Fiat C.R.42
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Fiat C.R.42 | |
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Un Fiat C.R.42 dell'Aeronautica Svedese, conservato presso il Flygvapenmuseum di Linköping |
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Descrizione | |
Ruolo | Caccia |
Equipaggio | 1 |
Primo volo | 23 maggio 1938 |
Entrata in servizio | maggio 1939 |
Costruttore | Fiat |
Esemplari costruiti | 1.784 |
Dimensioni | |
Lunghezza | 8,26 m |
Apertura alare | 9,70 m |
Altezza | 3,30 m |
Superficie alare | m² |
Pesi | |
A vuoto | 1.720 kg |
Massimo al decollo | 2.295 kg |
Propulsione | |
Motore | Fiat A74 RC38 |
Potenza | 840 CV |
Prestazioni | |
Velocità massima | 440 km/h a 4.000 m. |
Autonomia | 775 km (1000km il C.R.42 Egeo) |
Tangenza | 10.500 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 2 mitragliatrici Breda-SAFAT da 12,7mm; |
Bombe | 2 bombe da 50 o 100kg (C.R.42 AS) |
Altro | spezzoni |
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Progetto:Aviazione |
Il Fiat C.R.42 Falco è uno degli ultimi e più riusciti aerei da combattimento con formula biplana. Sviluppato dall'ingegner Rosatelli sulla scia del successo del precedente Fiat C.R.32 (dominatore incontrastato dei cieli spagnoli durante la guerra civile), volò come prototipo nel 1938, quando l'era dei biplani era ormai in procinto di tramontare. Era dotato di una struttura interamente metallica, rivestita tuttavia in tela, e la cabina di pilotaggio era scoperta. Il Falco ottenne l'apprezzamento dei piloti per le sue doti di maneggevolezza, e se ne decise la produzione in serie, in parallelo con i nuovi caccia monoplani (Fiat G.50 e Macchi M.C.200, con cui condivideva il propulsore). Assieme al Gloster Gladiator britannico e al Polikarpov I-15 sovietico, fu l'ultimo caccia biblano a combattere nel secondo conflitto mondiale, e venne prodotto in 1.784 esemplari fino al 1944. All'inizio del conflitto equipaggiava più della metà degli stormi da caccia italiani, ma già dai primi scontri con i più moderni aerei avversari dimostrò tutta la sua inadeguatezza. Pur reggendo bene il confronto con i Gladiator e cavandosela ancora nel combattimento manovrato e ravvicinato con gli Hurricane del primo modello, il Falco venne presto relegato a compiti meno impegnativi. Nel corso del conflitto le nuove serie vennero equipaggiate con travetti sub-alari per bombe e spezzoniere, filtro antisabbia per l'impiego in Nordafrica, apparecchio rice-trasmittente (C.R.42 AS). Alcuni esemplari, denominati C.R.42 CN, furono dotati di scarichi schermati, orizzonte artificiale e generatore eolico supplementare per l'impiego come caccia notturni. Un'altra speciale variante a grande autonomia venne dotata di serbatoio supplementare da 1.100 litri (C.R.42 Egeo). Il Falco conobbe anche un discreto successo di esportazione, venendo acquistato dall'aviazione belga (che lo impiegò nell'aprile 1940 contro la Luftwaffe), dalla Svezia e dall'Ungheria, con i cui colori operò sul fronte russo.Alcuni C.R.42 Egeo operarono con i colori iracheni in Medio Oriente.
[modifica] Impiego operativo
Il C.R.42 sostenne come unico modello di caccia italiano tutta la prima fase della guerra in Nordafrica, e fu il più moderno caccia italiano operativo in Africa Orientale. Per rifornire i reparti in A.O.I. di nuovi apparecchi, la Regia Aeronautica aveva organizzato un vero e proprio ponte aereo con i capienti S.M.82 dentro i quali viaggiavano, smontati e imballati, i biplani Fiat. In quest'ultimo scacchiere operò con notevole successo contro i non recentissimi modelli britannici, come il suo pari classe Gladiator (che aveva il vantaggio di una carlinga chiusa, ma era meno veloce e dotato di mitragliatrici meno potenti) e i bombardieri Fairey Battle e Vickers Wellesley. Un Gruppo del 56° Stormo CT operò con i C.R.42 sulla Manica durante le fasi conclusive della Battaglia d'Inghilterra, dimostrando drammaticamente tutta l'inadeguatezza del lento biplano. Il Falco fu in prima linea, ancora come caccia di scorta e intercettore, sul fronte greco, in Egeo e nel Mar Mediterraneo per tutto il 1941. Nel corso dell'anno successivo i C.R.42 riequipaggiarono i reparti d'assalto (anche se tecnicamente erano più dei cacciabombardieri), e vennero intesamente impiegati in Africa Settentrionale e nel Mediterraneo. Alcuni reparti erano ancora equipaggiati col Falco nel luglio '43, ed andarono coraggiosamente all'attacco della flotta alleata a sud della Sicilia. L'armistizio non fermò la produzione dell'obsoleto biplano, che i tedeschi volevano impiegare in operazioni di polizia nei Balcani. Il Fiat C.R.42LW (per Luftwaffe) venne prodotto fino a quando i violentissimi bombardamenti dell'aprile 1944 danneggiarono gravemente le linee di montaggio.
[modifica] Voci correlate
- I progetti dell’Ing. Celestino Rosatelli:
[modifica] Collegamenti esterni
- www.preservedaxisaircraft.com Sezioni dedicata ai velivoli Fiat (tra cui i C.R.42) della seconda guerra mondiale ancora esistenti