Storia della Sindone
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La storia della Sindone documentata inizia nel 1353 circa, quando a Lirey in Francia il cavaliere Goffredo di Charny dichiara di essere in possesso del lenzuolo che avvolse il corpo di Gesù.
Non esistono prove certe dell'esistenza della Sindone prima di questo periodo: molti ritengono perciò che si tratti di un falso fabbricato in quegli anni. Altri tuttavia credono che essa risalga effettivamente alla Palestina del I secolo, e hanno proposto un'ipotetica ricostruzione della sua storia precedente.
Nel 1453 Margherita, discendente di Goffredo, vende la Sindone ai duchi di Savoia che la conservano a Chambéry, dove nel 1532 sopravvive ad un incendio che ne brucia alcuni frammenti. Va detto che fin da allora si sospettò che il lenzuolo fosse invece andato distrutto, e ne fosse stata fatta una copia; ma una inchiesta ufficiale certificò, sulla base di numerose testimonianze giurate, che si trattava del lenzuolo originale.
Nel 1578 la Sindone viene portata a Torino, dove nel frattempo i Savoia hanno trasferito la loro capitale, e da allora vi rimane sempre salvo brevi intervalli. Nel 1898 viene fotografata per la prima volta: in quell'occasione si scopre che l'immagine impressa sul lenzuolo è un negativo, cosa che riaccende il dibattito sulla sua autenticità. Nel 1983 Umberto II di Savoia, ultimo Re d'Italia, morendo la lascia in eredità al Papa, che ne ha delegato la custodia all'Arcivescovo di Torino.
Indice |
[modifica] Ipotesi sulla storia della sindone prima del 1353
Non esistono documenti che dimostrino l'esistenza della sindone prima del 1353, ma supponendo che la sindone risalga effettivamente alla Palestina del I secolo alcuni studiosi hanno proposto una sua ipotetica storia per gli anni precedenti, in sintesi:
- nei primi secoli la Sindone sarebbe stata conservata dalla primitiva comunità cristiana, come ricordo della Passione di Gesù; a causa delle persecuzioni sarebbe stata tenuta nascosta.
- in un'epoca imprecisata, ma certamente entro il VI secolo, sarebbe stata portata nella città di Edessa, dove sarebbe stata venerata sotto il nome di Mandylion.
- nel 944, dopo che Edessa è stata occupata dai musulmani, i bizantini trasferiscono il Mandylion a Costantinopoli.
- nel 1204 Costantinopoli viene saccheggiata dai crociati, e del Mandylion, ovvero della Sindone, si perdono le tracce. In qualche modo la Sindone sarebbe pervenuta in Francia dove, 150 anni dopo, viene acquistata o ereditata da Goffredo di Charny.
[modifica] I primi secoli
[modifica] Il Mandylion
Per approfondire, vedi la voce Mandylion e Sindone. |
Si può ipotizzare un momento qualsiasi del II sec. come epoca per il trasferimento della Sindone da Gerusalemme a Edessa. Il ricordo della sua vera natura, tuttavia, andò perduto e l'origine del Mandylion veniva spiegata in modo leggendario: si diceva che Cristo si fosse asciugato il volto con un fazzoletto e in questo modo lo avesse impresso della sua immagine.
Il sacro "fazzoletto" rimase ad Edessa fino al 944, quando fu trasferito a Costantinopoli; ivi rimase fino al 1204, quando la città fu saccheggiata durante la Quarta crociata e il Mandylion scomparve.
[modifica] Da Costantinopoli alla Francia?
[modifica] Apparizione in Francia
Il primo documento che si riferisca con certezza alla Sindone che oggi si trova a Torino risale al 1353 circa, quando a Lirey in Francia il cavaliere Goffredo (Geoffroy) di Charny dichiara di essere in possesso del lenzuolo che avvolse il corpo di Gesù. Questa data corrisponde all'età della Sindone secondo l'esame del Carbonio 14, il che supporta l'ipotesi che essa sia stata fabbricata in quegli anni. Altre analisi, tuttavia, danno risultati compatibili con una datazione al I secolo (vedi Studi scientifici sulla Sindone).