modifica] Visione non-duale
La filosofia dell’Advaita Vedānta (non-dualismo), pur considerando il Brahman la radice metafisica di tutto ciò che esiste (Ishvara compreso), attribuisce non poca importanza all'aspetto personale di Dio. Essa afferma che sono fondamentali, oltre alla meditazione, anche l’amore e la devozione (Bhakti) ad Ishvara per potere realizzare la propria identità con il Brahman, ritrovando l'unione del proprio Ātman con esso, al di là dell’individualità, superando ogni dualismo ed ottenendo così la liberazione (Moksha).
Infatti, nonostante l'Advaita miri ad emancipare l'individuo dalla necessità di qualunque supporto, essa sostiene che la liberazione sia ottenibile sotto la grazia del Signore, il quale la concede all'aspirante spirituale (sadhaka) spesso sotto le sembianze del guru.
[modifica] Universalità
L'universalità del concetto di Ishvara trova riscontro nel fatto che questo termine, integrato con diversi prefissi, viene utilizzato per indicare diverse Deità induiste.
Alcuni esempi:
- Maheshvara, Grande Signore (riferito a Śiva);
- Parameshvara, Signore Supremo (riferito a Śiva o Gaṇeśa);
- Omkareshvara, Signore la cui forma è OM (riferito a Śiva o Gaṇeśa);
- Vighneshvara, Signore che rimuove gli ostacoli (riferito a Gaṇeśa);
- Jagadishvara, Signore dell'Universo (riferito a Śiva, Viṣṇu, Kṛṣṇa, e tanti altri).
Tutti questi nomi, se si commuta la vocale finale -a in -i, diventano femminili e si riferiscono ai vari attributi di Ishvari, ossia Devi, la Madre Divina.
Spesso Ishvara viene utilizzato (senza alcun prefisso) come nome di Śiva (in particolare nello Śivaismo).
[modifica] Voci correlate
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