Gotico (arte)
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Il gotico è una fase della storia dell'arte occidentale che, da un punto di vista cronologico, inizia all'incirca alla metà del XII secolo per diffondersi in tutta l'Europa occidentale e termina, in alcune aree, anche oltre il XVI secolo, quando venne soppiantata dal linguaggio architettonico di ispirazione classica, recuperato nel Rinascimento italiano e da qui irradiatosi nel resto del continente a partire dal XV secolo.
L'origine e le maggiori realizzazioni di questa arte sono soprattutto nell'architettura, caratterizzata dall'uso della volta a crociera ad arco acuto, ma le caratteristiche di questo sistema formale si sono estese anche in scultura e pittura.
A causa della sua provenienza francese, in età medievale l'architettura gotica era chiamata opus francigenum. Il termine "gotico", in senso dispregiativo, fu invece coniato da Giorgio Vasari nel XVI secolo come sinonimo di barbarico, contrapposto alla ripresa del linguaggio classico greco-romano del rinascimento.
Indice |
[modifica] Architettura
Per approfondire, vedi la voce Architettura gotica. |
L'architettura gotica è caratterizzata dall'uso della volta a crociera ad arco acuto, su campate prevalentemente rettangolari; di costoloni (o nervature) a sostegno della vela; archi rampanti innestati su contrafforti, e dall'uso di pilastri a fascio.
L'architettura gotica continentale viene suddivisa in diverse fasi:
- Protogotico
- Gotico classico
- Gotico radiante
- Tardo gotico
Esistono inoltre diverse varietà nazionali e anche regionali dell'architettura gotica:
- Gotico francese
- Gotico inglese
- Gotico italiano
- Gotico tedesco e in Europa centrale
- Gotico spagnolo e portoghese "
- Gotico baltico (architettura in mattoni dell'Europa settentrionale)
Ognuna delle quali con caratteristiche particolari e con fasi proprie talvolta ben distinte (come ad esempio il gotico inglese), sebbene sia possibile identificare gli influssi reciproci delle varie componenti regionali. Fra tutte queste varietà la più importante è senza dubbio quella francese, poiché l'architettura gotica dei diversi paesi europei può essere vista come il recepimento, spesso estremamente originale, degli stimoli provenienti dal nuovo linguaggio formatosi verso la metà del XII secolo nell'Ile de France.
Diversamente da quanto avvenne per l'architettura romanica, policentrica e senza che si possa ritenere una regione europea come più rappresentativa, è invece quasi possibile identificare una località e un "padre" dell'architettura gotica. La ricostruzione del coro dell'abbazia di Saint Denis, vicino Parigi, nell'anno 1140, è infatti generalmente considerata come la data di inizio di questa architettura, consapevolmente diversa da quella precedente, caratterizzata dall'uso di tecniche costruttive già note (come l'arco a sesto acuto e la volta a crociera), ma in un sistema coerente e logico e con nuovi obiettivi estetici e simbolici, e che da li a poco si diffonderà prima nelle diocesi dell'Ile de France e poi nel resto della Francia, in Inghilterra, nell'Impero e nel resto d'Europa, incontrando resistenze significative solo in Italia.
[modifica] Tardo gotico
Nel Trecento e Quattrocento il gotico si sviluppa in direzioni nuove rispetto alle forme dei due secoli precedenti. L'edificio dei secoli XII e XIII era caratterizzato da una navata centrale di notevole altezza e dalle due navate laterali molto più basse. Ciò comportava che la luce fosse concentrata soprattutto in alto, a livello del claristorio. Dal punto di vista della percezione dello spazio interno, questo era caratterizzato dalla forte assialità della navata centrale. Questi due elementi rendono lo spazio "ascetico" e "spirituale". Nel tardo gotico invece la disposizione interna più comune segue il modello della chiesa a sala, cioè con le navate laterali di uguale altezza rispetto a quella centrale. Ciò fa si che la luce non sia più dall'alto, ma provenga dalle pareti laterali, illuminando in modo omogeneo tutto l'ambiente. Anche la direzionalità tradizionale viene modificata, venendosi a perdere la forte direzionalità precedente in favore di una spazialità policentrica. Questa nuova visione dello spazio è stata anche messa in relazione con la religiosità più terrena e mondana del XV secolo.
La geografia di questa nuova sensibilità presenta una mappa diversa da quella del gotico classico. le regioni più innovative saranno la Germania, la Boemia, la Polonia, l'Inghilterra e la zona alpina. La penisola iberica vedrà dal Quattrocento al Cinquecento la costruzione di alcune grandi cattedrali, ispirate ai modelli francesi e tedeschi dei secoli precedenti. In Portogallo un filone un po' autonomo sfocerà nella c.d "arte manuelina"......
[modifica] Scultura
È bene ricordare che le statue nel periodo gotico vengono inserite in nicchie. Però le statue a tuttotondo sono in generale eliminate dai luoghi di culto per evitare che i fedeli considerino l'opera stessa una divinità da venerare. La scultura gotica inizialmente è strettamente connessa con l'architettura. Gli episodi più importanti di scultura saranno, come in età romanica, i portali delle cattedrali, dove vengono rappresentati solitamente i personaggi dell'Antico e del Nuovo Testamento.
Da un punto di vista stilistico, i tratti innovativi della scultura gotica sono meno evidenti rispetto a quelli introdotti in architettura, ma non meno ricchi di conseguenze sugli sviluppi successivi della storia dell'arte. Se da una parte la figura si slancia notevolmente verso l'alto e il modellato vive di giochi totalmente nuovi come i virtuosistici e talvolta improbabili panneggi, d'altro canto è innegabile che l'attenzione dell'artista è assorbita in misura mai conosciuta in epoche precedenti dall'intento di rendere la tensione umana e emotiva del soggetto rappresentato. Ciò è tanto più importante quando si tenga conto che la valorizzazione di tale aspetto precede di alcuni decenni gli stessi raggiungimenti in campo pittorico.
In Italia, decisiva in tal senso è nella seconda metà XIII secolo, l'opera, sviluppatasi prevalentemente in Toscana, di Nicola Pisano e soprattutto del figlio Giovanni e di Arnolfo di Cambio suoi allievi. Probabilmente influenzati dalla coeva arte francese, essi raggiungono altissimi livelli di resa formale dell'elemento narrativo e drammatico in opere come i pulpiti scolpiti del Duomo di Siena e di S. Andrea a Pistoia. In questi capolavori la sapiente scansione ritmica dello spazio appresa dall'osservazione dei sarcofagi di età romana, si anima in forme del tutto nuove con la capacità di gestire i vuoti e i pieni dei rilievi scultorei in modi altamente espressivi e con l'attenzione posta nella resa dei dettagli fisiognomici dei personaggi rappresentati.
[modifica] Pittura
Lo sviluppo della pittura tra il XII e XIV secolo è condizionato dal rapido affermarsi dei sistemi costruttivi gotici. In gran parte delle nuove cattedrali le superfici vetrate sono ormai preponderanti rispetto a quelle in muratura e la necessità di decorare le pareti diventa quindi sempre più marginale. È per questo motivo che le antiche e consolidate tecniche del mosaico e dell’affresco vanno incontro ad un inevitabile declino. A tale declino fa riscontro il contemporaneo raffinarsi della pittura su vetro e la pittura su tavola, che già in epoca romanica aveva cominciato a svilupparsi con un certo successo. La sua realizzazione non è subordinata ad alcuna esigenza di carattere architettonico e ciò consente agli artisti di esprimersi in assoluta libertà. La pittura su vetro consiste nella realizzazione di vetrate colorate da applicare alle finestre e ai rosoni delle cattedrali. Essa costituisce uno dei prodotti più originali e caratterizzanti di tutta l’arte gotica. Poiché nel medioevo non si potevano ottenere lastre di grandi dimensioni, ogni finestra doveva essere composta da più pezzi messi insieme. Per questo motivo si pensò di utilizzare dei vetri colorati uniti tra loro mediante delle cornici formate da listelli di piombo a forma di “H”. Per prima cosa i vetri venivano tagliati con delle punte metalliche arroventate seguendo i disegni precedentemente disegnati, poi i vari pezzi si incastravano tra le due ali del listello di piombo. Ogni listello veniva saldato a quello contiguo in modo da ricomporre il disegno previsto dal cartone. Il tutto veniva infine inserito in un telaio di ferro e murato. Questa tecnica consentiva di ottenere figurazioni di grande effetto. Per poter dipingere delle figure sarebbe stato necessario disporre di colori che potessero far presa direttamente sul vetro. In Francia venne sperimentata la grisaille, una sostanza ottenuta da miscuglio di polveri di vetro e di ossidi ferrosi macinati e impastati con acqua e colle animali. L’uso della grisaille era assai semplice. Essa veniva spalmata sui vari pezzi di vetro da decorare e, una volta secca, aveva la particolarità di renderli opachi. Poi mediante uno stilo di legno si graffiava la grisaille riportando alla luce la trasparenza del vetro sottostante. Per fissare il dipinto era necessario ricuocere i singoli vetri in modo che la grisaille finisse di fondersi e amalgamarsi nella pasta stessa del vetro. Così facendo i contorni tracciati diventavano opachi e mentre le parti graffitate conservavano la trasparenza del vetro colorato. Il modo di trattare i temi della pittura risente della mutata situazione storica, sociale ed economica. La borghesia cittadina è ormai animata da uno spirito di sempre maggiore concretezza e anche la loro visione del mondo e della vita cambia in modo radicale. Si assiste a una progressiva attualizzazione delle narrazioni sacre, nelle quali i personaggi delle sacre scritture appaiono vestiti con indumenti del tempo e i luoghi corrispondono a luoghi esistenti. In Italia, diversamente da Francia, Inghilterra, Germania e Paesi bassi, l’affresco e il mosaico continuano ad avere una vastissima diffusione. Nel Duecento alla produzione di affreschi e mosaici si affianca quella delle tavole dipinte.
[modifica] Voci correlate