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Battaglia di Tsushima - Wikipedia

Battaglia di Tsushima

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Battaglia di Tsushima
Parte della Guerra russo-giapponese
L'Ammiraglio Togo sul ponte del Mikasa
L'Ammiraglio Togo sul ponte del Mikasa all'inizio della Battaglia di Tsushima nel 1905. La bandiera da segnalazioni innalzata è la lettera "Z", che era un'istruzione speciale per la Flotta.
Data: 27 maggio - 28 maggio 1905
Luogo: Stretti di Tsushima
Esito: Vittoria Decisiva Giapponese
Schieramenti
Giappone Russia
Comandanti
Heihachiro Togo Zinovi Rozhdestvenski
Nikolai Nebogatov
Effettivi
4 corazzate, 27 incrociatori 7 corazzate
4 corazzate costiere
3 incrociatori corazzati
6 incrociatori protetti
Perdite
117 morti, 583 feriti 4.380 morti, 5.917 feriti
21 navi affondate (comprese le navi appoggio), 7 catturate, 6 disarmate
Guerra Russo - Giapponese
Port Arthur (navale) – Fiume Yalu – Dairen – Mar Giallo – Mare del Giappone – Port Arthur (assedio) – Shantung – Liaoyang – Sha-ho – Sandepu – Mukden – Tsushima

La Battaglia di Tsushima (giapponese: 対馬海戦), in Giappone detta comunemente "Battaglia Navale del Mare del Giappone" (giapponese: 日本海海戦), fu l'ultima e più decisiva battaglia della Guerra Russo- Giapponese (1904-1905). Venne combattuta il 27 maggio ed il 28 maggio 1905 (14 e 15 maggio secondo il calendario giuliano in vigore all'epoca in Russia) negli Stretti di Tsushima. In questa battaglia la flotta Giapponese al comando dell'Ammiraglio Heihachiro Togo distrusse due terzi della flotta Russa al comando dell'Ammiraglio Zinovi Petrovich Rozhdestvenski.

Indice

[modifica] Generalità

Le flotte giapponesi combinate e la Flotta Russa del Baltico, inviata dall'Europa, combatterono nello stretto tra la Corea ed il Giappone, vicino all'arcipelago delle isole Tsushima. Precedentemente la Flotta Russa del Pacifico era stata distrutta il 10 agosto 1904 nella Battaglia di Shantung. La Flotta del Baltico, allestita in fretta alla notizia della sconfitta, navigò attraverso il Mare del Nord causando un incidente diplomatico al largo di Dogger Bank quando attaccarono la flotta da pesca britannica che vi si trovava e quindi procedette a circumnavigare l'Africa e fece scalo in Indocina. Il viaggio fu lungo (circa un anno) e gli equipaggi divennero sempre meno efficienti e più inquieti, mentre le navi furono sottoposte ad una pesante usura. Alla flotta era stato ordinato di rompere il blocco navale di Port Arthur (Lüshunkou), (una città che oggiogiorno fa parte della moderna città portuale di Dalian - ma al suo arrivo nel mar della Cina l'insediamento era già stato conquistato e quindi la flotta russa, dopo essere stata costretta a rimanere a lungo in attesa dell'arrivo di una uletriore squadra di rinforzo composta di vecchie unità costiere (fatto che diede il tempo ai Giapponesi di riportare in piena efficienza le proprie navi, anch'esse usurate da un anno di guerra), tentò di raggiungere il porto russo di Vladivostok.

I russi avrebbero potuto navigare attraverso uno di tre possibili stretti per raggiungere Vladivostok: quello di La Perouse, quello di Tsugaru o gli Stretti di Tsushima. L'Ammiraglio Rozhedestvensky scelse Tsushima in uno sforzo di semplificare la sua rotta e nella speranza di poter sfruttare le nebbie che coprivano la zona in quella stagione. L'Ammiraglio Togo, che si trovava nella base di Pusan, Corea credeva anch'esso che Tsushima sarebbe stata la rotta scelta dai russi. Questi stretti sono il corpo d'acqua ad oriente del gruppo di Isole di Tsushima situato rozzamente a metà strada tra l'isola giapponese di Kyushu e la Penisola Coreana, ed era la rotta più diretta dall'Indocina. Le altre due rotte avrebbero obbligato la flotta russa (già povera di carbone per le pesanti restrizioni poste dagli Inglesi ai loro rifornimenti) a navigare ad oriente del Giappone.

Corea, gli Stretti di Tsushima e le isole Tsushima
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Corea, gli Stretti di Tsushima e le isole Tsushima

La flotta russa, dopo aver navigato in oscuramento per l'intera notte e nelle nebbie del'alba successiva, era quasi riuscita a forzare il blocco dei pattugliatori nipponici, quando al sollevarsi della nebbia verso mettà mattina le due navi ospedale al seguito vennero scoperte dalla squadra di incrociatori giapponesi, rapidamente messi in fuga dall'intervento delle corazzate russe, ma ormai la flotta era stata individuata. I russi navigavano da sud-sud-ovest verso nord-nord-est; la flotta da battaglia giapponese da ovest-nord-est. L'Ammiraglio Togo ordinò alla sua squadra di virare in sequenza, permettendo alle navi di prendere la stessa rotta dei russi, rischiando perciò una nave da battaglia alla volta. Questa inversione ad U ebbe successo. Le due linee di corazzate stabilizzarono la loro distanza a 6.200 metri e cominciarono a scambiarsi cannonate. La flotta giapponese si era esercitata in continuazione dall'inizio della guerra utilizzando adattori per munizioni di calibro inferiore per i loro cannoni, i loro cannonieri erano più abili e colpirono i loro bersagli più spesso. Inoltre i giapponesi usarono una combinazione diversa di polvere da sparo detta shimose (melinite), progettata per esplodere a contatto e devastare le infrastrutture superiori delle navi. I russi usarono invece proiettili perforanti. Il risultato fu che i colpi giapponesi causarono danni maggiori in proporzione rispetto a quelli russi.

La corazzata Mikasa, nave ammiraglia dell'Ammiraglio Togo alla battaglia di Tsushima.
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La corazzata Mikasa, nave ammiraglia dell'Ammiraglio Togo alla battaglia di Tsushima.

A causa del lungo viaggio della flotta russa attraverso acque tropicali e la mancanza di possibilità di effettuare lavori di manutenzione, al chiglia delle loro navi era pesantemente intralciata dalle incrostazioni marine, che ne riducevano significativamente la loro velocità rispetto ai giapponesi. Nelle manovre di una battaglia navale la velocità, combinata con l'artiglieria a lunga gittata, può offrire un vantaggio significativo. La flotta giapponese poteva raggiungere i 16 nodi (30 km/h), ma la flotta russa poteva al massimo raggiungere gli 8 nodi (15 km/h). Togo fu capace di sfruttare questo vantaggio per "Tagliare la T" due volte.

L'Ammiraglio Rozhdestvenski venne messo fuori combattimento da un frammento di proiettile conficcatogli nel cranio e, nonostante il suo volere contrario, trasbordato dall'ammiraglia "Suvorov" ormai distrutta ad una torpediniera. La flotta russa perse le sue corazzate più moderne Knyaz' Suvorov, Oslyabya, Emperor Alexander III e Borodino il 27 maggio. Le navi giapponesi soffrirono soli danni lievi, principalmente all'smmiraglia Mikasa. Nella sera, l'Ammiraglio di divisione Nebogatov assunse il comando della flotta russa.

Alla notte le torpediniere ed i cacciatorpedinieri giapponesi attaccarono la flotta russa, che si era dispersa in piccoli gruppi tentando di fuggire verso nord. La vecchia corazzata russa Navarin venne affondata, mentre la corazzata Sisoy Veliki e due vecchi incrociatori corazzati Admiral Nakhimov e Vladimir Monomakh vennero danneggiati e dovettero essere allagati al mattino.

Quattro altre corazzate sotto il comando dell'Ammiraglio di Divisione Nebagatov vennero forzate ad arrendersi il giorno successivo. Il suo gruppo consisteva di una sola corazzata moderna, la Orel, insieme con la vecchia corazzata Emperor Nikolay I e due piccole Corazzate costiere e non ebbe alcuna possibilità di affrontare la flotta Giapponese. Fino alla sera del 28 maggio singole navi russe vennero inseguite dai giapponesi. La piccola corazzata costierera Admiral Ushakov rifiutò di arrendersi e venne affondata dagli incrociatori corazzati giapponesi. Il vecchio incrociatore Dimitr Donskoy combatté contro 6 incrociatori e sopravvise fino al giorno successivo quando venne allagato a causa del danno. Tre incrociatori, inclusi l'Aurora, fuggirono fino alla base navale degli Stati Uniti a Manila dove vennero internati. Lo yacth rapido armato Almaz (classificato come incrociatore di 2° rango) e due cacciatorpedinieri furono le uniche navi che riuscirono a raggiungere Vladivostok. Praticamente l'intera Flotta Russa del Baltico venne persa nella battaglia, i giapponesi persero solo tre torpediniere (le numero 34, 35 and 69).

[modifica] Tattiche navali

Quando l'Ammiraglio Togo decise di eseguire una virata verso babordo "in sequenza" lo fece con lo scopo di preservare la sua linea di battaglia, cioè mantenere l'ammiraglia Mikasa davanti alla linea di battaglia (ovviamente Togo voleva che le sue unità più potenti entrassero in azione prima). Virare in sequenza significava che ogni nave avrebbe dovuto virare nello stesso tratto di mare (questo è il pericolo della manovra, perché da alla flotta nemica la possibilità di prendere di mira quel tratto). Togo avrebbe potuto ordinare alle sue navi di virare "insieme", cioè ogni nave avrebbe dovuto virare contemporaneamente ed invertire la rotta, questa manovra sarebbe stata più rapida ma avrebbe scombinato la linea di battaglia e posto gli incrociatori davanti e questo era qualcosa che Togo voleva evitare.

[modifica] Bibliografia

  • Busch, Noel F. The Emperor's Sword: Japan vs. Russia in the Battle of Tsushima. New York: Funk & Wagnall’s, 1969.
  • Hailey, Foster and Milton Lancelot. Clear for Action: The Photographic Story of Modern Naval Combat, 1898-1964. New York: Duell, Sloan and Pierce, 1964.
  • Woodward, David. The Russians at Sea: A History of the Russian Navy. New York: Praeger Publishers. 1966.
  • Hough, Richard Alexander. The fleet that had to die. New York: Ballentine Paperbacks. 1960.

[modifica] Collegamenti esterni

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