Grande depressione
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Il termine grande depressione (detta anche crisi del 1929, grande crisi o crollo di Wall Street), indica una crisi economica eccezionale per estensione e durata. Fu aperta dal crollo della Borsa di Wall Street a New York il 24 ottobre 1929 (Giovedì nero), che perdurerà fino al 29 ottobre (Martedì nero).
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[modifica] La crisi negli USA
Dopo la Grande Guerra gli Stati Uniti conobbero un periodo di prosperità e progresso, tanto che era alla portata di un normale lavoratore investire dei capitali in borsa. L'aumento del valore delle azioni industriali, però, non corrispondeva ad un effettivo aumento della produzione e della vendita di beni tanto che, dopo essere cresciuto artificiosamente per via della speculazione economica diffusasi a tutti i livelli in quegli anni, scese rapidamente e costrinse i possessori a una massiccia vendita, che provocò il crollo della borsa. Ne conseguì una minore disponibilità di denaro per le industrie, molte delle quali furono costrette a chiudere i battenti o a ridimensionarsi. I licenziamenti operati dalle aziende in crisi portarono ad una elevata diminuzione delle domande di lavoro, bloccando quasi completamente l'economia americana. La produzione industriale scese di quasi il 50% tra il 1929 e il 1932.
[modifica] La crisi fuori dagli USA
La crisi si propagò rapidamente a tutti i paesi che avevano stretti rapporti finanziari con gli Stati Uniti, a partire da quelli europei che avevano richiesto l'aiuto economico degli americani dopo la Prima Guerra Mondiale: Gran Bretagna, Austria e Germania, dove il ritiro dei prestiti americani fece saltare il complesso e delicato sistema delle riparazioni di guerra, trascinando nella crisi anche Francia e Italia. In tutti questi paesi si assistette ad un drastico calo della produzione seguito da diminuzione dei prezzi, crolli in borsa, fallimenti e chiusura di industrie e banche, aumento di disoccupati (12 milioni negli USA, 6 in Germania, 3 in Gran Bretagna). Va notato che la crisi non colpì l'economia dell'URSS.
Nel 1931 la Gran Bretagna abbandonò il gold standard, imitata subito dai paesi scandinavi. Nel 1934 sterlina e dollaro vennero fortemente svalutati.
[modifica] Conseguenze politiche ed economiche
Il fallimento dei tentativi iniziali di trovare soluzioni comuni sul piano internazionale alla crisi spinse da una parte tutti i paesi a introdurre misure protezionistiche e a creare "aree economiche chiuse" (maggiore esempio fu il sistema di "tariffe preferenziali" fra gli Stati Uniti del Commonwealth britannico deciso nel 1932); dall'altra i governi furono indotti a sperimentare su vastissima scala forme di partecipazione diretta dello Stato alla vita economica nazionale.
Gli Stati svolsero così funzioni imprenditoriali (ricorrendo alla spesa pubblica come elemento strutturale e centrale della dinamica economica nazionale) e previdenziali (con l'attivazione di misure legislative di sicurezza sociale), come avvenne, per esempio negli USA col New Deal e in Italia con la fondazione dell'IRI.
In Germania la crisi, provocando milioni di disoccupati, fornì la base di consenso per portare il nazismo al potere (1933). Nel complesso, nonostante un accenno di ripresa a partire dal 1933, la crisi non fu completamente superata fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale.
[modifica] Indice della produzione industriale dopo la crisi del 1929
La seguente tabella riporta gli indici della produzione industriale negli anni immediatamente seguenti la crisi del 1929 ponendo come riferimento a 100 il valore nel 1929.
Stato | 1930 | 1931 | 1932 | 1933 | 1934 | 1935 |
---|---|---|---|---|---|---|
Stati Uniti | 83 | 69 | 55 | 63 | 69 | 79 |
Gran Bretagna | 94 | 86 | 89 | 95 | 105 | 114 |
Francia | 99 | 85 | 74 | 83 | 79 | |
Germania | 86 | 72 | 59 | 68 | 83 | 96 |
Austria | 91 | 78 | 66 | 68 | 75 | |
Italia | 93 | 84 | 77 | 83 | 85 | |
Svezia | 102 | 97 | 89 | 93 | 111 | |
Cecoslovacchia | 91 | 64 | 60 | 67 | 70 | |
Ungheria | 87 | 82 | 88 | 99 | 107 | |
Bulgaria | 104 | 107 | 103 | 98 | 103 | |
Romania | 105 | 82 | 101 | 126 |
[modifica] Bibliografia
- C. P. Kindleberger, La grande depressione nel mondo 1929-39, tr.it., ETAS, Milano 1982.