Rosà
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Rosà | |||
---|---|---|---|
Stato: | Italia | ||
Regione: | Veneto | ||
Provincia: | Vicenza | ||
Coordinate: |
|
||
Altitudine: | 97 m s.l.m. | ||
Superficie: | 24 km² | ||
Abitanti: |
|
||
Densità: | 522 ab./km² | ||
Frazioni: | Cusinati, Sant'Anna, San Pietro, Travettore | ||
Comuni contigui: | Bassano del Grappa, Cartigliano, Cassola, Rossano Veneto, Tezze sul Brenta | ||
CAP: | 36027 | ||
Pref. tel: | 0424 | ||
Codice ISTAT: | 024087 | ||
Codice catasto: | H556 | ||
Nome abitanti: | rosatesi | ||
Santo patrono: | Sant'Antonio Abate | ||
Giorno festivo: | 17 gennaio | ||
Sito istituzionale |
Rosà è un comune di 12.519 abitanti della provincia di Vicenza.
Indice |
[modifica] Geografia
Rosà è situata nel nord-est della penisola italiana, nel cuore della regione Veneto, in provincia di Vicenza. La cittadina, ai piedi delle Prealpi Vicentine, possiede una ubicazione privilegiata rispetto ai principali centri del territorio (Padova, Vicenza, Venezia, Verona).
[modifica] Storia
L'origine del nome di Rosà è controverso. C'è chi lo fa derivare da roxata, roggia, con chiaro riferimento al corso d'acqua scavato da Francesco da Carrara nel 1336 che avrebbe costituito il sistema di irrigazione della zona a sud di Bassano del Grappa; chi invece lo riferisce alla rosada, il fiorire lungo la stessa roggia delle rose, rose che sono diventate lo stemma comunale.
Il Veneto fu occupato nel 700 a.C. dai Veneti, popolazione che in seguito si alleò con i Romani, contro le invasioni dei Galli; i Romani, anche per difendersi dalle invasioni dell'Est formarono numerose colonie nel Veneto lungo le assi della Via Postumia e della Via Aurelia, una delle quali era certamente l'attuale Rosà.
Nell'VIII e IX secolo sembra ci sia stato un insediamento longobardo.
A partire dal 1200 il territorio rosatese fu soggetto a numerose dominazioni: Vicenza fino al 1218, gli Ezzelini fino al 1259, Padova per un anno, quindi ancora Vicenza fino al 1319, poi gli Scaligeri fino al 1338, quindi i Da Carrara fino al 1388, i Visconti fino al 1404, infine Venezia. Tra il 1360 e il 1370 alla sinistra del Brenta venne costruito un grande sistema di navigazione; l'agro rosatese fu bonificato e così il territorio, divenuto molto richiesto dal punto di vista agricolo, fu causa di contenziosi con Bassano: in questo contesto nacque la comunità di Rosà, dapprima intorno alla Chiesetta votiva di Sant'Antonio nel 1450, poi definitivamente come comune autonomo nel 1533. A quell'epoca il comune contava 3.040 abitanti e nel 1622 fu suddiviso in dodici quartieri, le attività produttive erano la lavorazione della lana e della seta.
Dopo secoli di pace sotto il dominio della Serenissima Rosà passa sotto il dominio dell'Austria nel 1707 e vi resta, eccettuata la parentesi napoleonica 1803-1813, fino al 1866 quando il Veneto entra a far parte del Regno d'Italia.
Nella prima metà del '900 dal centro si staccarono ufficialmente quattro parrocchie: Travettore nel 1931, Cusinati nel 1932, Sant'Anna nel 1942 e San Pietro nel 1947.
Dopo la parentesi fascista dal 1946 Rosà ritorna un libero comune, retto da un Sindaco.
Oggigiorno, i settori produttivi in cui è maggiormente impegnata l'economia rosatese riguardano il mobile, la ceramica, la microutensileria e la meccanica leggera.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Arte e Turismo
Senza dubbio Rosà è conosciuta per le sue ville, la più celebre delle quali è senz'altro Villa Dolfin Boldù, immersa in un grande parco, a Ca' Dolfin, a due km dal centro del paese. La villa, iniziata nei primi anni del settecento, presenta un corpo centrale in pietra rossa, un cortile di ampio respiro, con l'aggiunta di un porticato in stile neoclassico, con statue di ingresso. Nel 1918 fu sede del comando del IX Corpo d'Armata schierato sul Monte Grappa ed il 24 agosto 1918 ospitò il re d'Italia Vittorio Emanuele III. La Villa più antica sembra essere però Villa Morosini a Travettore, oggi Gioiagrande, già Villa Sturm fino all'ultima guerra. Altra villa dei primi anni del '700 è Ca' Diedo, a Cusinati, villa Compostella-Zanchettin e Villa Branca-Boldù in stile impero asburgico. Da ricordare inoltre: Villa Zanchetta a Travettore, dove ebbio inizio la carriera artistica di Tito Gobbi, Villa Remondini-Nardini, Villa Ca' Minotto, Villa Segafredo, Villa Caffo.
Il Duomo è certamente il monumento più celebre del paese; iniziato attorno al 1720, come ingrandimento della vecchia chiesa di Sant'Antonio. Il campanile fu disegnato da Giuseppe Bernardi Torretti, il primo maestro del Canova e fu completato nel 1817. Nel Duomo sono conservati dipinti di Leandro, Giovanni Battista e Jacopo da Ponte, statue di Orazio Marinali e di Giuseppe Torretti.
[modifica] Feste e ricorrenze
Non c'è una vera grande festa comunale, ad eccezione della Mostra dell'Asparago e del fiore che si svolge ai primi di maggio, ci sono però le sagre paesane: il 29 giugno a San Pietro, il 26 luglio a Sant'Anna, il 25 agosto a Rosà, l'8 settembre a Travettore, la seconda domenica di settembre a Cusinati. La festa più antica è quella di Sant'Antonio Abate il 17 gennaio. Infine, in estate, c'è l'agosto rosatese, con una serie di appuntamenti culturali, religiosi e folcloristici, tra i quali il palio delle Rose, competizione fra i 12 quartieri di Rosà.
[modifica] Città gemellate
[modifica] Amministrazione
Il sindaco Manuela Lanzarin è stato eletto il 27 maggio 2002 con una lista di centro destra.
[modifica] I Quartieri
Rosà è attualmente suddivisa in 11 quartieri, con presidente e colori sociali.
Annualmente questi quartieri si sfidano durante l'estate in 2 tornei di calcio amatoriale e il Palio delle Rose.
Questi sono i quartieri:
- Borgo Tocchi
- Ca’ Dolfin
- Ca’ Minotto
- Carpellina
- Cremona
- Lunardon
- Nuovo
- Oratorio
- Sant’Antonio
- Seminarietto
- Tigli-Matteotti