Felice Cavallotti
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Felice Carlo Emanuele Cavallotti (Milano 6 ottobre 1842 - Roma 6 marzo 1898) fu un uomo politico, un poeta ed un drammaturgo italiano. Insieme ad Agostino Bertani egli fu il fondatore del Partito Radicale storico, movimento attivo a partire sin dalla fine degli anni '70, ma formalmente tra il 1877 e l'avvento del Fascismo. Cavallotti fu considerato il capo incontrastato dell'"Estrema Sinistra" nel parlamento dell'Italia liberale pregiolittiana.
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[modifica] I primi anni del suo impegno
Abbandonata la famiglia a diciotto anni per unirsi alla seconda fase della Spedizione dei Mille, Felice Cavallotti combatté con i Garibaldini nel 1860, e nel 1866 in Veneto, ove prese parte alla Terza Guerra d'Indipendenza. Nel 1867 fu di nuovo al fianco di Garibaldi nella Roma pontificia, durante la fallita insurrezione che vide l'intervento delle truppe francesi in aiuto di Pio IX.
Da scrittore Cavallotti commentò le azioni dei Garibaldini per il giornale di Milano L'Unione e per quello napoletano L'Indipendente di Alexandre Dumas (padre); tra il 1866 ed il 1872 scrisse satire anti-monarchiche per la Gazzetta di Milano e per la Gazzettina Rosa.
[modifica] L'attività politica
Dopo la morte di Agostino Bertani, avvenuta nel 1886, la passione di Cavallotti nel rivendicare riforme, ed una riconosciuta generosità d'animo da parte dei contemporanei, gli assicurarono la leadership della sua parte politica ed una popolarità seconda solo a quella di Francesco Crispi.
Nel 1873, all'età di 31 anni, Felice Cavallotti fu eletto per la prima volta al Parlamento come deputato di Corteolona. Molto attivo contro gli ultimi governi della Destra storica, Cavallotti fu scettico anche a proposito della Sinistra, che salì al potere nel 1876, e si tenne all'opposizione, denunciandone il trasformismo negli anni di Agostino Depretis. Tramite un'intesa conclusa nel 1894 con Antonio Starrabba, Marchese di Rudinì, egli ottenne molte concessioni alle richieste radicali. Durante i dodici anni sotto la sua guida il partito, che sposò una posizione filo-francese, crebbe in numero da venti a settanta deputati, ed al momento della sua morte l'influenza parlamentare di Felice Cavallotti era all'apice.
[modifica] I rapporti con il movimento socialista
Cavallotti, che nel 1871 aveva espresso il proprio appoggio alla Comune di Parigi, mostrava attenzione verso le idee marxiste, pur non condividendo fino in fondo l'approccio di classe alla “questione sociale” che peraltro anche lui denunciava da parlamentare. Se i socialisti vedevano nel Partito Radicale una sinistra borghese, nei fatti radicali e socialisti si trovarono insieme nelle lotte per l'emancipazione delle classi subalterne e nell'opposizione al colonialismo italiano. Il primo operaio ad essere eletto parlamentare, nel 1882, tra le fila dei radicali fu Antonio Maffi. E a Napoli, colpita dall'epidemia di colera, a trovarsi al fianco delle classi popolari nel 1885 furono il socialista Andrea Costa, l'anarchico Errico Malatesta e il radicale Cavallotti.
[modifica] Il Cavallotti uomo
Nella vita privata lo stile del politico radicale non tradì gli ideali professati. Felice Cavallotti riconobbe i due figli Maria e Giuseppe, nati da due libere unioni, e colse tutte le occasioni per riaffermare la sua intransigenza come laico nei confronti delle pressioni operate della Chiesa sulla politica dello Stato italiano. È anche grazie a lui che a Roma, in Piazza Campo de' Fiori, nel 1889 venne eretta la statua a Giordano Bruno, opera di Ettore Ferrari. Felice Cavallotti, descritto come persona dal carattere passionale e testardo, nel corso della sua vita combatté trentatré duelli, e prestò il giuramento di fedeltà come deputato solo dopo averne pubblicamente contestato la validità.
Felice Cavallotti morì il 6 marzo 1898, ucciso in duello dal Conte Ferruccio Macola, direttore del giornale conservatore Gazzetta di Venezia, che lo aveva sfidato in seguito ad un diverbio. Con la sua morte, gli elementi dell'Estrema Sinistra in Italia persero un leader, e la Casa dei Savoia un instancabile oppositore. Per la morte di Felice Cavallotti, Giosuè Carducci pronunciò un discorso funebre pieno di passione all'Università di Bologna. Un corteo di tre chilometri ne accompagnò il feretro fino al cimitero di Dagnente, sul Lago Maggiore, dove è sepolto.
[modifica] Opere
Tra le opere di Felice Cavallotti possono essere ricordate:
- Storia del'insurrezione di Roma nel 1867 (1869)
- Alcibiade (1872)
- Guido (1873)
- I Messenii (1874)
- I Pezzenti (1881)
- La figlia di Jefte
- Opere (Milano 1881—1885)
- Di Felice Cavallotti, da Liber Liber è liberamente scaricabile la Lettera agli onesti di tutti i partiti
[modifica] Riferimenti
- Questa voce è basata anche sul corrispondente articolo della Wikipedia in lingua inglese Felice Cavallotti, che incorpora a sua volta un testo tratto dall'edizione del 1911 dell'Encyclopædia Britannica (oggi nel pubblico dominio), e parzialmente sull'articolo Каваллотти, Феличе Карло Эмануэле della Wikipedia in lingua russa.
- La morte di Felice Cavallotti in duello è narrata da un canto lombardo, disponibile presso Wikisource in italiano.
[modifica] Collegamenti esterni
- Un articolo su Felice Cavallotti è disponibile online presso il sito di Radicali di sinistra: Felice Cavallotti e la nascita del Partito radicale, e presso quello del MRS, il Movimento Radicalsocialista Italiano.
- A Felice Cavallotti si fa riferimento nella Bibliografia Generale dei Radicali in Italia presso il sito del Partito Radicale Transnazionale: