Visconti
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I Visconti furono una famiglia nobiliare che governò Milano durante il Medioevo e l'inizio del Rinascimento, dal 1277 al 1447.
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[modifica] Le origini
Dopo la nomina di Gian Galeazzo Visconti a duca di Milano (1385) i Visconti incaricarono i letterati di corte della scrittura della leggenda della genealogia della famiglia che faceva risalire le origini ad ascendenze troiane individuando come capostipite Anglo, figlio di Enea, a cui venne attribuita la fondazione di Angera[1]. La creazione di genealogie fantasiose all'epoca era di moda, in realtà le origini del ramo della famiglia Visconti che per secoli dominò Milano sono molto più prosaiche, i Visconti erano infatti i signori di Massino, (l'attuale Massino Visconti) piccolo villaggio sulle rive del Lago Maggiore, dove i Visconti, vassalli arcivescovili, risultano presenti dal XII secolo.
[modifica] A Milano
Le fortune dei Visconti iniziarono alla fine del XIII secolo, precisamente nel 1262 quando Ottone Visconti fu nominato arcivescovo di Milano. La nomina fu piuttosto casuale, Ottone venne infatti nominato da un intervento della curia papale che per sedare i conflitti interni al capitolo metropolitano, normalmente incaricato della nomina, decise di nominare un esterno. Ottone, che all'epoca era il cappellano del cardinale Ottaviano degli Ubaldini, per oltre 15 anni non potè entrare in città dove era in corso una lotta di potere fra il partito aristrocratico che voleva strappare il controllo del Comune ai populares guidati dai Della Torre. La battaglia di Desio (1277) In cui le truppe di Ottone sconfissero quelle di Napoleone Della Torre, pose fine alla dominazione torriana e all'indipendenza del comune di Milano, Ottone fece ingresso in città, si insediò e, dopo un'iniziale fase di appoggio al partito aristocratico, cominciò ad accrescere e consolidare il potere dei parenti.
Nel 1287, in seguito alla distruzione di Castelseprio[2] e alla sconfitta dei Della Torre, Ottone riuscì a far sì che il nipote Matteo Visconti fosse nominato "Capitano del popolo". I rapporti con la città non furono facili, nel 1302 vi fu un breve ritorno del Della Torre durante il quale Matteo Visconti fu esiliato. Nel 1310, approfittando della riconciliazione imposta dalla discesa di dell'imperatore Enrico VII di Lussemburgo, Matteo rientrò a Milano e l'anno successivo, forte del titolo di vicario imperiale conferitogli dall'imperatore, riuscì a estromettere definitivamente i Della Torre dando inizio ad un'opera di unificazione della Lombardia proseguita poi dai suoi successori.
Si può dire che a partire dall'inizio del XIII secolo i Visconti possano essere già considerati Signori di Milano.
Con Giovanni Visconti alla metà del XIV secolo si ebbe la prima grande espansione dei possimenti della famiglia con la vittoria sui Signori di Verona (gli Scaligeri) e con la sottomissione addirittura di Genova e Bologna.
Alcuni vedono tuttavia nei Visconti - in specie dopo la morte dell'arcivescovo Giovanni Visconti nel 1354 - l'esempio tipico del tiranno con speciale riguardo a Bernabò, al nipote Gian Galeazzo e al figlio di questi Giovanni Maria. Non va tuttavia sottaciuto che i primi due contribuirono a una notevole estensione dei domini di Milano e Gian Galeazzo riuscì pure a ottenere nel 1395 dall'Imperatore Venceslao il titolo di duca.
Dopo la morte di Gian Galeazzo nel 1402 il Ducato - che aveva raggiunto la sua massima espansione - passo ai suoi figli Giovanni Maria (morto nel 1412) e Filippo Maria (morto nel 1447), ma il dominio, che Gian Galeazzo aveva messo insieme con ogni sorta di violenze, andò in pezzi, e a mala pena poterono essere conservate le provincie più vecchie che lo componevano.
La linea Ducale di Milano si estinse nella linea maschile con la morte di Filippo Maria nel 1447 e il Ducato passo a Francesco Sforza, il quale aveva sposato la figlia di Filippo, Bianca Maria .
Da Uberto fratello di Matteo I discese il ramo collaterale dei Visconti di Modrone cui appartennero i registi Luchino e Eriprando Visconti.
[modifica] Visconti celebri
- Luchino Visconti, celebre regista
- Allegra Agnelli, filantropa, figlia di Anna Visconti di Modrone
[modifica] Albero genealogico
Genealogia della famiglia Visconti Discendenti di Uberto Visconte ( † metà XIII secolo) |
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[modifica] Note
- ↑ Nel manoscritto Elogio funebre di Gian Galeazzo Visconti si trova una miniatura di Michelino da Besozzo che ben illustra la leggenda dell'ascendenza della famiglia Visconti.
- ↑ battaglia in seguito alla quale Ottone pronunciò il proclama Castrum Seprum destruatur, et destructum perpetuo teneatur et nullus audeat vel praesumat in ipso Monte habitare che fu rispettato fino al 1786
[modifica] Voci correlate
[modifica] Galleria di ritratti
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