Web - Amazon

We provide Linux to the World


We support WINRAR [What is this] - [Download .exe file(s) for Windows]

CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
SITEMAP
Audiobooks by Valerio Di Stefano: Single Download - Complete Download [TAR] [WIM] [ZIP] [RAR] - Alphabetical Download  [TAR] [WIM] [ZIP] [RAR] - Download Instructions

Make a donation: IBAN: IT36M0708677020000000008016 - BIC/SWIFT:  ICRAITRRU60 - VALERIO DI STEFANO or
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
Unione dei Democratici Cristiani e di Centro - Wikipedia

Unione dei Democratici Cristiani e di Centro

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

UDC - Unione dei Democratici Cristiani e di Centro
Immagine:Logo_UDC.png
Partito politico italiano
Leader Pier Ferdinando Casini
Fondazione 6 dicembre 2002
Sede Via Due Macelli, 66
00187 Roma
Coalizione nessuna
Ideologia Cristianesimo democratico, centrismo, moderatismo
In Parlamento 38 deputati, 20 senatori
5 deputati europei
Partito europeo Partito Popolare Europeo
Organo ufficiale Notiziario Centrista, notizie on-line
Sito internet www.udc-italia.it

L'Unione dei Democratici Cristiani e di Centro, UDC, è un partito politico italiano che si richiama ai valori del cristianesimo democratico e appartiene all'area politica di centro, fondato il 6 dicembre 2002.

Il partito nasce dall'unificazione di tre precedenti soggetti politici:

Il primo segretario politico dell'UDC è stato Marco Follini (2002-2005), l'attuale segretario è Lorenzo Cesa. La carica di presidente è ricoperta da Rocco Buttiglione, mentre leader e ispiratore del partito è Pier Ferdinando Casini. A livello europeo, l'UDC aderisce al Partito Popolare Europeo. Il suo colore ufficiale è il bianco.

Il partito dichiara, come propria linea fondamentale, la collocazione al centro e l'essere alternativo alla sinistra. Per questo, ha fatto parte della coalizione del centro-destra italiano, denominata Casa delle Libertà, ed ha compiuto un'esperienza di governo nel quinquennio 2001-2006, all'interno degli esecutivi guidati da Silvio Berlusconi.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Le radici del partito

All'inizio del periodo definito come Seconda Repubblica, la Democrazia Cristiana si trova in grave crisi: lo scandalo di Tangentopoli l'ha travolta e la strategia per le elezioni che consegneranno il Paese alle nuove forze capeggiate da Silvio Berlusconi creano una profonda crisi nello storico partito che ha governato l'Italia per decenni.

La spaccatura è tra le correnti più progressiste e quelle più conservatrici. Mentre le prime contribuiscono a trasformare la DC in Partito Popolare Italiano, le altre, guidate da Pier Ferdinando Casini - già portavoce del leader doroteo Arnaldo Forlani - si staccano e danno vita al Centro Cristiano Democratico (CCD), scegliendo un'alleanza di centro-destra e alleandosi, in occasione delle elezioni politiche del 1994, con lo schieramento del Polo delle Libertà.

Il PPI invece, dopo aver corso alle elezioni politiche del '94 come alternativa ai due poli ed aver ottenuto solo l'11%, si spacca in due tronconi. La corrente minoritaria, facente capo all'allora segretario del partito Rocco Buttiglione, fonda il CDU (Cristiani Democratici Uniti) che nel 1996 si unisce al Polo per le Libertà di Silvio Berlusconi, come il CCD. Il PPI deciderà invece di contrarre una alleanza con i partiti progressisti, dando così vita alla coalizione di centro-sinistra, denominata L'Ulivo.

Dopo una fase di collaborazione, il CCD e il CDU dividono temporaneamente le proprie strade , tra il 1998 e il 1999, quando il partito di Buttiglione decide di aderire ad una nuova formazione politica neo-centristra, denominata UDR, sostenendo la maggioranza di centrosinistra e la premiership di Massimo D'Alema. Ma già nel 2000, il CDU ritorna nella coalizione di centrodestra che, intanto, si rinnova e acquisice il nome di Casa delle Libertà.

Alle elezioni politiche del 2001, il CCD e il CDU si presentano con la CdL (che vince le elezioni) e, nella quota proporzionale per l'elezione della Camera, presentano liste comuni (dette del Biancofiore), avviando il processo di unificazione che si realizzerà l'anno successivo.

Alle stesse elezioni politiche, partecipa anche il movimento di Democrazia Europea, sostenuto da Sergio D'Antoni e dall'illustre contributo di Giulio Andreotti, esponente storico della DC. Democrazia Europea si presenta al di fuori dei due poli, ma nel 2002 collaborerà con CCD e CDU nella costituzione dell'UDC, aderendo alla coalizione di centro-destra.

[modifica] Nascita e debutto elettorale

All'atto della sua costituzione, durante il primo congresso nazionale del 6 dicembre 2002, l'UDC elegge Marco Follini come suo segretario, mentre Rocco Buttiglione ne è presidente. Il partito è parte integrante della coalizione di centro-destra che governa il Paese e conta due rappresentanti nel Governo Berlusconi II: lo stesso Buttiglione, ministro per le Politiche comunitarie, e Carlo Giovanardi ministro per i Rapporti col Parlamento.

Inoltre, nella legislatura quinquennale 2001-2006, Casini riveste il ruolo di Presidente della Camera dei Deputati.

Nell'ambito dell'esperienza di governo, l'UDC si pone in più occasioni come anima critica della coalizione, che tende a spostare su posizioni più moderate l'asse del centro-destra, secondo alcuni troppo radicato al rapporto tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi.

Il primo appuntamento politico-elettorale al quale l'UDC si presenta ufficialmente è costituito dalle elezioni europee del 2004, occasione durante la quale i centristi raccolgono più consensi rispetto alle sommatorie del passato e si pone come terzo soggetto della coalizione, alle spalle di Forza Italia e Alleanza Nazionale: con 2 milioni di voti, raccoglie il 6%.

Poco prima delle elezioni, in ogni caso, si era registrato l'abbandono di Sergio D'Antoni, in polemica con l'UDC e la CdL, ritenendo fallito il progetto politico della CdL e inefficace l'azione di governo per il Mezzogiorno. D'Antoni aderirà successivamente alla Margherita, anche se la maggior parte degli esponenti ex-Democrazia Europea decideranno di rimanere nell'UDC.

[modifica] Follini vicepresidente e la crisi di governo

Con la rimodulazione dei rapporti di forza nella coalizione, il premier Berlusconi acconsente ad aumentare la rappresentanza dell'UDC nell'ambito del Governo: così, il 2 dicembre 2004, il segretario dell'UDC Follini viene nominato Vicepresidente del Consiglio (oltre a Gianfranco Fini) e Mario Baccini viene nominato ministro della Funzione Pubblica.

Al governo, tuttavia, attende una fase di crisi, in seguito alle elezioni regionali del 2005, quando la CdL viene decisamente sconfitta dal centro-sinistra, ora denominato L'Unione, che si aggiudica il governo di 12 regioni su 14 chiamate al voto. Scoppia, di conseguenza, una crisi di governo.

A porre i primi problemi è proprio l'UDC che, dopo un paio di settimane, chiede un rinnovamento dell'azione di governo ed annuncia il ritiro dei suoi ministri dall'esecutivo, fin quando il premier non abbia elaborato una nuova piattaforma programmatica che prenda atto della sconfitta, individuando come strategia prioritaria una nuova politica per il Mezzogiorno. Poco dopo anche AN farà la stessa cosa. Così, Berlusconi è costretto a dimettersi e a costituire un nuovo governo (il Governo Berlusconi III), che ritrova l'unità della coalizione.

Il segretario Follini, nella nuova compagine di governo, rifiuta l'incarico di vicepresidente, preferendo dedicarsi alla guida del partito e diventando, in seguito, la cosiddetta anima critica della coalizione. Con il nuovo governo, Buttiglione viene promosso a ministro "col portafoglio", acquisendo la delega ai Beni Culturali; Giovanardi e Baccini restano al loro posto.

[modifica] L'UDC, anima critica della coalizione

A luglio 2005 si svolge il congresso nazionale: il momento più atteso è la relazione del segretario Follini che si contraddistingue come anima critica della CdL, evidenziando i traguardi ma anche le inadempienze della coalizione di governo. Sulla stessa lunghezza d'onda Casini, che sostiene Follini e apprezza la sua azione a capo dell'UDC.

In questa fase, l'UDC è tra i sostenitori della formazione di un nuovo partito unitario dei moderati, già proposto da Berlusconi per aggregare tutte le forze moderate del centrodestra, progetto al quale guardano con favore anche Forza Italia e An. Il partito chiede un ritorno al sistema elettorale proporzionale, che la CdL - contando sulla sua maggioranza parlamentare - riesce a concretizzare nel mese di ottobre, con l'elaborazione di una nuova legge elettorale (che prevede sistemi di sbarramento, accorpamenti per coalizioni e liste bloccate senza preferenza). Questo, tuttavia, sarà tra le cause principali delle dimissioni di Follini da segretario.

[modifica] Le dimissioni di Follini

Inaspettatamente, il 15 ottobre 2005, con un breve intervento alla direzione nazionale del partito, Marco Follini presenta le sue dimissioni dalla carica di segretario dell'UDC. L'episodio avviene all'indomani dell'approvazione alla Camera della nuova legge elettorale proporzionale, sollecitata dalla stessa UDC, ma non proprio nella misura in cui la richiedeva Follini, che non avrebbe voluto le liste bloccate ma la possibilità che gli elettori esprimessero la preferenza del candidato da eleggere.

Collabora a Wikiquote
«La mia opinione è che servisse un'altra legge, in un altro modo. Ritenevo che la possibilità per gli elettori di scegliere i candidati e di non subire troppo perentorie indicazioni dei partiti facesse parte di quel diritto in più e di quel potere in più che noi per primi avevamo evocato. In una parola, immaginavo una legge in cui la furbizia e la virtù si tenessero in equilibrio, e non una situazione in cui l'una schiacciasse l'altra". Follini sostiene che con questa nuova legge si apre una stagione nuova per la politica italiana ma "non esistono uomini per tutte le stagioni.»

Nel suo discorso, Follini cita un solo personaggio, Lorenzo Cesa, definendolo una "straordinaria figura umana e politica", uno dei principali artefici dei successi dell'UDC dalla sua nascita. Pochi giorni più tardi, lo stesso Cesa annuncia la sua candidatura alla segreteria del partito.

[modifica] Cesa è il nuovo segretario

La direzione nazionale del partito si riunisce il 27 ottobre 2005 per eleggere il nuovo segretario nazionale: nel corso dei lavori emerge la candidatura, già preannunciata, di Cesa (che segna una figura di continuità rispetto a Follini), accanto a quelle di Mario Tassone ed Erminia Mazzoni. Dopo la discussione e prima di andare al voto, queste ultime vengono ritirate in nome dell'unità del partito e per conferire l'immagine della massima convergenza sulla figura politica del segretario. Cesa viene proclamato, dunque, all'unanimità.

Nel suo discorso di insediamento, Cesa ribadisce i successi dell'UDC:

Collabora a Wikiquote
«Dal 1994 ad oggi siamo riusciti con la nascita dell'UDC a riunire pezzi importanti della diaspora democristiana. Il nostro non è più un piccolo partitino satellite. Oggi l'UDC è centrale nel dibattito politico del Paese. Grazie a ciascuno di noi e grazie a Marco Follini, il partito è passato dal 3 al 6%, esprime una classe dirigente di governo di tutto rispetto e fa vanto di esprimere la terza carica dello Stato, l'amico Pier Ferdinando Casini.»

Cesa ribadisce che la linea politica del partito è quella tracciata dall'ultimo congresso, sostenendo pressoché in toto le asserzioni del suo predecessore. Il neo-segretario pone infine un obiettivo sostanziale: diventare "il caposaldo di quel partito dei moderati che gli italiani ci chiedono".

[modifica] La leadership di Casini e le elezioni 2006

Ad un passo dalle nuove elezioni politiche del 2006, la CdL avanza la necessità di rilanciare lo schieramento. Dopo aver ipotizzato il ricorso ad eventuali consultazioni primarie per la scelta del candidato premier (ipotesi sfumata dopo l'approvazione della legge proporzionale), si ricorre all'ipotesi del "gioco a tre punte" che coinvolge i leader dei tre principali partiti della coalizione.

Si stabilisce, infatti, che la nomina del premier - in caso di vittoria elettorale - spetti al partito che raccoglierà il maggior numero di voti. Pier Ferdinando Casini, leader dell'UDC, insieme a Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini (sostenuti da FI e AN), è un candidato. Il partito, infatti, il 24 gennaio 2006 delibera che, nel simbolo da presentare alle elezioni, sia presente il nome di Casini (in colore bianco su sfondo rosso) marcando anche la presenza dello scudo crociato con scritta "Libertas". Gli slogan dell'UDC per la campagna elettorale prevedono l'immagine di Casini con l'iscrizione "Un'idea diversa" e "Io c'entro" (giocando sull'omofonia che richiama il centro come collocazione politica).

In seguito ad una campagna pressante, la Casa delle Libertà riesce a riconquistare la fiducia di molti elettori, ottenendo un risultato in ascesa rispetto alle previsioni. Il centrosinistra trionfa per poche decine di migliaia di voti alla Camera dei deputati, dove ottiene il 49,81% dei consensi contro il 49,74% della CdL.

Al Senato, la situazione è ribaltata: la CdL ottiene più voti (il 49,78%, contando anche il Trentino, la Valle d'Aosta e gli italiani all'estero, contro il 49,42% dell'Unione), ma col sistema degli sbarramenti regionali previsti dalla legge elettorale appena entrata in vigore e con l'apporto del voto della circoscrizione Estero, l'Unione conquista comunque due seggi in più.

L'UDC è in aumento, attestandosi su una media nazionale del 6,8%, praticamente più del doppio rispetto alle sommatorie di cinque anni prima e comunque in aumento rispetto alle consultazioni più recenti: le liste guidate da Casini ottengono 2,5 milioni di voti alla Camera e 2,3 milioni al Senato, eleggendo 39 deputati e 21 senatori. Al Senato la presidenza del gruppo viene affidata a Francesco D'Onofrio; alla Camera alla guida del gruppo viene eletto Luca Volontè.

[modifica] La voglia di cambiare la CdL e l'abbandono di Follini

Il centro-destra, all'indomani delle elezioni, però, è accomunato soltanto dall'opposizione nei confronti del Governo Prodi II: soprattutto in estate, infatti, l'UDC promuove la necessità di un cambiamento interno alla coalizione, rimettendo anche in discussione la leadership di Berlusconi. Chi perde, secondo Casini, deve cambiare.

Da una parte c'è la posizione più netta di Marco Follini, che chiede di dichiarare conclusa la militanza dell'UDC nella CdL; dall'altra c'è la linea, più cadenzata e a tappe, di Casini e Cesa che confermano la linea del cambiamento, ritenendo chiusa l'esperienza della CdL come modello organizzativo, ma senza intenzione di far mancare il proprio appoggio allo schieramento.[1] Uno schieramento che considera dotato di due anime diverse, una, quella di Berlusconi, populista, l'altra, quella dell'UDC, moderata; secondo Cesa gli italiani percepiscono questa posizione alternativa interna nella coalizione, e premiano di conseguenza il partito che si pone in contrasto con atteggiamenti più moderati. Volendo favorire questa tendenza, Cesa rifiuta la proposta di Berlusconi di costituire un partito unico della CdL.

Durante questa fase di incomprensioni, Follini, che già in precedenza aveva fondato dei circoli culturali denominati Formiche ed un movimento, Italia di Mezzo, decide di tagliare la testa al toro e di abbandonare l'UDC, dando autonomia alla sua Italia di Mezzo (ottobre 2006), con il dichiarato obiettivo di accogliere quei cittadini che non si sentono rappresentati nell'attuale bipolarismo, per creare insieme una nuova riunificazione politica di centro.

[modifica] La fuoriuscita dalla Casa delle Libertà

La rottura dell'UDC con la CdL si consuma poco più tardi: il sigillo dell'ufficialità a questo evento viene dato il 2 dicembre 2006, quando l'UDC decide di non partecipare alla manifestazione di piazza organizzata dal resto della CdL contro la Finanziaria del Governo Prodi, a Roma. L'UDC, invece, organizza una manifestazione parallela e contemporanea, a Palermo, dove viene sancito che "esistono due opposizioni al centro-sinistra", una, quella dei moderati rappresentata appunto dall'UDC, l'altra, quella delle forze di destra rappresentata da Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord che si avviano - seppur con dei distinguo - alla costituzione di un partito unitario, definito da Berlusconi come il Partito della Libertà.

Collabora a Wikiquote
«La Casa delle Libertà non ha più senso. I vertici della coalizione sono ormai inutili: se li facciano Berlusconi, Fini e Bossi. Il ritualismo della Casa delle Libertà fa parte del passato e non di una prospettiva politica del presente»
(Pier Ferdinando Casini)

[modifica] Gruppi interni

L'UDC risulta diviso in gruppi che, pur non essendo vere e proprie correnti, hanno tra di loro delle differenze:

  • Casiniani. Si tratta della tendenza del leader Pier Ferdinando Casini, dell'attuale segretario politico Lorenzo Cesa e del presidente del partito Rocco Buttiglione, nonchè la linea di maggioranza. Il gruppo un tempo costituiva la "destra" interna dell'UDC ed era considerato vicino alle posizioni di Forza Italia. In seguito alle elezioni politiche del 2006 però, i "casiniani" hanno inaugurato una nuova fase politica che allontana il "gruppo" ed il partito intero dalle posizioni di Forza Italia, avvicinandole così alle posizioni dei "folliniani". La scelta di allontanarsi politicamente da Silvio Berlusconi ha però sortito l'effetto di allontanare dal "gruppo" l'ala "berluscones" guidata dall'ex-ministro Carlo Giovanardi. Su un totale di 58 membri all'interno della Direzione Nazionale dell'Udc, ben 55 sono schierati con il "leader de facto" Pier Ferdinando Casini.
  • "Berluscones". Guidata dall'ex-ministro Carlo Giovanardi ed originariamente collocata all'interno della corrente casiniana, quando -in seguito alle elezioni politiche del 2006- il segretario Pier Ferdinando Casini ha inaugurato una stagione politica che prevede l'allontanamento dalle posizioni di Silvio Berlusconi privilegiando una linea politica di avvicinamento ai "folliniani", coloro che avevano posizioni affini a Forza Italia (detti appunto "berluscones"), si sono scissi dalla corrente casiniana, costituendo una "tendenza" politica autonoma. Su un totale di 58 membri all'interno della Direzione Nazionale dell'Udc, 3 elementi fanno parte dell'area facente capo a Carlo Giovanardi.

Era precedentemente incluso anche il gruppo dei Folliniani, la corrente dell'ex segretario del partito Marco Follini, che ha dettato le linee guida del progetto politico del partito per i suoi primi 3 anni di vita. Erano qui collocate personalità di spicco dell'UDC quali Bruno Tabacci, Mario Baccini e Michele Vietti. Tale tendenza venne poi considerata l'anima critica della CDL e dell'UDC, lavorava per la creazione di un "Grande Centro" e costituiva la "sinistra" interna del partito. Follini si distinse successivamente dal suo partito e dal centro-destra per la sua forte contrarietà alla riforma costituzionale, che portò alla creazione di una rete di circoli (Italia di mezzo), che cominciò a costituire la prima forma di organizzazione territoriale della corrente folliniana. Il 18 Ottobre 2006 Follini dichiara conclusa la sua permanenza nel centro-destra e nell'UDC, rendendo così ufficialmente nota l'uscita dal partito e dalla coalizione della sua corrente (molto radicata soprattutto nelle amministrazioni locali).

[modifica] Valori

(da completare)

[modifica] Risultati elettorali

– UDC alle Elezioni Politiche
Elezione Parlamento Voti % Seggi
2006 Camera
Senato
2.579.951
2.309.174
6,8
6,8
39
21
– UDC alle Elezioni Europee
Elezione Parlamento Voti % Seggi
2004 Parl. Europeo 1.917.775 5,9 5

[modifica] Congressi

(da completare)

[modifica] Segretari

[modifica] Simboli

[modifica] Note

  1. La Repubblica.it, «Cdl, gli alleati contro Casini. Da Follini ultimatum al partito», 7 settembre 2006

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

Stemma della Repubblica Italiana Partiti politici italiani Bandiera italiana
Partiti rappresentati in Parlamento Altri movimenti e partiti alleati
L'Unione L'Ulivo (Democratici di Sinistra - La Margherita)
Rifondazione Comunista - Rosa nel Pugno (SDI - Radicali Italiani)
Comunisti Italiani - Federazione dei Verdi
Italia dei Valori - Popolari UDEUR
Regionali: SVP - PDM - ALD
Lista Consumatori - I Socialisti - PSDI - MRE - Democrazia Cristiana - Consumatori Uniti - Democratici Cristiani Uniti - Partito Democratico Cristiano - Fed. Liberali - Fed. Liberaldemocratici - Radicali di sinistra - Repubblicani Democratici - Nuovo Partito d'Azione.
Regionali: Vallée d'Aoste Vive - Lega Alleanza Lombarda - Liga Fronte Veneto - Progetto Sardegna.

Casa delle Libertà Forza Italia - Alleanza Nazionale - (UDC) - Lega Nord
DC per le Autonomie - Nuovo PSI
Movimento per l'Autonomia
Fiamma Tricolore - Azione Sociale - PRI - Partito Pensionati - Riformatori Liberali - No Euro - Centro Popolare Europeo - Verdi Verdi - Italia di Nuovo - S.O.S. Italia - Liberal Sgarbi - PND - Pensionati Uniti - Patto Cristiano Esteso.
Regionali: Nuova Sicilia - Patto per la Sicilia - Riformatori Sardi - Unitalia.

Altri Associazioni Italiane in Sud America - Italia di Mezzo - Italiani nel Mondo - Alleanza Monarchica - Destra Nazionale - Democrazia Attiva - DC Scudo Crociato Libertas - Forza Nuova - Fronte Sociale Nazionale - Italia Moderata - Lega Sud Ausonia - MFL - MIS - PCI-ML - PCL - Partito d'Azione Liberalsocialista - PLI - PMLI - Partito Umanista - Patto dei Liberaldemocratici - Per il Sud - PC-ROL - Rifondazione DC.
Regionali: Alleanza Siciliana - Demokratische Partei Südtirol - Die Freiheitlichen - Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna - Ladins - Movimento per l'Indipendenza della Sicilia - Partito Sardo d'Azione - Progetto Nordest - Sardigna Natzione - Union für Südtirol - Union Valdôtaine.
Our "Network":

Project Gutenberg
https://gutenberg.classicistranieri.com

Encyclopaedia Britannica 1911
https://encyclopaediabritannica.classicistranieri.com

Librivox Audiobooks
https://librivox.classicistranieri.com

Linux Distributions
https://old.classicistranieri.com

Magnatune (MP3 Music)
https://magnatune.classicistranieri.com

Static Wikipedia (June 2008)
https://wikipedia.classicistranieri.com

Static Wikipedia (March 2008)
https://wikipedia2007.classicistranieri.com/mar2008/

Static Wikipedia (2007)
https://wikipedia2007.classicistranieri.com

Static Wikipedia (2006)
https://wikipedia2006.classicistranieri.com

Liber Liber
https://liberliber.classicistranieri.com

ZIM Files for Kiwix
https://zim.classicistranieri.com


Other Websites:

Bach - Goldberg Variations
https://www.goldbergvariations.org

Lazarillo de Tormes
https://www.lazarillodetormes.org

Madame Bovary
https://www.madamebovary.org

Il Fu Mattia Pascal
https://www.mattiapascal.it

The Voice in the Desert
https://www.thevoiceinthedesert.org

Confessione d'un amore fascista
https://www.amorefascista.it

Malinverno
https://www.malinverno.org

Debito formativo
https://www.debitoformativo.it

Adina Spire
https://www.adinaspire.com