Cristiano X di Danimarca
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Cristiano X di Danimarca (Christian Carl Frederik Albert Alexander Vilhelm) (26 settembre 1870 – 20 aprile 1947) fu il re di Danimarca dal 1912 al 1947 e di Islanda tra il 1918 e il 1944. Nacque al Charlottenlund Palace, vicino a Copenaghen. Era il fratello del principe Carlo di Danimarca, che diventò re Haakon VII di Norvegia nel 1905.
Cristiano sposò la Principessa Alexandrine di Meclenburgo-Schwerin nel 1898; lei diventò alla fine la sua Consorte Regina. Ebbero due figli:
- Principe Frederick (1899-1972), poi Re Federico IX di Danimarca
- Principe Knud (1900-1976)
Essendo un autoritario e un sovrano che sottolineò pesantemente l'importanza del rango reale e del potere in un'età di crescente democrazia, Cristiano X non attirò la simpatia della gente. Ad ogni modo, un regno che spaziò attraverso due guerre mondiali e il ruolo che giocò come simbolo eroico del nazionalismo danese e la resistenza sotto la dominazione nazista fecero di lui uno dei più popolari sovrano dei tempi moderni.
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[modifica] Crisi di Pasqua del 1920
Nell'aprile del 1920, Cristiano istigò la Crisi di Pasqua, forse l'evento più decisivo nella monarchia danese del XX secolo. La causa fu il conflitto tra il re e il gabinetto sulla riunificazione di Danimarca e Schleswig, un vecchio possedimento danese, che era stato perduto a vantaggio della Prussia nella seconda guerra dello Schleswig. I danesi rivendicarono la regione alla fine della Prima guerra mondiale, proprio perché con la sconfitta della Germania si poteva risolvere la disputa a favore della Danimarca. In accordo coi termini del Trattato di Versailles, la posizione dello Schleswig doveva essere determinata attraverso due plebisciti: uno nello Schleswig del Nord (oggi una contea dello Jutland del Sud della Danimarca), l'altro nello Schleswig Centrale (oggi parte dello stato tedesco Schleswig-Holstein. Nessun plebiscito fu indetto nello Schleswig del Sud, poiché era dominato da una maggioranza etnica tedesca e, in accordo coi sentimenti prevalenti del periodo, rimase parte dello stato tedesco post-bellico.
Nello Schleswig del Nord, il 75% votò per la riunificazine con la Danimarca, mentre il 25% voleva rimanere con la Germania. Nello Schleswig centrale, la situazione era capovolta: l'80% votò per rimanere annesso alla Germania, e il 20% per la Danimarca. Alla luce dei risultati, il governo del primo ministro Carl Theodor Zahle decise che la riunificazine con lo Schleswig settentrionale poteva procedere, mentre la parte centrale sarebbe rimasta sotto controllo tedesco.
Molti nazionalisti danesi avrebbero voluto che lo Schleswig tornasse sotto la Danimarca a prescindere dal risultato dei plebisciti, motivati dalla volontà di vedere la Germania permanentemente indebolita. Cristiano era d'accordo con questi sentimenti popolari, e ordinò al Primo Ministro Zahle di includere lo Schleswig centrale nel processo di riunificazione. Dato che però la Danimarca era una monarchia costituzionale dal 1901, Zahle non si sentì obbligato ad accondiscendere il volere del sovrano. Rifiutò quindi l'ordine e si dimise qualche giorno dopo, dopo una violenta lite col re.
Di conseguenza, Cristiano licenziò il resto del governo e lo rimpiazzò con un governo conservatore. Il licenziamento del governo originò diverse manifestazioni e si giunse quasi a una rivoluzione nella Danimarca: per vari giorni il futuro della monarchia danese sembrò in pericolo. Alla luce di ciò, il re aprì una discussione con i membri del Partito Democratico. Posto di fronte alla possibilità di rovesciamento della corona danese, Cristiano abbandonò l'idea del suo governo, e raggiunse un compromesso con il gabinettp, finché non si tennero le elezioni l'anno seguente.
Questa fu l'ultima volta che un sovrano danese regnante tentò di impossessarsi del potere politico senza il sostegno del Parlamento; a seguito della crisi, Cristiano accettò il suo ruolo drasticamente ridotto come capo di stato simbolico.
[modifica] Regno durante la seconda guerra mondiale
Al contrario dei sovrani norvegesi e olandesi, che si ritirarono in esilio durante l'occupazione nazista dei loro Paesi, Cristiano X rimase nella capitale durante l'occupazione della Danimarca, diventando così per i danesi un simbolo visibile di lealtà. Anche se i suoi discorsi politici si discostavano di poco dalla volontò del governo di cooperare con le forze di occupazione, il popolo continuò a vederlo come simbolo di "risistenza mentale". Nonostante la sua età e la sua salute precaria, ogni giorno girava per la città a cavallo, lasciato solo dalle guardie. Dopo una caduta da cavallo nel 1942, rimase invalido per il resto del regno.
Durante l'occupazione tedesca della Danimarca, il quotidiano giro a cavallo del re per Copenaghen diventò un simbolo della sovranità danese.
[modifica] Aneddoti
Nei primi anni '80 del XX secolo, l'International Herald Tribune stampò un'intera pagina per commemorare Cristiano X con una stella di David ebrea sulla manica. L'immagine evocò una storia popolare, secondo la quale il re indossava il simbolo come segno di supporto e solidarietà con gli ebrei danesi, che soffrivano la persecuzione nazista durante l'occupazione. Questo tuttavia è apocrifo, in quanto gli ebrei danesi non furono mai obbligati a indossare una stella di David.
Questa storia è raccontata in forma di romanzo nel libro: L'ora del re dello scrittore russo (sovietico in esilio, per la precisione) Boris Hazanov, edito in Italia da Sellerio (Palermo), nel 1986.
Un'altra storia apocrifa narra che Cristiano di solito cavalcava per le strade della Danimarca da solo, senza scorta, con intorno a lui due ali di folla. Un giorno, un soldato nazista osservò con un ragazzo che trovava strano che il re cavalcasse senza scorta. Il ragazzo replicò: "Tutta la Danimarca è la sua guardia del corpo".
Un'altra storia popolare, generalmente ritenuta attendibile, concerne il rifiuto di Cristiano all'esporre la bandiera nazista sul Castello di Christiansborg, sede del Parlamento, durante l'occupazione. Secondo la storia, il re mandò a chiamare un generale nazista e gli ordinò di rimuovere il vessillo. Quando il generale si rifiutò, Cristiano dichiarò: "Un soldato danese lo farebbe". L'ufficiale tedesco osservò che un tale soldato sarebbe stato ucciso, ma il re rispose: "Non penso, perché io sarei quel soldato". Il generale ordinò subito la rimozione della bandiera.
Nel 1942, Adolf Hitler inviò al re un lungo telegramma di congratulazioni per il suo 72° compleanno. Il re rispose al telegramma con un semplice: "Molte grazie. Re Cristiano". Questo fu ritenuto come oltraggio a Hitler, il quale richiamò subito il suo ambasciatore a Copenaghen e espulse l'ambasciatore danese dalla Germania. La pressione tedesca si fece visibile anche nella cacciata del governo guidato a Vilhelm Buhl e la sua sostituzione con un governo a favore dei tedeschi con Erik Scavenius.
Un modo molto popolare dei danesi di mostrare il loro patriottismo e la loro resistenza silenziosa all'occupazione tedesca era di indossare un piccolo bottone quadrato con la bandiera danese e l'insegna con la corona del re. Questo simbolo era chiamato Kongemærket.
Essendo alto 1,99 metri, Cristiano X è il più alto re danese mai misurato.
[modifica] Morte
Quando morì nel 1947, Cristiano X fu sepolto insieme a altri membri della famiglia reale danese a Roskilde Cathedral vicino Copenaghen.
Predecessore: Federico VIII |
Re di Danimarca 14 maggio 1912 - 20 aprile 1947 |
Successore: Federico IX |