Maestro di Cabestany
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Il cosiddetto Maestro di Cabestany è un anonimo scultore della seconda metà del XII secolo.
Tra le personalità più singolari ed incisive del periodo romanico, deve il suo nome a un timpano timpano scolpito nella chiesa di Cabestany, in Francia, dove sono scolpite tre scene della vita della Vergine (la Vergine che esce dal sepolcro sorretta dal Cristo, l'Assunzione, e al centro Cristo tra la Vergine e San Tommaso).
Da quest'opera significativa è stato ricostruito un insieme di opere che gli sono state attribuite, grazie a uno stile piuttosto peculiare, dove ricorrono particolari tecniche e stilemi nella raffigurazione delle figure:
- Teste dalla forma quasi triangolare
- Fronti coperte da un'ampia capigliatura
- Piccoli fori agli angoli degli occhi ovali
- Piccoli fori nella rappresentazioni dei piedi e delle mani
- Sensibilità nella realizzazione dei volti
- riempimento di tutti gli spazi vuoti con figure, ecc...
Si è appurato così che è un artista che deve aver viaggiato molto, usando la sua regione (il Rossiglione) come centro dal quale si mosse radialmente, soprattutto in Francia (Linguadoca), in Spagna (Catalogna e Navarra) e in Italia (Toscana).
La sua formazione deve essere avvenuta in patria, in particolare è stato riscontrato un modello della sua opera in un sarcofago antico dell'abbazia di Sant'Ilario in Linguadoca, decorato con rilievi del martirio di Sant'Ilario.
Questo classicismo ante-litteram, tipico della sua produzione artistica, influenzò le zone dove lavorò, compresa la nascente scultura romanica toscana, dove sono state trovate almeno due opere di rilievo dell'artista: un fusto nel Museo d'Arte Sacra di San Casciano Val di Pesa, relativo alla sua prima produzione, e un capitello nell'Abbazia di Sant'Antimo con San Daniele nella fossa dei Leoni, in uno stile più maturo con più audaci schematizzazioni ed un maggiormente marcato espressionismo.