San Giorgio in Lemine/Schede
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Maestro del 1388, Maestro della Vita di Cristo, Maestro delle Nozze Mistiche, Maestro della Deposizione sono denominazioni convenzionali di artisti di cui non si hanno i dati anagrafici ma se ne individuano le opere per analogia di caratteristiche e stili.
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Gli affreschi, di particolare freschezza e leggibilità, posti nell'angolo tra la parete di destra e la controfacciata formano un trittico asimmetrico piuttosto atipico. Raffigurano nel riquadro di sinistra San Giorgio che uccide il drago davanti alla Principessa riccamente vestita, secondo una concezione stereotipata della leggenda, nella parte centrale la Madonna e il Bambino, che, curiosamente, tiene nella mano destra una tavoletta con le lettere dell'alfabeto, quasi un abbecedario, e nel riquadro di destra Sant'Alessandro, il patrono di Bergamo. I due cavalieri, addobbati secondo un canone rinascimenale, montano entrambi cavalli bianchi. La simbologia della raffigurazione, nella sua composizione, fa riferimento alla pace tra le fazioni guelfe e ghibelline del 1385. L'affresco è stato attribuito al Maestro del 1388 e datato alla fine degli anni 80 del XIV secolo. |
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Parte centrale del trittico con San Giorgio e San Alessandro, risalta per la delicatezza della scena quasi in movimento: una madre accompagna il figlio che tiene in mano un abbecedario in un amoroso gioco di sguardi. La Madonna si interpone tra due guerrieri quasi con funzione pacificatrice, forse esprimendo l'intenzione del committente. L'affresco, XIV secolo è attribuito allla bottega del Maestro del 1388. |
L'affresco di San Cristoforo si trova sulla parete a sinistra della porta d'ingresso affiancato a quello di Sant'Antonio Abate in cui si insinua in basso; ben conservato tranne che nell'estremità inferiore da cui manca una parte. La figura con espressione ieratica fissa muta lo spettatore, grazioso il Bambino sulla spalla, appena leggibile quel che rimane delle pie donne ai piedi del santo. Il colore dominante, il rosso in varie sfumature, risalta sullo sfondo blu e contrasta col verde della tunica del Bambino. L'affresco, XIV secolo è attribuito al Maestro della Vita di Cristo. |
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L'affresco di Sant'Antonio Abate fa il paio con quello di San Cristoforo da cui subisce un inserimento nella parte inferiore. Il santo, a figura intera, è rappresentato in atto benedicente; molto definiti i tratti del volto specie l'ornamento del mento. Bello il riquadro floreale con una piccola figura umana sopra la testa. L'affresco, XIV secolo è stato attribuito al Maestro del 1388. |
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Seppure in una cornice separata sembra formare quasi un unicum con la Madonna in Trono e San Giovanni Battista e l'altra Madonna in Trono e San Giovanni Battista e Sant'Andrea fra cui è inserito. Molto definito e leggibile il volto della Madonna che risalta sul blu dello sfondo, piuttosto rovinato nella parte inferiore. Leggero e delicato nel tratto, l'affresco, XIV secolo, è di incerta attribuzione, forse del Maestro delle Nozze Mistiche. |
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Inserito nello stesso riquadro del San Defendente forma con questo quasi un trittico. Il trono culminante in pinnacoli fa da quinta alla Madonna evidenziandone la figura aureolata e il Bambino. Curate nei dettagli e nelle pieghe le vesti, graziosa quella del Bambino, sontuosa quella di San Giovanni benedicente con in mano un cartiglio con scritto ece agnus dei ece qui tolit pecata. L'affresco, XIV secolo, è attribuito alla bottega del Maestro del 1388. |
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Nella stessa cornice della Madonna in Trono e San Giovanni Battista si staglia in posizione frontale San Defendente addobbato riccamente da cavaliere. Il capo aureolato è incorniciato da una corta picca e dalla palma del martirio. L'affresco, XIV secolo è attribuito alla bottega del Maestro del 1388. |
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Abbastanza rovinato e mutilo si può leggere nel riquadro di destra una Natività con la Madonna sdraiata di grandezza maggiore degli altri personaggi, San Giuseppe che dorme e delle pie donne che lavano il Bambino. Molto più leggibile il Battesimo di Cristo raffigura San Giovanni che battezza Cristo benedicente che esce dalle acque mentre lo Spirito Santo sotto forma di colomba discende su di lui. Affresco, XIV secolo, è stato attribuito al Maestro del 1388. |
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San Defendente, aureolato d'argento, addobbato da guerriero, con la destra armata e con la palma del martirio nella sinistra, è identificato dal nome scritto nella cornice sopra la testa. |
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L'affresco trecentesco, ben conservato e quasi intatto a parte una piccola mutilazione nell'angolo superiore destro, è stato attribuito alla bottega del Maestro del 1388. Elaborato e scenografico il trono per fare risaltare meglio la Madonna, graziosa e delicata l'immagine del Bambino benedicente con l'uccellino nella mano sinistra. Dettagliate e definite le figure dei Santi Andrea e Giovanni Battista, rispettivamente alla destra e alla sinistra della Madonna. Elaborate le volute delle vesti dei personaggi raffigurati. |
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L'affresco è particolarmente rovinato e mutilato, appena leggibile la Madonna in Trono e quel che resta di Sant'Antonio Abate. Riconoscibile il Bambino aureolato sulle gambe della Madonna. L'affresco del XIV secolo è di incerta attribuzione, forse della scuola del Maestro del 1388. |
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La scena è sapientemente rappresentata in tutta la sua drammaticità e l'affollamento dei personaggi, ore clamante, attorno al sepolcro ne esalta la tensione. Il Cristo è quasi sospeso tra le mani di Giovanni di Arimatea e Giovanni Evangelista, mentre in secondo piano le pie donne gridano il proprio dolore. Particolarmente espressiva la pia donna al centro della scena con le braccia alzate. Maddalena bacia le ginocchia del Cristo e la Madonna Addolorata il viso. In terzo piano altre pie donne si lamentano. L'affresco di incerta attribuizione, ma di scuola locale, è stato fatto risalire ai primi anni del '400. |
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La scena affollata attorno all'abbraccio tra il Cristo, che si porge, e San Bernardo da Chiaravalle presenta tratti di intensa drammaticità, anche se inferiore alla Deposizione nel Sarcofago, mitigata dalla presenza delle Madonne in Trono. Particolarmente significativo il simbolismo del movimento del Cristo che si stacca dalla Croce per abbracciare San Bernardo per manifestare una particolare predilezione. È uno scenario quasi surreale: a sinistra una Madonna in Trono, protettrice, con il Bambino avvinghiato, all'altra estremità una Madonna che allatta e al centro la Passione: la vita, la morte, quasi un percorso. Sant'Antonio Abate, con la fiamma in mano, l'Addolorata e San Giovanni Evangelista muti testimoni dell'abbraccio. Affresco del XV secolo attribuito da alcuni autori alla mano del Maestro della Deposizione. |
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Fa parte di un più ampio affresco molto danneggiato. Santa Lucia dal volto curato e dettagliato, con la capigliatura bionda racchiusa da un diadema, è raffigurata secondo l'iconografia tradizionale con il piattino e gli occhi in mano, mentre San Gerolamo, dal particolare copricapo, reca nella mano destra due libri e nella sinistra il pastorale. L'affresco del XV secolo è di incerta attribuzione. |