Filosofia della storia
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La filosofia della storia si occupa della problematica classica del significato della storia e di un suo possibile fine teleologico.
Da un punto di vista più positivista la filosofia della storia è la disciplina filosofica che studia la fenomenologia storica degli avvenimenti, rispecchiando i canoni della scienza e superando ogni ideale ed entità metafisica.
[modifica] Il rapporto con la filosofia generale
Le principali differenze che si interpongono fra la filosofia "del tutto" e la filosofia storica sono molteplici.
Dal punto di vista metodologico la filosofia propriamente detta utilizza procedimenti razionali e rigorosi, fondati su evidenze logico - concettuali. Le scienze "esatte" usano l'osservazione della natura, le logiche matematiche, quelle umane e oltre a questi metodi, ricorrono all’esperimento. La filosofia cerca un sapere che abbia un senso per l’uomo e per la sua vita. Platone interpreta la filosofia come scienza e saggezza nella sfera del divino e dell’umano. Nella filosofia moderna, in coincidenza con la nascita delle scienze, si trova anche un’altra interpretazione, che a partire da Francesco Bacone, passa nel positivismo e poi nel neoempirismo: la filosofia come “madre di tutte le scienze”, con il compito di unificare e vagliare gli esiti e i metodi delle scienze particolari. Non lontano da questa prospettiva si pongono John Locke, David Hume, Immanuel Kant, interpretano la filosofia come dottrina generale della conoscenza - un nuovo concetto di episteme - come indagine critica dei limiti e delle possibilità del sapere umano.
Se la filosofia si è sempre occupata
- del problema metafisico (oggetto della filosofia teoretica, incentrato sulla determinazione della natura dell’essere e sull’indagine dei principi primi della realtà;
- del problema morale (oggetto della filosofia morale o etica), che si occupa in particolare dell’analisi e della determinazione della natura dell’uomo, della finalità delle attività umane e dei mezzi per conseguirla;
- del problema politico (oggetto della filosofia del diritto e della filosofia della politica), caratterizzato dallo studio dei fondamenti generali del diritto, dei rapporti fra diritto e strutture giuridiche, fra individuo e stato, fra libertà e potere;
- del problema scientifico (oggetto della filosofia della scienza o epistemologia), che ha per tema le strutture concettuali e gli apparati metodologici delle scienze (indipendentemente dagli oggetti specifici delle singole discipline), la verità e l’ipoteticità del discorso scientifico;
- del problema religioso (oggetto della filosofia della religione), incentrato sul tentativo di determinare razionalmente le principali caratteristiche del fenomeno religioso;
- del problema artistico (oggetto della filosofia dell’arte o estetica), che tenta di definire l’arte e la bellezza;
la filosofia della storia è una filosofia che, rispecchiando i canoni della scienza, trascendendo ogni ideale ed entità metafisica, ha per oggetto di studio la fenomenologia storica degli avvenimenti.
In questo senso, il teorema fondamentale della filosofia della storia è che la realtà storica non è un ente metafisico immutabile, ma, anzi, essa è soggetta alle trasformazioni storico-politiche della sua epoca e attraverso varie epoche offre una varietà di aspetti.
[modifica] Voci correlate
- Francesco Guicciardini e la "discrezione" dello storico
- La concezione ciclica della storia di Niccolò Machiavelli
- La storia si ripete secondo Giovanbattista Vico
- La storia nel pensiero di Hegel
- Auguste Comte e la legge dei tre stadi
- Il materialismo storico di Karl Marx
- Oswald Spengler e Il tramonto dell'Occidente
- Michel Foucault e la storia scritta dai vincitori
- Jürgen Habermas e i tre livelli di sviluppo
- La fine della storia e Francis Fukuyama
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