Prospero (Shakespeare)
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Prospero è il protagonista de La tempesta, una commedia di William Shakespeare.
Era il legittimo Duca di Milano che (con la figlia, Miranda) fu abbandonato su una scialuppa in mezzo al mare dal fratello usurpatore Antonio perché morisse. Dato che Milano è una città di pianura lontana dal mare, non è chiaro come Antonio poté farlo. Prospero e Miranda sopravvissero e trovarono asilo su una piccola isola. Prospero avendo conoscenze di magia la usò per assoggettare al suo controllo l'isola e i suoi personaggi. Sull'isola, divenne il signore di Calibano e Ariel.
Per combinazione Antonio navigò vicino l'isola e Prospero ne approfittò scatenando una tempesta che forzò i naviganti a scendere a terra. Prospero, durante gli eventi successivi, riguadagnò così il ducato di Milano.
A causa dei suoi poteri alcuni ritengono che Prospero rappresenti Shakespeare, Giacomo I o Dio. È possibile che il personaggio fosse basato su, o come minimo ispirato da, Thomas Harriot, un filosofo e scienziato con una reputazione di mago ai tempi di Shakespeare.
Alcuni ritengono anche che Prospero rappresenti un colono, visto come tratta Calibano e Ariel e il suo uso generale del potere.
[modifica] Il discorso di Prospero
Il soliloquio finale e l'epilogo de La Tempesta è considerato uno dei discorsi più memorabili della letteratura Shakespeariana. In questo discorso, Prospero descrive la perdita dei suoi poteri magici e la cattura di Calibano e Ariel. Egli si riferisce alla loro prigionia e al suo confinamento sull'isola, che solo grazie ad un applauso del pubblico potrà terminare.
[modifica] Epilogo
(EN)
«PROSPERO - ow my charms are all o'erthrown,
And what strength I have's mine own, » |
(IT)
«PROSPERO - Ora i miei incanti son tutti spezzati,
e quella forza che ho è mia soltanto |