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Barni - Wikipedia

Barni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Wikipedia:WikiProject/Progetto geografia/Antropica/Comuni Barni
Portale:Portali Visita il [[Portale:{{{portale}}}|Portale {{{portale}}}]]
Stato: Italia
Regione: Lombardia
Provincia: Como
Coordinate:
Latitudine: 45° 55′ 0′′ N
Longitudine: 9° 16′ 0′′ E
Mappa
Altitudine: 635 m s.l.m.
Superficie: 5 km²
Abitanti:
501
Densità: 100 ab./km²
Frazioni:  
Comuni contigui: Lasnigo, Magreglio, Oliveto Lario (LC), Sormano
CAP: 22030
Pref. tel: 031
Codice ISTAT: 013015
Codice catasto: A670 
Nome abitanti:  
Santo patrono:  
Giorno festivo:  
Comune
Posizione del comune nell'Italia

Barni è un comune di 501 abitanti della provincia di Como, nel Triangolo Lariano Ha una superficie di 5,9 chilometri quadrati per una densità abitativa di 84,92 abitanti/Kmq. Sorge a 635 metri sopra il livello del mare.


Indice

[modifica] Cenni storici

Barni è un piccolo paese di circa 600 anime situato nella parte a Nord della Vallassina. Il suo nome deriva da "bar", voce di origine celtica che significa pascolo. Il ritrovamento di frecce di selce nei pressi della Chiesa di San Pietro e Paolo testimonia che la zona era già abitata in epoca preistorica. Inoltre un antico sepolcro venne scoperto vicino all'abitato verso il 1900. Non si sa con certezza se l’abitato originario sorgesse nella posizione attuale o nei pressi dell’antica chiesa. Con un diploma di Ottone III viene donato al monastero benedettino di Sant'Ambrogio di Milano con tutto il distretto di Bellagio. Il paese, citato dopo il 1162 come "Barnarum", passò poi in feudo, per diploma del Barbarossa, al suo fedele sostenitore Algiso, abate del Monastero di Civate. All’epoca medievale risale il castello che sorge verso il confine magregliese, del quale rimangono alcune testimonianze visibili. Altri toponimi indicano come nel territorio vi furono presenze di torri e castelli, come ad esempio il "sasso della guardia" e le località di "castel farieu","castel rott" ed infine "castel di Leves". Due cittadini barnesi, Beltramino ed Isidoro, divennero consiglieri dell'Imperatore Enrico VII nel 1300. Nel 1450 Rufaldo, capo di milizie sforzesche, assalito sui monti dai Vallassinesi, si rifugiò nel castello ma, assediato, dovette ben presto arrendersi alla forza nemica. Nel settembre del 1452 gli uomini di Barni ne presero solennemente possesso e ottennero il permesso di donarlo al nobile Cristoforo de Barni. Osservando attentamente si notano ancora alcune fortificazioni medioevali che chiudevano il valico, presidiato fino al 1578. Le testimonianze storiche ci parlano dei medici Ravizza da Barni, che nel 1600 erano considerati dei veri esperti nell'utilizzo di rimedi e nella guarnigione di malattie con l'utilizzo di erbe e piante. La stessa attività venne ripresa negli anni ’40 e ’50 del novecento da Don Luigi Bricchi. Il paese fu feudo del Visconti, dei Dal Verme, degli Sforza, Tebaldi ed infine degli Sfondrati. Quando l’ultimo Sfondrati non lasciò discendenza, il paese, insieme con la Valle, entrò a far parte del V distretto della provincia di Milano controllata dagli austriaci. Con l’arrivo di Napoleone fece parte prima del Dipartimento dell'Olona e poi del Dipartimento del Lario. La costituzione del Regno d'Italia lo trasformò in frazione di Civenna dal 1927 e nel 1950 fu trasformato in comune autonomo. Barni diventò dopo la seconda guerra mondiale uno dei punti di riferimento dell'economia vallassinese grazie allo stabilimento di acque minerali, l'acqua San Luigi, sorgente benedetta alla quale San Carlo Borromeo si dissetò in quanto l'unica non contaminata dalla peste. Nel passato i Barnesi emigravano in Val Chiavenna ed in Svizzera allevando ed esportando le pregiate lumache, i formaggini e le castagne del luogo. La chiesa parrocchiale è dedicata all'Annunziata e la sua costruzione risale all'anno 1621. La vicina chiesa di San Pietro e Paolo è di stile romanico ed è considerata un delle più antiche chiese della Vallassina. Nell'agosto dell'anno 1882 venne come sostituto Parroco il Sacerdote Achille Ratti, di-venuto poi Papa col nome di Pio XI. Il paese ha dato anche i natali al Servo di Dio Don Biagio Verri, apostolo delle morette, che si è adoperato per liberare dalla schiavitù le giovani africane. Oggi le attività agricole, pastorali, l’apicoltura e la lavorazione del ferro sono state quasi completamente sostituite dall’edilizia e dalle attività turistico-commerciali. Ma Barni non ha perso il suo fascino di borgo tranquillo, immerso nel verde e legato alle tradizioni.


[modifica] Curiosità

Dal 2004 Barni è al centro di una ricerca finanziata dalla provincia di Como dal titolo Autoritratto Linguistico di un paese e che ha come scopo quello di far pubblicare il dizionario del dialetto di Barni che sarà disponibile all'inizio del 2007. Alla ricerca ha collaborato tutto il paese seguito dai professori Iannaccaro dell'Università degli Studi Milano Bicocca e Dell'Aquila del Centro Europeo di Studi Linguistici e dalla professoressa Caminada, il geometra Fioroni e la studentessa Gilardoni e numerose altre persone.

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Cesare Fioroni dal 04/04/2005
Centralino del comune: 031 965136
Email del comune: non disponibile


[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


Il comune di Barni nel censimento del 1991 aveva una popolazione pari a 434 abitanti. In quello del 2001 ha fatto registrare una popolazione pari a 501 abitanti, mostrando quindi nel decennio 1991 - 2001 una variazione percentuale di abitanti pari al 15,44%. Gli abitanti sono distribuiti in 192 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,61 componenti. Gli abitanti al 31/07/2006 sono 573 distribuiti in 272 nuclei familiari.

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