Nazionale di calcio della Bolivia
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Divise Ufficiali
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Associazione | FBF Asociación del Fútbol Boliviano |
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Soprannome: | La verde | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
Selezionatore | Erwin Sánchez | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
Record presenze | Marco Sandy (93) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capocannoniere | Victor Ugarte (16) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
Esordio internazionale Cile 7 - 1 Bolivia Santiago del Cile, Cile; 12 ottobre 1926 |
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Migliore vittoria Bolivia 9 - 2 Haiti La Paz, Bolivia; 5 marzo 2000 |
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Peggiore sconfitta Brasile 10 - 1 Bolivia San Paolo, Brasile; 10 aprile 1949 |
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Mondiali | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Partecipazioni | 3 (Prima nel 1930) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
Miglior risultato | Fase a gironi | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
Copa América | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Partecipazioni | 22 (Prima nel 1926) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
Miglior risultato | Vincitori, 1963 |
La nazionale di calcio della Bolivia (Selección nacional de fútbol de Bolivia in spagnolo) è la squadra di calcio nazionale della Bolivia.
Ha vinto la Copa América nel 1963 e conta tre presenze ai Mondiali.
[modifica] Storia
La Verde, soprannome della selezione boliviana per il colore della maglia da gioco, è storicamente una delle nazionali più deboli della CONMEBOL. Tuttavia ha preso parte a tre edizioni della Coppa del Mondo anche se non è mai riuscita ad ottenere una vittoria.
Nel 1930 fu inserita nel difficile gruppo B comprendente Brasile e Jugoslavia. Arrivarono due sonore sconfitte, entrambe per 4 a 0, quindi senza la soddisfazione di segnare almeno un gol. Gol che non giunse nemmeno nell'edizione 1950 del Mondiale: la Bolivia venne inserita nello strano girone D insieme al solo Uruguay, che travolse i malcapitati boliviani per 8-0 grazie anche ad un poker di Schiaffino. Successivamente fallì le qualificazioni ai Mondiali seguenti, ma nel 1963 conquistò la sua prima e fino ad ora unica Copa America, aiutata dal fatto di giocare in casa, nella capitale La Paz, ad un'altitudine di oltre 3600 metri. Maximo Alcocer e Ramiro Blacut sono i giocatori dell'epoca degni almeno di una citazione. Si comportò egregiamente nei gironi eliminatori sudamericani per la Coppa del Mondo 1978, ma, dopo essere stata battuta da Brasile e Perù (che passarono direttamente alla fase finale della competizione iridata), giocò e perse nettamente lo spareggio contro l'Ungheria (0-6 all'andata e 2-3 al ritorno).
Andò vicinissima alla qualificazione nel 1990, estromessa a causa della differenza reti sfavorevole nei confronti dell'Uruguay, anche se tutto questo fu il preludio alla qualificazione al Mondiale seguente, guadagnata arrivando seconda nel proprio girone alle spalle del Brasile e precedendo proprio l'Uruguay. L'urna mise i boliviani nel girone C insieme alla Germania campione uscente, alla Spagna ed alla Corea del Sud. Il 17 giugno esordì contro la Germania per quella che era la prima partita del torneo e, senza alcuna sorpresa, perse 1-0 con gol di Jurgen Klinsmann viziato da un clamoroso errore dell'estremo difensore boliviano Carlos Leonel Trucco. Da segnalare anche l'esordio di Marco Etcheverry, soprannominato El Diablo, il miglior calciatore boliviano degli anni '90, che si fece buttare fuori dopo appena tre minuti dal suo ingresso (subentro al 34' della ripresa a Ramalllo) per un calcione rifilato a Lothar Matthäus. Il 23 giugno la Bolivia conquistò il suo primo ed unico punto ad un Mondiale frutto di un noioso 0-0 contro la Corea del Sud. Nonostante il solo punto fino a quel momento messo in carniere, rimaneva qualche speranza per la Verde di centrare la qualificazione agli ottavi, a patto di battere la Spagna guidata da Javier Clemente. Però la superiorità tecinca e tattica delle Furie Rosse era schiacciante, cosicché la Bolivia perse 3-1 con rete su rigore di Guardiola nel primo tempo, raddoppio di Caminero al 65' della ripresa e risposta di Sanchez un minuto più tardi, per quello che rimane l'unca rete ai Mondiali per la Bolivia. A chiudere i conti fu ancora il giocatore, allora militante nell'Atletico Madrid, Jose Luis Caminero.
L'ultimo risultato di spessore a livello internzionale è stato il secondo posto in Copa America nell'edizione casalinga del 1997, favorita sempre dall'altitudine di La Paz.
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