Varietà (geometria)
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In geometria, una varietà è un concetto abbastanza generale definito con lo scopo di modellizzare "spazi a più dimensioni", eventualmente curvi, che "visti con una lente di ingrandimento" sembrano piatti e simili allo spazio euclideo, ma che visti globalmente possono assumere le forme più svariate.
Esempi di varietà sono le curve e le superfici. L'universo è intuitivamente un esempio di varietà tridimensionale. La relatività generale descrive lo spaziotempo come una varietà con 4 dimensioni.
Indice |
[modifica] Quale nozione di varietà
L'idea di "spazio a più dimensioni" è descritta e studiata in vari modi differenti, fra loro correlati. Usando gli strumenti della topologia, del calcolo infinitesimale, dell'analisi complessa e dell'algebra si arriva rispettivamente ai concetti di varietà topologica, varietà differenziabile, varietà complessa e varietà algebrica.
Concetti più raffinati come quello di curvatura vengono definiti nell'ambito della geometria differenziale, e portano ad esempio alla nozione di varietà riemanniana.
[modifica] Varietà topologica
La varietà topologica modellizza uno spazio n-dimensionale dal punto di vista topologico: si definiscono quindi solo le proprietà di base dello spazio, che ne caratterizzano esclusivamente la forma.
[modifica] Definizione formale
Una varietà topologica di dimensione n è uno spazio topologico X in cui ogni punto ha un intorno aperto omeomorfo ad un aperto dello spazio euclideo n-dimensionale . Il numero n è la dimensione della varietà.
Un omeomorfismo fra un aperto di X e un aperto di è detto una carta. Quindi X è una varietà topologica se esiste un insieme di carte che ricoprono tutto X. Un insieme di carte di questo tipo è un atlante. I nomi "carta" e "atlante" sono scelti in analogia con gli atlanti planetari: infatti la superficie della Terra non è descrivibile interamente su un foglio (cioè, non è omeomorfa ad un aperto di ) però è possibile descriverla "a pezzi", tramite un certo numero di carte geografiche, ciascuna delle quali descrive solo una zona della superficie: ad esempio, con due carte che descrivono gli emisferi Nord e Sud.
Una varietà di dimensione n è spesso chiamata brevemente n-varietà.
[modifica] Esempi
[modifica] Dimensioni basse
Esistono praticamente solo due varietà topologiche di dimensione 1, la circonferenza e la retta: ogni altra varietà di dimensione 1 è infatti omeomorfa a una di queste due. Le varietà di dimensione 2, chiamate superfici, sono invece infinite e più variegate. Tra queste troviamo ad esempio già molti esempi notevoli dal punto di vista topologico: la sfera, il toro, il nastro di Möbius, la bottiglia di Klein.
La bottiglia di Klein è un esempio importante: benché sia "localmente" un oggetto bidimensionale, non è realizzabile "globalmente" come sottoinsieme né del piano né dello spazio (ma è realizzabile dentro lo spazio quadri-dimensionale!).
Una varietà di dimensione 3 intuitivamente è un oggetto che "potrebbe essere" l'universo in cui viviamo. Le 3-varietà non sono facilmente visualizzabili, ed il loro studio è una branca importante della topologia. La congettura di Poincaré, dimostrata nel 2003 da Grigori Perelman, è stato un importante problema irrisolto per più di un secolo, riguardante proprio questo ambito.
Una varietà di dimensione 4 è un oggetto ancora più difficile da visualizzare. Lo studio delle varietà con quattro dimensioni è un punto centrale della matematica moderna, con numerosi collegamenti alla fisica teorica: la relatività generale descrive infatti lo spaziotempo come una 4-varietà.
[modifica] Le sfere
Una sfera di dimensione n arbitraria è sempre una varietà n-dimensionale. Una sfera è definita come il luogo degli punti in che soddisfano l'equazione
e gli emisferi nord e sud sono i sottoinsiemi in cui rispettivamente e . La proiezione stereografica descrive due carte, ciascuna contenente uno dei due emisferi.
[modifica] Varietà differenziabile
Per approfondire, vedi la voce varietà differenziabile. |
Una varietà differenziabile è una varietà topologica su cui è possibile usare gli strumenti del calcolo infinitesimale. Grazie a questi strumenti è possibile parlare di spazio tangente, campo vettoriale, funzione differenziabile, di forma differenziale, etc.
Una varietà differenziabile è definita come una varietà topologica, le cui funzioni di transizione sono però differenziabili (e non solamente continue come nel caso topologico).
[modifica] Varietà complessa
Una varietà complessa è una varietà topologica su cui è possibile usare gli strumenti dell'analisi complessa: la varietà complessa è cioè l'analogo complesso della varietà differenziabile.
Una varietà complessa è definita come una varietà topologica di dimensione 2n, le cui funzioni di transizione, viste come mappe fra aperti di tramite l'identificazione naturale di con , sono però analitiche.
Poiché le funzioni analitiche sono differenziabili, una varietà complessa ha anche una struttura di varietà differenziabile.
[modifica] Varietà algebrica
Per approfondire, vedi la voce Varietà algebrica. |
La varietà algebrica è definita con tecniche diverse da quelle usate per le varietà topologica, differenziale o complessa. Questa distinzione è evidente in inglese, ove i nomi variety e manifold sono usati rispettivamente per le varietà algebriche e quelle topologiche, differenziali o complesse.
Una varietà algebrica è un oggetto che è localmente definito come l'insieme degli zeri di uno o più polinomi con n variabili in Kn, dove K è un campo fissato, come ad esempio il campo dei numeri reali o complessi. Gli esempi più semplici di varietà algebriche sono le varietà affini e le varietà proiettive.
[modifica] Varietà affine
Per approfondire, vedi la voce varietà affine. |
Una varietà affine è un sottoinsieme V di Kn che è il luogo di zeri di un insieme S di polinomi in n variabili. In altre parole, V è l'insieme dei punti su cui si annullano contemporaneamente tutti i polinomi in S, cioè S è l'insieme delle soluzioni di un sistema di equazioni polinomiali. Generalmente si indica V = V(S) per rimarcare la dipendenza di V dall'insieme S.
I polinomi in S non devono necessariamente essere in numero finito. Se I(S) è l'ideale generato da S, risulta che V(S) = V(I(S)): quindi ogni varietà è in verità il luogo di zeri di un ideale di polinomi. L'importanza degli ideali nella teoria degli anelli discende proprio da questo fatto.
[modifica] Varietà proiettiva
Una varietà proiettiva è un sottoinsieme V dello spazio proiettivo Pn(K), definito analogamente alla varietà affine come luogo di zeri di un insieme S di polinomi. L'unica differenza con il caso affine sta nel fatto che tali polinomi hanno n + 1 variabili, e poiché le coordinate omogenee di un punto nello spazio proiettivo sono definite a meno di una costante moltiplicativa, questi devono essere omogenei affinché le equazioni abbiano senso.