Tempio
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Il tempio è una struttura architettonica utilizzata come luogo di culto. In base alle lingue tempio si può tradurre con vocaboli differenti ad esempio: mandir in hindi, kovi in tamil. In Cambogia e Thailandia i templi vengono chiamati wat. In Giappone tempio si dice jinja.
Le religioni abramitiche usano vocaboli specifici per indicare i propri luoghi di culto.
Indice |
[modifica] I templi nelle maggiori religioni moderne
[modifica] Chiesa cristiana
Nel Cristianesimo il luogo di culto è chiamato generalmente chiesa. Questa può distinguresi a sua volta in basilica, cattedrale o duomo. Nel Protestantesimo è tuttavia utilizzato il vocabolo "tempio" per indicare l'edificio di culto.
[modifica] Tempio Mormone
La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni considera il Tempio un luogo fondamentale per ricostruire i legami familiari di tutta l'umanità (Genealogia). I templi sono edifici in cui vengono celebrate delle sacre ordinanze e può essere frequentato solo dai membri della chiesa fedeli. Per le normali riunioni domenicali essi usano altri edifici chiamati cappelle. L'ordinanza più importante celebrata nei templi è il Matrimonio Eterno condizione necessaria per accedere al Grado più alto di Gloria.
[modifica] Sinagoga ebraica
Nell'Ebraismo il luogo di culto è chiamato sinagoga (viene chiamato unicamente "tempio" il Tempio di Gerusalemme di cui resta solo un muro)
[modifica] Moschea islamica
La moschea (masjid in arabo) è il luogo di culto dell'Islamismo.
[modifica] Tempio induista
[modifica] Tempio shintoista
Per approfondire, vedi la voce Jinja. |
[modifica] Tempio buddhista
Un tipo di tempio buddhista è il gompa, tipico delle zone del Tibet, Ladakh, Nepal e Bhutan.
[modifica] Tempio taoista
Durante la Rivoluzione Francese alcune chiese furono trasformate in "Templi della Ragione".
Anche la Massoneria utilizza il termine Tempio, anche se non propriamente per luogo di culto.
[modifica] I templi nell'antichità classica
[modifica] Tempio egizio
Per approfondire, vedi la voce Tempio egizio. |
Nell'antico Egitto il tempio era considerato la "casa del dio", il luogo in cui erano celebrate le feste e da cui partivano le celebrazioni in suo onore.
Il modello canonico del tempio egizio era essenzialmente strutturato in tre parti:
- La parte pubblica iniziava con un lungo viale fiancheggiato da sfingi che conduceva all'entrata del tempio, costituita da una porta fiancheggiata da due piloni (torri rettangolari) generalmente con due obelischi anteposti. Alle spalle della porta vi era un grande cortile rettangolare porticato.
- L'ambiente successivo, la sala ipostila, era costituito da una stanza con varie file di colonne. Nei templi maggiori questa era a tre navate.
- Il "sancta sanctorum", il santuario vero e proprio con la statua del dio, era una piccola sala accessibile soltanto al faraone ed ai sacerdoti addetti al culto divino. Ai lati vi erano altre due stanze, le cappelle per la sposa ed il figlio del dio, mentre intorno c'era un corridoio sul quale si aprivano ambienti utilizzati come magazzini per le offerte.
Le pareti del tempio erano decorate con dipinti e geroglifici in onore del dio e del faraone che aveva costruito il tempio.
[modifica] Tempio greco-romano
Per approfondire, vedi le voci Tempio greco e Tempio romano. |
Dal punto di vista architettonico il tempio greco e romano costituisce una tipologia architettonica che ha largamente influenzato l'architettura occidentale anche in epoche successive.
Il vocabolo deriva dal termine latino templum, che tuttavia indica non l'edificio, ma un luogo consacrato, orientato secondo i punti cardinali, secondo il rito dell'inaugurazione e che corrisponde allo spazio sacro del cielo. Per indicare l'edificio sacro viene utilizzato il termine aedes o altri termini (ad esempio sacellum), dal momento che non tutti gli edifici che i moderni considerano "templi" erano in effetti "templi" in senso romano, ossia luoghi inaugurati.
Il tempio cominciò ad assumere una forma monumentale nell'architettura greca, probabilmente a partire dal megaron miceneo, a partire dagli inizi del VII secolo AC, e si sviluppò con l'introduzione degli ordini colonnati che circondavano la cella. (vedi Tempio greco).
- Tempio di Artemide ad Efeso, una delle Sette meraviglie del mondo.
- Partenone sull'Acropoli di Atene.
- Eretteo anch'esso sull'Acropoli di Atene.
Nell'architettura romana il tempio risente inizialmente dei modelli etruschi, ma presto vengono introdotti elementi dall'architettura greca ellenistica. La più marcata differenza del tempio romano rispetto a quello greco è la sua sopraelevazione su un alto podio, accessibile da una scalinata spesso frontale. Inoltre si tende a dare maggiore importanza alla facciata, mentre il retro è spesso addossato a un muro di recinzione e privo dunque del colonnato. (vedi Tempio romano).
- Tempio di Giove Ottimo Massimo sul Campidoglio a Roma
- Pantheon nel Campo Marzio, sempre a Roma.