William Shakespeare
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William Shakespeare (Stratford-upon-Avon, 23 aprile 1564 - Warwickshire, 23 aprile 1616) è considerato il più grande drammaturgo in lingua inglese di sempre e, in assoluto, fra i maggiori scrittori di ogni tempo e provenienza. È stato attore egli stesso. Scrisse non solo alcune delle più formidabili tragedie, entrate nella storia della letteratura, ma anche molte delle più divertenti commedie mai apparse sulle scene inglesi.
Shakespeare fu anche autore di 154 sonetti e di diversi poemi, alcuni dei quali sono considerati i più brillanti esempi di letteratura inglese mai scritti. La sua abilità consisteva nell'andare oltre la narrativa per descrivere gli aspetti interiori e profondi della natura umana.
Si ritiene che abbia scritto la maggior parte dei suoi lavori tra il 1585 e il 1611, anche se le date esatte e la cronologia delle opere a lui attribuite non sono note con precisione, mancando sulla figura di questo autorevole letterato una biografia approfondita e completamente attendibile.
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[modifica] Biografia
Le notizie sulla vita di Shakespeare sono poche e frammentarie, ciò ha provocato una notevole discussione sulla sua persona ed alcuni hanno messo addirittura in dubbio la sua stessa esistenza. Un William Shakespeare è citato tra gli attori della The Lord Chamberlain's Men; la gran parte degli storici concorda che l'attore e lo scrittore siano la stessa persona. Shakespeare nacque a Stratford-upon-Avon, in Inghilterra, nell'Aprile del 1564, figlio di John Shakespeare, un fabbricante di guanti, e di Mary Arden.
Il battesimo di Shakespeare venne registrato il 26 aprile dello stesso anno, il 23 aprile viene tradizionalmente considerato il giorno del suo compleanno (forse perché coincide con la data della sua morte). Suo padre, persona di discreta importanza nel suo paese, venne indagato per aver partecipato al mercato nero della lana, ed in seguito perse la sua posizione come consigliere comunale. Esistono alcuni indizi che entrambi i rami della famiglia avessero delle simpatie per la Chiesa Cattolica Romana.
Dopo il suo matrimonio con Anne Hathaway, il 28 novembre 1582, a Stratford-upon-Avon (testimoniato da Fulk Sandalls e John Richardson), che, considerata la data di nascita della prima figlia, è probabile che sia stato affrettato dalla gravidanza della sposa, poco si sa sulle attività di William Shakespeare, fino alla sua comparsa sulla scena letteraria inglese.
Il 26 maggio 1583 la prima figlia di Shakespeare, Susannah, venne battezzata a Stratford. Due anni dopo, il 2 febbraio 1585, vennero battezzati due gemelli, un maschio, Hamnet, e una femmina, Judith.
Nel 1592, la fama di Shakespeare era in ascesa vertiginosa, tanto d'attirarsi le gelosie dei colleghi più anziani. Robert Greene lo definisce come "an upstart Crow, beautified with our feathers, that with his Tygers hart wrapt in a Players hyde, supposes he is as well able to bombast out a blanke verse as the best of you: and beeing an absolute Johannes factotum, is in his owne conceit the onely Shake-scene in a countrey." ("Un corvo parvenu, abbellito dalle nostre piume, che con la sua "Arte di tigre nascosta da un corpo d'attore" ritiene d'essere capace quanto il migliore di voi di tuonare in pentametri giambici; ed essendo un faccendiere affaccendatissimo, è secondo il suo giudizio l'unico 'scuoti-scene' del paese") (La frase in corsivo è una parodia della frase di Shakespeare "Oh, cuore di tigre nascosto da un corpo di donna!" (Enrico VI, parte Terza)
Nel 1596 muore il figlio maschio, Hamnet; che fu sepolto l'11 agosto 1596. A causa della somiglianza fra i nomi, alcuni sospettano che la sua morte abbia ispirato l'Amleto. Benché in verità questa tragedia sia stata scritta probabilmente quattro anni dopo e, d'altra parte, il nome Hamnet o Hamlet fosse a quei tempi piuttosto comune. Shakespeare lo aveva infatti imposto al figlio come segno di rispetto per il padrino di battesimo, che appunto si chiamava Hamnet, come risulta dai registri parrocchiali.
Nel 1597 William comprò una casa con "two barns, two gardens, two orchards, with appurtenances, in Stradford-upon-Avon" ("due granai, due giardini, due frutteti, con annessi, in Stradford-upon-Avon") da William Underhill per sessanta sterline. La casa, la più grande di Stratford a quei tempi, era stata stata infatti costruita da un eminente cittadino della generazione precedente Sir Hugh Clopton. Quest'acquisto testimonia il notevole guadagno che Shakespeare aveva ottenuto con la sua attività teatrale.
Per il 1598 Shakespeare si era trasferito nella diocesi di St. Helen's Bishopgate, ed appariva in cima ad una lista di attori (Every man in his Humor) prodotta da Ben Jonson.
Shakespeare divenne azionista (circa del 10%) della compagnia teatrale di cui faceva parte, conosciuta come The Lord Chamberlain's Men - la compagnia prendeva il nome, come altre di quel periodo, dal suo sponsor aristocratico. Essa, soprattutto grazie all'opera di Shakespeare, era talmente popolare da far si che, dopo la morte di Elisabetta I e l'incoronazione di Giacomo I (1603), il nuovo monarca adottasse la compagnia che si fregiò così del titolo di King's Men (Uomini del re). Vari documenti che registrano affari legali e transazioni economiche mostrano che la ricchezza di Shakespeare si accrebbe di molto nei suoi anni londinesi. Le cose andarono abbastanza bene da permettergli di comprare una proprietà a Blackfriars, Londra, così come un palazzo più grande a Stratford.
Intorno al 1611 si ritirò nella sua città natale, Stratford, dove morì il 23 aprile del 1616. Rimase sposato ad Anne fino alla morte. A proposito della sua morte Richard Davies scrisse: "He died a papist" (morì da cattolico), la frase potrebbe confermare la circostanza che egli fosse cattolico o indicare una sua successiva conversione al cattolicesimo.
[modifica] Identità e paternità
La maggior parte degli accademici accetta che lo Shakespeare attore e lo Shakespeare scrittore vissuto in Stratford on Avon siano la stessa persona. Tuttavia, a causa della scarsità di notizie certe sulla sua vita, sono stati avanzati diversi dubbi sulla vera identità di William Shakespeare, o sul fatto che sia stato effettivamente l'autore delle opere che gli furono attribuite, che sono stati ampiamente e accanitamente dibattuti negli studi a partire dal XVIII secolo; persino i dipinti che appaiono con il nome "William Shakespeare" nella National Gallery di Londra potrebbero non rappresentarlo veramente.
In particolare come autori delle opere sono state avanzate le candidature di:
- Edward de Vere, 17° conte di Oxford, colto nobiluomo della corte elisabettiana che avrebbe potuto continuare la propria giovanile attività poetica sotto uno pseudonimo per motivi di decoro.
- Bacone, celebre filosofo e scrittore, che avrebbe scritto le opere teatrali sotto uno pseudonimo.
- Christopher Marlowe, altro autore teatrale che non sarebbe morto nel 1593 come si ritiene, ma avrebbe svolto attività di spionaggio per la corona e avrebbe continuato la propria attività letteraria con un falso nome.
Sono stati fatti anche i nomi di William Stanley, conte di Derby, Ben Johnson, Thomas Middleton, sir Walter Raleigh, forse in collaborazione con Bacone, e persino della stessa regina Elisabetta I.
Recentemente un professore in pensione di Ragusa, Martino Iuvara, ha proposto l'identificazione di Shakespeare con un certo Michelangelo Florio, nato a Messina nello stesso anno (1564), figlio di Giovanni Florio e Guglielma Crollalanza. Costretto a fuggire per la sua fede calvinista, si sarebbe rifugiato in Inghilterra, presso parenti della madre che avevano tradotto il proprio cognome, in Shake- (scrolla) -speare (lanza). La teoria ha trovato vasta eco giornalistica ma sostanzialmente poco credito accademico.
[modifica] Debiti intellettuali e fonti
Ralph Waldo Emerson, nel suo straordinario saggio su Shakespeare, adduce i grandi debiti intellettuali del Bardo: "Di fatto appare che Shakespeare aveva debiti in ogni direzione, ed era in grado di utilizzare qualunque cosa trovasse; e l'ammontare dei debiti si può inferire dai laboriosi calcoli di Malone riguardo alla parte I, II e III dell'Enrico IV, in cui, "su 6043 linee, 1771 furono scritte da qualche autore precedente Shakespeare, 2373 da lui, sulle fondamenta posate dai suoi predecessori, e 1899 era interamente sue."
Fra le fonti di Shakespeare spiccano Plauto, Holinshed, Goffredus da Monmouth, Saxus Grammaticus, che gli offrono temi per i drammi storici, e anche per Re Lear e Amleto; poi Chaucer, Greene, tra i francesi Belleforest, ma sono molti anche gli autori italiani utilizzati come risorse e ispirazione: Boccaccio, Ariosto, Bandello, Castiglione, Giraldi Cinzio.
[modifica] Opere
Fatta eccezione per due poemetti giovanili (Venere ed Adone e Lo stupro di Lucrezia), Shakespeare non si è mai curato di dare alle stampe le proprie opere; d’altra parte a quel tempo non vi era interesse a farlo: le opere teatrali erano di proprietà della compagnia e pubblicarle avrebbe significato mettere nelle mani di compagnie rivali i propri copioni. Le opere di Shakespeare oggi in nostro possesso si basano quindi su copie illegali (e spesso malandate) dell’epoca e soprattutto sulle edizioni in-folio pubblicate dopo la sua morte. La prima e la più importante di queste è quella stampata nel 1623 dai suoi amici John Heminge e Henry Condell (Mr. William Shakespeare’s Comedies, Histories & Tragedies). L’in-folio comprende trentasei opere teatrali suddivise per categoria: commedie, drammi storici, tragedie.
[modifica] Sonetti
Nel 1609 l'editore Thomas Thorpe stampa senza il consenso dell'autore Sonnets, una raccolta di 154 sonetti di William Shakespeare. Scritti presumibilmente tra il 1593 e il 1595, i sonetti sono di una validità artistica tale che da soli basterebbero per assicurare a Shakespeare un posto rilevante nella storia della letteratura inglese.
La raccolta si divide sommariamente in due grossi tronconi: la prima parte è dedicata a un non meglio specificato "fair friend" (bell'amico, sonetti 1-126), la seconda ad una "dark lady" (donna bruna, sonetti 127-154); tra questi possiamo poi individuare la sequenza del "poeta rivale" (sonetti 76-86).
Thorpe appose una dedica nell'opera in cui ringraziava l'autore e un fantomatico "begetter" (l'ispiratore dei versi, ma per alcuni il "procacciatore"). Molto si è dibattuto e indagato per scoprire l'identità di questa persona; la critica storicamente si è divisa principalmente su due candidati: il Conte di Southampton Henry Wriothesly e William Herbert.
[modifica] Opere teatrali
Le opere teatrali di Shakespeare costituiscono una parte fondamentale della letteratura occidentale, sono continuamente studiate e rappresentate in ogni parte del globo.
Possiamo sommariamente così catalogarle:
[modifica] Tragedie
- Romeo e Giulietta
- Macbeth
- Re Lear
- Amleto
- Otello
- Tito Andronico
- Giulio Cesare
- Antonio e Cleopatra
- Coriolano
- Troilo e Cressida
- Timone di Atene
[modifica] Commedie
- La commedia degli errori
- Tutto è bene quel che finisce bene
- La dodicesima notte
- Come vi piace
- Sogno di una notte di mezza estate
- Molto rumore per nulla
- Misura per misura
- La tempesta
- La bisbetica domata
- Il mercante di Venezia
- Le allegre comari di Windsor
- Pene d'amor perdute
- I due gentiluomini di Verona
- Pericle principe di Tiro
- Cimbelino
- Il racconto d'inverno
[modifica] Drammi storici
- Riccardo III
- Riccardo II
- Enrico VI, parte 1
- Enrico VI, parte 2
- Enrico VI, parte 3
- Enrico V
- Enrico IV, parte 1
- Enrico IV, parte 2
- Enrico VIII
- Re Giovanni
La suddivisione in "tragedie" o "commedie" è comunque parzialmente inesatta. Questa distribuzione nasce dall'ordine dato alle opere nel primo in-folio. Oggi, gli studiosi aggiungono a queste categorie quella di "tragicommedie" o "commedie romantiche" (Cimbelino, Il racconto d'inverno, Pericle Principe di Tiro, La tempesta), esse racchiudono un atmosfera fiabesca e romanzesca tipica delle ultime opere shakespeariane.
[modifica] Collaborazioni teatrali
- I due nobili cugini - pubblicato nel 1634, Shakespeare collaborò con il drammaturgo John Fletcher per la composizione di questo dramma.
- Tommaso Moro - Shakespeare ha scritto parte della scena VI di questo dramma, frutto della mano di almeno cinque diversi autori, mai rappresentato e stampato soltanto nel 1814.
- Probabilmente anche l'Enrico VIII è stato scritto in collaborazione con John Fletcher.
[modifica] Altre opere
- Nel 1593 e nel 1594 Shakespeare pubblica due poemetti di ispirazione ovidiana Venere e Adone, in sestine, e Lo stupro di Lucrezia in strofe di sette versi.
- Il pellegrino appassionato: è un raccolta di venti componimenti brevi stampata nel 1599; due sono sonetti shakespeariani che ritroviamo anche nei Sonetti, tre fanno invece parte della commedia Pene d'amor perduto; le altre probabilmente non sono di Shakespeare.
- La fenice e la tortora Nell'appendice di Love's martyr (1601) di Robert Chester appare questa poesia attribuita a Shakespeare. La poesia tratta di due uccelli morti, la fenice e la tortora appunto, che si uniscono in un unica entità.
[modifica] Opere di incerta attribuzione
- Edoardo III L'opera non è presente nell'in-folio del 1623, ma almeno la seconda scena del primo atto e l'intero atto II sono di Shakespeare. Scritta entro il 1595 e pubblicata l'anno seguente.
- Love's Labour's Won (Pene d'amor conquistato) Un documento del tardo sedicesimo secolo elenca quest'opera tra quelle recenti di Shakespeare, ma non si ha traccia di alcuna commedia con questo titolo. Potrebbe trattarsi del titolo alternativo di una delle commedie sopra elencate, come "Pene d'amor perduto"; è invece improbabile che si tratti di "Tutto è bene quel che finisce bene".
- Elegia Funebre di W.S. Alcuni studiosi hanno valutato recentemente questa elegia opera di Shakespeare, altri invece pensano che lo stile dell'elegia sia incompatibile con quello scespiriano.
- Lamento di un'innamorata Poemetto probabilmente apocrifo pubblicato in appendice ai Sonetti.
- Per un periodo fu pensato sulla base dell'evidenza ricercata da Don Foster che Shakespeare scrisse una elegia funebre per William Peter. Ad ogni modo la maggior parte degli studiosi adesso accettano che questo pezzo non fu scritto da Shakespeare.
- Cardenio - Pare che Shakespeare abbia collaborato con Fletcher anche per un'altra opera, Cardenio, basata su un episodio di Don Chisciotte.
[modifica] Bibliografia
- Shakespeare in Italia. Personaggi, interpreti e vita scenica del teatro shakespeariano in Italia di Leonardo Bragaglia, Bologna 2005, Persiani Editore
[modifica] Voci correlate
- Cronologia delle opere di Shakespeare
- Teatro Elisabettiano
- Blackfriars Theatre
- I suoi contemporanei: Christopher Marlowe, Thomas Kyd, Elisabetta I d'Inghilterra, Edward de Vere, Edmund Spenser
- Il suo figlioccio, William Davenant, e il suo figliastro John Hall
- Shakespeare nella cinematografia
- Questione marlowiana
[modifica] Altri progetti
- Commons contiene file multimediali su William Shakespeare
- Wikiquote contiene citazioni di o su William Shakespeare
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Open Source Shakespeare (complete works)
- Opere di Shakespeare in lingua italiana dal sito liber liber
- Filmografia shakespeariana
- (EN) Guida allo studio di Shakespeare su Wikibooks
- Wikisource - Il testamento di Shakespeare
- Wikisource - Opere complete di William Shakespeare
- (EN) Testi delle opere teatrali di William Shakespeare disponibili online dal sito del MIT
- Project Gutenberg - testi elettronici delle (EN) opere di William Shakespeare
- (EN) Shakespeare Literature, versioni indicizzate per capitolo e ricercabili delle opere di Shakespeare.
- (EN) William Shakespeare e Internet
- William Shakespeare al Piccolo Teatro di Milano
- Scelta di sonetti di Shakespeare in versione audiolibro.
Le opere di Shakespeare | |
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Tragedie: | Romeo e Giulietta | Macbeth | Re Lear | Amleto | Otello | Tito Andronico | Giulio Cesare | Antonio e Cleopatra | Coriolano | Troilo e Cressida | Timone d'Atene |
Commedie: | Sogno di una notte di mezza estate | Tutto è bene quel che finisce bene | Come vi piace | Cardenio (persa) | Cimbelino | Pene d'amor Perdute | Pene d'amor conquistato (persa) | Misura per Misura | Il mercante di Venezia | Le allegre comari di Windsor | Molto rumore per nulla | Pericle, principe di Tiro | La bisbetica domata | La commedia degli errori | La tempesta | La dodicesima notte | I due gentiluomini di Verona | I due nobili cugini | Il racconto d'inverno |
Drammi storici: | Re Giovanni | Edoardo III (attribuita) | Riccardo II | Enrico IV, parte 1 | Enrico IV, parte 2 | Enrico V | Enrico VI, parte 1 | Enrico VI, parte 2 | Enrico VI, parte 3 | Riccardo III | Enrico VIII |
Altre opere: | Sonetti | Venere e Adone | Il ratto di Lucrezia | Il pellegrino appassionato | La fenice e la tartaruga |
Vedi anche: | Cronologia delle opere di Shakespeare | Personaggi scespiriani | Shakespeare nella cinematografia | Teatro elisabettiano | Età elisabettiana |
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