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L'Ulivo (federazione) - Wikipedia

L'Ulivo (federazione)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'Ulivo
Federazione di partiti
Leader Romano Prodi
Fondazione 1995: coalizione di centro-sinistra
2004: federazione DS-DL-SDI
2006: progetto unitario DS-DL
Sede Piazza SS. Apostoli, 73
00187 Roma
Coalizione L'Unione
Ideologia Riformismo:
In Parlamento 216 deputati, 101 senatori
Partito europeo Partito del Socialismo Europeo (DS)
Partito Democratico Europeo (DL)
Organo ufficiale UlivoNews
Sito internet www.ulivo.it
Per approfondire, vedi la voce Federazione dell'Ulivo.

Con il nome de "L'Ulivo" si identificava (dal 1995 al 2004) l'insieme dei partiti della coalizione di centro-sinistra, presentatasi alle elezioni politiche del '96 e del 2001: L'Ulivo (coalizione, 1995-2004).

Dal 2004 "L'Ulivo" ha cambiato funzione, divenendo una federazione di partiti riformisti proiettata verso la creazione di un nuovo e grande "Partito democratico":

L'Ulivo oggi, costituisce il nucleo fondante della nuova e più ampia coalizione del centro-sinistra italiano, denominata L'Unione.

Indice

[modifica] Storia

L'Ulivo è il nome di una formazione politica italiana di natura riformista che appartiene all'area politica di centrosinistra, nata con l'obiettivo di unificare le tradizioni politiche del riformismo italiano, che per lungo tempo sono state alla base dei governi italiani ed europei. L'Ulivo oggi ed il Partito democratico domani, dovrebbero dunque reggersi sui tre pilastri portanti che da sempre sono alla base del mondo del riformismo italiano: l'esperienza socialista-socialdemocratica, la tradizione cattolico-popolare e la cultura laico-liberaldemocratica.

Nel 2004 Romano Prodi conclude il suo impegno alla Commissione Europea e torna sullo scenario politico italiano, forte di una investitura naturale alla guida della coalizione. Per le elezioni europee di quell'anno, dunque, Prodi propone a tutti i partiti dell'Ulivo di presentarsi sotto un unico simbolo, aspirando alla maggiore coesione possibile e per dare un segno di maggiore unità.

È l'obiettivo che Prodi si era già prefisso di raggiungere alle precedenti elezioni europee, ideando il movimento politico dei Democratici appositamente per perseguire lo scopo di unificare la coalizione, realizzando un partito democratico italiano, come quello degli Stati Uniti, dove vige un sistema bipartitico.

A raccogliere l'appello sono i due partiti maggiori, i Democratici di Sinistra e La Margherita, che stringono una intesa nel nome dell'Ulivo, creando le basi per la costituzione, in futuro, di un unico grande e moderno partito riformista. Alla costituzione della lista partecipa anche lo SDI e il piccolo Movimento Repubblicani Europei di Luciana Sbarbati, nato tre anni prima, ma assunto in questa circostanza dalla cronaca nazionale.

Questa larga intesa si presenta con il nome di "Uniti nell'Ulivo", è la lista più votata in Italia, raccogliendo oltre 10 milioni di voti e superando il 31%. Gli eurodeputati eletti, però, non trovano un accordo per l'iscrizione ad un unico gruppo parlamentare e si dividono secondo le più dirette aspirazioni dei propri singoli partiti: i DS e lo SDI aderiscono al Partito del Socialismo Europeo, la Margherita fonda il nuovo Partito Democratico Europeo, il MRE va nel Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori.

[modifica] Nascono L'Unione e la Fed

Concluso l'affare Europee, l'obiettivo seguente è costituito dalle elezioni regionali del 2005, con uno sguardo al più importante appuntamento con il rinnovo del Parlamento nel 2006. I partiti del centrosinistra, dunque, ritrovano una unità sostanziale e complessiva, dando vita ad una nuova e più ampia coalizione, denominata L'Unione: si tratta, in sostanza, di un'alleanza tra gli storici partiti dell'Ulivo con altre forze politiche e della società civile che possono condividere un comune progetto riformista, fra cui Rifondazione Comunista di Fausto Bertinotti e Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, che aderiscono alla larga intesa.

Poco dopo la nascita dell'Unione, i partiti dell'esperienza unitaria dell'Ulivo, visto l'importante successo delle Europee, decidono di intensificare la loro collaborazione e di stringere un vero e proprio patto federativo, che prende il nome di Federazione dell'Ulivo. L'intesa viene siglata il 26 febbraio 2005, in una larga convention, dove vengono create delle strutture sovra-partitiche alle quali DS, Margherita, SDI e MRE delegano alcune competenze e si impegnano ad avviare un dialogo privilegiato tra di loro.

Alle Regionali 2005 si ripete, pertanto, l'esperienza di Uniti nell'Ulivo: la lista viene presentata in 9 regioni su 14 chiamate al voto (nelle restanti cinque i partiti presentano ciascuno i propri simboli) e conferma i suoi consensi, cogliendo nell'elettorato una crescente voglia di unità.

Le elezioni sono un successo per tutta l'Unione, che conquista i governi di 12 regioni.

[modifica] Un primo no alla lista unitaria

Dopo il voto amministrativo regionale, i partiti dell'Ulivo si preparano al decisivo appuntamento con le elezioni politiche. Alla fine del 2005, però, sorge un ostacolo al progetto unitario, determinato da una decisione dell'assemblea generale della Margherita che, forte del consenso ottenuto singolarmente alle amministrative, sostiene di voler presentare la propria lista, autonoma. Questa è la linea del presidente Francesco Rutelli, che viene approvata dall'80% dei delegati del partito, contrapponendosi invece alla linea "ulivista" sostenuta da Arturo Parisi. Gli ulivisti, in un primo momento, minacciano un'uscita dal partito, ma alla fine decidono di portare avanti le loro proposte dall'interno.

In questa situazione, dunque, il progetto dell'Ulivo subisce una fase di arretramento, e questa, unita ad altre circostanze, spingono Prodi a chiedere l'organizzazione di elezioni primarie per scegliere, tramite la via della legittimazione popolare, il leader dell'Unione nonché candidato a diventare primo ministro in caso di vittoria elettorale, conferendo allo stesso una maggiore autonomia rispetto ai partiti.

[modifica] Le primarie e la rinascita dell'Ulivo

Le primarie si svolgono il 16 ottobre 2005, con una grande partecipazione popolare oltre ogni aspettativa: vanno alle urne 4 milioni e 300 mila cittadini. Prodi ottiene un imponente successo ricevendo il 74% dei voti e l'investitura di candidato premier della coalizione. Accanto a lui c'erano altri sei candidati: Fausto Bertinotti di Rifondazione Comunista, Clemente Mastella dell'Udeur, Antonio Di Pietro di Italia dei Valori, Alfonso Pecoraro Scanio dei Verdi e gli indipendenti Ivan Scalfarotto e Simona Panzino.

L'ampio successo delle primarie e l'approvazione della nuova legge elettorale proporzionale, varata dal governo Berlusconi, spinge la Margherita a rivedere le sue posizioni e a rilanciare il progetto della lista unitaria dell'Ulivo, ma con una predisposizione forte alla nascita di un vero e proprio partito unitario, che ricalchi il modello dell'americano "Partito Democratico".

La ritrovata sintonia nella Margherita si materializza quando l'assemblea federale approva all'unanimità la nuova posizione di Rutelli:

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«L'Assemblea Federale impegna il partito a promuovere una lista unitaria alla Camera dei Deputati, basata innanzitutto su un'intesa tra DS e DL e guidata da Romano Prodi, come primo passo in questa direzione. L'Assemblea Federale impegna altresì il partito a presentare proprie liste al Senato, confermando così una presenza autonoma indispensabile nel corso della costruzione dell'ambizioso progetto unitario.»

[modifica] Lo SDI abbandona il progetto

Immediatamente dopo le primarie, e prima ancora dell'accordo in chiave futura sulla presentazione della lista unitaria, si consuma la rottura fra lo SDI e il resto dell'Ulivo. I socialisti di Boselli dichiarano di non essere più interessati alla costituzione dell'alleanza "ulivista", modificando la propria linea in quella di un socialismo radicale, che si soffermi su una visione molto marcata della laicità dello Stato.

Per questa ragione, il partito avvierà un diverso progetto, che si colloca sempre all'interno dell'Unione, insieme ai Radicali Italiani di Marco Pannella ed Emma Bonino, producendo la nascita di un nuovo soggetto politico denominato Rosa nel Pugno. Alla base di questa scelta c'era stata anche una polemica con la Margherita, accusata di "clericalismo", anche in relazione alla decisione di Rutelli di sostenere l'astensione al referendum sulla fecondazione assistita, tenuto pochi mesi prima, in conformità con l'indicazione espressa dalla Conferenza Episcopale Italiana.

Da qui in poi si delinea la "nuova identità" dell'Ulivo, ancora valida nella situazione attuale, di accordo-base (proiettato alla nascita di un partito unitario) fra i due maggiori partiti dell'Unione, i Democratici di Sinistra e La Margherita, con partecipazione di movimenti e forze minori (ad esempio spezzoni repubblicani, socialdemocratici, democratici meridionali ed altri).

[modifica] Il progetto unitario DS-DL del 2006

[modifica] Le elezioni del 2006

In conformità con le decisioni e gli accordi stipulati qualche mese prima, l'Ulivo è presente sulla scena politica delle elezioni 2006 nella competizione per la Camera dei Deputati, dove viene presentata la lista unitaria in tutte le circoscrizioni. I partiti si comportano diversamente al Senato, dove ognuno presenta il proprio simbolo.

Le elezioni si risolvono con una vittoria dell'Unione, ma soltanto per poche decine di migliaia di voti: alla Camera, l'Unione, con un vantaggio di 24 mila voti, ottiene il premio di maggioranza che assicura stabilità parlamentare; al Senato, la coalizione guidata da Prodi prevale per soli due seggi (determinanti i voti ottenuti nella circoscrizione Estero), pur avendo preso complessivamente meno voti della Casa delle Libertà.

L'Ulivo si conferma come punto di riferimento sullo scenario politico italiano: è la lista più votata, ottiene quasi 12 milioni di voti con una percentuale del 31,3. I risultati elettorali, e il fatto che il simbolo dell'Ulivo abbia raccolto più voti della sommatoria Ds-Margherita, pone come tema centrale la costituzione del grande partito unitario, il "Partito Democratico", tant'è che a livello parlamentare si assume già la decisione di costituire gruppi unitari nel nome dell'Ulivo, che raggruppano 216 deputati e 101 senatori.

I rispettivi capigruppo sono Dario Franceschini alla Camera e Anna Finocchiaro al Senato.

[modifica] Il nuovo governo Prodi

Per approfondire, vedi la voce Governo Prodi II.

All'indomani delle elezioni politiche, si svolgono le elezioni del nuovo presidente della Repubblica, che portano al Quirinale Giorgio Napolitano. Il nuovo Capo dello Stato, il 17 maggio 2006, affida a Prodi l'incarico di formare il nuovo governo. Tra l'altro, per una singolarità degli eventi, Prodi aveva ricevuto il medesimo incarico esattamente dieci anni prima (il 17 maggio 1996).

Si svolge, dunque, il giuramento dei ministri e arriva la fiducia del Parlamento, con larga maggioranza alla Camera e una maggioranza di 10 senatori al Senato, avvalendosi dell'appoggio della maggior parte dei senatori a vita.

L'Ulivo costituisce l'asse portante del nuovo governo, essendo rappresentato, oltre che dal presidente Prodi, anche dai due vicepresidenti del Consiglio e da altri 16 ministri.

[modifica] Il "Partito Democratico"

Romano Prodi, all'indomani del giuramento al Quirinale, conferma l'obiettivo di portare a compimento il grande progetto del "Partito Democratico", fondato sull'esperienza dell'Ulivo, nel quale potrebbero confluire - oltre a DS e DL - anche la Rosa nel pugno, Italia dei Valori ed altri movimenti minori di sinistra e di centro.

La leadership del nuovo partito unitario è materia contesa negli ambienti dei due partiti fondatori, tanto più che il segretario dei DS, Piero Fassino, comunica di voler rimanere fuori dalla nuova squadra di governo per dedicarsi all'attività del partito. Fassino propone il metodo delle elezioni primarie per la scelta del futuro segretario.

Il 17 luglio 2006 si svolgono le assemblee nazionali di DS e DL che si esprimono favorevolmente alla costruzione del soggetto unitario, programmando il congresso costitutivo del Partito Democratico per l'autunno del 2007.

Si sono espresse contrariamente, però, alla nascita del partito unitario le minoranze DS:

  • Il cosiddetto Correntone della sinistra-ds, guidato del ministro Fabio Mussi e di Cesare Salvi, che è tradizionalmente contrario ad una possibile deriva moderata del partito. In particolare Salvi, è contrario a qualsiasi allontanamento (anche solo formale) dal Partito del Socialismo Europeo, il cui legame anzi è giudicato ancora troppo debole. Salvi propone piuttosto la nascita di una grande forza socialista di sinistra e non di un progetto riformista-democratico di centrosinistra;
  • La corrente "Socialismo Liberale", guidata da Valdo Spini, è fortemente legata al socialismo europeo e non vuole abbandonare tali riferimenti in vista di un nuovo soggetto trasversale. Stessa posizione è espressa anche dai cosiddetti "dissidenti dalemiani", ad esempio il senatore "dalemiano" Gavino Angius, che non giudica scontata la sua adesione al Partito Democratico.

Per quanto riguarda invece La Margherita, il partito ha mostrato di convergere attorno al leader Rutelli che, per la creazione del nuovo soggetto, mostra di non poter prescindere da:

  • un inserimento anche delle "radici cattoliche" (oltre a quelle socialdemocratico-socialiste e liberal-democratiche) nello statuto ufficiale del partito;
  • un "congresso" del partito;
  • la collocazione del futuro Partito Democratico non nell'area di "sinistra" ma in un vero "centrosinistra".

Sulla questione della collocazione europea invece, i gruppi principali dei DL si sono confrontati.

  • I "centristi" (correnti: popolari, teodem, diniani, rutelliani) ritengono indispensabile che un soggetto politico nuovo in Italia, confluisca in un soggetto politico nuovo in Europa. Alla festa nazionale DL di Caorle di settembre 2006, però, Rutelli non ha accennato alla possibilità che il PD parta dalla confluenza nel PSE, per poi pervenire all'unificazione di tutte le famiglie riformiste europee in un "moderno centrosinistra europeo", come ha poi detto anche il segretario DS Piero Fassino.
  • Gli "ulivisti" (corrente dei prodiani) invece non si discostano molto dalla visione dei "centristi", ma (soprattutto dopo le lievi aperture del loro ispiratore e leader Prodi) aprono alla possibilità di creare in Europa un PSE allargato che si trasformerebbe in Partito dei Socialisti e dei Democratici Europei.

[modifica] Riferimenti

    [modifica] Bibliografia

    [modifica] Collegamenti esterni

    Stemma della Repubblica Italiana Partiti politici italiani Bandiera italiana
    Partiti rappresentati in Parlamento Altri movimenti e partiti alleati
    L'Unione L'Ulivo (Democratici di Sinistra - La Margherita)
    Rifondazione Comunista - Rosa nel Pugno (SDI - Radicali Italiani)
    Comunisti Italiani - Federazione dei Verdi
    Italia dei Valori - Popolari UDEUR
    Regionali: SVP - PDM - ALD
    Lista Consumatori - I Socialisti - PSDI - MRE - Democrazia Cristiana - Consumatori Uniti - Democratici Cristiani Uniti - Partito Democratico Cristiano - Fed. Liberali - Fed. Liberaldemocratici - Radicali di sinistra - Repubblicani Democratici - Nuovo Partito d'Azione.
    Regionali: Vallée d'Aoste Vive - Lega Alleanza Lombarda - Liga Fronte Veneto - Progetto Sardegna.

    Casa delle Libertà Forza Italia - Alleanza Nazionale - (UDC) - Lega Nord
    DC per le Autonomie - Nuovo PSI
    Movimento per l'Autonomia
    Fiamma Tricolore - Azione Sociale - PRI - Partito Pensionati - Riformatori Liberali - No Euro - Centro Popolare Europeo - Verdi Verdi - Italia di Nuovo - S.O.S. Italia - Liberal Sgarbi - PND - Pensionati Uniti - Patto Cristiano Esteso.
    Regionali: Nuova Sicilia - Patto per la Sicilia - Riformatori Sardi - Unitalia.

    Altri Associazioni Italiane in Sud America - Italia di Mezzo - Italiani nel Mondo - Alleanza Monarchica - Destra Nazionale - Democrazia Attiva - DC Scudo Crociato Libertas - Forza Nuova - Fronte Sociale Nazionale - Italia Moderata - Lega Sud Ausonia - MFL - MIS - PCI-ML - PCL - Partito d'Azione Liberalsocialista - PLI - PMLI - Partito Umanista - Patto dei Liberaldemocratici - Per il Sud - PC-ROL - Rifondazione DC.
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