Nazionale di calcio dell'Uruguay
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Divise Ufficiali
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Associazione | Asociación Uruguaya de Fútbol |
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Soprannome: | La Celeste o La Olimpica | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
Selezionatore | Oscar Tabarez, dal 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
Record presenze | Rodolfo Rodriguez (78) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capocannoniere | Héctor Scarone (31) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
Esordio internazionale Uruguay 2 - 3 Argentina (Montevideo, Uruguay; 16 maggio, 1901) |
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Migliore vittoria Uruguay 9 - 0 Bolivia (Lima, Perù; 9 novembre, 1927) |
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Peggiore sconfitta Uruguay 0 - 6 Argentina (Montevideo, Uruguay; 20 luglio, 1902) |
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Mondiali | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Partecipazioni | 10 (Prima nel 1930) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
Miglior risultato | Campione nel 1930 e 1950 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
Copa América | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Partecipazioni | 39 (Prima nel 1916) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
Miglior risultato | Campione nel 1916, 1917, 1920, 1923, 1924, 1926, 1935, 1942, 1956, 1959, 1967, 1983, 1987 e 1995 |
La nazionale di calcio uruguayana è la nazionale calcistica dell'Uruguay.
Posta sotto l'egida dell'Asociación Uruguaya de Fútbol, è una delle grandi del calcio per antonomasia, pur non avendo raccolto grandi risultati negli ultimi anni. I migliori risultati sono stati ottenuti tra gli anni '20 e gli anni '50 del secolo scorso.
Nel suo palmares stanno 2 Coppe del Mondo, 14 Coppe America, 2 medaglie d'oro olimpiche e il Mundialito disputato a Montevideo nel 1981.
Indice |
[modifica] Storia
L'attività della compagine nazionale uruguayana iniziò prestissimo, nel 1901. Quell'anno affrontò, il 16 maggio, i cugini dell'Argentina, che si imposero di misura (2-3).
Gli incontri tra le due nazionali, fierissime avversarie, sono stati assai numerosi. Ad oggi si contano ben 161 partite (tra match ufficiali e amichevoli) tra Argentina e Uruguay.
L'Uruguay vinse il suo primo titolo nella Copa América 1916, disputata proprio in Argentina. Vi presero parti le nazionali delle quattro federazioni all'epoca affiliate alla CONMEBOL, cioè Uruguay, Argentina, Brasile e Cile. L'Uruguay esordì con un sonante 4-0 ai danni del Cile, grazie alle doppiette di Isabelino Gradín e del grande José Piendibene, uno dei primi assi del calcio sudamericano. Sconfisse quindi il Brasile 2-1 (goal di Gradin e di José Tognola), per poi amministrare il vantaggio di 1 punto in classifica sull'Argentina (che aveva battuto i cileni, ma pareggiato coi brasiliani) con uno 0-0.
Ad oggi le vittorie in Copa América sono 14, record continentale detenuto con l'Argentina. L'ultimo trionfo fu conquistato nel 1995, quando la Celeste capitanata da Enzo Francescoli dominò il torneo casalingo, superando in finale ai rigori il Brasile campione del mondo in carica.
Il calcio mondiale si accorse della Celeste negli anni '20. Nei tornei di calcio delle olimpiadi del 1924 e del 1928, l'Uruguay vinse due medaglie d'oro, battendo in finale la prima volta la Svizzera (3-0) e la seconda l'Argentina (1-1 e 2-1 nella ripetizione). Curioso un aneddoto legato alla prima partecipazione olimpica a Parigi nel 1924: l'Uruguay avrebbe esordito il 26 maggio contro la Jugoslavia e gli slavi, non conoscendo per nulla gli avversari, decisero di inviare propri osservatori per "spiarli" in allenamento. Gli uruguayani se ne accorsero e iniziarono a fingere di commettere errori clamorosi, sbagliando passaggi e calciando malamente il pallone. Gli slavi se ne andarono soddisfatti («Fanno tenerezza, questi poveri ragazzi venuti da tanto lontano» riferirono gli osservatori), convinti di dover affrontare una squadra scarsissima e di passare agevolmente il turno. In campo però (dopo che, ad ennesima riprova della scarsa reputazione della nazionale celeste, sul pennone la bandiera uruguayana fu issata al contrario e la banda suonò addirittura l'inno brasiliano) gli uruguayani smisero di fingere e travolsero la Jugoslavia 7-0. Da allora l'Uruguay divenne una squadra temutissima e gli avversari si affannarono a prendere le contromisure in qualunque modo. Dopo l'oro olimpico fioccarono roventi polemiche da parte di Inghilterra, Austria, Ungheria e Cecoslovacchia: l'olimpiade era all'epoca una rassegna per atleti dilettanti, ma si poteva parlare di dilettantismo per una nazionale, come quella uruguayana, che era rimasta in ritiro per oltre 2 mesi, sostenendo pure grosse spese? Forse si, visto che un dirigente dell'AUF fu costretto a ipotecare la casa per comprare i biglietti per la nave fino alla Spagna ai giocatori. I quali poi, per pagarsi il treno fino a Parigi, dovettero fare tappa lungo il viaggio, giocando (e vincendo) ben 9 gare amichevoli. Senza poi contare gli umili mestieri praticati dai celesti in patria: si pensi che il capitano Nasazzi lavorava come marmista, la bandiera Andrade faceva il lustrascarpe e il fantasista Cea distribuiva ghiaccio. Per protesta, comunque, le quattro nazionali suddette non presero parte al torneo olimpico di calcio di Amsterdam 1928, dove l'Uruguay si aggiudicò nuovamente l'oro.
Ma il nome dell'Uruguay si lega anche ai Mondiali di calcio.
Proprio il Paese sudamericano ebbe infatti l'incarico di ospitare la prima fase finale del torneo iridato nel 1930. La Celeste, in cui militavano campioni come José Nasazzi, Héctor Scarone, Héctor Castro e la maravilla negra José Leandro Andrade, non ebbe problemi a superare il girone eliminatorio (contro Romania e Perù) e la semifinale contro la Jugoslavia (sommersa di goal, 6-1), guadagnando l'accesso alla finale contro gli ormai eterni rivali dell'Argentina. Al Centenario di Montevideo, il 30 luglio 1930, la Celeste vinse il suo primo mondiale, battendo in una gara combattutissima gli argentini per 4-2, grazie alle marcature di Dorado, Cea, Iriarte e Castro.
Ma l'impresa iridata più famosa degli uruguayani avvene 20 anni dopo, nei mondiali brasiliani del 1950. In quella che doveva essere una passerella della favoritissima Seleçao, l'Uruguay poté schierare una nazionale di tutto rispetto, guidata da campioni del calibro di Obdulio Varela, Alcides Ghiggia, José Santamaria e soprattutto Juan Alberto Schiaffino. Il cammino della Celeste iniziò con un pizzico di fortuna: sorteggiata nel girone eliminatorio con Bolivia, Turchia e Scozia, l'esclusione di queste ultime due trasformò il primo turno in una gara unica coi modestissimi boliviani. La partita fu, com'era prevedibile, una sorta di "allenamento" per gli uruguayani, che si imposero 8-0, guadagnando l'accesso al girone finale. Qui l'Uruguay faticò non poco contro la Spagna (2-2) e si impose di misura sulla Svezia (3-2). Sulla carta non c'era confronto con la furia devastatrice del Brasile padrone di casa, che aveva battuto 7-1 la Svezia e 6-1 la Spagna. Ma l'Uruguay era l'unica che poteva guastare la festa ai verdeoro. Nel match decisivo, disputato il 16 luglio al Maracanã di Rio de Janeiro, gli uruguayani si trovarono di fronte un Brasile fin troppo presuntuoso. I carioca, cui bastava il pareggio per aggiudicarsi la Coppa Rimet, non si accontentarono di passare con Friaça, ma puntarono alla goleada continuando a gettarsi in attacco. Fu così che l'Uruguay riuscì a prendere due volte in contropiede gli avversari, passando al 66' con Schiaffino e al 79' con Ghiggia e scrivendo una delle pagine più clamorose della storia del calcio, di certo la più tragica (sul piano sportivo) del Brasile. Qui quell'incredibile partita è tuttoggi ricordata come il Disastro del Maracanã.
Dopo l'impresa di Rio però l'Uruguay non ha più vinto nulla a livello mondiale. La Celeste raggiunse le semifinali iridate nel 1954 e nel 1970, perdendo in ambedue le occasioni e giungendo quarta.
Nonostante una nuova generazione di estri, tra cui Enzo Francescoli, Paolo Montero, Alvaro Recoba e Fabián Héctor Carini, l'Uruguay deluse nelle edizioni 1986 e 1990, non riuscendo a qualificarsi per le due edizioni successive. Solo in Giappone e Corea del Sud 2002 è tornato a calcare la scena del mondiale, ma è stato eliminato al primo turno.
Ha invece fallito la qualificazione ai mondiali di Germania 2006, dopo aver perso lo spareggio con l'Australia.
[modifica] Risultati nella Coppa del Mondo
- 1930 - Campione del mondo
- 1934 - Non partecipa
- 1938 - Non partecipa
- 1950 - Campione del mondo
- 1954 - Quarto posto
- 1958 - Non qualificato
- 1962 - Eliminato al primo turno
- 1966 - Quarti di finale
- 1970 - Quarto posto
- 1974 - Eliminato al primo turno
- 1978 - Non qualificato
- 1982 - Non qualificato
- 1986 - Ottavi di finale
- 1990 - Ottavi di finale
- 1994 - Non qualificato
- 1998 - Non qualificato
- 2002 - Eliminato al primo turno
- 2006 - Non qualificato
[modifica] Risultati nella Coppa America
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[modifica] Risultati al torneo olimpico di calcio
- da Parigi 1900 ad Anversa 1920 - Non partecipa
- Parigi 1924 - Medaglia d'oro
- Amsterdam 1928 - Medaglia d'oro
- da Berlino 1936 ad Atene 2004 - Non partecipa
[modifica] Celebri giocatori del passato
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[modifica] Rosa attuale
Nome | Squadra | Nome | Squadra |
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Allenatore Oscar Tabarez | |||
Portieri | |||
Fabián Héctor Carini | Cagliari | Sérgio Navarro | Miramar Misiones |
Sebastián Viera | Villarreal | ||
Difensori | |||
Carlos Diogo | Real Saragozza | Eduardo Alejandro Lago | Rosenborg |
Diego Luis López | Cagliari | Diego Lugano | Fenerbahçe |
Paolo Montero | San Lorenzo | Dario Rodriguez | FC Schalke 04 |
Guillermo Rodríguez | Atlas Guadalajara | Gonzalo Sorondo | Charlton |
Centrocampisti | |||
Gonzalo De los Santos | Valencia | Pablo García | Celta Vigo |
Oscar Morales | Real Valladolid | Martín Parodi | Al Ahli |
Diego Pérez | AS Monaco | Omar Pouso | Danubio |
Mario Regueiro | Valencia | Marcelo Sosa | Osasuna |
Gustavo Varela | FC Schalke 04 | Rubén Olivera | Sampdoria |
Guillermo Giacomazzi | Lecce | Gianni Guigou | Treviso |
Horacio Peralta | Flamengo | ||
Attaccanti | |||
Richard Chengue Morales | Málaga | Fabián Estoyanoff | Cadice |
Richard Núñez | CD Cruz Azul | Alvaro Recoba | Inter |
Vicente Sánchez | Deportivo Toluca | Darío Silva | Portsmouth |
Marcelo Zalayeta | Juventus | Fabián Bentaberry | Celta Vigo |
Javier Ernesto Chevanton | Siviglia | Walter Pandiani | Espanyol |
Nazionali di calcio sudamericane | CONMEBOL |
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Argentina | Bolivia | Brasile | Cile | Colombia | Ecuador | Paraguay | Perù | Uruguay | Venezuela |
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