Galazia
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La Galazia è un'antica regione dell'Anatolia centrale, oggi parte della Turchia. La Galazia confinava a nord con la Bitinia e la Paflagonia, a est con il Ponto, a sud con la Licaonia e la Cappadocia e ad ovest con quel che rimaneva della Frigia (dato che, in realtà, la Galazia coincideva con la Frigia orientale, poi invasa dai Galati). La capitale della moderna Turchia, Ankara, si trova nel territorio dell'antica Galazia.
La regione prese il nome dai Galati, discendenti di una tribù celtica, proveniente dalla Tracia, che vi si stabilì nel III secolo a.C. La Galazia era infatti nota anche come "la Gallia dell'est" e i suoi abitanti erano chiamati "Galli" dagli antichi Romani. I Galati, in realtà, erano un misto di Galli e Greci, tant'è che alcuni autori rinascimentali (tra cui Bacone) li definirono Gallo-Graeci.
L'origine storica dei Galati risale alla grande migrazione dei Celti che invasero la Macedonia, guidati dal "secondo Brenno". Brenno invase la Grecia nel 281 a.C., riuscendo quasi a raggiungere il tempio di Apollo a Delfi. Nel frattempo, i Galli uccisero il sovrano macedone Tolomeo Cerauno per poi essere respinti da Antigono Gonata, nipote del diadoco Antigono I Monoftalamo.
Un'altra ondata di Galli, con al seguito donne e bambini, si separò da quella principale di Brenno nel 279 e, sotto la guida di Leonnorio e Lutario, essi si stanziarono nella Tracia. Da qui, i Galli fecero il loro ingresso in Asia Minore nel 278. Come spesso accade durante le invasioni, gli invasori furono in realtà chiamati per porre fine ad una lotta dinastica: Nicomede I di Bitinia, infatti, decise di chiedere aiuto ai Galli per sconfiggere suo fratello. Fu così che tre tribù di Galli (i Trocmi, i Tolistobogii e i Tectosages) si spostarono dalla Tracia in Asia Minore. Si trattava di circa 10.000 uomini armati, a cui si aggiungeva un numero analogo di donne e bambini. I Galli riuscirono a sconfiggere il sovrano seleucide Antioco I, in una battaglia dove i Galli videro per la prima volta degli elefanti da guerra.
Gli invasori di stirpe celtica decisero di stabilirsi definitivamente nella regione (corrispondente alla Frigia orientale), che divenne così nota come "Galazia".
Strabone descrisse l'organizzazione statale della Galazia: secondo il costume celtico, ogni tribù era divisa in "cantoni", e ciascuna di esse era governata da un capo (noto come "tetrarca"), i cui poteri erano pressoché illimitati, tranne che per i processi per omicidio, durante i quali gli assassini venivano giudicati in un luogo sacro a circa 20 miglia da Ankara, noto come Drynemeton (cioè "tempio delle querce"). Gli originari abitanti della Frigia orientale, comunque, mantenevano il controllo delle loro città e delle loro terre, ma erano tenuti a pagare delle decime ai Galli, i quali formavano così una sorta di aristrocrazia militare, che viveva separata dagli autoctoni in fattorie fortificate.
I Galli della Galazia furono guerrieri valorosi, molto rispettati sia dai Greci che dai Romani. Spesso combatterono come mercenari nelle grandi battaglie del tempo. Per anni devastarono la parte occidentale dell'Asia Minore, spesso come alleati di questo o quel sovrano, finché non si allearono con il principe seleucide Antioco Ierace, il quale tentò di sconfiggere il re Attalo I di Pergamo. Tuttavia, le città ellenistiche si unirono ad Attalo I, che riuscì ad infliggere diverse sconfitte ai Galli, finché essi furono definitivamente respinti entro i confini della regione che da essi aveva preso il nome. Il tema del "Gallo morente", a ricordo di queste battaglie, divenne del resto uno dei preferiti della produzione artistica ellenistica del tempo. Dopo la sconfitta, tuttavia, il dominio dei Galli sulla Galazia fu definitivamente riconosciuto dalle città ellenistiche dell'Asia Minore: i Tectosageti si stabilirono nei pressi di Ancyra (l'odierna Ankara), i Tolistobogii presso Pessino, luogo sacro a Cibele, e i Trocmi presso Tavio.
Nonostante le sconfitte subite, la potenza militare dei Galli della Galazia rimase significativa: dopo aver servito lo stesso Attalo I, nel II secolo a.C. si allearono con Antioco III, l'ultimo tra i Seleucidi a tentare la riconquista dell'Asia Minore. I Romani, tuttavia, riuscirono a sconfiggere Antioco III, mentre una spedizione romana guidata da Gaio Manlio Vulso riuscì a sottomettere gli stessi Galli (189 a.C.). La sconfitta contro i Romani segnò l'inizio del declino della potenza militare dei Galli: dopo l'occupazione della Galazia ad opera dei sovrani del Ponto, i Galli si allearono coi Romani durante le Guerre Mitridatiche.
Nel 64 a.C. la Galazia divenne uno stato associato all'impero romano, mantenendo la suddivisione in tre tribù (ciascuna delle quali con a capo un tetrarca). Al tempo di Cesare, uno dei tre tetrarchi, Deiotaro, prese il sopravvento sugli altri due e venne riconosciuto dai Romani quale "re" della Galazia. Con la morte del re Aminta (25 a.C.), la Galazia fu definitivamente incorporata nell'impero da Augusto, tant'è che Pilamene, erede dell'ultimo re galata, ricostruì un tempio presso Ancyra dedicandolo ad Augusto in segno di lealtà all'impero. Nei secoli successivi, del resto, la Galazia si dimostrò una delle province più fedeli a Roma.
I Galati praticavano una sorta di politeismo celto-romano, finché la loro terra fu visitata da Paolo di Tarso, accompagnato da Sila e Timoteo (Atti degli Apostoli, 16:6). Qui Paolo predicò il Vangelo On his third journey he went over "all the country of Galatia and Phrygia in order" (Acts 18:23). During the journeys of Paul he was received with enthusiasm in Galatia. In Acts, xvi, 6 and xviii, 23:"And they went through the Phrygian and Galatian region" (ten phrygian kai Galatiken choran) and "he departed and went through the Galatian region and Phrygia" (ten Galatiken choran kai phrygian). The Galatians were fickle; at Lystra the multitude could scarcely be restrained from sacrificing to Paul (because they assumed he was a god); shortly afterwards they stoned him and left him for dead. Crescens was sent thither by Paul toward the close of his life (2 Timothy 4:10).
Josephus related the biblical figure Gomer to Galatia. "For Gomer founded those whom the Greeks now call Galatians, [Galls,] but were then called Gomerites." Antiquities of the Jews, I:6. Although others have related Gomer to Cimmerians.
Gerolamo (347-420 d.C.) riferisce che, al suo tempo, i Galati parlavano ancora il galatico, la loro antica lingua celtica (Gerolamo, infatti, riporta che i Galati di Ancyra parlavano la stessa lingua dei Galli di Treviri, oggi in Germania). A partire da questa data, tuttavia, le tracce dei Galati si perdono nella storia, anche se, secondo gli storici, essi finirono con il mescolarsi con le popolazioni greche e turche dell'Anatolia centrale (del resto, non è poi così raro trovare ancora oggi in Turchia persone con capelli biondi e occhi chiari).
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