San Casciano in Val di Pesa
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San Casciano in Val di Pesa | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Toscana | ||
Provincia: | Firenze | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 310 m s.l.m. | ||
Superficie: | 108 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 150 ab./km² | ||
Frazioni: | Bargino, Calcinaia, Campoli, Cerbaia, Chiesanuova, Cigliano, Faltignano, Mercatale, Montefiridolfi, La Romola, San Pancrazio, Spedaletto, Sant'Andrea in Percussina | ||
Comuni contigui: | Greve in Chianti, Impruneta, Montespertoli, Scandicci, Tavarnelle Val di Pesa | ||
CAP: | 50026 | ||
Pref. tel: | 055 | ||
Codice ISTAT: | 048038 | ||
Codice catasto: | H791 | ||
Nome abitanti: | sancascianesi | ||
Santo patrono: | San Cassiano di Imola | ||
Giorno festivo: | 13 agosto | ||
Sito istituzionale |
San Casciano in Val di Pesa è un comune di 16.169 abitanti della provincia di Firenze situato sulle colline del Chianti, tra le valli della Pesa e della Greve, a 15 km a sud di Firenze e a 40 km a nord di Siena.
È un rinomato centro conosciuto soprattutto per il suo vino Chianti classico, conosciuto in tutto il mondo, ma anche per l'ottimo olio e per i suoi prodotti agricoli in generale.
[modifica] Storia
Il territorio di S.Casciano risulta abitato già in epoca etrusca come dimostrano i ritrovamenti di Montefiridolfi (Tomba dell'Arciere) e Valigondoli (scavi di Poggio La Croce). In epoca romana era una stazione di posta (mansio) al decimo miglio da Florentia. Il toponimo Decimo è rimasto alla vicina pieve di Santa Cecilia citata già nel 1043. Fù un feudo dei vescovi fiorentini che nel 1241 concessero i primi statuti civili. Nel 1278 l'amministrazione passò alla repubbica di Firenze. Privo di qualsiasi difesa diventò preda degli avventurieri. Fu infatti occupata in ordine da: Arrigo VII Imperatore dal novembre 1312 al gennaio 1313, da Castruccio Castracani nel febbraio 1325 e nel luglio del 1343 da Fra Moriale.A seguito di questi fatti la repubblica fiorentina decise nel 1354 di fortificare il borgo. Le mura di forma vagamente poligonale erano pronte nel 1355 e a maggior garanzia di difesa nel 1356 fu aggiunto un cassero, in parte tuttora esistenti. In precedenza il Duca d'Atene aveva progettato di trasformare il villaggio in un castello da ribattezzare Castel Ducale,il progetto tramontò insieme al suo ideatore. Nel 1494 Carlo VIII re di Francia si accampò in prossimità del paese senza però farvi ingresso. Prima di andarsene comunque fece un cospicua donazione al locale convento francescano.Nel 1512 presso L'Albergaccio (località Sant'Andrea in Percussina) iniziò l'esilio di Nicolò Machiavelli e fu in quel periodo che poté scrivere le sue opere più note come Il Principe e La Mandragola. Con la nascità del Granducato di Toscana cessò la sua funzione militare e la storia seguì quella regionale. Il 26 luglio 1944 San Casciano subì un devastante bombardamento alleato che unito alle mine tedesche ridussero il paese quasi in macerie. Lenta e non molto rigorosa fu la ricostruzione.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Luoghi di interesse
[modifica] Villa Poggio Torselli
Importante da vedere è Villa Poggio Torselli con un grande giardino e parco vicino a Spedaletto.Di notevole interesse il salone centrale sul quale si affacciano ballatoi e finestre sull' esempio del salone centrale del palazzo Borromeo sull'Isola Bella del Lago Maggiore.
[modifica] Cigliano e Faltignano
Con il termine Cigliano si intendono due siti abitativi posti a breve distanza dal capoluogo.Cigliano di sotto è caratterizzato dalla Villa Antinori,con bel giardino scenografico settecentesco, e dalla Cappella Antinori.Cigliano di sopra era un castello successivamente trasformato in villa. Faltignano posto a circa 5 km dal capoluogo in direzione di Scandicci presenta un piccola chiesa intitolata a San Bartolomeo ,ad unica navata, di origine duecentesca.A breve distanza sorge Villa Pimpinelli dove alloggiò Pietro Calamandrei.
[modifica] Museo di Arte Sacra - Chiesa di Santa Maria del Gesù
Contiene le opere raccolte dalle tante chiese sparse nel Vicariato di San Casciano, tra cui dei veri e propri capolavori della storia dell'arte con la "Madonna in trono"(1319) che è la prima opera conosciuta firmata e datata di Ambrogio Lorenzetti, il dossale con le "Storie di San Michele Arcangelo" (1250 circa) di Coppo di Marcovaldo, il fusto scolpito in alabastro (secolo XII) del Maestro di Cabestany con scene della natività e del bagno della Vergine.
Di minore importanza ma da segnalare: all'altare maggiore Madonna col Bambino di Lippo di Benivieni (1310), altra Madonna col Bambino del Maestro del Trittico Horne (1320) e sempre dello stesso soggetto lavori di Cenni di Francesco, Jacopo del Casentino; una Croce dipinta attribuita al Maestro di San Lucchese (1350 circa) e infine un trittico del Maestro di San Jacopo a Mucciana. È inoltre presente una serie di croci astili dei secoli XIV e XV, e una sezione dedicata ai paramenti sacri.
[modifica] Chiesa di Santa Maria al Prato
Detta anche chiesa della Misericordia.La fondazione di questo piccolo gioiello ,voluto dai Padri Domenicani risale al 1304 e successivamente trasformata in parte nel XVII secolo.In origine doveva essere affrescata su ogni lato,come dimostrerebbero alcune tracce di affresco rinvenute nell'arco centrale.La chiesa è costituita da una sola navata con ai lati quattro altari. Contiene opere di enorme valore come il Crocifisso di Simone Martini (1321-1325 circa) al secondo altare di destra
, il Crocifisso ligneo del 1470 circa e il Pergamo di Giovanni di Balduccio da Pisa (1336-1339) opera in marmo bianco e verde. All'altare del presbiterio si trova una Madonna con Bambino del senese Ugolino di Nerio, con ai lati due tavole dello stesso autore raffiguranti San Pietro e San Francesco.
[modifica] Tomba dell Arciere
Scoperta nel 1978 durante dei lavori agricoli è una Tomba etrusca a camera risalente al VII sec. A.C..Misura 5 metri per lato e il suo nome deriva da un lastrone a bassissimo rilievo che era posto sulla sua sommità.Del lastrone è rimasta solo la parte inferiore che ora si conserva a S.Casciano presso il museo di arte sacra.
[modifica] Pieve di San Pancrazio
La pieve si erge sulla collina che divide le valli della Pesa e del suo affluente Virginio. È già citata in documenti precedenti il Mille e presenta ancora parte del suo aspetto originario risalente al XI sec.All inizio del secolo xx fu restaurata.Di notevole interesse le due absidi superstiti che presentano uno stile di derivazione lombarda.All'interno lo stile romanico si presenta in maniera spiccata.Troviamo infatti riprodotti anche i matronei oltre ai pilastri con archi a tutto sesto che dividono l'ambiente in tre navate.
L'interno, a tre navate , raccoglie diverse opere d'arte tra cui la "Madonna col Bambino" della scuola di Agnolo Gaddi e una Crocifissione di Santi di Tito datata 1590 ed una Madonna del Latte attribuita a Cenni di Francesco.
Di enorme valore lo studiolo affrescato da Cosimo Gheri, allievo di Santi di Tito, con un ciclo di affreschi rappresentanti nella parte inferiore le Arti Liberali: Grammatica, Dialettica, Retorica, Musica, Aritmetica, Geometria e Astrologia; in quella superiore poeti e scienziati dall'età classica al rinascimento: Socrate, Petrarca, Dante, Varrone, Guido Cavalcanti, Talete, Boccaccio, Strabone, Sofocle, Virgilio, Empedocle e Esopo.
[modifica] Pieve di Santo Stefano a Campoli
Edificata durante il IX secolo, fu possesso diretto dei vescovi fiorentini che in questi luoghi avevano Signoria feudale. Ha avuto tra i suoi pievani Giulio de' Medici, colui che sarebbe diventato Papa Clemente VII. Nel XVIII secolo il suo interno subì una ridefinizione barocca e venne aggiunto il portico. È la pieve più a sud del territorio comunale.
[modifica] Pieve di Santa Cecilia a Decimo
La pieve di Santa Cecilia è probabilmente la più antica del territorio.E' citata infatti in un documento di Carlo Magno risalente al 774 d.c..La pieve a tre navate è stata pesantemente restaurata nel 1728.In occasione di quei lavori furono cancellate le tracce della precedente chiesa romanica ad eccezione del campanile che presenta tutt'ora la caratteristica muratura a filaretto(XI-XII sec.)All' altare maggiore è posta una Madonna col Bambino di un ignoto pittore fiorentino del XVI sec. e al 1° altare a destra un affresco staccato di Cenni di Francesco del XIV sec.
[modifica] Castello di Bibbione
Edificato prima del Mille, il castello appartenne alla famiglia Buondelmonti che lo ristrutturò nel secolo XI. Nel '500 passò alla famiglia Machiavelli che lo tenne come residenza di caccia fino al 1727. L'edificio presenta cortili e saloni maestosi e mostra dall'esterno il suo carattere imponente a metà tra il fortilizio e la residenza signorile cinquecentesca di campagna.
[modifica] La Via Collina
La via Collina è una bella strada che attraversa il crinale che divide la valle della Pesa da quella del torrente Terzona suo affluente.All'inzio presenta numerosi tornanti che portano al castello di Bibbione,poi sfiora la Tomba Dell' Arciere per finire nel borgo di Montefiridolfi.Da ambo i lati lo sguardo spazia sui più tipici panorami del chianti fiorentino.
[modifica] Castello di Gabbiano
Fonti dell'XI secolo informano che l'edificio venne alla luce con la costruzione della torre quadrata come baluardo difensivo sulla strada lungo la Greve, una delle vie più importanti tra Firenze e Siena.
Nel XIII secolo i Bardi, banchieri fiorentini, ampliarono la fortezza costruendo le mura merlate perimetrali. Le torri tonde di influenza francese, poste ai quattro angoli del castello, furono costruite nel 1505.
[modifica] Castello di Pergolato
Innalzato dalla famiglia Buondelmonti, Pergolato fu prima forte maniero a difesa dei possessi feudali, poi palagio di campagna con ampie sale decorate e loggiati eleganti.
Arroccato sui balzi scoscesi che dominano la riva sinistra della Pesa, ancora oggi ha un alto valore paesaggistico, soprattutto per il suo duplice aspetto severo e gentile.
[modifica] Castello di Montefiridolfi
Anch'esso di proprietà della famiglia Buondelmonti, appare oggi molto rimaneggiato, pur restando visibili le strutture architettoniche originali.
[modifica] Altri luoghi di interesse
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Ornella Signorini dal 12-13/06/2004
Centralino del comune: 055 82561
Email del comune: info@comune.san-casciano-val-di-pesa.fi.it
- Classificazione climatica: zona E, 2240 GR/G
[modifica] Voci correlate
- Commons contiene file multimediali su San Casciano in Val di Pesa
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