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Pornografia - Wikipedia

Pornografia

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La Fornarina, celebre opera di Raffaello, un tempo veniva considerata "oscena" e "scandalosa". Oggi invece tutti i critici d'arte sono concordi nel dire che si tratta di un grande capolavoro artistico
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La Fornarina, celebre opera di Raffaello, un tempo veniva considerata "oscena" e "scandalosa". Oggi invece tutti i critici d'arte sono concordi nel dire che si tratta di un grande capolavoro artistico

La pornografia è la trattazione e/o la raffigurazione di soggetti erotico-sessuali in maniera esplicita. Viene definita in senso lato come Descrizione e rappresentazione di cose oscene (ovvero inerenti al sesso). La parola viene dal greco πορνογραφια, letteralmente scrivere su o disegnare prostitute.

Generalmente, non è giudicata illegale, ma, in molti contesti, è soggetta a censura e ne viene vietata la visione ai minorenni.

Indice

[modifica] Pornografia ed erotismo

Nei primi anni del XXI secolo è in corso un vivace scambio di opinioni riguardo la pornografia, considerata da alcuni come una forma d'arte, da altri come un vero e proprio crimine. Si è cercato inoltre un modo di distinguere la pornografia dall'erotismo, che a prima vista sembra trattare gli stessi temi. Volendo mettere in luce le differenze principali tra i due ambiti, si possono fare le seguenti constatazioni:

  • la pornografia, hard-core in inglese, è generalmente più esplicita: a differenza dell'erotismo o soft-core (che gioca sul classico vedo, non vedo);
  • nella pornografia, generalmente, i rapporti sessuali documentati sono preminenti rispetto al contesto psicologico ed emotivo nel quale si realizzano (si ha, quindi, una minore attenzione per la sessualità emotiva a vantaggio di una fisica);
  • Secondo autorevole opinione "l'erotismo è comunicazione, la pornografia é rappresentazione".

Spesso non è possibile stabilire una distinzione tra pornografia ed erotismo in quanto le definizioni si basano su un giudizio molto soggettivo.

[modifica] Forme di pornografia

Un attore porno al trucco prima di iniziare le riprese (Monaco di Baviera 2004)
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Un attore porno al trucco prima di iniziare le riprese (Monaco di Baviera 2004)

La forma più diffusa della pornografia è composta da foto che ritraggono donne in atteggiamenti espliciti; seguono immagini di rapporti sessuali eterosessuali con due, tre o più persone coinvolte. Le immagini indirizzate al pubblico omosessuale, seppur esistenti in quantità quasi uguale, sono molto meno diffuse.

La stampa dedicata alla pornografia è un mercato che non conosce recessione, composto da centinaia di pubblicazioni periodiche; tra le più famose ricordiamo Penthouse, Hustler, Joint, Private, Men e Le ore.

Anche nel cinema la pornografia si è molto diffusa, tanto da diventare, nel corso degli anni Settanta, un vero e proprio genere del grande schermo. Tra gli interpreti principali del cinema pornografico internazionale meritano una citazione particolare le famose Moana Pozzi, Marina Lothar, Karin Schubert, Vanessa Del Rio, Ginger Lynn, Amber Lynn, Nina Hartley, Luce Caponegro (meglio conosciuta come "Selen"), Luana Borgia, Pamela Miti, Chloe Jones, Jenna Jameson, Silvia Saint, Zdenka Podkapova, Angelica Bella, Erika Bella, Nikki Anderson, Krystal Steal, Anita Blond, Eva Henger e soprattutto Ilona Staller (meglio conosciuta come "Cicciolina"), che raggiunse in Italia una grande popolarità negli anni Settanta e Ottanta, per poi dedicarsi alla politica. Tra gli uomini, celebri sono: John Holmes, Joey Silvera, Randy West, Gabriel Pontello, Jean Pierre Armand, Ron Jeremy, Tom Byron, Peter North, Rocco Siffredi e Tony Tedeschi.

Esistono forme artistiche da alcuni assimilabili alla pornografia: nella letteratura (valgano per tutti gli esempi di La Chiave, dello scrittore giapponese Junichiro Tanizaki, tutta la bibliografia de Il Marchese de Sade e la letteratura popolare inglese che ha preceduto il romanzo Moll Flanders di Daniel DeFoe), nei fumetti (il genere hentai giapponese), nell'arte (La fornarina di Raffaello), nella poesia (Marziale, Tibullo, Properzio, Ovidio, Gabriele D'Annunzio e il "divino" Aretino) e nella musica (come il celeberrimo brano Je t'aime... moi non plus di Serge Gainsbourg e Jane Birkin).

[modifica] Pornografia e internet

La grande disponibilità di pubblico e l'economicità del mezzo, rendono Internet un mezzo molto usato per la distribuzione della pornografia. Di fatto, con l'avvento della Grande Rete e, soprattutto, per merito di fenomeni quali il file sharing (condivisione di file), la pornografia ha subito un giro di vite, divenendo immediatamente e anonimamente disponibile ovunque e per chiunque. La prima conseguenza di questo "sdoganamento della pornografia" (così è noto il fenomeno) ha, innanzitutto, mitigato il generico sentimento di condanna difronte a questa forma espressiva, dall'altro ha agevolato l'esplosione o larghissima diffusione di fenomeni quali il genere "amatoriale", consistente nella realizzazione di foto e video di carattere porno-erotico ritraente persone comuni (spesso gli stessi soggetti autori del prodotto). Nonostante l'importanza del file sharing, il canale principale di distribuzione della pornografia via internet è rappresentato dai siti a pagamento, un business esponenzialmente maggiore per i produttori di materiale professionale che stanno privilegiando il web agli storici canali di distribuzione della pornografia, rappresentati da edicole, videoteche e sexy shop.

[modifica] Pedopornografia

In tutte le legislazioni che la contemplano, la pedopornografia (ovvero la pornografia che include lo sfruttamento di individui prepuberi) è illegale e ne viene punita con gravità sia la produzione, sia la distribuzione, sia la detenzione, con o senza scopo di lucro; in Italia la pedopornografia è punita secondo gli articoli 600 e seguenti del Codice Penale con pene da 3 a 12 anni.

Comunemente, con il termine pedopornografia ci si riferisce a qualsiasi prodotto pornografico coinvolgente minori anche adolescenti.

Ciò nonostante, è importante effettuare un distinguo tra pornografia coinvolgente minori e pedopornografia. Mentre la prima si riferisce alla produzione di materiale pornografico illegale poiché coinvolgente soggetti che non hanno raggiunto la cosiddetta maggiore età, la seconda si riferisce prettamente a quel tipo di pornografia coinvolgente persone di ambo i sessi che non hanno ancora subito le trasformazioni fisiche proprie della pubertà, prodotti destinati ai soggetti affetti dalla parafilia nota come pedofilia. Questa distinzione è di fondamentale importanza se consideriamo la variabile cronologica concernente il raggiungimento della maggiore età da paese a paese (14, 16, 17, 18, 21 e addirittura 23 anni) e se si pensa al rapporto ipotetico tra età cronologica ed età biologica, solo circostanzialmente coincidenti.

Ad esempio, è possibile che un prodotto pornografico coinvolgente attori diciottenni, perfettamente legale in Italia, sia illegale in un altro paese e viceversa un film "porno" girato all'estero nel rispetto delle leggi sia assolutamente illegale nel nostro paese. Riguardo l'età biologica, è da sottolineare il limite della nostra attuale normativa. Ad esempio, il produttore di un film pornografico coinvolgente un soggetto di anni 15 privo dei caratteri sessuali della pubertà (cosiddetta pubertà ritardata, fenomeno non raro), sebbene per questa circostanza abbia realizzato effettivamente un prodotto pedopornografico, non subirebbe in caso di condanna l'aggravio di pena previsto per la produzione di prodotti coinvolgenti, appunto, minori di anni 14. In realtà, in larga parte del diritto occidentale, per la determinazione dell'età sessuale (sia in senso di sviluppo psicologico che di sviluppo fisico) ci si riferisce all'età cronologica piuttosto che a quella biologica.

È da ricordare, infine, che la punibilità dei prodotti pornografici con protagonisti soggetti minorenni prescinde dal vizio di volontà dei soggetti coinvolti. Se, ad esempio, due adolescenti girassero un filmato pornografico amatoriale che li ritrae coinvolti in atti sessuali e, successivamente, raggiunta la maggiore età, decidessero di distribuirlo, gli stessi sarebbero perseguibili.

[modifica] Pedopornografia ed internet

Negli ultimi anni l'avvento della fotografia digitale e della banda larga ha sia contribuito all'aumento dei casi di pedopornografia amatoriale sia facilitato le indagini di polizia volte all'individuazione dei responsabili, attraverso il controllo della rete Internet (una rete dove, per definizione, non esiste anonimato) utilizzata spesso dai pedopornografi meno esperti per tenersi in contatto. Ciò nonostante, i maggiori produttori di materiale pedopornografico faticano ad essere individuati e continuano ad operare nei Paesi caratterizzati dal fenomeno dei "bambini di strada".

Nel 2003 e nel 2004 la polizia di stato italiana, in seguito a numerose indagini svolte utilizzando anche Internet, ha arrestato diverse persone accusate di crimini legati alla pedopornografia che si tenevano in contatto attraverso il web, mentre la magistratura ha formulato accuse come "apologia della pedofilia" ed "associazione a delinquere" per i responsabili. I mezzi di comunicazione di massa hanno dato ampio spazio agli arresti, ma molto meno alle sentenze.

Una critica soventemente rivolta alla magistratura italiana nell'ambito delle indagini volte all'individuazione dei pedopornografi ed alla soppressione dei contenuti è quella di basarsi, inizialmente, su valutazioni squisitamente estetiche per giudicare un prodotto come avente per protagonisti soggetti minorenni ("sembra minorenne quindi probabilmente lo è") e, successivamente, in fase di indagini preliminari, su perizie concernenti valutazioni biologiche (tono muscolare, pigmentazione, sviluppo del seno, del pene etc...) laddove, come noto, sovente non esiste corrispondenza tra l'età biologica di un soggetto e l'età cronologica, quella appunto rilevante per il nostro codice.

[modifica] Storia della pornografia

Affresco su un muro di Pompei
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Affresco su un muro di Pompei

La pornografia intesa in senso lato ha origini molto antiche; qualche forma di rappresentazione esplicita di atti sessuali è testimoniata presso la maggior parte delle civiltà della storia. È questione controversa se l'importanza relativa della pornografia sia correlata con il "grado di civiltà" di un popolo. Certamente la pornografia intesa nel senso corrente è un fenomeno moderno; nell'esaminare la storia di questo fenomeno, quindi, occorre estendere l'accezione di pornografia ed intendere qualsiasi genere di rappresentazione esplicita di atti sessuali, nudità e così via; tenendo però presente che, al di fuori di alcuni casi, non sempre è ipotizzabile che tale rappresentazione avesse lo scopo di provocare eccitazione nell'osservatore.

L'illustrazione sessuale è la più antica tra le varie raffigurazioni visive; addirittura, sono state le sculture e le fotografie che raffigurano nudità e corpi senza veli le prime forme d'illustrazione, dando così il via ai vari modi d'intendere e d'interpretare il sesso spinto, estremo, violento, esplicito, sfrenato e carnale. Ma non si è mai scoperta con certezza la motivazione di tali illustrazioni, che potrebbero essere state fatte per provocare eccitazione ma anche per stupire il vedente.

Le donne nude e le attività sessuali sono descritte in maniera minuziosa nell'arte paleolitica (vedi ad esempio la Venere di Willendorf). Tuttavia, non è sicuro che lo scopo di tali opere fosse il risveglio sessuale, dato che tali immagini possono avere preferibilmente un'importanza spirituale. Ci sono numerose immagini pornografiche realizzate nelle mura romane di Pompei.

Inoltre, proprio in questa epoca sorsero la famose case chiuse (definite bordelli dal linguaggio popolano), che avevano come segno distintivo alcuni disegni pornografici affissi nella porta d'ingresso. Sempre a Pompei, è stata recentemente notata la raffigurazione degli organi sessuali maschili e femminili eseguita in alcune strade: è il segno che quelle erano vie frequentate dalle prostitute.

Nell'aprile del 2005 alcuni archeologi della Germania hanno notato un grosso disegno, di circa 7.000 anni fa, raffigurante un uomo che si piega sopra una donna nel tentativo di veder soddisfatte le proprie richieste sessuali. Tale figura è stata chiamata Adonis von Zschernitz.

Per molto tempo ed, in parte, anche oggi, la pornografia è diventata bersaglio di lazzi e gag umoristiche o satiriche. Addirittura, nel 1920, furono pubblicati negli Stati Uniti d'America, alcuni fumetti d'impronta comica che prendevano bonariamente in giro il mondo della pornografia. Il titolo era Le Bibbie di Tijuana.

Nella seconda metà del XX secolo, la pornografia si è evoluta negli USA grazie ad alcune riviste specializzate per soli umonini, quali a esempio Playboy e Uomo Moderno (entrambe fondate nel 1950). Questi periodici hanno ritratto donne famose completamente nude, venendo usate per la masturbazione.

Dal 1960 in poi queste riviste hanno cercato una forma di raffigurazione sessuale più esplicita. Tale ricerca è terminata negli anni Novanta, quando erano ormai inseriti articoli ed immagini riguardanti l'amore lesbico, l'omosessualità, la penetrazione, il sesso di gruppo, il feticismo sessuale.

L'ambiente della cinematografia, ovviamente, sin dalla sua invenzione, si accorse del potenziale commerciale di questo genere pornografico ma la legge vietava produzione e distribuzione di pellicole a contenuto pornografico in tutte le nazioni del mondo. Persone facoltose finanziarono la produzione di poche pellicole porno che venivano acquistate e rivendute all'interno di una cerchia ristretta di ricchi appassionati del genere.

Nelle nazioni dove l'industria cinematografica si sviluppò presto si produssero tali pellicole che adesso valgono molto e sono custodite da esperti collezionisti: in Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Svezia e Stati Uniti le prime pellicole pornografiche ossia con penetrazioni in primo piano si girarono nel 1900. Alcune copie, accuratamente restaurate, di pellicole così antiche sono visibili nei musei dedicati alla pornografia. In una pellicola italiana del periodo pionieristico e clandestino tra i collaboratori alle didascalìe si legge chiaramente: Gabriele D'Annunzio.

La produzione pornografica, specialmente negli Stati Uniti, diventò un affare importante per la criminalità organizzata che riusciva a produrre e distribuire anche in notevole quantità: le autorità arrestavano produttori, registi, interpreti ma il mercato, dopo la seconda guerra mondiale, era così florido che i fuorilegge potevano permettersi lauti compensi a chi collaborava e soprattutto alle interpreti, che spesso erano prostitute di lusso, quindi, anche note in certi ambienti di potere.

L'altra decisiva e grande spinta alla produzione della pornografia legale venne dai movimenti politici definiti hippy (termine derivato dalla sigla, in lingua inglese, di un partito) ossia naturisti, amanti della natura che si definivano figli dei fiori e avevano per motto: pace e amore. Da tale ambiente di contestatori, attivi soprattutto in California (Los Angeles e San Francisco), provengono i fratelli Mitchell, produttori di film pornografici e amici di Ted Kennedy, Candide Royall, attrice e produttrice di porno, Larry Flint, editore e cineasta.

Le autorità della California si resero conto che ormai l'industria cinematografica di Los Angeles considerava il genere pornografico importante per il suo valore non solo commerciale ma anche culturale e politico, quindi, lo Stato della California legalizzò produzione e distribuzione di pellicole pornografiche nel 1970: da allora Los Angeles è stata ed è sempre il centro di produzione mondiale meglio organizzato per pellicole, videocassette, dischi digitali e la qualità di tali prodotti è apprezzata anche da registi che non girano pellicole pornografiche.

Il primo film pornografico, distribuito legalmente, realizzato negli Stati Uniti è stato Mona: girato nel 1970, esso durava poco meno di un'ora ed è pertanto da considerare un mediometraggio. I registi furono Bill Osco e Howard Ziehm, che utilizzarono i ricavi di tale pellicola per produrre il film cult Flesh Gordon. Nel 1972 venne realizzato Gola profonda con Linda Lovelace, che è tuttora uno dei film più conosciuti in assoluto. Da più parti si ritiene che il miglior film hard in assoluto sia The Opening of Misty Beethoven, noto anche come Misty Beethoven, una pellicola del 1976 diretta da Radley Metzger (con lo pseudonimo, in omaggio alla capitale della Francia, di Henry Paris), alcune parti della quale sono state girate a Roma.

È difficile stabilire quale sia stato il primo film pornografico, vero e proprio, cioè destinato alle sale cinematografiche, realizzato in Italia. Probabilmente si tratta di qualche film circolato nel nostro Paese in versione soft, ma girato in versione hard nelle copie destinate all'estero (forse già nei primi Anni Settanta). Un celebre caso di tale usanza è costituito dal film Emanuelle in America, di Joe d'Amato (pseudonimo di Aristide Massaccesi), che conteneva una scena hard girata da Marina Lotar. Forse il primo film girato in Italia in versione hard e circolato nelle sale cinematografiche nazionali è La parte più appetitosa del maschio, del 1979, diretto da Lorenzo Magnolia (con lo pseudonimo di Petunia Lawrence Hamilton), il quale, come attore, compare in La classe operaia va in paradiso, di Elio Petri. Questo particolare non deve stupire più di tanto, perché all'epoca era frequente la contiguità di chi operava (o aveva operato) nel cinema "normale" ed in quello hard, al punto che in queste pellicole si trovava a lavorare (quasi sempre in scene non pornografiche, e forse all'oscuro del fatto che tali scene sarebbero state girate e montate) anche più di un caratterista di non trascurabile notorietà. Il primato può essere anche attribuito al film I porno amori di Eva, di Giorgio Mille, circolato prima di quello di Magnolia, ma le cui scene di sesso esplicito erano assai limitate. A rendere più complessa la questione, il fatto che, per timore di sequestri, le pellicole venivano proiettate con scene più o meno esplicite a seconda della località. Il film italiano Sesso nero, diretto nel 1978 da Joe d'Amato, venne filmato nella Repubblica Dominicana e circolò in Italia solo a partire dal 1980.

Il primo spettacolo pornografico destinato al grande pubblico in Italia è stato Curve deliziose del 1986 con Cicciolina, Moana Pozzi e Malù-Ramba.

[modifica] Sottogeneri della pornografia

Pornografia cinese
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Pornografia cinese

Infine, è utile affermare che la pornografia ha resistito, rafforzandosi e diffondendosi, fino ai nostri tempi grazie alla sua capacità di trovare infiniti generi e sottogeneri. Una lista, per forza di cose incompleta, dei sottogeneri della pornografia è difficile da realizzare, perché possono sorgere altre branche da un momento all'altro. Tuttavia, meritano per lo meno una citazione alcuni sottogeneri famosi e cruciali nei nostri tempi:

  • Porno-chic - in cui le protagoniste sono modelle eleganti con il seno naturale, l'abbigliamento scelto con cura.
  • Pornografia anale ossia sodomia eterosessuale
  • Pornografia feticista, in particolare:
    • "foot" dedicata al feticismo dei piedi
    • "hairy" concernente le donne pelose (nei genitali, ma talvolta anche gambe e petto)
    • "latex" dedicata ai vestiti aderenti di lattice
    • "pantyhose" dedicata ai collant ed ai tessuti con trasparenze
  • Pornografia omosessuale maschile, gay in lingua inglese
  • Pornografia lesbica
  • Pornografia bisessuale
  • Pornografia infantile (o pedopornografia)
  • Pornografia masochista
  • Pornografia soft o soft porno o softcore: in genere non si vedono penetrazioni
  • Pornografia (inter)razziale (attori e/o attrici di etnie e razze diverse)
  • Pornografia dell'incesto
  • Pornografia "mature" (sottocategorie M.I.L.F./olders/grannies)
  • Pornografia transessuale
  • Pornografia prenatale: donne gravide copulano nelle varie posture
  • Pornografia escrementizia: donne fanno sesso quindi defecano e urinano
  • Pornografia bestiale: in genere donne penetrate da cani, scimmie, caprini, suini o equini.

Fenomeno preoccupante di criminalità feroce e abbietta sarebbe la produzione, chiaramente illegale, dei cosiddetti, in lingua inglese, snuff movie: videocassette che mostrano donne, spesso minorenni e ovviamente sempre ignare dell'altrui proposito omicida, che si esibiscono in prestazioni sessuali, prima di essere torturate e uccise nei modi più brutali. Una videocassetta di tale tipo criminale costerebbe, secondo i periodici allarmi sollevati dalla stampa, in media €50.000. A ogni modo, diverse indagini ufficiali (alcune condotte dall'FBI) mai hanno portato alla conoscenza di tali produzioni. Gli snuff movie sono al centro della vicenda narrata in diversi film: tra questi lo spagnolo Tesis prodotto nel 1996 nonché gli statunitensi 8 mm-Delitto a luci rosse e My little eye.

[modifica] Pornografia e censura

In molti si sono chiesti se la censura delle raffigurazioni pornografiche sia giusta. I favorevoli alla censura credono che un'azione legislativa più severa renderebbe la pornografia un fenomeno molto più marginale di quanto non lo sia oggi.

I contrari alla censura sostengono che anche la pornografia può essere considerata una forma d'arte e quindi non degna di essere censurata. Inoltre, in molti hanno fatto notare che ciò che un tempo era considerato pornografico, col tempo è diventato addirittura un capolavoro. Basta fare gli esempi del Decamerone di Giovanni Boccaccio, che fu addirittura inserito nell'Indice dei libri proibiti dalla Chiesa Cattolica, e del romanzo di David Herbert Lawrence L'amante di Lady Chatterley, che fu considerato nell'anno in cui fu pubblicato (il 1928) osceno e offensivo al comune senso del pudore.

Proprio a causa di queste ragioni, finora, la censura ai danni della pornografia si è utilizzata poche volte. Fanno eccezione, ovviamente, i casi estremi in cui si oltrepassano sia i livelli legali sia quelli del buon senso.

Una questione rilevante nel dibattito sulla censura riguarda il ruolo della pornografia nella trasmissione e nella riproduzione di forme di oppressione e violenza nei confronti della donna o di altre figure, e, in ogni caso, di un uso puramente mercantile del corpo umano. Una delle cose che più viene rimproverata alla pornografia è l'eccessivo utilizzo del sadismo. Secondo alcuni, infine, la mercificazione è arrivata ad un punto così alto che la pornografia si può considerare addirittura come una pseudo-religione pagana, basata sul culto del sesso e del Dio denaro.

In Giappone ad esempio, la legge proibisce di mostrare gli organi genitali al pubblico, pertanto i film pornografici e le riviste (compresi anime e manga), sono censurati. Di contro sempre in Giappone si realizzano film dominati da scene di feticismo estremo come quelli del genere bukkake.

[modifica] Punto di vista delle femministe

Nei movimenti femministi s'individuano due posizioni contrapposte riguardo la pornografia. Le femministe che hanno una visione positiva del sesso, come la sociologa della Northwestern University di Chicago Laura Kipnis, considerano la pornografia un aspetto positivo e cruciale della rivoluzione sessuale che ha portato alla liberazione della donna, contrariamente alla morale dei conservatori, che la vedono invece come oppressiva per le donne.

Altre femministe hanno, invece, un giudizio negativo: queste sostengono che se, in un certo senso, la pornografia pone la donna al centro dell'attenzione, d'altra parte la mercifica e la riduce a oggetto del desiderio degli uomini. Inoltre, in quasi tutte le rappresentazioni pornografiche, la donna sarebbe incapace di esprimere un desiderio proprio, quindi, sarebbe costretta a sopportare quello del maschio "dominante".

Questa visione sessista, che tali gruppi attribuiscono alla pornografia, le ha spinte a boicottare alcune manifestazioni pornografiche, sia cinematografiche che letterarie. La contestazione più curiosa è avvenuta a Napoli nel 2000: un gruppo di femministe battagliere ha scaraventato dei pomodori contro Tinto Brass, il cui cinema appartiene per altro al genere erotico e non a quello pornografico.

[modifica] Chiesa Cattolica e pornografia

La morale cattolica da sempre condanna la pornografia, in accordo con la sua visione morale fondata sulla dignità della persona umana, che va sempre rispettata e trattata come fine e mai come oggetto. La Chiesa cattolica considera, infatti, la pornografia come un atto che lede gravemente la dignità della persona.

Ecco come si esprime al riguardo il Catechismo della Chiesa Cattolica:

La pornografia consiste nel sottrarre all'intimità dei partner gli atti sessuali, reali o simulati, per esibirli deliberatamente a terze persone. Offende la castità perché snatura l'atto coniugale, dono intimo degli sposi l'uno all'altro. Lede gravemente la dignità di coloro che vi si prestano (attori, commercianti, pubblico), poiché l'uno diventa per l'altro l'oggetto di un piacere rudimentale e di un illecito guadagno. Immerge gli uni e gli altri nell'illusione di un mondo irreale. È una colpa grave. Le autorità civili devono impedire la produzione e la diffusione di materiali pornografici (n. 2354).

[modifica] Voci correlate

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