Filosofia del linguaggio
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La filosofia del linguaggio è lo studio della capacità, indiscutibilmente umana, di trasmettere informazioni mediante l’utilizzo di segni grafici, parole e suoni ad essi associati (fonemi), secondo innumerevoli schemi associativi e, soprattutto, secondo molteplici combinazioni di significati sia sostanziali che formali.
La filosofia del linguaggio ha come suo scopo stabilire una correlazione logica tra l’uso dei segni, la loro connessione culturale con il processo evolutivo umano e il senso che tale evoluzione mostra nella contingenza storica.
Nel corso dei secoli il linguaggio è stato oggetto di profonda attenzione da parte della speculazione filosofica.
Già in Platone e in Aristotele il linguaggio possedeva ontologicamente la sostanza del proprio significato e le correlazioni con gli uomini e le cose dell’universo.
In Aristotele la definizione speculativa del linguaggio era costruita con lo scopo di rendere epistemologicamente valide le costruzioni logiche.
Viceversa in Platone la ricerca era sostanzialmente orientata a stabilire una correlazione etica con le cose e gli esseri. In tal senso la cose non hanno il nome solo in base ad una “convenzione” assunta come regola, ma il loro nome è anche il contenitore di una sostanza che evoca un universo niente affatto raggiungibile ma ardentemente desiderato e ricercato.
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