Signa

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Signa

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Latitudine: 43° 47′ 0′′ N
Longitudine: 11° 6′ 0′′ E

46 m s.l.m.

18 km²

16.809

31-12-04

Densità:

849 ab./km²

Frazioni:

Colombaia, Lecore, San Mauro a Signa

Comuni contigui:

Campi Bisenzio, Carmignano (PO), Lastra a Signa, Poggio a Caiano (PO), Scandicci

CAP:

50058

Pref. tel:

055

Codice ISTAT:

048044

Codice catasto:

I728

Nome abitanti:

signesi

Santo patrono:

Giorno festivo:

Sito istituzionale

Signa è un comune di 17.000 abitanti della provincia di Firenze.

Indice

1 Il territorio
2 La storia
3 Arte e cultura
4 Amministrazione comunale
- 4.1 Proverbi
5 Città gemellate
6 Evoluzione demografica

[modifica] Il territorio

Il suo territorio, in prevalenza pianeggiante, con una superficie di circa 19 kmq, è il più piccolo della Provincia di Firenze: il paese si trova alla confluenza di tre fiumi: Ombrone, Bisenzio ed Arno.

[modifica] La storia

L'etimologia del nome "Signa" è assai incerta: alcune fonti parlano di un’origine etrusca Aisinia; altre, invece, di un’origine romana "signando colonias", in riferimento alle colonie che Silla avrebbe formato in Toscana. I primi documenti scritti risalgono all'anno 930 e, in particolare, all'atto con il quale il vescovo Rambaldo donò la Pieve di Signa al Capitolo Fiorentino.

Dante, nella Divina Commedia, parla di Signa nel XVI Canto del Paradiso a proposito del "...villan d'Aguglion e quel da Signa..." riferendosi a Fazio dei Moriubaldini, Gonfaloniere di Firenze. Signa possedendo l’unico ponte nel tratto dell’Arno tra Firenze e Pisa rappresentava un punto nevralgico per la viabilità; la sua importanza strategica è avvalorata dal fatto che il più terribile insidiatore della Firenze trecentesca, il lucchese Castruccio Castracani, non ebbe pace finché, dopo la vittoria sui fiorentini riportata nel 1325 ad Altopascio, non espugnò Carmignano e, di lì, occupò Signa. In quel di Signa, Castruccio insediò il suo quartier generale, battendo perfino le sue monete, i "castruccini".

[modifica] Arte e cultura

Delle antiche mura del Castello oggi restano pochi frammenti: la porta di ponente e quattro torri, una delle quali collocata fuori della cinta con funzioni di torre di guardia. Ricco è il patrimonio artistico e culturale; di notevole pregio è l’antichissima pieve di S. Lorenzo, di epoca carolingia, con affreschi del Trecento.

Di particolare valore la Pieve di Signa, dedicata a S.Giovanni Battista, dove si trovano affreschi attribuiti a Neri di Bicci e una Fonte Battesimale eseguita dalla Bottega dei da Maiano. Interessanti anche le chiese di San Miniato, San Mauro, San Pietro a Lecore, San Angelo a Lecore e Santa Maria in Castello. All'interno della zona di Castello sono ancora evidenti le tracce delle più antiche case-torri. Alla fine del 1700 si trasferì a Signa il bolognese Domenico Michelacci il quale, attraverso sue esperienze di coltivazione e lavorazione della paglia, avviò una produzione a larghissima scala di cappelli, prodotto, questo, conosciuto nel mondo come il "Cappello di paglia di Firenze".

Altra attività di notevole importanza era la produzione realizzata dalla "Manifattura di Signa" nel settore della ceramica artistica (molto apprezzata da Gabriele D'Annunzio); l'attività, cessata da circa 60 anni, è stata poi ripresa da vari artigiani locali.