Processo di Verona
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il processo di Verona ebbe luogo a Verona nell'allora Repubblica Sociale Italiana dal'8 al 10 gennaio 1944 nella sala di Castelvecchio. Esso vide sul banco degli imputati i membri del Gran Consiglio del Fascismo che, nella seduta del 25 luglio 1943, avevano sfiduciato Benito Mussolini, causando la caduta del regime fascista e che avevano avuto, poi, la sfortuna di cadere in mano ai tedeschi e ai fascisti dopo l'armistizio dell' 8 settembre 1943 e la conseguente occupazione da parte della Wehrmacht.
[modifica] Imputati
- Galeazzo Ciano genero di Benito Mussolini, condannato a morte
- Emilio De Bono condannato a morte
- Giovanni Marinelli condannato a morte
- Carlo Pareschi condannato a morte
- Luciano Gottardi condannato a morte
- Tullio Cianetti condannato a 30 anni, per aver ritrattato la sfiducia al Duce nella seduta del Gran Consiglio del Fascismo del 25 luglio 1943
[modifica] Tribunale
- presidente del tribunale era Aldo Vecchini
- pubblico accusatore era Andrea Fortunato
- magistrato inquirente fu Vincenzo Certosino
inoltre erano presenti:
- Renzo Montagna capo della sezione politica della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR)
- Enrico Vezzalini capo della provincia di Ferrara
- Celso Riva operaio che aveva aderito al fascismo dal 23 marzo 1919 (era una sansepolcrista)
- Franz Pagliani, medico
- Alcuni membri della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN):
- Domenico Mittica
- Otello Gaddi
- Vito Casalinuovo
Le condanne a morte furono eseguite l'11 gennaio 1944 al poligono di tiro di Porta San Procolo da un plotone di 30 militi fascisti, per decisione di Pavolini le richieste di grazia furono inoltrate a Mussolini a condanna già eseguita.
Storia | Portale Storia | Categoria:Storia |
Preistoria | Storia antica | Storia medievale | Storia moderna | Storia contemporanea | Storia militare |
Aiutaci partecipando al Progetto Storia e/o ampliando uno stub di storia! -- Scrivi alla Taberna Historiae |