Movimento Idea Sociale
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Movimento Idea Sociale | |
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Immagine:Mis.jpeg | |
Partito politico italiano | |
Leader | Pino Rauti |
Fondazione | 7 maggio 2004 |
Sede | Via Bonomelli, 13/E 24122 Bergamo |
Coalizione | nessuna |
Ideologia | Neofascismo, corporativismo |
In Parlamento | non ha rappresentanti |
Partito europeo | nessuno |
Organo ufficiale | Il Legionario |
Sito internet | www.misconrauti.it |
Il Movimento Idea Sociale è un partito politico della destra italiana, fondato da Pino Rauti il 7 maggio 2004, a seguito della sentenza che invalidò l'elezione del comitato centrale della Fiamma Tricolore e determinò l'espulsione di Rauti dal partito.
Dopo un esordio come figura di riferimento e presidente nazionale, Pino Rauti ha assunto la carica di segretario dal 15 gennaio 2006, quando il partito ha deliberato la sua nuova veste di "Movimento Idea Sociale - Lista Rauti".
È contrario all'ingresso della Turchia e di Israele nell'Unione Europea.
Il MIS ha diversi periodici e fogli di partito, tra i quali "Il Legionario".
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] L'esordio senza la Fiamma
Il MIS esordisce sulla scena politica italiana partecipando alle elezioni europee del 2004, quando ancora gli è interdetto ogni riferimento alla storica "fiamma" che rappresenta l'emblema della destra nazionalista italiana: si presenta con un'immagine della penisola italiana su sfondo tricolore. La lista, appena costituita e carente di un'organizzazione di partito alle spalle, raccoglie soltanto lo 0,1% dei consensi.
All'indomani delle elezioni e chiuso ogni rapporto con la Fiamma Tricolore guidata da Luca Romagnoli (che invece si era attestata allo 0,7% guadagnando un seggio all'Europarlamento), Rauti organizza il suo partito, che ripropone l'immagine bianca della penisola italiana, ma stavolta dando molto più rilievo al tricolore che assume la forma di una fiamma tra le iscrizioni che si rifanno allo storico Movimento Sociale Italiano, della cui tradizione politica il MIS si proclama erede, tant'è che i suoi membri si definiscono "missini", utilizzando una definizione che era appartenuta al MSI della Prima Repubblica. In questa fase il segretario nazionale è Giuseppe Incardona.
Al nuovo partito aderiscono una serie di componenti che nella Fiamma Tricolore erano vicini a Rauti, come ad esempio il vicesegretario nazionale Fabrizio Taranto, il segretario nazionale giovanile Vincenzo Galizia e il senatore eletto nel 2001 con la CdL Luigi Caruso.
[modifica] L'accordo fallito con la CdL
Manifestando l'esigenza di portare avanti le idee di una destra che non cada nel "moderatismo" (di questo vengono accusati Gianfranco Fini e Alleanza Nazionale), e ravvisata la scarsa incisione politica dei movimenti solitari in uno scenario nazionale improtanto al bipolarismo, il MIS trova una serie di accordi con la Casa delle Libertà in occasione delle elezioni regionali del 2005, ottenendo uno 0,5% di media nazionale ma senza eleggere rappresentanti nelle assemblee regionali.
L'attività politica si fa più intensa nella campagna elettorale del 2006. In questa occasione si presentano anime discordanti: da una parte Incardona esorta i "missini" ad aderire alla coalizione di estrema destra fondata da Alessandra Mussolini, Alternativa Sociale; Rauti, però, è contrario, convoca un'assemblea nazionale che rinnova il partito e ne assume la guida.
Il 20 gennaio 2006 viene reso noto un accordo con Silvio Berlusconi, secondo il quale il MIS avrebbe dovuto avere alcuni candidati (tra cui lo stesso Rauti) nelle liste di Forza Italia, per garantire un diritto di rappresentanza al movimento, in difficoltà a raggiungere lo sbarramento previsto dalla nuova legge elettorale proporzionale (2% alla Camera, 3% al Senato).
Al momento della presentazione delle liste, però, si consuma la rottura tra il MIS e la coalizione di centrodestra, anche in seguito a polemiche su una serie di candidature definite "impresentabili" che hanno coinvolto esponenti di estrema destra. Parte del MIS decide, pertanto, di formare liste autonome (la Lista Rauti), ma riesce a raccogliere le sottoscrizioni necessarie soltanto per presentarsi al Senato in Puglia. Qui ottiene 3.030 voti, che corrispondono allo 0,008% a livello nazionale e allo 0,013% su base regionale.
Dopo le elezioni politiche una parte consistente del MIS, guidata da Fabrizio Taranto e Vincenzo Galizia (direttore politico de Il Legionario), si trasforma nel movimento "Destra per l'Italia - Patria e Tradizione".
[modifica] La nuova azione
Il partito si riorganizza in un nuovo assetto e guarda al futuro con la nomina di tre vice-segretari nazionali che coordinano Rauti nella sua azione, Raffaele Bruno, Lorena Colombo e Maurizio Dionisio.