Forza nucleare debole
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La forza nucleare debole o interazione debole è (assieme alla forza di gravità, alla forza elettromagnetica ed alla forza nucleare forte) una delle quattro forze fondamentali attualmente note in natura. Venne osservata inizialmente nel decadimento beta. Il predicato debole deriva dal fatto che la forza del campo è circa 109 volte minore di quella della forza nucleare forte. Il termine nucleare indica che è una forza a raggio d'azione corto, limitata a distanze minori di un nucleo atomico.
[modifica] Proprietà
La forza nucleare debole agisce su tutti i leptoni ed i quark. È l'unica forza che agisce sui neutrini, oltre alla gravità che però ha un'intensità trascurabile nei fenomeni di fisica delle particelle, soprattutto per i neutrini che hanno massa quasi nulla.
La prima teoria a descrivere la forza nucleare debole, dovuta a Fermi, era basata sull'interazione puntuale di quattro fermioni. La moderna teoria elettrodebole ci dice che è mediata dai bosoni W e Z.
[modifica] La violazione della parità
Si pensava che le leggi della natura dovessero rimanere le stesse se osservate in maniera riflessa, ovvero che i risultati di un esperimento dovevano rimanere invarianti se osservati allo specchio. Questa è chiamata la legge della conservazione della parità nel gergo dei fisici. Tuttavia, durante la metà del 1950 Chen Ning Yang e Tsung-Dao Lee proposero che l'interazione debole potesse violare questa legge. Chien Shiung Wu ed i suoi collaboratori confermarono questa predizione nel 1957, permettendo a Yang e Lee di vincere il Premio Nobel per la fisica nel 1957.
Il Modello Standard della fisica delle particelle descrive la forza elettromagnetica e la forza nucleare debole come due aspetti differenti di una singola forza elettrodebole, una teoria che fu sviluppata intorno al 1968 da Sheldon Glashow, Abdus Salam e Steven Weinberg, a cui venne assegnato il Premio Nobel per la fisica nel 1979 per i loro lavori.