Celibato del clero
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Il celibato del clero è la prassi della Chiesa Cattolica di rito latino e di altre chiese di ordinare presbiterii soltanto quei battezzati che sono chiamati al celibato per il Regno.
Fu fortemente caldeggiato in epoca medievale ed è tuttora ancora in vigore nell'odierna disciplina della Chiesa cattolica, dopo esser stato incluso formalmente nel diritto canonico nel 1917. Fu istituito ufficialmente al Concilio di Trento, 1545.
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[modifica] Posizioni dei pontefici
Tra i suoi maggiori sostenitori nella storia vi furono molti papi, ma anche se nessuno di essi si è espresso negativamente, alcuni hanno avuto posizioni meno forti a riguardo.
[modifica] A favore
- Intervenne più volte in difesa del celibato dichiarando che mantenerlo sarebbe stato positiva soluzione al calo delle vocazioni, tuttavia affermando di apprezzare anche la prassi orientale di ordinare preti sposati. Giovanni Paolo II elencò anche una serie di motivi perché un sacerdote debba essere celibe quali: maggior tempo da dedicare alla parrocchia/comunità, un prete non deve pensare ai beni terreni e questo nell'ottica di avere un figlio sarebbe ingiusto, ecc. Tra i suoi discorsi a riguardo da notare quello del 9 novembre 1978 al clero di Roma.[1]
- Questo Papa riafferma nell'enciclica Sacerdotalis Caelibatus la posizione chiara della Chiesa cattolica nei confronti della prassi del celibato[2].
«Il celibato sacerdotale, che la Chiesa custodisce da secoli come fulgida gemma, conserva tutto il suo valore anche nel nostro tempo.»
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- Lo si cita come il Papa della prima crociata e sappiamo che non ebbe molto tempo di occuparsi in riforme ecclesiastiche ma come seguace e prescelto di Gregorio VII seguì le sue linee di pensiero e anche se non si ricordano le sue posizioni verso il celibato è da citare un documento del 1095 quando papa Urbano II a Piacenza condannò i matrimoni dei sacerdoti.
- Fu il Papa impegnato in una missione di reimpostazione della Chiesa Cattolica tra il basso e l'alto medioevo. Infatti la Chiesa allora viveva un momento di vera crisi e non erano rari fenomeni come simonia (vendita di cariche ecclesiastiche), religiosi senza vocazione (per molti poveri entrare nella gerarchia cattolica rappresentava l'unica salvezza), nepotismo (da nepos=nipote, successione alle cariche ecclesiastiche) e consacrati senza gli ordini maggiori (eletti preti/vescovi dall'aristocrazia e dall'impero invece che dalla Chiesa). Così realizzò una delle più grandi riforme della storia seguendo i voleri del suo predecessore papa Niccolò II. Nel 1074 pubblicò quindi un'enciclica che assolveva la gente dall'obbedienza verso religiosi sposati. Ma questa non fu solo un manovra di carattere spirituale ma effettivamente servì ad evitare la disgregazione dei possedimenti della Chiesa.
- Aiutò molto Gregorio VII nella formulazione della sua tesi e possiamo dire che Gregorio VII fu solo chi concluse e pubblicò un testo voluto dai due papi precedenti. Ma riguardo ad Alessandro II c'è anche da ricordare un episodio dove perdonò con eccessiva bontà un sacerdote trovato nel commettere adulterio e altre fonti storiche ricordano che non prese mai decisioni dure contro l'adulterio anche se questo era usanza diffusa.
- Niccolò II (980-1061)
- Stefano X (?-1058)
- Di lui non si ricorda molto poiché guidò la Chiesa Cattolica per solo un anno ma nel suo breve pontificato mostrò grande zelo nel rafforzare il celibato ecclesiastico come nell'esigere rigido rispetto per tutte le riforme gregoriane.
- Fu il papa dello scisma d'oriente che divise la chiesa di Roma da quella di Bisanzio. Sappiamo che durante il sinodo di Pasqua del 1049 rinnovo la necessità del celibato a partire dal suddiacono. Fu lui a non volere il matrimonio dei religiosi e verso questa usanza prese le prime forti decisioni.
- Pelagio II (?-590)
- Si impegnò a promuovere il celibato emanando restrizioni così rigide verso i sotto-diaconi nell'isola di Sicilia che furono poi modificate dal successore Gregorio I.
[modifica] Posizioni di membri della Chiesa Cattolica
[modifica] A favore
Fondò il Collegio dei poveri scolari della Sapienza Firmana, e tra le regole da seguire impose tra le prime, in ordine per importanza, il celibato.
- Grande moralizzatore della Chiesa nel medioevo. Si scontrò fortemente con le posizioni nicolasite, cioè di quella dottrina medievale contraria al celibato.
- Passò alla storia il suo difendere il celibato dalle accuse che erano state rivolte da Elvidio (vedi contrari)[4].
[modifica] Non decisamente favorevoli
- Prete cristiano del V secolo conosciuto per la sua opera De Viris Illustribus e per altri testi. Affermava che il celibato è superiore al matrimonio ma condannare quest'ultimo è da manichei (si tratta della posizione tradizionale cattolica, derivata da San Paolo di Tarso)[5].
[modifica] Contrari
- Vescovo guaritore scomunicato nel 2006; recentemente ha fatto notizia il suo ostracismo verso il celibato. Si è persino sposato nel 2001 con Maria Sung, coreana quasi trenta anni più giovane di lui. Dopo essersi distaccato dalla Chiesa Cattolica si è avvicinato alla setta moon, o chiesa dell'unificazione, accusata di praticare "lavaggi del cervello" ai suoi adepti e non solo. Da ricordare che persino padre Gabriele Amorth, colui che viene considerato il più importante esorcista dei nostri giorni, dichiarò di esser stato vittima di questa pratica da parte dell'allora amico Emmanuel Milingo [6].
- Porporato belga, fu per tutto il XX secolo una delle voci più progressiste del Cattolicesimo. Fu animatore nel 1963, durante il Concilio Ecumenico Vaticano II, della proposta, poi accolta, di ripristinare il diaconato come ordine permanente, anche per uomini sposati, e non solo come preparazione al sacerdozio.
- Teologo ariano e vescovo di Milano era fermamente contrario al celibato e affermava la superiorità del matrimonio; riteneva infatti che la Vergine Maria dopo Gesù avesse avuto con Giuseppe altri figli. La sue opinioni furono rilevate negativamente da San Gerolamo. Venne anche scomunicato nel 390 o 392.
- Diacono. A lui viene attribuita la creazione e quindi il nome della dottrina nicolaista: dottrina diffusasi nel medioevo basata sulla non necessità del celibato per gli ecclesiastici.
[modifica] Posizioni di personaggi storici
[modifica] A favore
- L'importante poeta e scrittore italiano nel 1330 dopo una crisi finanziaria iniziò la carriera ecclesiastica diventando cappellano presso la famiglia Colonna. Anche una volta stroncato il futuro nella gerarchia cattolica difese il celibato come valore aggiunto di ogni religioso.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Note e collegamenti esterni
- ↑ [1] Papa Giovanni Paolo II - Discorso al clero di Roma, 9 novembre 1978.
- ↑ [2] Papa Paolo VI - lettera enciclica Sacerdotalis Caelibatus, 24 giugno 1967.
- ↑ Papa Siricio - Directa ad decessorem, lettera al Vescovo Imerio di Tarragona.
- ↑ San Girolamo - Adversus Helvidium.
- ↑ Gennadio scolastico - De Eccelsiasticis Dogmatibus.
- ↑ [3] Padre Gabriel Amorth - Relazione della dichiarazione rilasciata a Il Messaggero il 27 maggio 2001.