Movimento Costitutivo del Partito Comunista dei Lavoratori
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Movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori | |
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Partito politico italiano | |
Leader | Marco Ferrando |
Fondazione | 18 giugno 2006 |
Sede | |
Coalizione | nessuna |
Ideologia | Marxismo,trozkismo, comunismo |
In Parlamento | non ha rappresentanti |
Partito europeo | nessuno |
Organo ufficiale | Progetto Comunista |
Sito internet | www.pclavoratori.it |
Il Movimento Costitutivo del Partito Comunista dei Lavoratori (o mcPCL) è un movimento politico italiano, costituitosi nel 2006 dall'Associazione Marxista Rivoluzionaria - Progetto Comunista, corrente trotzkista del Partito della Rifondazione Comunista guidata da Marco Ferrando, con l'intento di portare entro un anno alla costituzione del Partito Comunista dei Lavoratori.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] I comunisti come "opposizione"
La fondazione del nuovo soggetto politico viene causata da una spaccatura all'interno del PRC a seguito dell'ingresso di questo partito nel secondo governo presieduto da Romano Prodi. La corrente di "Progetto" aveva costituito sempre l'area più a sinistra del partito fin dalla sua nascita: è stata contraria ad alleanze di governo con altri soggetti quali L'Ulivo, molto critica nei confronti delle passate legislature di centrosinistra (primo governo Prodi, governi D'Alema e Amato) e all'azione politica del segretario storico di Rifondazione, Fausto Bertinotti.
In contrarietà a una seconda entrata al governo, giudicata disastrosa, e dopo il discusso episodio di esclusione di Ferrando dalle liste del Partito della PRC al Senato durante le elezioni politiche del 2006, il grosso della corrente accusa nuovamente il resto del partito di aver messo in discussione i principali valori del partito e di aver rinunciato al ruolo di opposizione, e quindi avrebbe promosso una scissione per tenere fede a quei propositi.
La nascita del movimento è poi ritenuta una risposta alla nascita di due nuovi soggetti politici nati da partiti di sinistra italiani: il "Partito Democratico", frutto dell'unione di DS e Margherita, e la Sinistra Europea, organizzazione che nascerà dalla fusione di movimenti europei antiliberisti e di sinistra (anche non comunista), tra cui la stessa Rifondazione Comunista. I membri di "Progetto" hanno, da un lato, definito il Partito Democratico una futura forza politica fortemente centrista e liberale, vicina agli interessi di banche e grandi aziende; dall'altro, hanno espresso valutazione negativa del Partito della Sinistra Europea, di cui Fausto Bertinotti è attualmente presidente, considerandola creatura essenzialmente socialdemocratica e di governo, anche se con connotati più movimentisti e in apparenza radicali.
La tappa costituente del PCL si svolge, dunque, al cinema Barberini di Roma il 18 giugno 2006, con la formalizzazione del nuovo simbolo (che sarà presentato anche alle prossime competizioni elettorali) e del gruppo di coordinamento a livello nazionale. In tale data comincia anche il tesseramento e l’azione politica del movimento.
Viene dichiarata un'adesione di attivisti e dirigenti del PRC, dalla sinistra sindacale, sia interni alla CGIL (dall'area di "Rete 28 aprile"), sia collocati nelle organizzazioni sindacali di base (RdB, CUB, COBAS, Sin COBAS, Slai COBAS), da settori dei movimenti no-global, o impegnati sia nelle mobilitazioni antimperialiste ed antisioniste (in particolare del Forum Palestina) che nelle mobilitazioni contro la guerra. Infine, esponenti delle lotte per i diritti civili e la liberazione sessuale (in particolare a Roma).
Di contro, alcuni importanti dirigenti dell'AMR Progetto Comunista (tra cui Marco Veruggio, direttore del giornale dell'Associazione, e Bruno Manganaro, dirigente della CGIL ligure) non hanno aderito al nuovo Movimento, esprimendo nel giugno 2006, con una parte dei membri della corrente, la propria contrarietà all'uscita da Rifondazione Comunista.
[modifica] Valori
Sostiene Marco Ferrando all'atto costitutivo del PCL: L'ambizione del movimento è non un trasferimento all’esterno del nostro gruppo dirigente, ma la costruzione di un nuovo partito che raggrupperà esperienze, anche di altra provenienza, che oggi sono disperse, sarà una ricomposizione unitaria della diaspora comunista. Un anno fa, pur da posizioni diverse, abbiamo votato contro l'approdo al governo raccogliendo il 41% dei consensi, oggi vedo che c'è chi ha ammainato quella bandiera (ovvero "L'Ernesto", una corrente del PRC) o chi l'ha ridimensionata ("Sinistra Critica", altra corrente del PRC).