Federazione dell'Ulivo
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La Federazione dell'Ulivo è una associazione nata l'8 febbraio 2005 per promuovere la realizzazione del progetto dell'Ulivo, ovvero quell'unione fra cattolici, liberali e socialdemocratici che per iniziativa di Romano Prodi ha avuto la sua prima comparsa nella coalizione che partecipò alle elezioni politiche del 1996, dopo che modifiche nell'assetto politico italiano indirizzarono il Paese verso forme di bipolarismo, con la possibile formazione di soggetti politici di grandi dimensioni, riducendo la frammentazione in più piccoli partiti.
La federazione, aperta all'adesione di altre associazioni a carattere nazionale, è stata stretta fra quattro partiti, gli stessi che l'anno precedente avevano dato vita per l'elezioni europee alla lista Uniti nell'Ulivo: i Democratici di Sinistra, la Margherita, i Socialisti Democratici Italiani e il Movimento Repubblicani Europei.
I partiti aderenti hanno un mezzo per organizzare ed esprimere una visione comune, alla federazione conferiscono una autonomia decisionale riguardo la politica estera, europea e delle istituzioni. Dalle città capoluogo di provincia ai parlamenti nazionali ed europei, i partiti sono tenuti ad attuare una forma di coordinamento del proprio impegno istituzionale.
[modifica] Gli organi della federazione
Vi è un «Presidente», che rappresenta gli organismi di direzione e ha il potere di convocarli, viene eletto da un «Consiglio federale» con almeno il voto dei due terzi dei membri. Su sua richiesta la federazione può approvare all'unanimità il potere di deliberare su questioni rilevanti dell'agenda politica.
Attorno alla sua figura lo statuto ha disposto una «Presidenza», con il coinvolgimento dei segretari dei partiti, coposta anche da quattro componenti designati dai DS, tre della Margherita, uno dello SDI e due rappresentati delle associazioni.
Il «Consiglio Federale» è di 60 membri, per l’85% designati dai partiti, secondo i risultati elettorali raggiunti, fra questi devono trovare voce i gruppi parlamentari, i presidenti di regione, di provincia e i sindaci: per il restante 15% devono essere designati dalle associazioni aderenti.
In base alle votazioni tenute all'atto della sua costituzione, è stato eletto presidente Romano Prodi, mentre la presidenza risulta composta dai segretari: Piero Fassino (DS), Francesco Rutelli (Margherita), Enrico Boselli (SDI), Luciana Sbarbati (MRE), quindi: Massimo D'Alema, Vannino Chiti, Anna Finocchiaro e Antonio Bassolino (componenti DS); Arturo Parisi, Dario Franceschini e Franco Marini (componenti Margherita); Roberto Villetti (per lo SDI).
[modifica] Le lista unitaria alle Politiche 2006 e le Elezioni Primarie
Il progetto della Fed di presentare la lista unitaria per le elezioni politiche del 2006, in un primo momento, era stato interrotto da una decisione dell'assemblea della Margherita di concorrere con il proprio simbolo (proposta presentata da Rutelli che ha trovato d'accordo l'80% del partito).
Tale posizione, tuttavia, viene rivisitata all'indomani delle elezioni primarie, organizzate per scegliere - con il consenso popolare - il leader della coalizione: le consultazioni si svolgono il 16 ottobre 2005, si recano alle urne oltre 4 milioni 300mila italiani che scelgono Romano Prodi con il 74,1% dei consensi.
In seguito alle primarie, la Margherita torna sui suoi passi e si dice disponibile alla presentazione di una lista nel nome dell'Ulivo per le elezioni 2006, purché il fine ultimo sia quello della costituzione di un grande partito unitario, il "Partito Democratico", progetto da concretizzare nella prossima legislatura.
Mentre si concretizza l'intesa fra Ds e Margherita, lo Sdi preferisce adottare una nuova politica producendo una lista alternativa, denominata Rosa nel pugno, insieme ai Radicali Italiani. I socialisti - impegnati nell'affermazione di una marcata laicità dello Stato - polemizzano con la Margherita, che invece adotta posizioni centriste, e ritengono conclusa l'esperienza dell'Ulivo.
Tuttavia, altri movimenti politici formalizzano la loro richiesta di aderire alla nuova lista unitaria. Tra di essi, l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, che guarda con favore alla nascita del Partito Democratico.
Nell’autunno del 2006, all’indomani delle elezioni politiche, è stabilito che verrà convocata una assemblea nazionale.