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Carlo Roberto d'Angiò - Wikipedia

Carlo Roberto d'Angiò

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Carlo Roberto d'Angiò Re d'Ungheria
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Carlo Roberto d'Angiò Re d'Ungheria

Carlo Roberto d'Angiò (Angiò, Francia, 1288 o 1291 – Visegrad, Ungheria, 16 luglio 1342) , chiamato anche Carlo I d'Ungheria, Caroberto e Carlo I Roberto, fu Re d'Ungheria dal 1309 alla morte. Nipote di Carlo II di Napoli e figlio di Carlo Martello d'Angiò e Clemenza d'Asburgo, figlia dell'imperatore Rodolfo I.

Indice

[modifica] Erede al trono d'Ungheria

Noto come Carlo Roberto prima della sua ascesa al trono d'Ungheria, rivendicò la corona magiara in quanto nipote di Stefano V, ottenendo in questo l’appoggio di papa Bonifacio VIII. Nell'agosto del 1300 lasciò Napoli per raggiungere la Dalmazia. Qui, alla morte dell’ultimo re della dinastia degli Arpadi, Andrea III, avvenuta il 14 gennaio 1301, Caroberto fu incoronato Re d'Ungheria.

La sua consacrazione fu però osteggiata nello stesso anno da Venceslao II di Boemia, al quale dovette cedere la corona. Il sovrano boemo mantenne il titolo regio fino al 1305 ma attualmente non è conteggiato nella successione ufficiale dei re ungheresi. Nel 1305 Venceslao trasferì i suoi diritti al Duca Ottone III di Baviera, il quale però cadde presto prigioniero nelle mani dei ribelli ungheresi. Questo permise a Caroberto di tornare a pretendere il rispetto dei suoi diritti ereditari, che questa volta non trovarono più le stesse opposizioni di otto anni prima: il 15 giugno 1309, a Buda, Carlo Roberto d'Angiò fu nuovamente elevato al trono. Ma questa instaurazione non fu considerata pienamente valida fino al 27 agosto 1310: in questa data, a Székesfehérvár, Carlo fu incoronato Re d'Ungheria attraverso l’imposizione sul suo capo della corona consacrata, recuperata dalle mani dei baroni ribelli.

Carlo Roberto in trono
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Carlo Roberto in trono

Nei successivi tre anni Carlo fu occupato in una continua lotta alle ribellioni contro la sua autorità. Fu solo con la grande vittoria di Rozhanovce (Rozgony in ungherese) del 15 giugno 1312 che Carlo Roberto poté imporsi come vero signore e padrone del regno.

[modifica] La politica interna

Durante il suo regno più che trentennale, Carlo restaurò l’ordine nel Paese attraverso un esercizio assoluto del potere. La Dieta continò ad essere convocata, ma solo occasionalmente e a intervalli irregolari. Il vero potere di controllo sugli affari dello Stato fu trasferito al Regio Consiglio, dove abili esponenti della classe media, per il 70 per cento italiani, assecondavano le posizioni del re.

Al fine di imporre limitazioni ai baroni, la piccola aristocrazia fu protetta dalla tirannia dei grandi magnati, incoraggiati ad apparire a corte e tassati per il servizio militare dalla tesoreria reale, di modo che rimanessero più vicini alla corona. La corte di Caroberto fu famosa in tutta Europa come scuola di Cavalleria.

Carlo realizzò anche numerose riforme importanti. Ebbe una spiccata attitudine alla gestione delle finanze pubbliche e la sua riforma della valuta e dell'intero sistema fiscale contribuì grandemente ad arricchire sia la classe dei mercanti che la tesoreria di Stato. Le città conobbero un significativo sviluppo e il crimine si ridusse. Il sovrano angioino incoraggiò i commerci e impose tasse per il finanziamento dell’esercito, fondamentale per l’opera di espansione dei suoi territori. Tutto ciò permise all'Ungheria di diventare una delle principali potenze di tutto il continente. La sua politica fu continuata da suo figlio Luigi I il Grande.

[modifica] La politica estera

La politica estera di Carlo fu largamente basata su alleanze di tipo dinastico. La mossa di maggior successo fu il patto di reciproca difesa siglato con la Polonia contro gli Asburgo e i Boemi, ufficializzato con la convenzione di Trencin nel 1335 e confermato nello stesso anno al brillante congresso di Visegrad, durato due mesi. In questa occasione, Carlo riuscì in un duplice intento: da una parte, ricompose le divisioni e gli attriti fra i grandi principi dell'Europa centrale, mettendo a loro disposizione agi e divertimenti per l'intera durata del vertice; dall’altra, il risultato più immediato del congresso fu l’attacco combinato fra Ungheresi e Papato contro l’imperatore Luigi IV e il suo alleato, il Duca Alberto II d'Austria, della Casa d'Asburgo, che volse tutto a favore di Carlo.

[modifica] Il figlio Luigi nominato erede al trono di Polonia

Il più ambizioso progetto di Carlo fu certamente quello di unire i regni d'Ungheria e di Napoli sotto un'unica corona, destinata a suo figlio Luigi. Un disegno che fu stroncato dall'intervento di Venezia e del Papato, entrambi spaventati dalla prospettiva che l'Ungheria potesse diventare la potenza egemone sull'Adriatico. Ma fu una sconfitta relativa, poiché il sovrano fu più che compensato dall’accordo del 1339 col cognato e alleato Casimiro III di Polonia: privo di eredi maschi, Casimiro accettò di nominare Luigi suo successore sul trono polacco.

[modifica] I banati e le tensioni nelle regioni meridionali

I sovrani della dinastia degli Arpadi erano riusciti a proteggere il confine meridionale del regno attraverso la costituzione di sei colonie militari, o banati, comprendenti la Piccola Valacchia (nel sud dell’attuale Romania) e le regioni settentrionali delle attuali Bulgaria, Serbia e Bosnia-Erzegovina. Carlo ridistribuì questi territori e si attirò il consenso delle popolazioni locali, rafforzando in questo modo il proprio dominio.

Se da una parte puntò ad espandere i suoi possedimenti, dall’altra ottenne l’effetto contrario convertendo molti dei vecchi banati in principati semi indipendenti, che si rivelarono subito violentemente anti-ungheresi. La religione predominante nell’area era il cristianesimo greco-ortodosso e il proselitismo forzato al cattolicesimo provocò numerose ribellioni. All'instabilità dell'area e alle insurrezioni vere e proprie contribuirono diversi fattori, fra cui la naturale competizione dinastica con i Serbi ortodossi e gli zar bulgari e gli impulsi di una nascente nazionalità valacca che chiedeva riconoscimento.

[modifica] La Battaglia di Posada

Carlo Roberto fugge dalla battaglia di Posada
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Carlo Roberto fugge dalla battaglia di Posada

Già prima del 1320 la Valacchia Occidentale (Oltenia) fu considerata dagli Ungheresi parte del Banato di Szörény. Quando il reggente della regione, Basarab I, mostrò segni di disobbedienza, Carlo mosse contro di lui le sue armate. Ma il 9 novembre 1330, mentre varcava i confini ed entrava in Valacchia, il re cadde in un terribile agguato, ricordato come la battaglia di Posada. Per Carlo fu una disfatta e lo stesso re riuscì a malapena a darsi alla fuga scambiando i propri abiti con quelli di un suo cavaliere. Questo incidente segnò l'inizio dell'indipendenza della Valacchia.

[modifica] Matrimoni e figli

Carlo fu sposato tre volte.

Nel 1306 sposò Maria, figlia del Duca Casimiro di Cieszyn. Maria morì nel 1315 lasciandogli una figlia:

  • Caterina (morta intorno al 1355), sposata nel 1338 a Enrico II Duca di Swidnica.

Il 24 giugno 1318 sposò Beatrice, figlia dell’imperatore Enrico VII. Beatrice morì di parto insieme al bambino l'11 ottobre 1319.

Il 6 luglio 1320 sposò Elisabetta di Polonia, figlia del re Ladislao I Lokietek di Polonia. Ebbero cinque figli:

[modifica] La morte

Carlo Roberto d'Angiò morì a Visegrad il 16 luglio 1342 e fu sepolto dietro l'altare maggiore della chiesa di Székesfehérvár, antico luogo di sepoltura degli Arpadi.

[modifica] Altre lingue

Carlo Roberto d'Angiò assunse diversi nomi nelle lingue dei popoli da lui governati:

  • Ungherese: I. Károly / Károly Róbert,
  • Slovacco: Karol I / Karol Róbert,
  • Rumeno: Carol Robert

[modifica] Voci correlate



Predecessore:
Ottone III

Re d'Ungheria

1309-1342
Successore:
Luigi I


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